giovedì 1 novembre 2012

Astoi, Filippetti: "Bene la 'rottamazione' degli alberghi" ... si vabbeh, ma ...


Dirla alla maniera del presidente di Astoi, Nardo Filippetti (l'Associazione di Categoria dei Tour Operator a carattere nazionale aderente a Confindustria) mi sembra alquanto riduttivo e generalizzato.
Ma vediamo il perché.

Innanzi tutto concordo con lui sul fatto che il nostro rapporto qualità-prezzo sia alquanto in decadenza rispetto alle nuove nazioni concorrenti, a dimostrazione che l’unico in Italia che rimane ancorato sull’idea che qui questo rapporto sia eccezionale è il Bernabò Bocca.

Infatti risulta abbastanza improprio dichiarare che il rapporto qualità-prezzo in Italia è fantastico o qualcosa del genere, e subito dopo approvare la rottamazione degli alberghi piccoli e vecchi.
Beh, che almeno provi prima a mettersi d’accordo con se stesso.
Ma da lui, il Bocca, per dirla in breve, non m’aspetto delle grandi nozioni sull’ambito turistico, quindi lasciamo pure perdere quello che dice.

Nardo Filippetti ha condiviso anche lui la proposta contenuta nel Piano strategico nazionale sulla “rottamazione degli hotel” avanzata dal ministro del Turismo Piero Gnudi, che ha giudicato “troppi, troppo vecchi e piccoli” i 34mila alberghi presenti sul territorio italiano.

E vabbè, sarà anche come dicono loro … e personalmente lo vado dicendo dai tempi dello sbarco sulla Luna, ma non è questa la cosa importante, bensì il fatto che a monte ci sono delle altre cosette che meritano un’attenta considerazione prima di arrivare al “mors tua vita mea”.
Eh si, poiché vedremo che alla fine della fiera è proprio così se il rapporto tra qualità e prezzo, qui in Italia è proprio "quasi" mancante, e il perché è ...

... le tasse nel settore.
In nessuna parte del globo esistono le stesse come da noi, e naturalmente in senso peggiorativo. Senza poi considerare l’Iva che risulta maggiore che nelle nazioni che “contano”; poi, le “schifose” tasse di soggiorno disuguali da città a città … e bla bla bla all’infinito.

Le scuole alberghiere.
E qui ci sarebbe da aprire una enciclopedia sullo stile Treccani per tutte quelle cose che non vanno per niente bene, vero?
Basti pensare alla preparazione nelle lingue che queste danno alla scolaresca, e personalmente inserirei solo ed esclusivamente dei testi in lingua straniera per tutte le materie.
Ma non mi limiterei di certo a questo … come il rapporto tra industria turistica e scuole alberghiere e ben altro che per motivi di tempo vi rimando ad una prossima volta, ma che sono già stati inclusi dettagliatamente in alcuni precedenti post sul blog.

Che dire poi di quel management che vabbé … non tutti, per carità, ma neanche pochi, che di questo mestiere pur trovandosi nelle posizioni dirigenziali, non sanno neanche bagnarsi con l'acqua. 
Le pseudo catene alberghiere (edilalberghi?) che costringono il personale addetto all’hotel, a completi e periodici tour de force a chiaro scapito della qualità.
E su questa fetta del turismo alberghiero, le Treccani da scrivere potrebbero essere addirittura due.

Le Leggi che non permettono di concludere degli affari (se non gli affari di chi le emette?).
L’Enit che vedremo il che cosa combinerà con la prossima gestione in Spa e con Andrea Babbi ... poiché fin'ora non è che abbia dato grande dimostrazione di se.

La creatività che una volta ci vedeva come gli indiscussi campioni del mondo e che tuttora abbiamo smarrito per merito di “cricche” varie e avariate.
Le infrastrutture oramai paleolitiche e la continua perdita del “brand Italia”.

Vabbé, ora ci do un taglio sennò non la finisco più, ma quello che ancora vorrei dire in merito alla rottamazione è:

Chi deciderà quelli che andranno rottamati e quelli no?
Come mai le Regioni, che per ora hanno ancora in mano l’amministrazione del turismo (Titolo V), non dispongono di una squadra veramente preparata ed integerrima per la misurazione ed accrescere il livello qualitativo degli hotel onde evitare repentine e inadatte “chiusure”?
Squadre che essendo già in possesso di dettagliate disamine su tutti gli alberghi esistenti in quella data Regione, ne possono fornire immediatamente le varie causali ed eventuali scelte per la rottamazione.

Si favoriranno le grandi catene alberghiere (banche?) facendo piazza pulita e rottamando a più non posso quelli che hanno la sfiga di trovarsi li li vicino, per permettere a quelle di prima di incrementare le presenze turistiche?

E volete vedere che l’andrà a finire proprio così … ma guarda un po’ …





3 commenti:

  1. A chi tiene la sfiga di trovarsi li li vicino, io, da buon napoletano, consiglierei 'nu bello curniciello e un cartello con la scritta: chi vo' male a chist'albergo adda jì 'mmano a 'nu chirurgo ...

    :-)

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  2. Tra gli “investimenti mobiliari” si deve segnalare la partecipazione dell’Agenzia
    alla Società “Promuovitalia”, di cui, nel 2007, l’Ente ha acquistato l’intero portafoglio
    (attualmente, il capitale sociale è di € 120.000). Merita particolare segnalazione la 32
    circostanza che, nel mese di gennaio 2011, la predetta Società ha incassato la somma
    di € 7 milioni versatale dall’ENIT (che l’aveva ricevuto dal Ministero del turismo alla
    fine dell’anno 2010) per provvedere all’aumento del proprio capitale sociale (di un
    milione di euro) e per costituire una nuova società in house (Convention Bureau
    s.p.a.) (per la somma restante); peraltro, risulta che, a tutt’oggi, la Promuovitalia non
    ha attuato nessuna di tali operazioni, mentre il competente Ministero – come si può
    leggere nella Relazione - non ha ancora risolto talune problematiche amministrative
    collegate.

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