sabato 7 marzo 2009

Unnecessary Go Home

L’ultima volta lo ha detto inaugurando la Bit di Milano. "E' grave e imperdonabile che per oltre 20 anni le nostre istituzioni centrali non abbiano colto l'entità di questo settore: ma ora si sta cambiando rotta. Questo Governo ha intenzione di dare una svolta alle politiche turistiche, con un piano quadriennale, strategie mirate e studiate in collaborazione con tutti i rappresentanti del settore". Un ritornello che Michela Vittoria Brambilla non ha fatto che ripetere negli ultimi nove mesi ma che a quanto pare sembra sia rimasto solo un’intenzione a cui non è stato dato seguito. A distanza di un anno, infatti, l’Italia è ancora 28/a nella classifica mondiale dei Paesi più competitivi nel settore Viaggi e Turismo elaborata dal World Economic Forum (WEF); proprio come un anno fa. La classifica, che non è un voto sulla bellezza di ogni Paese ma si concentra sui fattori che rendono interessante sviluppare l'industria del viaggio e del turismo dei singoli paesi, boccia ancora una volta l’Italia mentre in soli 12 mesi la Francia è riuscita a risalire di sei posizioni passando dalla decima alla quarta. Segno che il miracolo, volendo, è possibile. Così, nonostante le reiterate promesse di riuscire a imprimere una svolta al settore turistico, in 9 mesi Michela Vittoria Brambilla non è riuscita nel suo scopo. E anzi il rapporto accusa il governo italiano di non considerare il settore Viaggi e Turismo prioritario (a questa voce l’Italia è al 107esimo posto su 133 paesi di tutto il mondo). Voti bassi anche alla voce Politiche e regolamentazioni, a causa delle fortissime restrizioni alla proprietà straniera e alle regole relative agli investimenti stranieri diretti. Insomma, c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente invece che soffermarsi in chiacchiere e annunci vuoti di cui siamo purtroppo soggetti inconsapevoli e obbligati.
Stessa sorte la riceviamo dal team di tecnici e professionisti vari che la contornano in queste brillanti e mai produttive esternazioni (nota da statistiche WEF).
Resta la sconfortante considerazione che non è cambiato nulla dagli anni passati, sempre gli stessi annunci del tutto dire ma del poco fare; incessanti esternazioni del “ghe pensi mi”, ma se non ci pensano gli ottimi operatori italiani si rimane con le braghe in mano; ininterrotte riunioni tra associazioni, istituzioni, federazioni, tecnici, sindacati, esperti, politici, commissioni parlamentari e chi più ne ha più ne metta, per produrre cosa?
Infiniti viaggi di rappresentanza, Bit, manifestazioni, congressi all’estero, strette di mano, firme, congratulazioni, premi, nomine … fertili solo nelle spese.
Luciano Ardoino
Fonte: Marina da Travelnostop e http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/

24 commenti:

  1. Gentile Luciano, cosa posso dire dopo queste tue parole, forse che ci sono speranze, forse che la speranza è che se ne vadano a casa, forse che anche quest'anno avremo dei dati schifosi, forse che la colpa sarà degli altri o del tempo, come dici tu in un precedente, forse che non ci rimane che sperare nel...quando capiranno che la colpa è solo loro.
    Grazie Luciano

    RispondiElimina
  2. Ma se per caso dovesse non andare male di chi saranno i meriti,
    proviamo ad indovinare?
    Bocca l'anno scorso ha dichiarato che il 2009 chiuderà in attivo, perchè disperare?

    RispondiElimina
  3. Bocca di dichiarazioni ne rilascia in grande quantità e sempre seguendo la corrente per non irritare gli associati di Federalberghi che se le bevono continuamente, dando ogni tanto un colpetto alle istituzioni per far vedere che qualcosa dice. Però i risultati....boh?

    RispondiElimina
  4. Adesso sostengono che il guaio è dovutoal fatto che non c'è il Ministero del turismo e che perciò il sottosegretario non è decisivo nelle scelte, deve sottostare alle direttive di Berlusconi.
    Scusatemi ma quando sarà fatto il ministero non dovrà sempre sottostare al presidente del consiglio?
    O forse hanno capito il loro operato e stanno dandosi delle scusanti?

    RispondiElimina
  5. Scusanti, cara Marina. Scusanti.

    RispondiElimina
  6. Ciao Sergio,
    come più volte detto nei precedenti non ho nessunissima intenzione di mollare la presa. Sono perfettamente a conoscenza che questa non sarà una grande cassa di risonanza ma considerando che il mio/nostro blog stagna imperterrito nelle ultime pagine di ricerca, forse comincia a dare fastidio, e questo nonostante l'aumento dei contatti che gli attesterebbero migliori posizioni.
    Come detto continuo nella mia personalissima intenzione di migliorare almeno qualcosina e sono anche sicuro che si rendano conto dell'inoperosità del loro lavoro. I buchi grandi si incominciano da piccoli fori e con il vostro aiuto intendo continuare su questa strada. Credo che l'Italia abbia bisogno di seri e veri professionisti e non penso sia una lotta contro i mulini a vento. Sono abituato a non demordere mai.
    Dalle tue parole si evince che ti senti deluso, e chi non lo sarebbe; ma scegli di continuare per influenzare l'opinione pubblica e quelli che di turismo si interessano e ci vivono, che servono altre risorse umane al posto di quelle.
    Un caro saluto
    Luciano

    RispondiElimina
  7. Quì delusi lo siamo tutti ma non ci arrendiamo.
    Come dice Luciano: piano piano e senza far troppo rumore, la meritocrazia può entrare dalle fondamenta e se entra da lì.......

