martedì 17 marzo 2009

Ministero del turismo SI NO FORSE

Ministero del turismo?
SI, ma con qualcuno che ne capisca davvero perchè non si può ancora scherzare sul sudore e sui problemi altrui per innalzare solo il proprio io.
I risultati ottenuti nel turismo nazionale dal lontano 1993, anno dell’abrogazione del Ministero del Turismo, sono talmente negativi ed evidenti che sarebbero necessarie le pagine della Treccani per descriverli tutti; non che nei vent’anni precedenti, con il Ministero in funzione, andasse poi così meglio, per carità; ma tutti conosciamo quale rifugio sia diventato questo settore così importante a livello di entrate monetarie, erariali e di impiego.
Come ampliamente già accennato nelle mie precedenti per il parere di molti, questo è risultato il ricovero per trombati politici, nullafacenti e raccomandati che hanno avuto tra loro un unico collegamento, l’incompetenza, che purtroppo per le cause sopra accennate è rimasta tale negli anni a seguire; un po’ come se io dovessi occuparmi all’improvviso di cardiochirurgia e non avessi neanche la voglia e la capacità di studiarne i contenuti, poveri degenti.
Tale situazione ha permesso alla altre nazioni del globo di sopravanzarci nonostante l’indiscussa bellezza della nostra patria, dell’enorme patrimonio artistico/culturale in nostro possesso ed anche della professionalità degli addetti nel settore turistico; infatti, a cavallo degli anni ‘60/’70, le scuole alberghiere della nostra penisola risultavano indiscutibilmente, al pari della Svizzera, nell’elite mondiale e molti altri stati indirizzavano i propri studenti presso i nostri istituti scolastici per apprenderne le basi dell’accoglienza, dell’ospitalità e della cucina.
Ci rimane solo la cucina.
Attualmente Francia, Spagna, USA e Cina ci surclassano come numero delle presenze turistiche annuali mentre alle spalle avanzano prepotentemente UK, Germania e Hong Kong che viene ancora separata dalla Repubblica Popolare secondo il World Tourism Organization, e che tra breve ci sorpasseranno.
Sono circa 8.000 gli assessori del turismo regionale, provinciale e comunale a cui si sommano anche quelli dei piccoli municipi cittadini, persone che nella quasi totalità non provengono dal settore turistico e che con le oltre 10.000 società di varia natura che, senza una regia centrale, hanno contribuito in maniera determinante alla pessima situazione attuale.
Le responsabilità demandate alle varie regioni hanno contribuito ad aumentare il bailamme in forma ancor più esagerata; differenti classificazioni alberghiere tra regione e regione e politiche turistiche disomogenee, nonostante l’assembramento sotto un’unica organizzazione nazionale, hanno variegato l’offerta turistica in atteggiamenti incomprensibili, aumentando solo ed esclusivamente i costi di gestione.
Come se in un Gran Premio alle monoposto venisse concesso di girare da una o dall’altra parte a proprio piacimento.
Con l’avvento del sottosegretariato alla presidenza con delega al turismo si ipotizzava in un leggero miglioramento, almeno a livello di guida e possibilmente verso una sola direzione, ma le varie esternazioni o eclatanti proclami annunciati nell’arco dell’ultimo anno, la nuova classificazione alberghiera che rispecchia, a mio opinabile parere, una grave inconcludenza professionale, gli enigmatici piani di marketing e tanto altro hanno mantenuto inalterato il poco valore che gli stranieri hanno nei nostri confronti a livello turistico, continuando a dimenticarci dalle loro mete mentre i risultati riconfermano l’andazzo.
Il Ministero del Turismo serve, eccome se serve, ma con il portafoglio!
Riusciamo forse ad immaginare un’Arabia Saudita senza il Ministero del petrolio che è la maggior fonte di ricchezza di quel paese (?), quindi come possiamo ipotizzarne la mancanza di quello del turismo per una nazione che si basa sul turismo (12% del PIL) e con 2 milioni e mezzo di impiegati senza il medesimo corrispondente?
Per piacere, astenetevi per una volta alle str…anezze a cui ci avete insaziabilmente abituati; siamo grassi delle vostre parole.
Il Ministero serve come servono immediatamente persone capaci alla direzione di questo, professionisti ed esperti della materia, uniche voci che sappiano rispondere per le rime agli pseudo conoscitori della materia, perché non possiamo permetterci il lusso di aspettare che voi impariate l’arte di saper fare il turismo; quasi 13.000 aziende sono in sentore di chiusura probabilmente fallimentare e 150.000 addetti cambieranno mestiere, sempre che riescano a trovare altrove.
Serve forse una riforma del Titolo V della Costituzione che dia almeno un potere concorrente sulla materia allo Stato, dato che oggi il potere delle Regioni sul turismo è esclusivo; cambiatelo e cambiate la vostra prosopopea in qualcosa di finalmente produttivo!
Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/

