sabato 11 giugno 2011

Genova non fa sorridere, al massimo fa ridere

A noi però rimangono il mare, il sole, il verde e, dulcis in fundo … i genovesi.
Infatti ci restano (o non è forse meglio dire restavano) quei genovesi che però se ne sono andati o devono andare proprio a Milano (toh, guarda il caso) per poter lavorare, e nonostante tutto quel bailamme della città dei “bauscia” che "sapientemente" lei ha descritto su Il Giornale.
E allora?
Il sole, il mare ed il verde ce l’ha messi il buon Dio, o forse anche quelli sono nella lista di quelle realtà oggettive che “la sindachessa” narra d’aver già fatte per questa bella città?
Sa com’è, ho letto come “sortite e realizzate” alcune cosette per il solo motivo che è stato costituito un tavolo di “lavoro” o che se n’è cominciato a parlare.
E quindi nonchè chissà, magari alla prossima da qualche parte si leggerà che ‘o sole, ‘o cielo e ‘o mare, qui ci sono perché "qualcuna" di voi lì ce l’ha messi.
A parte gli scherzi del caso, non certo i miei perché lo sto scrivendo alquanto seriamente, le vorrei riportare quanto dice la Banca d’Italia in merito ai pernottamenti turistici (in migliaia) delle due Provincie (Genova e Milano), e questo nonostante noi s’abbia tutto quello che il cielo a suo tempo c’ha regalato, mentre loro, a suo dire no…
PROVINCIA
2006
2007
2008
2009
2010
MILANO
54.570
59.758
54.237
55.439
49.038
GENOVA
9.608
9.304
9.342
9.155
8.822

… se poi si volesse anche misurare la spesa; beh, in questo caso il divario è ancora più netto; chi viene qui spende due lire mentre là …
Pertanto a dispetto dell’immonda “sporcizia” che lei descrive in Milano, loro digeriscono sei volte, ripeto sei, più di quello che noi riusciamo a malapena a masticare e che tradotto in soldini o, se preferisce in indotto e in posti di lavoro, beh, sono una gran “brutta” differenza, per noi naturalmente.
Che adesso ai "foresti" piaccia lo sporco?
Ma per piacere!
Detto questo sono dell’idea che andare a cercare chi eventualmente e “forse” riesce a far anche di peggio non sia granché costruttivo, ma invero lo sia il provvedere immediatamente e finalmente a fare qualcosa là dove si potrebbe e si può intervenire.
E scelga pure lei, o chi di dovere, il che cosa eseguire… ma, per cortesia; fare e non solo dire.
Mancano le palanche?
E no, caro assessore, non ce n’è di bisogno per cominciare a ridare il “vecchio decoro” a questa città e poi il resto verrà di conseguenza. E' così che notoriamente si fa.
Basta volerlo e ancor di più, il saperlo fare; cosa che qui, e mi perdoni l’ardire, non si sa neanche il che cosa è.
Tempo fa Jeremy W. Peters scriveva sul New York Times “Genoa, e perchè?", e lo stesso Italian Government Tourist Office (Enit), l’ufficio del turismo italiano che si trova nella 5° strada a New York, rispondeva che nessuno chiede mai di Genova, al massimo qualcosa sulla Riviera.
Mentre poco prima, sul Financial Times, Tyler Brûlé ben scarabocchiava che Genova è un pasticcio di pianificazione mal concepito e senza nessuna grande visione, dicendosi stupito per una città che un tempo era il fulcro di tutto il mondo.
E chiedeva il perché le autorità locali fanno poco per vendere i meriti della loro città, perché perché perché, tutti quei perché che ben sappiamo e conosciamo in gran quantità, ma di cui invero, a chi pigia i bottoni, probabilmente non frega un granché o eventualmente che non sa ancora i quali siano quelli da premere.
Concludeva poi scrivendo che Genova ha tutto il fascino e la bellezza per tornare ai fasti di un tempo, ma sembra che manchi un leader dinamico per metterla sul campo appropriato.
Come dargli torto?
Che cosa risponde (?); che è stato già fatto per il motivo che n'avete parlato o che invece nisba e il perenne; si vedrà, vedremo e vedrete?
E il mio di dulcis in fundo ... perchè se poi calcoliamo che il mio blog (http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/) che tratta unicamente di critiche costruttive sul turismo (no brutte parole e non politico) ha molti (e di tanto) più contati dei “portali” dedicati al turismo genovese e addirittura a quelli liguri … beh, che dire; che nel terzo millennio e nel grande avvento del marketing 2.0, forse è meglio guardare in casa propria che andare a cercare quello che non va così tanto bene a Milano ... per lei.

3 commenti:

  1. Se io fossi nei panni di quell'assessore mi dimetterei dopo questa tua lettera!

    Ci vorrebbe più gente come te e frap1964.

    Bravi!

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  2. E anche Lussana Massimiliano che ho conosciuto per mezzo tuo.


    :-D

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