domenica 12 dicembre 2010

Vado via da Genova o resto qui?

Di Luciano Ardoino
Sono andato via (oltre 40anni fa) perché nessuno mi ha detto: “Cosa vai via a fare che non hai nemmeno 18anni”.
Sono andato via perché Genova era governata da over 60/70 che non pianificavano il futuro perché era un futuro che tanto non avrebbero mai visto.
Sono andato via perché quelli più giovani non avevano idee per progettarne uno migliore e quelle poche che trovavano erano stoppate dai “vecchi” della città con la stupida frase: “L’emu sempre fetu cuscì ...” (abbiamo sempre fatto così, perché vuoi cambiare?).
Sono andato via perché non passava giorno che non ci fosse uno sciopero degli studenti o quant’altro che fermava la produzione degli altri, e credevo che i diritti dovessero venire dopo i doveri. La vita poi, poche balle, mi ha insegnato che è proprio così.
Sono andato via perché speravo che altrove le cose andassero meglio.
Sono andato via perché sapevo che altrove le cose andavano meglio.
Sono andato via perché nella mia città non esistevano delle ideologie come il rischio, passione e coraggio.
Sono andato via perché altrove queste ideologie esistono; eccome se esistono.
Sono andato via perché il successo e l'apprendimento sono uno stato mentale. Se fai il pittore e' fare un capolavoro, se fai il medico e' salvare vite. Per me il successo era ed è, imparare il turismo per dare agiatezza al settore e costruire del nuovo lavoro, per poi trasmetterlo agli altri.
Qui (?), per carità, lasciamo perdere ch'è meglio.
Sono andato via perché volevo "crescere" senza aver bisogno di calci nel culo e per poi non dover incontrare lo sguardo di un sottoposto o un subalterno, ma più bravo e migliore di me.
Sono andato via perché all’estero avrei guadagnato molto di più (in palanche e in esperienza).
Sono andato via perché la paura è il grande freno in qualsiasi progetto di cambiamento di vita, e io non volevo e non voglio avere paura; al massimo un timoroso ma grande rispetto di quella degli altri.
Sono andato via perché sentirsi italiani spesso non basta.
Sono andato via perché altrove non mi sono mai sentito straniero, come invece mi sento nella mia stessa città.
Sono andato via perché all’estero credevo di poter tranquillamente parlare sia con i Re che con i barboni.
Sono andato via perché all’estero sono riuscito a parlare sia con i Re che con i barboni; a prescindere dal mio e dal loro conto corrente in banca.
Sono andato via perché rispettavo la gente, e di tutte le razze, mentre qui nessuno con me lo faceva nella stessa maniera.
Sono andato via perché alle sette del mattino, a Genova, nessuno sorrideva; e chi lo faceva, passava per scemo. Alla moda del: “ma che cazzo c'avrai da sorridere”.
Sono andato via perché Tizio sparlava sempre di Caio, mentre Sempronio malignava sugli altri due.
Ora dopo molti anni sono ritornato, ma da allora, cos’è cambiato?

8 commenti:

  1. December 2010 from Japan

    http://www.tourism.jp/english/index.php

    ciao

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  2. Tutto vero e complimenti.

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  3. E' sparito dinuovo il mio ultimo commento.
    :-D

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  4. @Luciano

    è sparito anche il mio comemnto.
    Come mai?

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  5. @Vincenzo e Sergio

    Vi rispondo adesso.... e che cosa ne so?

    :)

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  6. ... belin, vi ho risposto dopo 5 anni. Mica pochi neh!

    :)

    ... tempo al tempo...

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  7. Purtroppo non è cambiato niente caro Luciano e la cosa è deprimente

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  8. ... penso sia addirittura peggio del '70 e vale a dire quando sono andato via.
    Spiace dirlo ma mi sento più a casa all'estero che nel mio Paese.

    :(

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