mercoledì 2 settembre 2009

Bastone e carota

Tutto sbagliato tutto da rifare si propone al turismo nella stessa identica maniera che il grande Bartali aveva nei confronti del ciclismo, o almeno si spera.
Non abbiamo la presunzione d’essere infallibili (come alcuni al governo), cosa che invece al “Ginetaccio” riusciva benissimo per via dell’immensa esperienza nel suo settore, ma spesso, scusate, c’abbiamo azzeccato.
Da circa sette mesi stiamo decisamente criticando l’operato dei Guru del turismo nostrano senza risparmiare nessuno e nessuna cartuccia, e mentre molti colpi sono andati a vuoto, altri hanno centrato il bersaglio che, inutile a dirlo, è rappresentato dalla Michela Brambilla.
Qualche bastonata gliela abbiamo omaggiata cercando sempre di mantenerci in un ambito accettabile e non troppo scortese (?), malgrado le sue, da noi ritenute, grandi str…anezze.
Oggi carota!
Infatti dopo oltre 200 giorni di colpi d’obice, le riconosciamo l’utilità dell’ultima sua dichiarazione, sperando sia vera, e vale a dire la destagionalizzazione delle gite scolastiche.
Vi faccio un esempio.
Basta con le partenze concentrate tra marzo e aprile; e mentre questo fungerebbe da calmiere anche per le spese di ogni singola famiglia, in parte si otterrebbe la frammentazione delle presenze turistiche in ambiti già troppo frequentati e ricevendo prezzi migliori.
Non più di un anno fa, un suo quasi omonimo, il giornalista Michele Brambilla, scriveva simpaticamente che le gite andavano abolite per il motivo che è diventata una competizione tra genitori, come accadeva per le automobili e per l’irreperibilità dei propri pargoli.
Ai nostri tempi avevamo il gettone telefonico per chiamare non oltre le ventidue.
Adesso siamo noi a chiamarli sul cellulare, più e meno verso le quattro del mattino e cioè quando si suppone che stiano cominciando a prendere in considerazione l’ipotesi di un eventuale ritorno dalla discoteca, ma la risposta è scontata: Vodafone messaggio gratuito.
350 euro, pranzi esclusi, per 4 giorni a Barcellona o 500 euro per Siviglia, Parigi o vattelapesca, ma quasi tutti all’estero; ma come?
L’Italia dispone, e tutti lo sanno, d’oltre la metà del patrimonio artistico culturale del mondo intero e perché emigrare (costo del viaggio) per vedere bellezze di cui allineiamo una maggiore quantità ed incanto?
Forse per aggradare a qualche vice-preside o professore che lì mai c’era stato?
Più volte avevamo scritto e suggerito che queste escursioni andavano affrontate nei mesi di novembre, gennaio e febbraio per incrementare lo sviluppo turistico nei mesi di “bassa” e permettere a molti albergatori d’allungare la propria apertura; ma trent’anni non sono bastati.
Adesso la Brambilla sulla proposta lanciata da alcuni presidi delle scuole, di portare i ragazzi fuori dalle aule dopo la fine delle lezioni, per visitare fattorie, siti archeologici oppure oasi naturalistiche, il ministro risponde: "Credo che questa sia un'ottima opportunità per i ragazzi.
Non penso però che questa proposta debba essere alternativa alle gite scolastiche ma dovrebbe, al contrario, rappresentare un'ulteriore occasione. E' importante che i giovani scoprano durante tutto l'anno le nostre ricchezze artistiche e culturali.
Troppo spesso conoscono meglio altri paesi ma non hanno idea di tutte le bellezze che l'Italia offre", conclude.
Finché non sarà operativa non abbiamo molta fiducia nella fattibilità del programma poiché più volte siamo stati illusi (noi no) dalla medesima, ma almeno che sia destagionalizzata.
Per questa volta carota ma ben attenta al “bastone” di cui non abbiamo alcuna paura di far roteare; naturalmente in senso lato.

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