giovedì 5 aprile 2012

Il nostro turismo è nelle mani dell'uomo che odia l'Italia. Di Maria Giovanna Maglie che magari questo "fondo" poteva anche scriverlo un pò prima.


I figli se ne vanno, i padri restano, alcuni da privilegiati come d’abitudine; Pier Luigi Celli diventa presidente dell’Enit e dovrà fare il piazzista d’Italia con chi non ci vuol venire più.
Peccato che il manager professore scrittore ci abbia perentoriamente comunicato un paio d’anni fa che per questo Paese non c’è niente da fare, mentre ora abbia accettato di rappresentarlo e promuoverlo, proprio come se fosse un Bel Paese.

A Roma si dice di alcuni caratteri che coniugano il massimo del successo e dell’affermazione personale con il massimo del sopracciglio alzato, del fastidio per chi ha vinto e rivinto le elezioni non essendo il suo candidato, alcuni che da manager tagliano con l’accetta e la morale usata come clava fregandosene del merito, poi alzano alti lai sul merito perduto, che “piange il morto e frega il vivo”.

Ecco, fra i tecnici bocconiani del governo e satelliti, nella nuova classe politica del sopracciò, il piangi e fotti è dominante, un vero stile di vita, un segno di riconoscimento e di appartenenza a club esclusivo che ai comuni mortali è sconosciuto. 

Non sia mai che io affermi tutto ciò per salvare la classe politica “in sonno”, a riposare della fatica mai fatta, ma certo è che la convinzione dei designati da Mario Monti, e prima da Giorgio Napolitano, a vario titolo, ministri, sottosegretari, portavoce, grand commis, e ora presidente dell’Enit, di rappresentare il meglio e di non dovere alcuna spiegazione di passata responsabilità o almeno di contiguità per come andarono le cose, è stupefacente, almeno quanto l’esilità dei cambiamenti che coraggiosamente disegnano.

Pier Luigi Celli nel 2009 scriveva al figlio che suppongo neolaureato una lettera che sui giornali fece notizia e polemica, «Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché».

Sono propensa a dagli ragione, per esperienza personale e per decenni di osservazione di come vanno le cose in Italia.
In questo Brutto Paese però Pier Luigi Celli non è stato mai alla finestra, al contrario sempre almeno comprimario, e di decisioni importanti, di luoghi deputati alla promozione dell’eccellenza, cito solo la Rai e la Luiss.
È stato schierato e attivo politicamente, a sinistra, a lungo dalemiano, se ricordo bene.
Sicuro di non avere alcuna responsabilità, di potersi ergere a giudice dolente?
Sicuro che la Rai mediocre che oggi gli italiani non vogliono più finanziare non lo riguardi neanche un po’?
Se convinti di innocenza, insieme ai figli si dovrebbe scegliere l’esilio.

Invece, miracolo, è arrivato il governo dei tecnici, con lo stravagante appoggio dei politici di sempre, e Celli ha ritrovato l’entusiasmo giovanile, pronto addirittura ad occuparsi di un problema incancrenito, la non competitività del nostro turismo, che è come dire che uno non riesca a vendere acqua nel deserto.
Fa piacere, in fondo le facce toste a me sono simpatiche, e non porto rancore, solo buona memoria.

Sappia però che gli toccherà occuparsi, obbligatoriamente da vincente, e magari con poco tempo a disposizione, di un Paese che vanta la metà dei beni culturali al mondo ma non riesce a sfruttare questa ricchezza.
L’Italia ha 424 musei statali ma la metà dei visitatori ne visita solo otto.
Chieda quanti soldi sono destinati al neo inaugurato Maxi di Roma e faccia qualche paragone che so col il Moma di New York ma anche con qualunque museo europeo.
Chieda, mi raccomando, ai suoi vecchi amici di sinistra se il costo del lavoro non sia uno dei veri problemi italiani, di quelli che bloccano risorse e paralizzano una società, e agli amici del nuovo governo perché non ha fatto nulla per intervenire drasticamente su questo costo e su quello della spesa pubblica, perché non sfida il sindacato più inutile e costoso d’Europa.
Tra un anno il nostro Paese sarà passato dalla recessione alla depressione, e i disoccupati saranno milioni, non più solo giovani. 
Tutti al mare.