27 commenti:

  1. Credo che abbiano veramente superato ogni limite.
    Viene premiato chi non da risultati ma solo parole.

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  2. Il Ministero dev'esserci ma con persone che conoscono il mestiere non questi burocrati.
    Marina

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  3. @Vincenzo
    Non possiamo fare a meno di questo ministero, anche se non sono le persone giuste.
    La meritocrazia non è di questo paese.

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  4. Non tutti nel PDL sono daccordo ed anche la Lega stà facendo ostruzionismo. I conti non sono ancora fatti.

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  5. Berlusconi non corre questo pericolo, saprà convincerli per il suo interesse.

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  6. Non credo che questa volta sia facile, quelli di Bossi non si aspettavano questa rivelazione.
    E il federalismo?

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  7. Negli USA vige il federalismo nella forma più piena della parola ma i fallimenti federali difficilmente raggiungono la stagione susseguente, sono subito allontanati e rimossi.
    Federalismo è autogestione non se la va, la va... eccetera.

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  8. Non ci saranno problemi insormontabili. Fa parte del gioco lamentarsi di cose per poetr ottenere poi altre. La Russa & company conoscono molto bene queste cose.

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  9. Francesco hai ragione.
    Hai tanta ragione.

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  10. Francesco a mio parere dice bene.
    Credo che tutte le finte diatribe avranno esclusivamente lo scopo di ottenere in seguito dei, diciamo favori come controparte.
    La politica si basa su queste considerazioni. Ottimo Francesco.

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  11. La Mercegaglia ha ottenuto quello che richiedeva per le piccole e medie imprese. Rientreranno quelle del turismo?

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  12. Caro anonimo,
    il "duello" tra la Mercegaglia e Berlusconi era già scritto.
    1° per far capire ai sindacati che è meglio discutere che minacciare.
    2° perchè questa soluzione è ovvia
    3° perchè ascoltare le richieste dei maggiori produttori di Pil porta voti in occasione delle europee.
    Facile, vero.

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  13. E' sempre la solita storia, ce la condiscono in tutte le maniere e come allocchi sgraniamo le pupille.
    Quest'anno non voto.

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  14. Dovrebbero vederlo questo post i signori che comandano il turismo nostrano.
    Dovrebbero anche leggerlo con ragion di causa, ma dubito di entrambe le cose.
    Il turismo in Italia è come il calcio, sono tutti allenatori perchè hanno giocato nella parrocchia del convento in gioventù e sono andati in ferie per una settimana alle Maldive. Però tutti guardano il grande fratello.

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  15. Ho appena commentato sul post dell'Assessore al Turismo in Campania Velardi.Mi sembra una persona che con intelligenza, e la conoscenza dei suoi limiti si sta dando molto da fare.Sono caaci tutti di fare gli assessori, in Toscana, Liguria o Emilia Romagna che provino ad andare a farsi le ossa in Campania.
    "Le faccio i miei complimenti signor Velardi, sembra e spero lo sia veramente una persona che fa il suo compito con dedizione e volontà, anche se non è un tecnico del turismo ha dalla sua una notevole intelligenza nel capire e vedere le problematiche, per risolverle sarà più dura penso che ci proverà.In Campania non deve essere facile lavorare, comunque lei ci mette la faccia.Io abito in Romagna quì il turismo lo mangiamo col pane, solo che gli amministratori si fanno belli con i meriti di noi sul territorio, e non ci mettono nemmeno la faccia, mi piacerebbe che Pasi avesse un Blog o forse lo ha , ho contattato a più riprese Regione APT Federalberghi non si è sentito nessuno.
    Bravo"
    Plinio

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  16. Di Claudio Velardi non riesco a capire se è furbo o veramente bravo.

