venerdì 18 marzo 2011

Ma chi me lo fa fare di andare a scoprire che i turisti tedeschi che vengono in Italia non sono quelli che dicono Matteo Marzotto, Paolo Rubini o Michela Brambilla?

E anche quest’anno l’Internationalen Tourismusbörse, o se preferite  l’ITB, è stato affollatissimo. Oltre 11.000 espositori di 188 Paesi che si sono riuniti nelle sale conferenze nel quartiere Westend di Berlino e ogni ultimo spazio è stato esaurito.
Vabbè, guardo, critico, ascolto e … imparo.
Jürgen Buchy, presidente della Associazione tedesca dei viaggi (DRV), dichiara che l'anno scorso la Germania ha speso più soldi in outbound (viaggi all’estero) rispetto a qualsiasi altra nazione.
I tedeschi spendono circa 60 miliardi di euro all'anno in viaggi all'estero e la Spagna è ancora la prima destinazione, ma altri paesi del bacino del Mediterraneo non sono molto indietro; in particolare la Turchia, Cipro, Egitto, Tunisia e Marocco.
I tour operator tedeschi hanno registrato un fatturato nel 2010, grazie ad un recupero migliore del previsto, di 21,3 miliardi di euro (29,7 miliardi dollari), 2,5 per cento rispetto al 2009.
Ma perché dico questo tra tutte le altre cose viste o ascoltate all’ITB?
Perché non appena ritorno in Patria leggo che…
“… buone notizie dalla fiera ITB di Berlino per il turismo 2011 dalla Germania verso l’Italia.
Secondo il rapporto Reise-Monitor - realizzato dall’Automobil Club tedesco ADAC  - l’Italia è al primo posto come destinazione tra le mete estere in Europa per le vacanze pianificate nel 2011 superando Spagna, Austria, Turchia e Francia. Allo stesso tempo dall’analisi FUR (Istituto di ricerca sulle tendenze di viaggio dei tedeschi) emerge, per il 2011, una maggiore disponibilità di risorse per le vacanze segno di un superamento della crisi economica.”
E stessa cosa sul sito dell’Enit con: “L’Italia in testa nella preferenze dei tedeschi … come attestano i dati della Banca Centrale tedesca che registrano, nel periodo gennaio-settembre 2010, un trend in leggero aumento della spesa complessiva dei tedeschi in Italia (4,49 miliardi di euro rispetto ai 4,45 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente), commenta il Presidente dell’ ENIT-Agenzia, Matteo Marzotto e naturalmente il “suo” Paolo Rubini, GM della medesima.”
Ma come (?), possibile che le parole del Jürgen Buchy, il presidente della Associazione tedesca dei viaggi (DRV), le abbia sentite o lette solo io?
Che questo signore ci conti delle balle?
Sarà come sarà, ma sembra che anche lì non ci si trovi mai d’accordo (tutto il mondo è paese), e se per qualcuno la cifra è pari, statene certi che per l’altro è sempre dispari; o viceversa.
Comunque sia, il Marzotto dichiara che la spesa dei tedeschi in Italia è “leggermente” aumentata (4,49 miliardi di euro rispetto ai 4,45 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente) che in termini di percentuale è qualcosa che assomiglia, anche meno, all’uno per cento .
E allora perché quest’estate il “buon” Marzotto, con l’esaltazione del caso,  aveva dichiarato che i tedeschi erano aumentati del ben 5%?
Beh, niente di strano e nonostante ciò si va avanti.
Mi resta solo da capire il perché non si possano ottenere “veramente” le percentuali che dicono (Brambilla – Marzotto - Rubini) anziché “attaccarsi” sempre a quelle che più aggradano o che fanno piacere.
Anche perché così è un po’ troppo facile fare bella figura e magari prendersi anche qualche lode non proprio meritata.
Inoltre alcuni, amichevolmente, mi dispensano il "ma chi te lo fa fare!" d’andare a cercare il fatidico “pelo nell’uovo”?
Beh rispondo, passione e sogno.
La prima è una vera e propria pozione magica e energia allo stato puro.
Carburante con effetto defaticante.
Il sogno invece è un trasporto naturale verso qualcosa di intangibile, ma che allo stesso tempo ci fa sentire vivi e parte di un qualcosa che va oltre alla nostra singola individualità.
Questi elementi messi insieme permettono di fare cose inimmaginabili. Agiscono sugli elementi fisici, ad esempio modificando il grado di sopportazione della stanchezza. Ma anche su quelli psicologici, facendo superare ostacoli all'apparenza insormontabili. 
Spesso a questo "ma chi te lo fa fare!" viene affiancato un "ma cosa ti serve fare questo", dal momento che le azioni sospinte da passione e sogno, non sempre hanno un immediato ritorno visibile.
A volte capita che nemmeno l'avranno mai.
Ma anche questo è poco importante per chi ha deciso d'intraprendere un suo percorso.
Certo non è una passeggiata, però la soddisfazione è molta.
E se poi contribuisce a dare una mano per far si che migliorino le cose; beh, la soddisfazione è anche doppia.

17 commenti:

  1. Queste le serie storiche di viaggiatori alla frontiera dalla Germania (in migliaia), numero pernottamenti (in migliaia) e spesa (in milioni di euro) dal 2006 al 2010 secondo i recenti dati pubblicati da Bankitalia

    2006 - 10.835 - 69.881 - 5.180
    2007 - 11.521 - 72.655 - 5.138
    2008 - 11.598 - 65.878 - 5.262
    2009 - 11.484 - 60.672 - 4.765
    2010 - 10.914 - 56.723 - 4.614

    Mi pare che oltre Bankitalia ci sia qualche altro che dà i numeri; presumibilmente un po' a caso e considerando i periodi temporali secondo opportuna convenienza
    (ma dove l'avranno visto il +5% nel 2010 ?).