Beh, cara Maria Giovanna Maglie, a parte il copincolla che probabilmente avrai fatto su di questo blog (o su di quest’altro) che sono stati gli UNICI in tutta l’Italia ad esternare incredulità per la nomina del Pier Luigi Celli alla presidenza dell’Enit.
E non è di certo finita.
Infatti a tutt’oggi sul blog se ne contano oltre 40 di “pezzi” al riguardo, e risalenti a circa tre mesi fa.
Ma quello che mi preme dire è che anche tu hai ceffato non poco sul quantitativo percentuale del nostro patrimonio artistico-culturale (ved. qui).
E sarebbe anche l'ora che qualcuno dei giornalisti che la vanno per la maggiore in questo benedetto Paese, cominciasse a scriverne la verità.

E poi diciamocelo, magari qualche sassolino nelle scarpe l’avevi pure nei confronti del Celli, oppure no?
Noi, che di sassolini nei suoi confronti non ne abbiamo (e meno male) e neanche ci teniamo ad averli, stiamo continuando questa “battaglia” del merito e dell’incredulità.
Nient’altro che ciò!
E se questo tuo fondo lo scrivevi allora, e vale a dire quando noi l’abbiamo cominciato, probabilmente, e ripeto probabilmente, un qualcosa in più lo si poteva ottenere.

Ora la nomina di Celli è al definitivo vaglio del Presidente della Repubblica, e anche se è quasi ipotizzabile che dalle nostre ripetute richieste di “omaggiare” questa bella posizione a chi se l’è magari guadagnata nel “campo” e non certo a “lui”, non ne scaturirà un bel nulla.
Beh; questo vorrà dire che avremmo perso un’altra ottima occasione per l’Italia e gli italiani … cioè quella d’incominciare a premiare il merito!


17 commenti:

  1. Positivo il commento di Matteo Marzotto al via libera del Consiglio di amministrazione alla nomina di Pier Luigi Celli alla presidenza dell'Enit.
    L'ex presidente, inviando i suoi auguri al neoletto, si è detto disponibile "a passargli un po' dell'esperienza, anche molto appassionata, che ho fatto in quasi quattro anni".

    Dopo l'indicazione del suo successore, alcune settimane fa, Marzotto aveva fatto ricorso al Tar. Un ricorso, spiega, "necessario", che può sembrare una mossa aggressiva ma che in realtà "è difensiva, anzi vuole essere chiarificatrice in merito ai poteri del commissario".

    Sulla funzione commissariale, che Marzotto ha ricoperto a partire dal 2009, secondo lui non ci sono state indicazioni chiare da parte del Dipartimento del turismo: "Ho solo voluto avere una certezza di responsabilità - precisa -; il problema non è esserci o non esserci, ma non volevo nè eccedere, nè omettere atti d'ufficio. Non volevo sbagliare".

    Tornando all'azione dell'Enit, i suggerimenti di Marzotto sono all'insegna del pragmatismo. "È necessario - dice - fare un grande collegamento con le regioni, con un lavoro quotidiano, viste le ristrettezze economiche. C'è da lavorare ancora sullo snellimento della struttura, è stato fatto un gran lavoro di taglio dei costi ma ce n'è ancora da fare" dice.

    Secondo Marzotto occorre inoltre concentrarsi su alcune categorie di turismo che hanno potenzialità maggiori, evitando gli interventi a pioggia.

    RispondiElimina
  2. "Fra gli italici 'Tarzan' delle poltrone, sempre pronti a saltare da un incarico all'altro con risultati spesso discutibili, c'è anche Pier Luigi Celli. Francamente condivido quanto ha scritto Maria Giovanna Maglie oggi. È vero che il Parlamento ha dato un parere positivo alla nomina di Celli all'Enit, ma è pur vero che questo ente ormai non serve quasi più a nulla e che il governo ha pietito il consenso su questa designazione". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. "Celli - ha aggiunto - non è certo passato alla storia per la sua esperienza di direttore generale della Rai ed ha poi guidato un'azienda telefonica che non è neppure nata, dilapidando un sacco di soldi".

    "Ora, pur avendo incarichi importanti, ne ha voluto un altro. Fa bene Maglie - ha osservato Gasparri - a ricordare a chi dovrebbe promuovere l'immagine turistica dell'Italia gli scritti contro il nostro Paese che aveva vergato qualche anno fa. Riteniamo quindi che il governo dovrebbe agire in maniera diversa anche sul piano delle nomine. Se si pensa ad esempio che si considerano personaggi come Cappon o Iseppi, vecchi arnesi della preistoria Rai, in grado di guidare la tv pubblica vuol dire che siamo proprio all'anno zero. Chi pensa ai Celli ed ai Cappon è fuori dalla storia. Evidentemente scambia le soffitte con i luoghi dove attingere competenze indispensabili per rilanciare il Paese".