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  17. Seguivo, quando ero ancora all'estero, alcune cose di Velardi prima ancora che diventasse assessore al turismo campano.
    Credo che disponga di un buon cervello e che sia una buona penna.
    Apprezzo il suo modo di mettersi in discussione con il blog ma devo dire che risponde solo a quelli che possono creargli dei problemi o ad alcuni conoscenti o amici.
    Quì mi fermo perchè turisticamente preferisco non parlarne.
    Luciano

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  18. P.S.: Il mio precedente non è assolutamente denigratorio per la persona ma credo che per risollevare le sorti di quella meravigliosa regione (la più bella) trascurate da giunte indefinibili, avrebbero avuto altre carte da giocare. E proprio dal settore industriale e non politico.

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  19. E' sicuro che ci sarebbero state persone più capaci, ma siccome i posti vanno dati ai poltici o agli amici Velrdi era o è intimo amico di D'Alema è perciò si trova lì per motivi politici.
    Quindi siccome sappiamo che va così e noi non possiamo far altro che fare presente queste anomalie italiane, dobbiamo prenderci quello che capita e a volte può capitare anche qualcuno che sia meno peggio.
    Il nostro per esempio è un filosofo, il ruspante e populista Di Pietro direbbe " Che c'azzecca"
    probabilmente studioso di filosofia del turismo
    Plinio

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  20. Hai ragione caro amico, quello che scrivi sono cose sensate e purtroppo di uso comune; la partitocrazia.
    Resta il rammarico per quegli albergatori ed operatori turistici che probabilmente hanno già chiuso o che presto lo faranno a causa di queste scelte.
    Ieri sera ho ascoltato la Brambilla e presto ne farò un post, ha raccontato fra le solite banalità che ci vorranno circa 4 o 5 anni per la ripresa turistica.
    Che dire; I don't believe it!
    E' facile che questo tempo le sia sufficiente per cominciare a capirne qualcosa.
    A presto
    luciano

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  21. Ciao amici,
    beh è lo stesso tempo che mi occorrerebbe per imparare a fare il sottosegretario alla sanità considerando che mi occupo di turismo.
    Marina

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  22. No cara Marina, ci metteresti di meno a capire che è meglio lasciar perdere.
    La Brambilla per nostra sfortuna non ha la qualità della modestia.

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  23. Luciano,
    penso che il tema, come tu stesso sostieni in vari interventi, sia estremamente complesso. Io, personalmente, credo che il Ministero del Turismo, anche nella situazione attuale con la delega alle Regioni in materia turistica, debba esistere. Serve per provare a dare una sincronizzazione a politiche troppo spesso completamente scoordinate e per dare un segnale forte sull'importanza di questo settore.
    E, sinceramente, non trovo nemmeno dannoso che il Ministro sia Michela Vittoria Brambilla. Il politico, in quanto tale, non deve essere necessariamente un esperto. Deve, invece, riuscire a creare consenso e a convogliare risorse per realizzare concretamente politiche ed azioni che rilancino (in questo caso, sveglino dal coma profondo) il settore di cui sono responsabili. Quello che è essenziale è che si circondino di persone operative di grande esperienza e di assoluta capacità di realizzazione. E su questo qualche dubbio in più rimane, visto lo scollamento che negli ultimi mesi si è spesso verificato tra il Sottosegretario e i suoi "Tecnici".
    Grazie dell'ospitalità, Fabio

