giovedì 26 luglio 2012

Una storia senza fine


Ovunque leggi e da qualsivoglia parte ti giri e ti rigiri, tutti dicono che le “munizioni” (le palanche) sono finite, però “loro” ne sparano sempre (sempre palanche ed in più c'aggiungono delle ... ate, che non sono "patate")

O hanno qualche “armeria” nascosta in qualche sotterraneo di quei palazzi là, e sono forniti di “armi” ben “oleate ed ingrassate” a dismisura che non s’inceppano mai, o non ci si capisce proprio una mazza … tanto per dire, neh.
Ma il fatto ancora più strano è che non ne parla nessuno.

Ok incominciamo ... due anni fa (circa) la Confindustria per poter risolvere il gravoso problema del turismo italiano s’è affidata, immagino dietro cospicuo pagamento (ma sono fatti loro), alle disamine della Partner PricewaterhouseCoopers.
Un colosso di livello mondiale che come priorità (in poche parole) ha quella di esaminare ciò che s’ha da fare per migliorare l’ambaradan, in questo caso il turismo.

Va subito detto che qui su “Tutto sbagliato tutto da rifare” non s’ebbe il minimo dubbio sulla qualità e sul valore che la PWC avrebbe determinato (ci mancherebbe altro), solo che non appena venuti a conoscenza del fatto attraverso il web, abbiamo avuto l’ardire di anticipare di qualche giorno le loro analisi, ed il “succo” tra le due fu lo stesso (ved. qui, e se qualcuno non ci crede, beh; c’è sempre la copia “cache” di Google che può confermare).
Comunque e vabbè (non saremmo costati niente) e senza neanche troppa fatica!
Chiaro è che delle cinque priorità decise poi dalla PWC non si seppe più nulla.

Passano i giorni e dopo un po’ l’arriva il Piero Gnudi in quel ministero (Turismo), e lui che cosa fa?
Semplice, da il medesimo incarico ad un’altra multinazionale di strategie, la Boston Consulting Group (anche lei nel ghota mondiale di ‘ste cose) per cercare di risolvere “l’andamento lento” del turismo italiano.
Sicuramente non “a gratis” … e questa volta sono fatti nostri.
E volete sapere come la finirà?

Esatto!
Pari pari a quello che la sua predecessora (in ordine di tempo) aveva esaminato qualche tempo prima.
Ma allora, a che “cosa” serve spendere un mucchio di soldi (o forse pochi?) per delle “cose” che tutti sanno dal ’33; si, ma avanti Cristo … quasi.

P.S.: Ma non poteva farsi dare quello dalla Confindustria e magari risparmiare qualche nostra “cartuccia” (sempre le palanche)?
O forse “l’arma” andava lubrificata per fare “boom”?
In attesa di chiarimenti che probabilmente non arriveranno mai … cordialmente, ma neanche poi troppo, saluto.
Una storia senza fine … solo che nella foto a fianco è un “senza fine” piacevole e bello, mentre la loro è troppo … unta?


P.P.S.: Chissà quanto sarà costata la BCG ... tanto per fare chiarezza e alla faccia della tanto accennata (da loro) trasparenza ... ma solo accennata naturalmente.




5 commenti:

  1. Senza vergogna. I deputati siciliani (guadagno: dai 10 ai 15mila euro netti al mese) insorgono perché la Regione sull’orlo della bancarotta ritarda nel pagamento degli stipendi. Poveretti. Ripetiamo la domanda a noi consueta: vogliamo fare una colletta per aiutarli? In particolare ci sembra assai bisognoso il nuovo deputato eletto ieri in sostituzione di un collega che si è dimesso: Marcello Bartolotta resterà in carica fino a ottobre quando l’Assemblea regionale sarà sciolta e incasserà circa 40mila euro. In tutto gli sarà chiesto di partecipare a 4 sedute. 10mila euro per seduta: non male, no? Ci aspettiamo grandi risultati dal suo impegno così costoso, onorevole Bartolotta. Non ci deluda.

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  2. Va a finire che il prossimo ministro che arriva ce ne mette un'altra (a pagamento) per dirci le stesse cose che sappiamo dal quel 33 a.c.


    ;-)

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  3. Ohibò, qui si vogliono demolire le basi della democrazia, ancestralmente fondate su un modus operandi (ahimè partiticamente trasversale...) che vede i potenti di turno, non appena "accomodati" sulla poltrona assegnata (di norma indifferentemente da specifiche capacità e/o conoscenze in materia), affidare a paludate quanto costose consulenze esterne analisi, studi, indagini di mercato e via dicendo, magari senza verificare eventuali professionalità interne all'Amministrazione od Ente qualsivoglia (e poi parliamo di "spending review!).
    Oppure senza incaricare qualcuno di rovistare i polverosi archivi dove solitamente si annidano, poderosi quanto tristemente abbandonati, voluminosi tomi frutto di tante altre simili iniziative dei predecessori occupanti le succitate ambite poltrone. Ma forse si teme che, così indagando, si scoprirebbe la vacuità cervellotica di tante elucubrazioni di schiere di Esimi Esperti, di ponzatori del vacuo, detentori del Sommo Credo dell'Economia e della Finanza ancorchè blasonati baroni delle Sedi del Sapere (quelle che sfornano da sempre anche i vari "commentatori" quotidiani che c'intrattengono su carta stampata, radio e TV varie. E che "forniscono", non di rado, materiale umano alla gestione del potere, sia esso ai vertici di grandi aziende pubbliche e private (diverse poi dissestate, ca va sans dire...), sia alle stanze dei bottoni del Gran Barnum dello Stato.

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