    RispondiElimina
  3. @Vincenzo

    Quel ... poi guidato un'azienda telefonica che non è neppure nata, dilapidando un sacco di soldi, non la sapevo proprio.

    Cos'era?

    :)

    RispondiElimina
  4. Quando nel 2000 fu lanciata in Italia la gara per l'acquisizione delle licenze UMTS, tra le società che ottennero la licenza vi era IPSE2000, società nella quale azionista di riferimento al 45,5% era Telefónica Móviles e presidente era Pier Luigi Celli (ex-presidente RAI). Attualmente, dell'azienda non si sa più niente in quanto non ha mai iniziato l'attività di gestore di telefonia mobile, i dipendenti sono stati quasi tutti licenziati e nel 2006 le è stata ritirata la licenza. Sopravvive esclusivamente per gestire le cause contro il Governo Italiano. Un gruppo di ex-dipendenti in un suo sito internet ha raccontato (e racconta) tale vicenda. Fatti simili sono successi in Germania, Austria e Svizzera, dove pure Telefónica aveva conquistato licenze UMTS per poi rinunciarvi.

    RispondiElimina
  5. @Sergio

    Bene, proprio un gran bel bigliettino da visita.


    :(

    RispondiElimina
  6. Ma alla Rai com'era andata a finire?


    hountral tairel

    RispondiElimina
  7. Comunque quella di Gasparri domani la ripropongo

    ;-)

    RispondiElimina
  8. io non sarei così pessimista. Certo c’erano scelte migliori, ma è un po’ come Monti dopo Berlusconi, voi chi preferite? A Matteo Marzotto non farei amministrare nemmeno le cantine del mio condominio, figurarsi L’Ente Nazionale del Turismo. Sono convinto che lex ministra del Turismo Brambilla – che nominò Marzotto, oltre ai vari Geronimo La Russa e il suo compagno Maggioni all’ACI e Rino Lepore dell’Harry’s Bar nel CdA di Convention Bureau Italia (organismo che dovrebbe attirare i grandi congressi in Itlaia) – abbia fatto più danni della Gelmini, che almeno una riforma dell’università l’ha realizzata…Celli, moglie gallerista a parte, è un manager vero e di buona cultura: aspettiamo a vedere cosa fa ma certo peggio dell’ex (pseudo) fidanzato di naomi Campbell non farà

    RispondiElimina
  9. celli eh. Ma nessuno, proprio nessuno si ricorda dei suoi disastri quando era in rai, delle discusse performance con le start up, di tutte le poltrone sulle quale siede part o full time, della lettera scritta a suo figlio di andarsene da questo paese, ma di non aver fatto veramente mai nulla seriamente (pensateci) per questo paese. Ma i giovani con le idee ci sono o no. Dobbiamo proprio prenderci un 70ne che ha navigato in cosi tante acque che quella nuova 1/- assomiglierà alle altre incluse le sue azioni, naturalmente. ENIT ente che dovrebbe essere importantissimo per la promozione della nostra cultura in mano ad un supermanager che da bistrattatore è poi diventato, causa malattia, un “agnellino” (siamo a Pasqua) .
    Non sono d’accordo con Stefano che dice ..è un manager vero e…di buona cultura. Ce ne vuole di piu’ ci cultura, in tutti i sensi e meno legami con i poteri che possono colorare tutte le sue scelte. la storia la scritta lui per sè e dovrebbe ricordarsela ma, si sa, che è abituato a guardare dall’alto…………………….

    RispondiElimina
  10. Ma Napolitano ha già approvato al nomina di Celli?

    “Finisce finalmente il lungo periodo di commissariamento e viene fatta chiarezza riguardo a una struttura fondamentale per il turismo italiano” così Claudio Albonetti, Presidente di Assoturismo-Confesecenti, ha commentato la nomina del Consiglio dei Ministri del 3 aprile di Pier Luigi Celli a Presidente dell’Enit-Agenzia Nazionale del turismo. La fine della fase commissariale è vista con favore anche da Renzo Iorio, Presidente di Federturismo Confindustria, fase che “da troppo tempo – dichiara Iorio – impediva all’Ente di operare nella pienezza dei suoi poteri”. E da Matteo Marzotto che, recentemente, aveva fatto ricorso al Tar in funzione - ha spiegato l'ex-Commissario dell'Enit - non aggressiva bensì "difensiva e chiarificatrice in merito ai poteri commissariali", arrivano gli auguri di buon lavoro a Celli. Enit, ha detto Marzotto, "puo' fare molto come grande stimolatore di specifici turismi. Se Celli vorra', posso mettere a disposizione tutta la mia esperienza". Prossimi step necessari prima dell’insediamento definitivo del neoeletto presidente saranno l’emissione di Decreto da parte del Presidente della Repubblica, la registrazione presso la Corte dei Conti e l’emissione di DL da parte del Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.