    Ciao Marina

    RispondiElimina
  8. Ho appena ricevuto dei dati sulle prenotazioni e gli standard parlano di un leggero calo. Pensavo peggio. Buona la ripresa dell'Adriatico ma calo altrove.
    Liguria mantiene a macchia.
    Sono con voi.
    Sergio

    RispondiElimina
  9. Anche altri albergatori e tour operators mi stanno informando di un buon andamento generale. Dati minimi ma che sostanzialmente mi confermano che la creatività italiana resta al primo posto.
    La causale è solo questa considerando il movimento istituzionale e politico.
    Si stà grattando dal fondo del barile in quanto all'originalià italiana. Spero veramente molto nel binomio turismo/industria di cui non sento più nulla.

    RispondiElimina
  10. Scuola alberghiera/industria.
    Le basi della ripresa sono queste per creare la famigerata qualità, magari non per adesso ma sicuramente il beneficio si vedrà nei prossimi tre anni.
    Marina

    RispondiElimina
  11. Il Ministero del Turismo in via d'approvazione avrà questa come priorità o dovremo continuare ad ascoltare programmi per i nostri nipoti, in poche parole, immeteranno l'industria con le scuole alberghiere?
    Io ho seri dubbi.

    RispondiElimina
  12. Quello che dici è vero, nel senso che dovrà essere un'assoluta priorità.

    RispondiElimina
  13. In definitiva cosa cerchi con i tuoi commenti, Luciano?
    Ho molto rispetto per quello che scrivi e per quello che hai svolto lavorativamente e socialmente ma non riesco a capirne il perchè.
    Sergio

    RispondiElimina
  14. Caro Sergio,
    mi aspettavo questa richiesta, prima o dopo, ed eccola arrivata.
    Il troppo parlare viene dal poco sapere. E' questa la frase che mi trascino da quasi 40anni di turismo. Il mio primo GM nel lontano 1968 a Rio de J. sosteneva che fosse la base e credo che abbia avuto tutte le ragioni per affermarlo.
    I signori che governano il turismo in Italia non l'hanno mai attuata.
    Vorrei spiegarglielo ma ho solo questa carta; il blog.
    Un salutone
    Luciano

    RispondiElimina
  15. Cavolo, perbacco e perdinci.

    RispondiElimina
  16. Non ero collegato ma mi ha chiamato la Marina.
    Cavolo, perbacco e perdinci.

    RispondiElimina
  17. Grazie.
    Avevo pensato che mantenevi dell'astio nei loro confronti.
    Ho letto la tua storia nel blog (chi è più cretino) e questo mi ha fatto pensare al peggio.
    Da GM a GM, sei una persona unica, complimenti.

    Sergio

    RispondiElimina
  18. Ecco perchè so poco, parlo troppo!

    Marina

    RispondiElimina
  19. Cari amici,ho poco tempo per seguirvi, devo rispondere a parecchie richieste per Pasqua e per l'estate, sembra che si muova abbastanza.Comunque da noi vige la legge di Tafazi, ci piace darci le botte sui m...., da soli, già abbiamo difficoltà a portare gente, molto per l'incompetenza dei responsabili, poi quando abbiamo clientela già fidelizzata, ce la facciamo scappare, sembra che circa 5000 o più presenze su Cattolica siano state dirottate in altro posto per l'inconcludenza e il menefreghismo degli addetti ai lavori, uno scarica la colpa sull'altro perchè non esiste un responsabile vero, un manager ma solo scaldasedie,
    a risentirvi appena posso
    Plinio

    RispondiElimina
  20. @ Plinio

    Sono contenta per te, veramente.
    Intendo contenta per le prenotazioni e non per quei 5.000 persi.
    Marina

    RispondiElimina
  21. I risultati di febbraio parlano di un calo del -10% di presenze turistiche e del -11% del numero di camere vendute; mentre l’occupazione nelle strutture ricettive italiane cala del -6%, con quasi -5% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -9,5% di lavoratori part time.


    “Inoltre dai dati dell’Istat -aggiunge Bocca- vediamo come i prezzi degli alberghi a gennaio siano addirittura calati a fronte di un tasso di inflazione del +1,6%, che aggiunge perdita di fatturato alle imprese già falcidiate dal calo di turisti.”


    “Se dovessimo – prosegue Bocca - anche vedere depauperata la nostra forza lavoro, indispensabile per mantenere i consueti livelli qualitativi del sistema ricettivo, l’Italia turistica rischierebbe danni incalcolabili in prospettiva di una futura ripresa economica globale”.


    “Occorre istituire quindi al più presto un tavolo tecnico imprese-sindacati volto a definire strumenti indispensabili per frenare l’emorragia di lavoratori che comincia a profilarsi sempre più consistente.”
    Da Federalberghi di oggi

    RispondiElimina
  22. C'è qualcosa che non quadra!
    La Brambilla aveva appena dichiarato che il 2009 si presentava con buone prospettive o sbaglio?
    Rembrandt

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali