mercoledì 10 novembre 2010

La colpa del crollo della Casa dei Gladiatori di Pompei è del fiorista

Eventuali pseudo conoscitori della verità, quella che per loro sta solo da una parte politica e che gli altri sbagliano sempre; sono serviti.
Il buono e il marcio c'è da tutte le parti.
E non mi vengano a dire.
Infatti non sono mai stato di certo tenero, in alcuni precedenti, nei confronti del ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi; ma che c’azzecca la richiesta di dimissioni nei suoi confronti per il crollo della Casa dei Gladiatori di Pompei?
A me non pare strano che una rovina vada in rovina, infatti è accaduto anche alla Domus Aurea, dopo fortissime piogge.
Ma nessuno si è dimesso, né tanto meno è stato richiesto.
Ieri mattina, in diretta radiofonica dalla Falcetti, una indignata presidente di Italia Nostra ha chiesto le dimissioni di Bondi, sostenuta da altre anime belle insistenti nel richiamare l’articolo 9 della Costituzione: la Repubblica... tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione.
Belle parole.
D’accordo, ma Bondi cosa c’entra?
Non mi sembra che possa essere attribuito a un ministro un danno al patrimonio alla tutela del quale è preposto un sopraintendente che ha responsabilità esclusiva indicata nelle sue funzioni e nel suo ruolo, e che, nel caso di una intervenuta e prevista o prevedibile difficoltà, non ha segnalato l’emergenza, neanche con l’allarme del cattivo tempo.
Mi chiedo: se un magistrato sbaglia una sentenza, cosa si fa?
Si dimette il ministro?
E allora già che ci siamo, bisogna forse richiedere anche le dimissioni del ministro dell’ambiente, per non aver calcolato il fatto con tutte le piogge che si sono abbattute in quella zona, e che potevano, di conseguenza, produrre quel danno?
Perché no?
Se andiamo a ben vedere una certa responsabilità ce l’ha pure il Tremonti, che non ha dato i soldi a sufficienza per …, e che dire di La Russa, che a capo del dicastero della Difesa non è intervenuto con i militari per convincere quello delle Finanze a dargli più soldi per poter rimettere (restauro) le cose a posto?
Beh, a pensarci bene io ci vedrei anche una certa responsabilità di quello delle politiche giovanili (della gioventù), la Meloni.
E’ notorio che le menti giovani arrivano prima di quelle “stagionate”, se non altro per via della freschezza.
Quindi perché non ha capito per tempo che questa cosa poteva accadere.
E forse che quello della Salute non c’entri nulla?
Sai il colpo che ha preso a milioni di gente per l’accaduto di quella frana?
E la Gelmini che c’entra sempre a prescindere, perché non l’ha fatto scrivere prima in qualche testo scolastico?
E Bossi del Federalismo, Fitto con le Regioni, per finire a quello della Semplificazione Normativa, Calderoli; vuoi che lui non c’entri proprio niente?
Ovviamente da questa lista, da come potete ben vedere, manca la Brambilla.
Ma quel ministero del turismo non c’è, per me non esiste.
Come non esiste che lei sia un ministro della Repubblica italiana; e scusate, ma non è che in fondo la colpa non sia proprio la sua?
Ah, dimenticavo; vuoi vedere che il mio fiorista sotto casa qualche imprudenza per il grave fatto, ce l’ha!

16 commenti:

  1. Un piacevole delirio. Un fiume in piena è forse ancora più attinente.
    La realtà è centrata. Non sappiamo più dove sparare. Troppi bersagli o nessuno.
    Onore ai galdiatori.....che siano mica i blogger?

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  2. Ben detto e ben fatto.

    Non se ne può più di queste colpe a oltranza e a prescindere.
    C'è ancora qualcuno che ci cade in questo perbenismo?

    ;-)

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  3. @Vincenzo

    Ma scusa, cosa c'entra il perbenismo?

    :-D

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  4. @Luciano
    Non lo so ma ci stava bene.
    :-D

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  5. Non mi sembra che possa essere attribuito a un ministro un danno al patrimonio alla tutela del quale è preposto un sopraintendente che ha responsabilità esclusiva indicata nelle sue funzioni e nel suo ruolo, e che, nel caso di una intervenuta e prevista o prevedibile difficoltà, non ha segnalato l’emergenza, neanche con l’allarme del cattivo tempo.

    Il punto è che, proprio Bondi e Berlusconi, due anni fa, hanno commissariato la Soprintendenza.
    E' il governo dei commissari: commissari ad ENIT, commissari a Pompei...
    Tra un po', forse, ti commissariano anche il fiorista sotto casa (o quantomeno mandano la polizia a chiedere informazioni su qualcuno, esperto di turismo, che abita lì nelle vicinanze...).;-)

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  6. @frap

    Il fatto è che il/la fiorista sotto casa è mia moglie e quello del turismo sono io.
    Perdiana, voglio una cella matrimonialeeeeeeeee!!!
    ;-)

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  7. A proposito frap,
    hai letto il titolo della prossima riunione dell'Enit?

    Il 16 Novembre alle ore 11.00 presso l'Auditorium dell'Ara Pacis (Via di Ripetta,190 - Roma) si terrà il convegno dedicato ai nuovi strumenti di comunicazione e promozione dal titolo "Back to the Future" organizzato da Enit - Agenzia Nazionale del Turismo. Confermata la presenza del Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, del Presidente di Enit, Matteo Marzotto e del Direttore Generale, Paolo Rubini.

    ;-)

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  8. Sì, nell'occasione credo che dovrebbero presentare il nuovo magico meraviglioso logo di ENIT con logo tricolore svolazzante (see italia.it - magic italy).
    Ma il titolo del convegno mi pare poco appropriato.
    Nello specifico caso era certamente preferibile: "Back in the future". ;-)

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  9. La colpa, imho, è della Brambi che passava in fretta di lì, con l'elicottero. ;-)

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  10. ....... passando dai 27 mila euro previsti alla ragguardevole cifra di 157 mila euro.

    Santa pazienza che presa per il ....

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  11. E qualche ministro estero per molto meno si è dovuto dimettere.

    B. C.

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  12. Comunque farei notare che dopo aver mandato l'ex-AD di McDonald's Italia a dirigere i musei, anche per Pompei, il ministro poeta, ha scelto una figura di elevato profilo professionale e soprattutto di forte competenza in materia archeologica.

    Assolutamente fondamentali, ad es., i 5 anni alla Protezione Civile (sic!), i 2 al ministero delle Comunicazioni, l’organizzazione degli eventi del Giubileo del 2000, la dirigenza in ACEA, ma soprattutto l'essere un giornalista pubblicista.

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  13. Più che un sopraintendente alla cultura sembra come un Paolo Rubini (lo dite voi) al turismo.

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