sabato 3 marzo 2012

27mila Yacht salutano l'Italia e se ne vanno all'estero ... e Piero Gnudi dice: " ... pffff nanzi tutt … pausa … noi l'stiamo poooortando avanti e già e già cred cre già aaah in gi in giro per il paaaarlamento n progett n legg … pausa … ehm Urso che... eh eh che color segrestata a Shanghai come na volta. Te lo ricordi?"


A conti fatti, dalla recentissima entrata in vigore della tassa giornaliera di stazionamento imposta dalla legge a tutte le imbarcazioni di dimensione superiore ai 10 metri, sarebbero già 27.000 le unità da diporto che avrebbero lasciato gli ormeggi lungo i 7.500 chilometri della costa italiana.

Destinazione Croazia, Grecia, Slovenia, Francia (manco a dirlo), ma anche Turchia e Spagna.
Naturalmente loro sotto sotto e zitti zitti ringraziano.
E ci fosse mai una volta che a ringraziare fossimo noi per qualche loro sciocchezza.

A dare questi bei dati, ma facilmente prevedibili a suo tempo, è l’Osservatorio nautico nazionale … e Piero Gnudi naturalmente tace.
Come tacque quando qualcuno fece la “bella pensata” di fare ‘sta legge in tutta e fretta e furia per far vedere all’Europa che si sarebbero dati da fare per ristabilire le sorti monetarie del BelPaese.
Beh, forse è anche meglio che il Gnudi se ne stia zitto considerato gli effetti che producono le sue belle parole.
Ma allora a cosa serve tenercelo tra le … , pardon, tra i piedi uno così?

Gimcane a parte per cercare di non calpestarlo, e di conseguenza non pestare neanche le nostre oramai inverosimilmente allungate, il danno s’aggira sui 104 milioni di euro di entrate indirette che non verranno incassate dall’Erario italiano.
Per non parlare degli effetti indiretti legati all’impatto atteso sull’indotto, stimato in 8.900 posti di lavoro a rischio per i mesi a venire.
Quindi il totale del pasticcio all’italiana, sarà ben oltre quei 200 milioni che invece (secondo loro) avrebbero procurato alle casse italiane.

In poche parole ‘na str … anezza!
Ma ahimè non è tutto.
Infatti le stime dell’Osservatorio hanno una connotazione ben più drammatica.
Per evitare di pagare un’imposta giornaliera capace di arrivare anche a 703 euro al giorno per gli yacht oltre i 64 metri di lunghezza, gli armatori stranieri potrebbero decidere di privilegiare altre mete del Mar Mediterraneo per le proprie crociere.
Generando così un impatto devastante sull’economia della Penisola, fortemente legata al turismo.
2 + 2 fa quattro e pertanto il totale delle “perdite” è stimato in qualcosa come 210 milioni di euro.

Beh, ne abbiamo perso “solo” dieci, potrà pur dire l’imbecille di turno.
E invece no, perché (a gioia dell’imbecille) questi sono molti di più.
E’ infatti chiaro (imbecilli a parte) che questo crollo degli investimenti in strutture ricettive e portuali (chi li fa più?) dovrebbero tradursi in un blocco di almeno 1,4 miliardi di euro d’investimenti sulla cantieristica.
Dipingendo un quadro veramente drammatico, e relativo all’impatto sul livello di fatturato interno che attualmente è stimato in calo del 35% a livello nazionale.

E Piero Gnudi, il ministro del turismo?

Pffff nanzi tutt … pausa … noi l'stiamo poooortando avanti e già e già cred cre già aaah in gi in giro per il paaaarlamento n progett n legg … pausa … ehm Urso che... eh eh che color segrestata a Shanghai come na volta. Te lo ricordi?

Ecco, e adesso capiscici un pò il cos'ha voluto dire.



2 commenti:

  1. E questi sarebbero quelli del "governo tecnico"...
    101 modi diversi per mettere in ginocchio l'economia di un Paese.
    Possibile che la ns. classe dirigente sia composta da un branco di mentecatti incapaci di fare 2+2 e/o di stilare analisi di previsione economica minimamente credibili prima di assumere determinati provvedimenti?

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  2. Questa classe dirigente è lì perchè i predecessori (innominabili sia quelli di dx che quelli di sx) sono stati obbligati ad inserirli per dare una parvenza di stabilità.
    Sono quindi stati scelti dei responsabili settoriali (i ministri) che in alcuni casi (e parlo per il solo turismo che è l'unica cosa di cui ne capisco un pò) non sono assolutamente a conoscenza e non dispongono della minima esperienza necessaria.
    I fatti hanno ampiamente dimostrato che il Gnudi non è neanche a conoscenza di quello che dice ( lo legge perchè qualcuno l'ha precedentemente elencato in qualche foglio A4)... figuriamoci se può esserlo per le scelte innovative e necessarie al settore.
    Ma quel che è peggio è che lor signori ... Bocca, Iorio e compagnia bella, che dovrebbero agevolare e aiutarli nelle direttive istituzionali (sennò a che cosa servono?) si sono subito elencati tra quelli completamente soddisfatti di cotanta scelta (Piero Gnudi).
    E ora tacciono!
    Che se ne rendano conto?
    Inimmaginabile e da non tenerne di conto!

    Ma si può che c'arrivino dei bloggers (alcuni dei quali addirittura fuori dal comparto turistico) ad aver programmato (perfettamente) il disastro, senza che nessun altro abbia minimamente accennato alle problematiche "annunciate" ed evidenti ... con questa classe dirigente?
    Ma si può?

    E poi per dare un senso allo sconquasso generale nel turismo ... ma si può che il Gnudi proponga il Celli alla presidenza dell'Enit, e tutto il mondo taccia?

    Anzi, si conclamano di nuovo soddisfatti della scelta e ... e che razzo è?

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