martedì 10 agosto 2010

E i turisti? Scomparsi

E’ bene ricordarlo, questo blog non è assolutamente politico, e poco m’importa se al Governo c’è Tizio, Caio o Sempronio; chi c’è c’è, mentre tutto quello che del turismo non m’aggrada, qui sarà sempre criticato “costruttivamente”.
Poi sta a voi se leggermi o meno, ma niente di destra, di centro né di sinistra; tanto per togliere gli ultimi dubbi.
Chi ha da capire, capirà; si spera.
Emiliano Fittipaldi scrive in una rivista che risulta essere di sinistra, l’Espresso, e a me piace quello che dice; se Emiliano Fittipaldi scriveva in un giornale di destra, avrei riportato le stesse identiche cose.
Qui si parla di logica costruttiva del turismo, il resto c’accresce.
Quindi …
… nella Riviera dei Fiori, fetta della Liguria vicino alla quella costa francese tanto amata dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, gli albergatori si stanno già leccando le ferite. La stagione è iniziata da un po' e i tedeschi, che da sempre garantiscono il tutto esaurito, un fatturato decente e l'occupazione del settore, sono diventati animali rari. Una razza in via d'estinzione. 'L'anno scorso le loro presenze sono crollate del 15 per cento, ora saremo a meno 20' spiega Americo Pilati, titolare dell'Hotel Metropol di Diano Marina e presidente provinciale di Federalberghi. 'Incasseremo il 30 per cento in meno: colpa soprattutto del taglio dei prezzi che siamo costretti a praticare per attirare la gente. Trattiamo ormai come in un suk: alla mattina partiamo da 200 euro per una doppia, chiudiamo la sera alla metà'. Nella mitica Romagna le spiagge sono vuote per tutta la settimana, per riempirsi all'inverosimile solo il sabato e la domenica. Per capire l'esatta dimensione del tracollo basta dare un'occhiata alle assunzioni degli stagionali, che da sempre invadono la costa tra Rimini e Riccione. Quest'anno va di moda il cottimo, il lavoro 'a chiamata', due tre giorni e via: di baristi e camerieri non c'è stato gran bisogno, soprattutto a giugno. 'Un disastro, crisi e tempo incerto ci hanno devastato', ragiona il segretario della Cgil riminese Graziano Urbinati, 'le prenotazioni sono crollate, mesi così brutti non se ne ricordavano'.
Anche le guide alpine e i ristoratori della Val d'Aosta non sorridono. A luglio s'è vista poca folla, e i dati dell'Osservatorio nazionale del Turismo non sono incoraggianti. I numeri per settembre, soprattutto, fanno paura. Silvana Perucca gestisce l'Hotel de la Ville di Saint Vincent, e spiega che la 'vera mazzata, per noi, è arrivata ora, non nel 2009. Tutti aspettano offerte last-minute, gli albergatori hanno persino comprato il 50 per cento dei biglietti per i concerti di Franco Battiato e George Benson che regaliamo ai clienti'. Vedremo a breve se i pacchetti musicali funzioneranno. Di sicuro, a Umbria Jazz non hanno brindato a champagne: l'edizione 2010 ha visto meno di 30 mila paganti, risultato ancora peggiore rispetto a quello dell'anno precedente. Al Sud la musica non cambia: gli stranieri sono in picchiata, gli italiani spendono lo stretto indispensabile. 'Un Calippo e 'na bira', per citare il tormentone del momento. Quasi il 50 per cento resterà in città.
