sabato 17 marzo 2012

Genova è morta, viva Genova


Una volta, non molto tempo fa, un ministro disse che con la cultura non si mangia.
Opinione rispettabile ma apparentemente contraddetta dalla semplice logica, poiché pare che con la cultura non solo si spilucchi qualcosa, ma ci si riempia proprio la pancia.
Barcellona, Lione, Stoccarda, Madrid, Siviglia, Berlino, Parigi, Londra, San Pietroburgo (tanto per dirne alcune) eccetera eccetera, docet.

E una recente ricerca notata sul web che paragona infatti i parametri di varie città europee, arriva a conclusioni spesso sorprendenti.
Pare infatti che l’investimento turistico/culturale abbia un forte impatto sull’occupazione e sul reddito.
Se alcune città europee eccellono, quelle italiane invece languono.
Abbiamo il maggior patrimonio artistico dell’umanità, ma non sappiamo sfruttarlo a dovere.
Se poi ci mettiamo che neanche lo vogliono perché non lo sanno fare, beh; la frittata è bella che fatta.
Troppi “professoroni” d’immagine e che magari parlano anche bene riuscendo a convincere gli stolti ed altri incapaci come loro, ma sotto sotto c’è sempre poca realtà.

E Genova non si discosta da quest’andazzo anzi, probabilmente è la peggiore.

Infatti nonostante sia già cominciata la “lotta” per le amministrative che sentenzieranno il nuovo Sindaco della città, la parola turismo, dai competitors delle varie “fazioni”, non s’è quasi mai sentita o vista (solo Enrico Musso).
Tutti o quasi, ripetono sempre le stesse cose che si sentono e leggono da molti e molti anni, e che invero va sempre a finire che restano tante e tante belle parole.
Niente d’innovativo, un’idea e neanche uno straccio di un minimo studio approfondito per questa città che l’è già ormai morta e defunta. 

Comunque per la legge che la speranza è l’ultima a morire e che per di più non costa niente (a Genova il “a gratis” vale quanto l’ossigeno per respirare) …

NEGLI ULTIMI ANNI città come Berlino, Lione, Bilbao, Edimburgo, hanno investito molte e cospicue risorse nella Cultura, aprendo musei, organizzando mostre o Festival.
In queste città il reddito è aumentato in misura molto maggiore rispetto alla media europea, mentre la disoccupazione è scesa notevolmente.
Bilbao guida la classifica della crescita del reddito tra il 2000 e il 2008, superando addirittura il 5%, contro la media Ue del 3,5%.
Molto bene hanno fatto anche Weimar (5,2%), Siviglia (5,1%), Edimburgo (4,3%).
Sotto la linea della media europea stanno invece Venezia (2,2%), Roma (1,8%) e Firenze (1,2%),

LE CITTÀ europee più vivaci dal punto di vista culturale sono ovviamente Londra e Parigi, a cui negli ultimi anni si è aggiunta Berlino.
Ma anche città meno grandi hanno la possibilità di sfruttare il traino culturale. In tempi recenti Lione, Siviglia, Edimburgo, Bilbao, hanno dato prova di grande vivacità.
In Italia un percorso analogo è stato seguito da Mantova (grazie al Festival della letteratura, 40mila presenze), Forlì, con le sue mostre, Salerno e anche la piccola Sarzana che, con il Festival della Mente, riesce ad attirare 40mila visitatori.

Ma attenzione, la cultura è niente senza una buona dose di turismo, naturalmente inteso come organizzazione a monte, e con una grandiosa conoscenza della qualità e dell’immancabile produttiva esperienza; cosa che si ottiene solo con delle ottime conoscenze internazionali atte al confronto o addirittura al miglioramento.
Diciamo un copincolla adattato a diverse e differenti ovvie realtà.
E da solo il turismo genera le Imprese e l’Industria, il Territorio e l’Ambiente, le Infrastrutture e il Commercio, e se è presente, beh; anche il Porto (e qui c’è!).
E mai viceversa.
Pertanto quello che si spende, ritorna abbondantemente moltiplicato all’infinito.

Ma vai a spiegarlo a ‘sti qui o solo a farglielo intendere.
Loro ti risponderanno che bisogna pensare ai giovani che nella misura di 11.000 all’anno portano via i cosiddetti (da Genova); al sociale e agli anziani, a quello li e a quello la … e poi va a finire che non cambia mai niente.
Cavolo (!), ma quando lo capirete che a Genova tutto quello si può col solo far arrivare il turismo … però prima ci vuole qualcuno con due bocce così di questo settore e non i soliti "professoroni" da un tanto al chilo. Con poche balle ma che quelle due siano grandi!

5 commenti:

  1. Genova non sarà mai una citta di camerieri


    Fulvio Cerofolini

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  2. @Anonimo

    E il risultato si vede.

    Come pensi che campino a Venezia, Firenze ........

    :(

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  3. Penso che Genova abbia bisogno di un progetto complessivo che metta a fattor comune i suoi punti di forza, tra cui senza dubbio c'è il turismo; e per far questo ha bisogno di idee e di persone competenti e oneste in grado di realizzarle ; in questi anni si e' dato troppo spazio alla demagogia e poco alla progettualità .
    Cambiare e' ormai una necessità , spero che il nuovo sindaco scelto dai genovesi sia veramente portatore di un nuovo metodo di governo .... altrimenti il semplice rammarico per i tanti soldi spesi e i treni persi , si tramuterà in qualcosa di molto piu' drammatico .

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