mercoledì 8 febbraio 2012

Deliberata la tassa di soggiorno (da 1 a 3 euro) per Genova, in vigore dal 1° marzo 2012


Nella delibera dell’imminente tassa di soggiorno per Genova che dovrebbe trovare i natali a breve, è stato espresso il valore dell’imposta.
Il balzello sarà operativo dal primo marzo e riguarderà i turisti che alloggeranno negli hotel della città.
L'imposta, che non verrà applicata agli under quattordici, varierà da uno a tre euro a seconda del tipo di albergo e verrà riscossa dalle strutture ricettive.

Va subito detto che personalmente (se ahimè conta qualcosa la mia opinione) questa tassa è iniqua e non certo abbinabile ad una città come il capoluogo ligure.
Forse, e non solo forse, è più presumibile che detta debba essere unicamente di pertinenza per città come Roma, Firenze, Venezia e qualche altra “piccola” realtà turistica di notevole impatto culturale.
A voi che leggete lascio l’identificazione e l’eventuale scelta.

E non perché Genova non disponga di un notevole influsso culturale, culinario, paesaggistico e quant’altro per il turista, no di certo.
Genova è fantasticamente bella ed elencarne i pregi su queste pagine si correrebbe il rischio di fare notte.
Pregi che però ci sono stati tramandati dagli avi, mentre la cosa più recente (l’unica) ed indovinata è l’Acquario.
Per i difetti invero ci vorrebbero le pagine della Treccani e qualche anno della vostra pazienza, quindi è meglio sorvolare.

Bene, detto questo vengo al “balzello” e alla sua descrizione sui media genovesi.

Secondo stime monetarie più che condivisibili, la tassa dovrebbe portare nelle esangui casse comunali circa 2 mln di euro annuali, che poi dovrebbero essere impegnati per marketizzarla nel mondo.
Lo dice Gianni Vassallo, l’assessore al turismo di questa città, che ben coadiuvato dall’opposizione (?), per voce del consigliere comunale Giuseppe Costa del PDL, conferma ancora una volta come il turismo sia in costante crescita, e in controtendenza con le altre grandi città italiane.

Ora, è abbastanza chiaro che chi “regna” sia portato costantementea dire che il proprio lavoro sia certosino, che l’è il più bravo di tutti eccetera eccetera, ma che l’opposizione (?) non s’accorga nemmeno che quei dati che il Vassallo elenca alla moda di un tanto al chilo non siano manco veritieri, ebbene; la situazione che qui “regna”, in entrambe le fazioni, la spiega già lunga sulle loro conoscenze in questo comparto e il come la va.

La Bankitalia infatti dice tutt’altro, ma anche senza andare a cercare i dati della più autorevole fonte nazionale per gli income turistici stranieri (turisti stranieri di cui il Vassallo si elogia in quantità industriale con dei + davanti a delle cifre da capogiro e alquanto irreali), sarebbe sufficiente dare uno sguardo alle presenze delle fiere (Nautico e Euroflora) che si sono alternate nell’ultimo anno e non solo, per capire o almeno tentare di comprendere che la realtà è ben distante dal loro dire.


Ma si vede che nessuno dei precedenti (destra e manca), o non s’è accorto di niente oppure non lo ricorda più, se mai l’avrà letto o si sarà tenuto informato.
Stessa considerazione ci giunge dall’opposizione in Regione, e questa volta dalla consigliera Raffaella Della Bianca, anche lei del PDL, che recentemente contestando un qualcosa dell’operato dell’assessore regionale Angelo Berlangieri (forse l’unico che abbiamo avuto in questo settore che se ne capisce), ha dichiarato che il settore turistico rappresenta per il nostro Paese l’11% del PIL, mentre è certa l’opinione, di chi questo “spicchio” lo macina con anche un leggero interesse, che l’incidenza del turismo nel PIL nazionale è attualmenteall’8%.

All’11% c’eravamo ben 12 anni fa (2010), ma il tempo passa inesorabilmente e alla Della Bianca forse è sfuggita la cosa.

Il “problema” quindi resterà anche negli anni a venire (considerando che chi amministra e chi si dovrebbe opporre … se ne intende veramente poco di questo settore), e che le “palanche” (2 mln di euro) che dicono useranno per il marketing della città, chissà che fine faranno, e soprattutto se l’opposizione sarà in grado (ma non ci credo) di controllarne l’afflusso nei rivoli che questi prenderanno.
Che Genova sia disconosciuta nel mondo, questo l’abbiamo già dimostrato e scritto in tutte le lingue … e tale, con questi personaggi, resterà.

Li cambiamo, cosa ne dite (?), visto che tra un po’ a Genova ci saranno le amministrative, e quindi si può.

P.S.: La maniera per non incidere tassativamente sul turista c’era e c’è, forse bastava capirsene un po’ di turismo per poterla “trovare”, come c’era e ancor c’è l’altra, quella che permette di trovare
le “palanche” per pubblicizzarla nel migliore dei modi … a gratis naturalmente, come s’usa in questa città.