Bernabò Bocca, il presidente di Federalberghi, ha parlato della nascita di una 'nuova malattia del sistema economico' italiano. L'ha definita 'povertà turistica'. Un fenomeno ormai strutturale, alla base una tempesta perfetta che da due anni unisce diminuzione dei prezzi, vacanze brevi ed economiche, boom delle vendite all'ultimo minuto ed impossibilità, da parte degli operatori, di qualsiasi pianificazione decente. Il settore sperava che il governo mettesse a punto il piano di rilancio del turismo made in Italy promesso infinite volte. Ma ha aspettato invano. La stagione si è aperta con il crack dei Viaggi del Ventaglio, la storica compagnia turistica quotata in Borsa. Sei anni dopo il fallimento di Parmatour, a 12 mesi da quello di Todomondo, il turismo nazionale ha perso un altro pezzo importante. Nell'ultima conferenza stampa Michela Vittoria Brambilla ha fatto spallucce, e ha annunciato che tra luglio e settembre 'partiranno 30 milioni di italiani, 5 milioni in più dell'anno scorso'. Ma stavolta le tabelle che sprizzavano ottimismo sono state accolte con una smorfia di disappunto da tutte le categorie. Federviaggio ha sottolineato che le statistiche sul territorio sono lontane anni luce da quelle del governo, e che i competitor internazionali sono sempre più forti. Federconsumatori ha chiesto chi ha fornito i dati alla Brambilla, in modo da 'presentare denuncia per pubblicità ingannevole', mentre qualche giorno fa gli esercenti degli stabilimenti balneari hanno scioperato per la prima volta nella loro storia. Cinzia Renzi, presidente della Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggio, con 'L'espresso' non le manda a dire: 'Se il governo non si muove, ci metteremo in mobilitazione. Non dico che i dati presentati dalla Brambilla siano proprio falsi, ma certamente non rispecchiano la realtà' chiosa l'imprenditrice. 'Rimarranno sulla strada migliaia di impiegati e lavoratori dell'indotto. Noi volevamo fortemente un ministro del Turismo: ma se nel governo manca la consapevolezza dell'importanza strategica di questa industria, e come se non ci fosse'.
Chi mangia di turismo, dunque, sembra aver perso la pazienza. La Brambilla ha bruciato in pochi mesi i crediti che aveva a disposizione, ma pare non curarsene. Dopo i tagli di Tremonti, l'Enit di Matteo Marzotto nel 2011 avrà a disposizione solo 26 milioni di euro per la promozione dell'Italia all'estero: peccato che la gestione dell'organismo (tra stipendi e uffici) costi circa 25. In pratica, il governo ha creato un nuovo ente inutile capace solo di auto sostenersi. I dipendenti sono furiosi, anche perché il ministro ha preferito girare 7 milioni di euro a PromuovItalia (un'agenzia controllata dal suo dipartimento), denaro che servirà a creare una nuova società per il rilancio del 'turismo dei congressi': il Convention Bureau Nazionale. 'Peccato che nessuno abbia capito davvero a cosa serva, visto che molte regioni e le principali città hanno già i loro bureau', sussurrano dal ministero, dove si fanno già i nomi del nuovo presidente e del nuovo direttore generale della società che verrà, e dell'entità dei relativi stipendi. Le malelingue sono sempre al lavoro, è vero, ma gli sprechi della recente gestione non si contano: se la Struttura di missione nata lo scorso ottobre ha speso 3 milioni nei primi tre mesi di vita, l'anno passato l'Enit ne ha bruciati una decina per una campagna tv che non ha lasciato traccia, chiamata 'Italia Much More'. Altri 8 milioni sono stati spesi per il portale Italia.it, dove oggi si può ammirare il nuovo spot autarchico con la voce di Berlusconi: un sito doppione di quello dell'Enit che - nonostante il lancio in grande stile - è tra i meno cliccati della Rete: nella media degli ultimi tre mesi, è al 106millesimo posto della classifica internazionale dei siti con più traffico, costantemente dietro quello dell'Enit.