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  24. Buongiorno Fabio,
    mi fa molto piacere leggerti sulle mie pagine, ho buona considerazione di come scrivi e come pensi in merito a questo settore.
    Condivido completamente il tuo commento sia per quanto riguarda la complessità del settore come per le ovvie priorità delle regioni ma aggiungo, se me lo concedi, che necessitino obbligatoriamente della centralità e non quella dapprima esistente sotto la bandiera regionale (Paolini o altri).
    Sono anche d’accordo sul ruolo che la Brambilla debba avere costituzionalmente anche senza esperienza diretta ma dissento sulle sue continue esternazioni assolutamente fuori luogo e mai produttive e del piano di marketing che stanno attuando. Per lo stesso motivo ho avuto recentemente uno scontro con il Bocca a Sanremo per causa delle sue esternazioni in merito alla CAI (Alitalia), dove il sopraddetto sosteneva che per dirigere quella compagnia erano necessari degli imprenditori del turismo; oltre trecento persone del settore alberghiero lo hanno applaudito confermandomi il valore mestierante degli albergatori italiani. Sono infiniti gli errori a cui siamo giornalmente sottoposti da questi incompetenti di cui si è circondata e faccio riferimento alla vicina Francia, Spagna, Turchia e altre nazioni che stanno lavorando con logicità turistica. Stiamo perdendo del tempo mentre gli altri corrono.
    Una sola piccolissima considerazione: sono programmati arrivi dalla Cina nell’ordine dei 5 mln, ebbene in nessun albergo italiano abbiamo una/un receptionist che parla quella lingua. La stessa cosa è accaduta tempo fa per l’ex Unione Sovietica e ancora oggi nessuno di quelli sopraddetti parla quella lingua. E le scuole alberghiere? E l’industria alberghiera? Perché non unificarle? In Tunisia il Ministero del turismo ha sotto il proprio patrocinato le scuole alberghiere e già si stanno vedendo dei frutti in merito alla qualità. Io stesso durante la mia sosta lavorativa alle Seychelles ho imposto lo studio del russo nelle scuole e negli alberghi; questo, coadiuvato da un buon piano di marketing elementare, ha prodotto un incremento delle presenze nell’ordine del circa 10% annuo. Gli altri presentavano alla Mitt praticamente gli stessi depliants e le stesse cose mentre noi abbiamo aggiunto che in ogni albergo avrebbero trovato almeno 3 o 4 prs. che parlavano quella lingua; a cui ho aggiunto il medico russo (a gratis) nell’ospedale principale della nazione. Questa è qualità. L’Italia non abbisogna di farsi conoscere ma serve la qualità per poter sopperire i prezzi che abbiamo a causa delle esagerate tasse e dei costi di gestione.
    Avremmo potuto dare una forte sterzata in occasione della nuova classificazione alberghiera ma hai visto cosa è successo? E’ una schifezza generale ed improfessionale.
    Vorrei che la Brambilla ci circondasse non di conoscenti, amici o di persone con un buon carattere perché amici degli amici ma di persone come te o altri che di turismo veramente ne masticano.
    Caro Fabio, mi sono lasciato andare in questa risposta e me ne scuso ma quello che giornalmente leggo o sento non mi da nessuna soddisfazione e questo mi dispiace, e scusami il mio italiano, faccio una fatica bestia a scriverlo.
    Un carissimo saluto
    luciano

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  25. Nella precedente legislatura il Berlusca si prese una sonora mazzata dalla Corte Costituzionale solo per aver tentato di istituire un Comitato Nazionale del Turismo a prevalenza governativa (numericamente: un solo membro di differenza con le Regioni). Quattro Regioni (comprese due potenzialmente "amiche", tra cui il Veneto e per iniziativa dell'attuale ministro leghista delle politiche agricole Zaia) fecero immediato ricorso e naturalmente vinsero ottenendo la decadenza seduta stante del provvedimento (nel 2007 sotto il governo Prodi).
    Ci riprovò (inutilmente) il Rutelli con il Comitato per le Politiche Turistiche a prevalenza regionale, giusto per evitare nuovi ricorsi (ottenuti invece sulla gestione "centralizzata" dei fondi in Finanziaria per il turismo, con il brillante risultato di ottenere il blocco dei medesimi).
    Dopodichè a fine luglio 2008 il Piacione, zitto zitto, presentò la sua proposta di modifica costituzionale, che tuttora giace in Commissione Affari Costituzionali, da non meno di sei mesi.
    Ora voglio proprio vedere come pensano (nel PDL) di riuscire ad istituire di nuovo il Ministero del Turismo in un mesetto, e giusto per gratificare la Brambilla, senza prima cambiare il Titolo V della Costituzione (quindi con doppio passaggio parlamentare... e tanti auguri per i tempi necessari, ovviamente).

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  26. Giusto caro Frap1964, più che giusto.
    Senza una riforma al Titolo V della costituzione nulla si può per via delle cause da te descritte e del doppio passaggio alle Camere.
    Questa successione di cause perse la spiega già bene sulle varie, perpetue e continue dichiarazioni dell'impossibilità di agire.
    Il bailamme continua e mentre le altre nazioni fanno fronte alla recessione con piani strategici e mirati sul turismo, noi continuiamo a combattere i mulini a vento.
    Ben poca cosa questi "Guru" del turismo.
    Cordialità
    luciano

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  27. In effetti a

    questa eventualità

    non avevo pensato (mi tremano i polsi al solo pensiero, sic!).
    Tecnicamente risolverebbe il problema.
    Anche Rutelli in effetti aveva il doppio incarico (anzi triplo, che era pure vice-presidente del Consiglio in tandem con D'Alema).

    Mi auguro vivamente che sia un pesce d'aprile (ma temo di no, purtroppo).

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