12 commenti:

  1. @Luciano

    Naturalmente di dire come si fa o si può fare per pubblicizzarla a gratis, neanche se ne parla vero?

    ;-)

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  2. Pare, dicono, sembra, che lo scorso 26 gennaio, durante la riunione del comitato di coordinamento del turismo tra le Regioni, Piero Gnudi abbia assunto l'impegno di rivedere l'imposta di soggiorno.
    In prima istanza per abolirla, come vorrebbero le Regioni (a suo tempo espressero parere negativo); in seconda istanza per mantenerla, ma quantomeno uniformandone l'applicazione sul piano nazionale (che almeno pare un po' più sensato, rispetto alla situazione odierna).

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  3. @Vinc

    Si, aspetta che te lo dice di corsa!

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  4. @Vincenzo

    Naturalmente ... un pò come t'ha già anticipato Sergio, per farla in breve.

    :)

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  5. Si, ho letto di quella riunione di coordinamento tra le Regioni.

    E sempre che non l'abbia scritta la "talpa" notturna che s'aggira in quel ministero di Roma e che a quanto pare scrive dei decreti, non credo che mai verrà tolta.
    Uniformarla sarebbe almeno una cosa intelligente ... appunto intelligente, e quindi è meglio non contarci.

    Se poi pensiamo che l'è da circa un anno (forse anche di più?) che devono uniformarla ...

    Oibò!

    :(

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  6. "Non si tratta di un semplice balzello, ma di un investimento per attrarre ancora più turisti".

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  7. @Ardoino

    Tutti i punti di vista andrebbero rispettati ma constato che lei non lo fa.

    Cordialmente

    GC

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  8. Dal web

    L'Enit va in Siberia. Sul serio!Capisco che l'ente si senta in colpa per il calo dei flussi turistici in Italia. Ma questa autoflaggelazione francamente mi sembra eccessiva.

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  9. Appuntamenti, offerte, hotel, ristoranti, persino la possibilità di costruirsi il proprio itinerario personale. C’è tutta Bologna a portata di click su www.bolognawelcome.it, il nuovo portale turistico della città che debutta oggi sul web. Realizzato dal Comune e da Bologna Congressi, il sito rientra nel progetto di valorizzazione nato nell’aprile scorso, all’interno di un protocollo firmato con la Camera di Commercio. Il sito è rivolto sia ai turisti che vengono da fuori, sia agli stessi bolognesi. Su bolognawelcome.it sarà possibile anche prenotare hotel e ristoranti ed esplorare i luoghi di interesse della città. Ogni utente potrà assemblare il proprio itinerario e condividerlo su Facebook, realizzando una guida turistica personale. Il calendario di eventi è annuale, ma si sta già pensando di espanderlo.

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  10. Si riapre lo scontro sul fronte dei traghetti. Grandi Navi Veloci ha infatti citato Saremar al tribunale civile di Genova. Tema della causa la concorrenza sleale sul mercato dei collegamenti via mare con la Sardegna.
    Già in passato Gnv si era mossa contro le navi messe in campo dalla Regione Sardegna con un doppio esposto, sia all’Autorità garante per la concorrenza in Italia sia al corrispettivo in sede di Commissione europea. La compagnia che fa capo a Gianluigi Aponte contesta l’impiego dei fondi pubblici che, oltre a pesare sui contribuenti, consente a Saremar di applicare tariffe che “non possono da sole essere sufficienti - sottolinea Gnv - a coprire i costi operativi e di esercizio”. Una scelta che, sempre secondo la compagnia, rischia di mettere in forte difficoltà gli altri attori del mercato.

    Da parte della Regione Sardegna è arrivata immediata la risposta all’iniziativa per bocca dell’assessore ai Trasporti Christian Solinas, che ha parlato di un altro tentativo di difendere i privilegi da parte del cartello armatoriale.

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  11. Sembrerebbe che senza Piero Gnudi si può.

    Si apre oggi, con la riunione del comitato corporate governance, il percorso che porterà UniCredit a ridisegnare il proprio consiglio di amministrazione, in vista dell'assembrlea che l'11 maggio designerà i nuovi componenti del board.


    Stando a quanto scrive il Sole 24 ore, il presidente Dieter Rampl non è un mistero che sia favorevole a una consistente riduzione del numero di posti in cda, che dopo le dimissioni di Piero Gnudi, Salvatore Ligresti e Carlo Pesenti vede solo 20 componenti. Nelle scorse settimane si era ipotizzatoa una versione a 15, ma si potrebbe optare, secondo fonti vicine al vertice, a un numero compreso tra 15 e 19 componenti.


    Per quanto riguada la ripartizione geografica, dopo l'aumento di capitale che impone modifiche di sostanza, Rampl prevede un consiglio con meno italiani e più stranieri, una sorta di board globale "cucito su misura per una banca dal profilo spiccatamente internazionale", sottolinea il quotidiano di Confidustria.

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