mercoledì 29 giugno 2011

Ci si può salvare dal canto delle sirene, ma non dal loro silenzio.

Minuto 24 e 55 secondi di questo video, e singolare la scritta “aveva bevuto” (un caso?), che passa sotto il video (fatto di cronaca non pertinente) mentre la ministra parla di un "ipotetico" + 5,6% di turisti in Italia.
Menzogne, bugie, balle, chiamatele come volete, in tutte le lingue possibili e immaginabili, ma non illudetevi di poterne uscire illesi.
Esse sono il motore della politica, la linfa della storia, il succo della cronaca e il cuore dell’economia in cui naturalmente è incluso il turismo.
Si sa, di bugie, fandonie, “bullshit” come direbbero gli americani con un linguaggio più forte ispirato al turpiloquio (si veda il saggio filosofico di Harry G. Frankfurt), e con queste si nutrono le campagne elettorali dei paesi democratici, la comunicazione politica nonché l’informazione sui dati turistici.
Il politico “bugiardo”, come suggeriva Hannah Arendt nel suo Verità e politica (or. 1968), “E’ un attore per natura; dice ciò che non è perché le cose siano differenti da ciò che sono,  e cioè vuole cambiare il mondo”, e far credere che lui ne è capace.
La menzogna politica, un topos classico nella storia del pensiero antico, moderno e contemporaneo, da Platone a Kant, Montaigne e Rousseau, da Sant’Agostino a Nietzsche, un fattore ineliminabile della società, insito in ogni forma di azione e di organizzazione politica; in democrazia diventa addirittura un indicatore dell’esistenza della libertà umana.
La Michela Brambilla in che cos’è laureata, li conoscerà questi autori?
Dire bugie è, per così dire, un virtuoso esercizio di libertà, se non fosse che i governanti ricorrono sempre più in maniera indiscriminata e spudorata alle menzogne per giustificare e legittimare il proprio potere o il non essere riuscito a concludere niente di buono, spingendo fatalmente le istituzioni democratiche verso una deriva totalitaria.
Di verità c’è urgente bisogno in democrazia, di una verità non costruita, non artefatta, non fasulla, di una verità, insomma “verace” a portata di tutti, una “sincera” verità, come l’intercalare popolare suggerisce tautologicamente.
E invano.
Infatti la Brambilla dichiara che nei primi mesi di quest’anno abbiamo un + 5,6% di presenze turistiche.
Singolare, anche in questo frangente, che sotto scorrano le parole “video choc”, ma anche qui è sicuramente un caso.
Il piccolo caso, ossia il casino, l’abbiamo invece noi ad avere un ministro del turismo così.
Perché se in un regime autoritario o totalitario di verità ce n’è una sola ed è paradossalmente congruente alla “menzogna assoluta”, in democrazia, effetto perverso del pluralismo, di verità ce ne sono molte, le pseudoverità, e soltanto pochi hanno accesso alla verità “più vera”.
Ora, se esiste una verità più vera delle altre, che sta sopra a tutte, allora queste non sono che menzogne.
Infatti nell’intervista che sembrerebbe “quasi” pilotata, la Brambilla evita per bene di dare la fonte di questi dati che in verità non trovano riscontro da nessuna parte.
Mi chiedo su quante e quali verità possa poggiare una democrazia, la nostra per esempio, senza che non ci si possa sentire lesi, noi ignari cittadini, nei nostri diritti, del diritto di “sapere”, di conoscere la verità sui fatti per fugare quella sensazione (o certezza?) di essere vittime di un inganno “globale, assoluto” e di ritrovarsi vis a vis con la madre di tutte le menzogne: la menzogna assoluta, appunto.
Fino a che punto ci si può estraniare da se stessi e denunciare un falso reato, senza debordare nella patologia?
Corrisponde, forse, questo a un esercizio di libertà?
E’ una domanda che andrebbe rivolta soprattutto alla Brambilla, considerate le performance non davvero esaltanti nel turismo del nostro Paese, e nonostante lei e i suoi “soci” dicano sempre che tutto va bene.
Certo.
Con le parole si può fare qualsiasi cosa, come suggeriva John Austin in Come fare cose con le parole; i ricettari non mancano e, nella cucina politica, i cuochi più bravi sono al lavoro da tempo.
Infatti non molto tempo fa l’abbiamo intravista conGualtiero Marchesi fare un risotto alla milanese che non assaggerei neanche da morto.
Sarà il fato o anche questo è un caso?
Ma una cosa è certa: chi mente a se stesso non è mai in buona fede.
Perché mentire è un atto intenzionale e chi sa di mentire sa, o dovrebbe sapere, anche che prima o poi cadrà vittima delle sue stesse “fabbricazioni”.
Ci si può salvare dal canto delle sirene, ma non dal loro silenzio.

4 commenti:

  1. + 5,6%?

    E vuoi vedere che quel +5,6% sono gli arrivi degli stranieri?

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  2. Ma di quali mesi avrà parlato e soprattutto +5,6% rispetto a cosa e quando?
    Nel I trimestre, secondo Bankitalia, i turisti stranieri sono aumentati, rispetto al medesimo periodo del 2010, del 1,5% (14.146.000 --> 14.359.000). I pernottamenti sono aumentati invece del 7% (52.150.000 --> 55.828.000) e però quelli per motivi di sola vacanza, invece, del 4,3% (18.305.000 --> 19.085.000).

    Al solito statistica creativa e numeri a casaccio.

    P.S. La Brambilla è laureata in Filosofia alla Cattolica di Milano, a quanto pare. Si presume (o si spera) quindi che sappia chi sono Platone, Kant, Montaigne, Rousseau, Sant’Agostino a Nietzsche.
    La sola Michela Brambilla che risulta sul sito dell'università si sarebbe laureata nel 1997.
    Fosse lei, significherebbe che aveva 29-30 anni (è nata il 26 ottobre del 1967). Ma già nel 1986-87 lavorava con G. Medail e dal 1990 risulta iscritta all'ordine dei giornalisti professionisti di Milano.
    Nel 1991 seguiva la Guerra del Golfo per il TG4 dalla nave Zefiro.
    Poi è tornata a lavorare nelle aziende del padre.
    Nel 2006 è scesa in politica ed il resto lo conosciamo bene... (purtroppo).

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  3. @frap

    Dove li hai presi quei dati della B. d'I. ?

    :-)

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  4. Nel periodo GENNAIO-MARZO 2011 si è registrato un avanzo di 751 milioni di euro, a fronte di uno di 928 milioni di euro nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 5.085 milioni di euro, sono aumentate del 2,8 per cento...

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