La Brambilla ignora le critiche, e va avanti come un carro armato: nonostante le polemiche scoppiate un mese fa per le sue candidature all'Aci di Milano, la scorsa settimana tra i nuovi commissari dell'ente che gestisce il Gran Premio di Monza sono stati eletti proprio Geronimo La Russa, figlio del ministro Ignazio, Massimiliano Ermolli figlio di Bruno (lobbista molto vicino al premier Berlusconi) ed Eros Maggioni, compagno della Brambilla e amministratore delegato del suo gruppo imprenditoriale. Conflitto di interessi anche per la scelta - per ora segretissima - della città dove Michela vuole organizzare gli Stati generali del turismo: in pole position c'è, guarda caso, la piccola Lecco, provincia natale della Rossa preferita dal Cavaliere. Periodo previsto: dal 13 al 16 settembre 2010.
Intanto, l'Italia fa i conti con il declino. In Veneto la promessa di Berlusconi di far passare il turismo dall'11 al 20 per cento del Pil italico sembra una battuta. In provincia di Belluno, zona Dolomiti, hanno calcolato che nell'ultimo quadriennio a fronte di 24 nuovi alberghi ne sono stati chiusi 82. A Treviso il ristoratore Tino Vettorello, amico del neogovernatore Luca Zaia, ha approfittato della crisi e ha aperto la prima spiaggia attrezzata del fiume Piave: ha notato frotte di famiglie e locali che affollavano la riva perché non potevano permettersi un soggiorno al mare, e ha piazzato sugli argini lettini e ombrelloni gratis, oltre a un bar e un ristorante (a pagamento). In Liguria le Cinque Terre tirano sempre, mentre il Lago di Garda registra un calo sensibile di presenze: qualche giorno fa il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha appoggiato l'avvio di un tavolo tecnico per valorizzare meglio un territorio a lei assai caro. Per tenersi gli ospiti nel lago di Como Alberto Proserpio, proprietario di cinque hotel di lusso che bagnano le fondamenta sulle acque preferite da Alessandro Manzoni ieri e George Clooney oggi, fa invece offerte speciali degne dei discount più aggressivi: due notti prenotate e cena omaggio, quattro giorni al prezzo di tre, 10 per cento in meno per chi prenota una settimana prima: 'Così abbiamo più ospiti del 2009, ma il conto economico è ai minimi'.
Nella seconda estate dopo il terremoto, in Abruzzo, secondo un sondaggio della Cna, stanno diminuendo sia le presenze straniere sia quelle dei connazionali: meno 8 per cento, e spiagge semideserte a Vasto, Francavilla e Alba Adriatica. Se Venezia, Roma e le altre città d'arte hanno finalmente invertito il trend negativo soprattutto grazie al ritorno degli americani, all'Elba si registra un mezzo fiasco, con un quarto di villeggianti che si sono volatilizzati: la Regione Toscana sta cercando di correre ai ripari, e ha stanziato 80mila euro per finanziare una campagna pubblicitaria. Slogan: 'Elba, l'isola che non finisce mai'.
Non finiscono mai nemmeno i guai per il Golfo di Napoli, che rischia di veder rovinata la stagione dal ritorno della mucillagine, che ha causato già malori in alcune spiagge ischitane. In Sicilia, infine, il paradosso nazionale prende forma compiuta: negli ultimi anni sono stati investiti 300 milioni di fondi Ue per incentivare la costruzione di nuove strutture ricettive, i posti letto sono schizzati da 150 mila a 191 mila, ma nulla è stato fatto per convincere i turisti a venirci a dormire: in media ci si ferma nell'isola non più di tre giorni. Così ad Acireale i dipendenti degli alberghi hanno deciso di scioperare contro l'assenza di una politica che difenda investimenti e lavoro, mentre a Taormina giocano con i numeri e parlano di una crescita di presenza dello 0,28 per cento. Contenti loro.
Hanno collaborato Marco Guzzetti e Marco Lignana