    RispondiElimina
  11. ''L'aggravio dei costi sui contratti a termine e, piu' in generale, la stretta sulla flessibilita' in entrata penalizzano ingiustamente il nostro settore, caratterizzato da una esigenza strutturale di flessibilita'''. E' quanto afferma il presidente di Federalberghi, Bernabo' Bocca, all'indomani del varo del Ddl lavoro.

    ''E' sotto gli occhi di tutti - prosegue Bocca - come occorra maggiore attenzione e considerazione per un settore che produce occupazione stando a quanto recentemente diffuso dalla Banca d'Italia, secondo la quale negli anni 2000-2010 il lavoro nel turismo e' cresciuto del 28% a fronte di un valore medio nazionale del 7% e di una decrescita del 7% del settore industriale''.

    ''Le specificita' del settore nella riforma Fornero - evidenzia il presidente degli albergatori italiani - sono state considerate solo parzialmente, in quanto occorre saper guardare in modo moderno al concetto di stagionalita', che non puo' essere limitato al mero fattore climatico ma deve tener conto dell'evoluzione del mercato''.

    ''Confidiamo che in Parlamento - conclude Bocca - la riforma possa essere migliorata, anche consentendo alla contrattazione collettiva di adottare soluzioni che tengano conto delle specifiche esigenze dei settori e dei territori''.

    RispondiElimina
  12. Dal web

    Gnudi non se ne fa scappare una: «Spesso il personale turistico non è sufficientemente qualificato». E’ la stessa cosa che abbiamo pensato di parecchi ministri del turismo

    RispondiElimina
  13. “I migliori auguri e tutta la disponibilità a passargli un po’ dell’esperienza, anche molto appassionata, che ho fatto in quasi quattro anni”. Queste le parole di Matteo Marzotto, dopo la nomina di Pier Luigi Celli alla presidenza dell’Enit. Marzotto, anche se qualche settimana fa Marzotto era ricorso al Tar.
    Ma ora, il Presidente uscente sente il dovere di dare dei suggerimenti a Celli: “E’ necessario avere un grande collegamento con le regioni, svolgere insieme un lavoro quotidiano, date le ristrettezze economiche. E’ stato fatto un gran lavoro di taglio dei costi ma ancora c’è da lavorarci per snellire anche la struttura. In quanto al sostegno per il rilancio del turismo, Marzotto ha affermato “mi concentrerei su alcune categorie di turismo che hanno una maggiore potenzialità. Basta con gli interventi a pioggia. Serve uno stimolo per queste categorie e la prima che mi viene in mente è il turismo accessibile, per i portatori di handicap”. Nel frattempo, la redazione di Travelling Interline augura buon lavoro al nuovo Presidente, e poi…

    Commento del Direttore:
    Gentile Sig. Marzotto, mi piacerebbe sapere quando ha lavorato a stretto contatto con le regioni e quotidianamente. Mi piacerebbe conoscere quali sono stati i tagli dati all’Enit e quanto ha potuto far risparmiare alla Stato, ovvero a noi contribuenti, con questa “sforbiciata”. In quanto al rilancio del turismo, mi piacerebbe sapere su cosa si è concentrato in tutto il periodo del suo mandato e perché non ci ha pensato lei a sviluppare “questo settore di maggiore potenzialità”. Davvero lei pensa che con il turismo accessibile si risolvano i problemi del settore o vengono attenuati? E poi, per favore, mi può spiegare il significato di “basta con gli interventi a pioggia”? Quali sono gli interventi? E per pioggia, intendiamo soldi? Se la risposta è affermativa, di grazia, a chi sono andati questi soldi? Vede, noi che lavoriamo nel turismo, oltre ai comunicati stampa che riceviamo, non sappiamo mai esattamente se le varie Presidenze siano produttive o no per il nostro paese. Ci sono più turisti in Italia? E chi ci dice che il merito sia dell’Enit oppure del fatto che ancora viviamo di rendita per le bellezze che abbiamo? Non so cosa cambierà con la Presidenza di Pier Luigi Celli, ma, la prego, non dia consigli quando, forse, qualcuno del settore più “vecchio ed esperto” di lei, avrebbe potuto dargliene tanti, se solo avesse chiesto “in giro”.

    RispondiElimina
  14. Dimenticavo di dire che il Direttore del commento precedente è Liliana Comandè.
    That's all

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali