domenica 2 gennaio 2011

Mica "bruscolini" per la Brambilla

L’ambaradan dell'Automobile Club di Milano tra Gran Premio, sponsorizzazioni e appalti vale quattro miliardi di euro, secondo il quotidiano La Repubblica e …
… e la Brambilla dopo aver commissariato quest’Aci della città meneghina, ha fatto eleggere in consiglio il proprio compagno Eros Maggioni.
La storia inizia nell'inverno del 2009, secondo Dagospia, quando sul tavolo del Cda di Aci atterrano cinque lettere di dimissioni di altrettanti consiglieri. Cinque su nove significa appunto commissariamento.
A questo punto il pallino finisce in mano al governo e al ministero del Turismo di Michela Brambilla dove tra “tricche e ballacche” varie, la storia poi, si fa surreale leggendo l'esposto al Tar nel punto in cui si affronta la nomina del fidanzato della Brambilla. "Maggioni - scrivono gli esclusi - si associa alla sezione milanese dell'Aci 48 ore prima dell'indizione delle elezioni, anche se risiede a Lecco". Insomma, le ombre non sono poche. Ma questo non conta. I diretti interessati si difendono, sostenendo la "legittimità della candidatura", e a fine luglio, nel silenzio prevacanziero, il pasticcio si compie: le candidature si trasformano in nomine effettive.
Fin qua tutto bene (per lei, per lui e qualcun altro); per gli altri … vabbeh!
Però ora, seguendo quanto scritto da Repubblica, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha ora anche un suo fedelissimo proprio nel consiglio di Sias, la società che controlla l'impianto e il Gp, lo scrigno che nasconde il vero tesoro. E da cui persino il Comune di Milano, concessionario e comproprietario delle aree, è stato escluso.
L'uomo della Brambilla è Pierfausto Giuliani, 43 anni, commercialista e revisore contabile, comasco residente a Monza.
Per far posto ai cinque membri, nel momento in cui una nuova legge riduce il numero dei componenti degli enti pubblici da nove e cinque, le nomine tengono fuori i rappresentanti di Regione (nel vecchio cda era Massimo Ponzoni, ex assessore all'Ambiente) e del Comune di Milano (era Francesco Carlo D'Alessandro, An).
Bisognava far posto a Giuliani, al fianco del ministro dalla nascita di quei "Circoli della libertà" nati per favorire il radicamento di Forza Italia. I due sono insieme almeno dal 20 dicembre 2007. Da quando la Brambilla, allora presidente nazionale dei Circoli, presenta a Ostia i suoi delegati, ognuno con una delega ben definita. Tredici "presidenti di commissioni, tredici uomini d'oro (ved. foto) - sono definiti sul sito dell'associazione - che parteciperanno ai lavori preparatori della fase costituente del Popolo delle Libertà". A Pierfausto Giuliani spetta la delega a "Finanze e Patrimonio".
Ma dei tredici uomini d’oro, il Giuliani non è il solo ad aver avuto delle “improvvise” cariche prestigiose e “meritocratiche”.
Comunque ora con la sua nomina in Sias, si completa la colonizzazione dell'Aci milanese e della società che controlla i business dell'autodromo di Monza: il Gp - già inserito nei top eventi di Expo 2015 - i contratti per le sponsorizzazioni, gli appalti per la manutenzione degli impianti. Soprattutto, si gioca la partita delle sinergie con l'eventuale Gran Premio di Roma. E si arriva all'emarginazione della componente storica e all'occupazione delle poltrone più importanti da parte dei partiti. Prima con il commissariamento dell'ente, affidato a Massimiliano Ermolli, figlio di Bruno, uno dei manager più vicini al premier Silvio Berlusconi. Poi con l'ingresso nel consiglio direttivo di Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa Ignazio, e del compagno del ministro Brambilla, Eros Maggioni.

Infine, prima di Natale, con la nomina in Sias di Pierfausto Giuliani. Che troverà in consiglio anche Pietro Mazzo, uomo del presidente della provincia di Monza, Dario Allevi, ex An, e - come presidente - Paolo Guaitamacchi, indicato da Geronimo La Russa. C'è chi giura che, dopo la svolta partitica, salteranno poltrone illustri, come quella del direttore dell'autodromo, Enrico Ferrari, e del direttore tecnico, Giorgio Beghella Bartoli, da anni padroni incontrastati nella gestione di autodromo e Gp.

A rimettere tutto in discussione però potrebbe essere il decreto legge 78 dello scorso maggio, poi convertito in legge. Lo segnala il presidente nazionale Enrico Gelpi in una lettera dello scorso 7 dicembre ai presidenti di tutti gli Aci d'Italia. Il provvedimento riduce a cinque il numero massimo dei componenti degli organi degli enti pubblici. Nonostante il decreto, a giugno il ministero del Turismo procede alle elezioni del consiglio direttivo di Aci Milano per nove membri. Ora, se il vizio venisse riconosciuto, tutto il castello potrebbe crollare. E la conquista di Aci e Sias da parte del ministro Brambilla dovrebbe ripartire da zero.
Da SANDRO DE RICCARDIS di Repubblica, DAVIDE MILOSA di Dago Spia … e poco poco di me

8 commenti:

  1. I piaceri del palato sono simili ai ladri egiziani, che strangolano con un abbraccio. (Seneca)

    :-)

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  2. Domandare è lecito.
    Rispondere è cortesia... (tanto più che è romagnola anche la Marchioni, eh) ;-)

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  3. Spiace però vedere che la ELISA MARCHIONI ha scoperto solo or ora questa cosetta.
    Delle modalità del concorso poi niente.
    Ma sono normali quei punteggi là?

    Sic!

    ;-)
    Per me la risposta la farà dare a qualcun altro.

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  4. Olè, la MVB si è messa in un bel guaio con quella denuncia a scoppio ritardato.

    B. C.

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  5. @B.C.

    Attento ragazzo che non abbia delle ripercussioni ritardate anche su di te.

    :-D

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  6. @frap

    Oh perbacco baccone; toh chi si vede!

    ;-)

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  7. Molto comoda la ricerca sulla rassegna stampa della Camera dei deputati... ;-)

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