10 commenti:

  1. Ma i dati brambilleschi sulle prenotazioni non davano in risalita gli alberghi?

    La coperta è corta e la pacchia è finita da un pezzo, mi pare.
    La famiglia media, mediamente, mi sa che l'albergo non se lo permette più.

    E i tedeschi poi dove sono volati?
    Anni di immobilismo, peraltro su vari e diversi fronti, ora si pagano a caro prezzo.
    E il bello è che c'è chi continua a credere che in fondo basti la promozione, il marketing, le chiacchiere, gli slogan...

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  2. La cosa strana è l'ovvietà delle tue deduzioni, che pur non provenendo da questo settore, hai saputo cogliere... semplicemente.
    Lor signori, che nonostante acclarate parole e storie varie, non sono ancora riusciti a comprendere e chissà se mai ci riusciranno...senza chissà.
    Unica loro prerogativa è SPENDERE SPENDERE SPENDERE in "COSETTE" che non daranno mai nessun risultato, ma forniranno qualche bella posizione lavorativa a ....vabbè.
    Non è così che si riesce a far ritornare i turisti; sono mica tutti fessi!

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  3. Inoltre:

    "Abbiamo rafforzato la nostra posizione negli ultimi sei anni e ora siamo diventati assolutamente competitivi anche nel rapporto qualità/prezzo delle nostre venue congressuali". Matthias Schultze, managing director del German Convention Bureau (Gbc), commenta così la posizione di spicco del suo Paese, la Germania, nel ranking mondiale delle destinazioni della meeting industry stilato dall'International Congress & Convention Association - Icca. Il Paese risulta, infatti, al primo posto tra quelli europei e al secondo nel mondo con 458 meeting di associazioni internazionali, sorpassando la Spagna con 360 convention, l'Italia con 350, la Gran Bretagna con 345 e la Francia con 341. Nella classifica delle città Berlino occupa ora la quarta posizione con 129 meeting internazionali, a un soffio dai 131 di Parigi e dai 135 di Barcellona, mentre al vertice europeo si piazza Vienna, con 160 convention internazionali. Altre città tedesche nelle top 100 sono Monaco, Amburgo, Dresda, Cologna e Francoforte.
    Da stessa fonte
    B.C.

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  4. Spagna e Turchia.
    Nel 2009 l'Italia era al quarto posto nelle loro preferenze, mentre fino agli anni '80/90, eravamo la loro meta preferita.

    Il popolo tedesco nel 2008 ha speso oltre 60 miliardi all'estero per le vacanze.

    ... per il tutto bisognerebbe ringraziare i "professoroni" con una particolare nota di "merito" alla Brambilla e a quelli delle "tre" passate sedi Enit tedesche (Monaco Berlino e Francoforte).
    ;-)
    Ma forse non è neanche tutta loro la colpa.
    Stavo studiando Promuovitalia ma ho un sacco di cose da fare e non mi rimane molto tempo per le str...anezze della Brambilla.
    Le poche cose che ho trovato sono già abbastanza "curiose"...
    Help me ;-)

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  5. E' vero i turisti mancano e quelli
    che vengono sono pochi molto esigenti e pretenziosi.
    In cambio però abbiamo:
    Guardia di Finanza, Ispettorato del
    Lavoro,Inps,Vigili Urbani,Inail,
    NAS, Vigili del Fuoco,Asl e adesso anche la Guardia Costiera.
    Tutto questo in Romagna.

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  6. :::::Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro,Inps,Vigili Urbani,Inail,
    NAS, Vigili del Fuoco,Asl e adesso anche la Guardia Costiera:::::
    Hai ragione da vendere, ma non credi che se tutto questo c'è, è perchè ce lo meritiamo?

    :-D
    Fossimo tutti un po più onesti ...

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  7. E io che pensavo che i tedeschi li avesse proprio convinti personalmente...
    (ma pure a loro ha il coraggio di propinare la storiella sull'inesistente ministero del turismo...) ;-)

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  8. Lo sappiamo tutti cosa c'è da fare... in termini di governance.
    Notare come reagisce e risponde MVB (sic!)
    E 'sto piano "strategico" che gli han chiesto di fare a febbraio (vedi 4 parte - Winteler qui mi pare un po' troppo accomodante, decisamente meno il rappresentante degli assessori al turismo regionali), a distanza di 6 mesi, dove sta?

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  9. Nella 4a parte la Brambilla parla di 10.000 "prenotazioni" di Bonus Vacanze nei primi 5/6/7 giorni... e poi alla fine della "favola" sono andati solo 7.000?
    Sempre per sua recente ammissione.

    ???
    O forse è meglio l'esclamativo !!!

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