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  2. Il fatto "strano" è che le due banche nazionali hanno diversi outbound a confronto.

    Ci sarebbe una logica, ma è meglio non dirla.

    :-(

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  3. Intanto bisognerebbe capire se la Banca tedesca utilizza le medesime metodologie di Bankitalia.
    Poi sarebbe curioso vedere la dinamica della spesa dalla Germania nei vari mesi del 2009-2010 secondo Bankitalia, per vedere se i dati italiani gennaio-settembre sono congruenti con quelli tedeschi. Purtroppo da ONTIT non si può fare.

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  4. Giuro che il tutto mi è incomprensibile sotto qualsiasi logica io cerchi di vedere.
    Dove hanno visto il 5% del 2010?
    Credo che il Matteo si "rimetta" ai T. O. internazionali.
    Ma perchè non si fa un portale nazionale per queste cose sulla falsariga di quello di Rimini, Bolzano e Trento?
    Vale a dire numeri precisi in ogni momento della giornata.
    Sic!

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  5. A proposito di fiere... per caso ti sei iscritto alla VTM?
    E'gratis e comincia il 21 marzo.

    http://www.vtmitalia.com/sales/home.html

    No perché sarebbe interessante avere l'opinione di un "addetto ai lavori" a spasso per la fiera virtuale.
    Giusto per capire se è l'ennesima bufala o se, invece, c'è qualcosa di concreto nel gran battage fatto da ENIT.

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  6. Beh, anche se usassero metodologie diverse, il risultato finale non dovrebbe cambiare o essere diverso uno dall'altra.
    ONTIT?
    Vabbè!
    ;-)

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  7. Si ho letto del 21 marzo come inizio, ma non avevo pensato di farlo.
    Provvedo subito.
    Tu?

    ;-)

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  8. Mi sono fermato con l'iscrizione.
    Mi chiedevano la partita Iva, ma quello più scocciante è che come visitatore mi chiedevano l'azienda per cui lavoro eccetera eccetera.
    Con l'amore che hanno manifestato nei miei confronti non ci penso proprio.
    E poi, da quando in qua un visitatore deve elencare tutte quelle cose?
    :-D

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  9. Ho notato che è comparso in fondo al sito il marchio IMASTE IPS (autore del sito, come già avevo indicato qui e altrove) in esclusiva per MRCMRC (che non ha un sito linkato e non si sa esattamente chi sia e come e perché abbia ottenuto la possibilità di utlizzare il marchio di ENIT.)
    Peccato, mi sarebbe piaciuto leggere un tuo post nel merito.

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  10. Ma in quelle "cose" sei tu il Genio della Lampada, dai!

    ;-)

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  11. Quì c'è il team

    http://www.imaste-ips.com/team.html

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  12. Ma chi me lo fa fare di andare a scoprire...

    Ma meno male che c'è ancora qualcuno che non si beve bovinamente tutto quel che gli passano e va a verificare alla fonte come stanno le cose.
    Che non si accontenta del cut&paste da una cartella stampa preconfezionata o da un comunicato stampa ufficiale.
    Col web diventa anche più semplice.
    E ne basta anche uno solo, o pochi se vuoi, pur se da una tribuna limitata e ristretta, per smascherare facilmente le "balle ufficiali".
    Il resto lo fa la rete e il passaparola.

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  13. @frap

    E chissà se anche "loro" la pensano così, come noi.
    O forse, leggendoci, diranno: toh, i soliti "rompiballe" che non hanno niente da fare.
    Mah, niente da fare?
    M A G A R I, ahimè e purtroppo, per colpa del blog, sono sempre in ritardissimo; ma va bene così.
    L'altro problemino è l'enorme dispersione nel web, dove si scrive tanto ma non si produce nulla.
    E ognuno per la sua strada a riscrivere delle cavolate.
    Copy and paste e tira a campà.
    Ma a che razzo servono?
    Vabbè e poco male.
    ;-)
    E grazie ...
    :-D

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  14. Ora pure MVB manda i messaggi.
    Peraltro parlando di aumenti del 2,5% (in realtà 2,2%) di presenze straniere e di 1,1% sulla spesa.

    Allo stesso tempo, la prevedibile debolezza della domanda domestica ha però reso ancora più evidenti le criticità in alcuni circuiti tradizionali del turismo italiano, come quello principale, il balneare, che ormai pone problemi di competitività e di concorrenza di non poco conto.

    Roba da non credere.
    Appena tre giorni fa dichiarava

    L’indagine di Bankitalia conferma la competitività della nostra offerta nei confronti del turismo internazionale e l’importanza del lavoro svolto.

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  15. A parte i "numeri" che da alla moda del tre per due, ma perchè si continua a dire che saranno i Comuni a gestire la tassa di scopo?
    Non è una responsabilità che spetta alle Regioni?
    Vabbè che in queste cosette, in Italia, non c'azzecco poi molto e che sono di una complicazione assurdamente esagerata, ma ....
    :-(

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  16. grazie per il suggerimento, non lo conoscevo questo pezzo, ma marzotto non c'è più mi sembra, sbaglio?
    ma tutti questi personaggi, non riflettono peraltro l'italiano medio, che parla parla parla, a vanvera e su tutto, anche su cose che manco conosce....vizio italico....

    ma il bocco, forse che è contento perché ha riempito i suoi alberghi...
    povera patria...

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  17. Si, sbagli!

    E dovresti anche saperlo, o no?

    E aspetto la decisione della magistratura in merito.

    Del Bocco che dire ... meglio non dire ma scrivere.

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