giovedì 12 aprile 2012

Il programma del turismo di Marco Doria è da cacciare dalla Rupe Tarpea. E lui almeno in piscina, va!


Per chi non capisce che è principalmente col turismo che Genova si può togliere dalla “bratta” in cui è sprofondata con le nefande promesse dei “soliti noti” del passato, nonché mai mantenute se non con delle balle, e ahinoi ancora ben presenti (ved. Marco Doria), beh; credo che dovrebbe esistere ancora la Rupe Tarpea.

E allora si potrebbe fare così!
Chi le conta (le balle) già dai primordi e ancor prima d’essere eletto (figurati un pò dopo che cosa racconta … ), alé, s’accosti sul ciglio del fosso e con una bel bella e misurata pedata nel deretano … o comincia a volare o va giù di lì.

Poi, come quando si getta la pietra nel pozzo, mettere la mano sull’orecchio a mo di conchetta e aspettare il gran botto o il tonfo che al fine fa.
Ah, che grande piacere udire quel bel splash!

Vabbè è solo un mio sogno, però a volte i sogni s'avverano, o no?

Ma vengo al fatto e al mio di perché “probabilmente” il Marco Doria sarebbe sul bordo della Rupe Tarpea … vabbè, facciamo una piscina che non vorrei che si facesse poi così male.
Si, ma con poca acqua però.

Sul suo sta scritto (e prendo solo queste cinque righe … figurati il resto di sto bel “programmone”) che su cultura e turismo il programma della coalizione di centrosinistra punta sui giovani e sulle eccellenze di una città considerata emergente: “Il turismo rappresenta per Genova una importante risorsa. Le grandi trasformazioni compiute nell’area del Porto Antico, il recupero nel centro storico, i grandi eventi che si sono succeduti nel corso dell'ultimo decennio e alcune condizioni favorevoli del mercato turistico, hanno reso Genova una delle città emergenti sulla scena turistica europea”.

Emergenti ‘na mazza!

Leggete un po’ qua cosa dicono i dati della Bankitalia in merito alle presenze straniere che “loro” dicono vadano per la maggiore, sempre bene e per di più, anche meglio.

Fatto?
Bene, e nonostante nell’ultimo decennio siano stati organizzati consistenti finanziamenti pubblici erogati in occasione di grandi eventi (il G8 del 2001 e Genova 2004, capitale europea della cultura), e permettendo così il restauro e la valorizzazione di parti significative della città storica e monumentale, la Provincia di Genova ha perso qualcosa come un milione e cinquecentomila pernottamenti da questi.
Poche balle, e qui c’è già la prima del Prof. Marco Doria.

Mentre per passare alla seconda (di balla) parliamo un po’ di quei “suoi” giovani su cui lui vorrebbe puntare.
Forse che si riferisca a quei 11.000 giovani che ogni anno decidono di portare via gli zebedei da questa città?
O forse non sa, il “professorone” che questa è la città più vecchia del mondo?
E’ quindi possibile che quei due o tre che ancora ci sono, siano dei grandi esperti inesplosi del turismo e della cultura?
Ma per piacere e per cortesia, qualcuno l’avvisi di appropinquarsi un po’ di più sul lembo della Rupe Tar, no sul bordo della piscina, va.

E poi città emergente decchè?
Ma se sta morendo e detto è risaputo da tutte le parti del mondo?
Infatti della Liguria c’è qualcuno, probabilmente la fonte più autorevole per ‘ste cose qua, che la definisce così: “ … il peso dei servizi privati e pubblici, la ridotta propensione all'export, la rilevanza delle produzioni su commessa pluriennale e l'elevata anzianità media della popolazione hanno ritardato la sensibilità al ciclo dell'economia locale … questi stessi fattori hanno tuttavia ostacolato l'aggancio della regione alla ripresa economica, contribuendo a una crescita più modesta e incerta rispetto al paese; secondo le informazioni disponibili, tale andamento è proseguito nei primi mesi dell'anno in corso … nell'industria i livelli della produzione e degli ordinativi hanno proseguito nella lenta ripresa avviata … comparti quali la cantieristica e l'impiantistica hanno risentito dell'esaurirsi di diverse importanti commesse. Ne è derivata altresì una sensibile decelerazione delle esportazioni, in controtendenza rispetto al paese … nel comparto delle costruzioni l'attività è rimasta debole … l'avvio delle maggiori opere infrastrutturali, finora solo parzialmente finanziate, continua tuttavia a soggiacere a ostacoli e incertezze … Nel settore commerciale le vendite al dettaglio hanno continuato a diminuire, risentendo della contrazione del reddito disponibile delle famiglie; la flessione si è concentrata nella piccola distribuzione tradizionale e nel segmento dei beni durevoli. Le giornate trascorse dai turisti presso le strutture ricettive liguri sono diminuite, in linea con il biennio precedente … il numero degli occupati si è ridotto in misura più consistente rispetto all'anno precedente, e l'incremento delle persone in cerca di occupazione si è fatto più marcato. Come già negli anni precedenti la flessione occupazionale ha colpito in primo luogo la componente giovanile, che si è contratta sensibilmente, contribuendo quasi per intero alla diminuzione dei posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è cresciuto, tornando a superare la media delle regioni nordoccidentali. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono ulteriormente aumentate, per effetto dell'incremento degli interventi in deroga che ha più che compensato la flessione di quelli ordinari e straordinari … I finanziamenti bancari alle imprese sono tornati a crescere, in particolare nella componente a medio e a lungo termine. Vi hanno contribuito l'esigenza di rimodulazione di posizioni debitorie e la necessità di finanziamento del circolante, anche a seguito del prolungarsi dei termini di pagamento commerciale. I prestiti alle famiglie consumatrici hanno continuato ad aumentare, sospinti principalmente dalla domanda di mutui immobiliari … La raccolta di depositi effettuata dal sistema bancario nella regione si è ridotta, sia per le famiglie sia per le imprese … ”.

Vi basta o non v’è ancora sufficiente per capire che con ‘sti qua non si va da nessuna parte?

Quindi eccovi appena descritta la terza (balla) e di conseguenza anche la quarta (balla), che poi sono tutte raggruppate in sole cinque righe scritte sul “programmone” de turismo e della cultura.

SPLASH!
Hei, ma chi è stato?

Forse qualcuno che lo voleva votare e che sulle prime c’aveva o c’ha sempre creduto nelle sue belle parole o nei suoi scritti da un tanto al chilo; gli aficionados?
Mah, non ci credo!
Però penso che il “calcione nel deretano” (figurato, per carità) sia arrivato da uno di quegli indecisi o i nauseati da questa politica da quattro soldi fatta per lo più di “menzogne” e il tira a campà, e che purtroppo sono ancora "logicamente" in molti.

11 commenti:

  1. @Vinc

    Hei si scrive eccezziunale e non eccezzuanale

    ;-)

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  2. Ma come??
    Compari in video con E. Musso e non ci dici nulla?
    Roba che a momenti tocca cercarti con la Lanterna... ;-)

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  3. @Frap

    Tu sei un fenomeno.
    Ma che dico ... di più!

    ;-)

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  4. Hei, ma io quello non lo conosco, e chi è?

    Ma come si permette chillullà ad usare il mio nome, cognome e a dire le stesse cose che scrivo sul blog.

    Gatta ci cova!

    ;-)

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  5. Eccoli, sono loro ... Richard Gere e Alain Delon.

    ma per piacere ...

    ;-)

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  6. L’incostituzionalità del Codice del Turismo è una mancata occasione per il riordino del settore. Lo dice il Presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio. “La sentenza della Corte costituzionale che ha cassato 19 articoli del Codice del Turismo per eccesso di delega del Governo – spiega Iorio - è la dimostrazione di come l’attuale sistema di governance che attribuisce in via esclusiva alle Regioni la competenza in materia turistica non permette allo Stato di intervenire concretamente sul settore. Sarebbe quindi necessaria una chiara suddivisione dei ruoli, dando più competenza strategica allo Stato e snellendo la burocrazia locale”. Iorio si augura che il ministro Gnudi “convochi al più presto un tavolo di coordinamento con tutti i soggetti pubblici e privati per ridare al settore strumenti chiari ed utili al suo sviluppo nel rispetto delle deleghe e delle competenze legislative”.

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  7. Chi dei due è Richard Gere?

    ;-)

    A me Alain Delon non piace neanche come attore.

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