martedì 6 novembre 2012

Il perché l'Italia finì poco dopo il 2012


Da una ricerca effettuata sul The New York Times nel 2052.

In quei tempi, nel mese di novembre dell'anno 2012, c'erano tre problemi fondamentali in Italia.

Il primo era il fuorigioco del primo gol di Juve Inter, mentre il secondo problema riguardava il debito pubblico del Paese che aveva raggiunto delle vette impensabili per quegli anni.
E questo era derivato dalla politica disastrosa dei precedenti trent’anni nonché dal menefreghismo sfrenato dei cittadini italiani, se non per l’interesse per il solo proprio orticello.

Mentre il terzo problema era che tutto questo disastro, che in verità si poteva alleviare (e di molto) con un progetto sul turismo e sulla cultura veramente ben fatto, poiché già a quei tempi s’era capito che questo settore stava sempre più diventando l’oro del terzo millennio, ma …

…  ma alla gente piaceva discutere, anche sui vari social network che erano nati in quei tempi, più del primo problema fuorigioco di Juve Inter. 

La gente discuteva animatamente, oltre che in internet, anche nei bar, per strada e nei posti di lavoro.
La gente si impegnava a ricordare altri episodi simili (gol annullati, gol in fuorigioco, mancate espulsioni, ecc.) successi nel passato.... 
La gente si ricordava di episodi accaduti anche 10-20-30 anni prima!

Molte persone, parlando di questi episodi, erano in grado anche di bestemmiare. 
Bestemmiando, riuscivano a dare più concretezza ai loro discorsi.
La bestemmia era una prova di coraggio.
La bestemmia dava ancora più importanza al discorso in questione.

Poi, queste persone parlavano di questi episodi anche ai loro figli e alle loro famiglie … e così continuarono per giorni, settimane, mesi e anni interi.

… e finì che l’Italia, finì!

Mentre nessuno riuscì mai a spiegarsi il perché ... l'Italia finì.  


P. S.: A me il gioco del calcio piace, per amor del cielo, però ... 

9 commenti:

  1. Detto e fatto

    Sei un grandissimo Luciano

    :-D

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  2. E' sempre bello e istruttivo leggerti


    :-)

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  3. Dall'Expo 2015 si attendono ritorni economici per 40,6 miliardi di euro pari alla legge finanziaria imposta al Governo spagnolo dall'Unione Europea per il rientro del debito pubblico e di questi oltre 40 miliardi una cifra variabile fra 6 e 9 miliardi riguardera' direttamente il settore del turismo. Il dato e' emerso a Milano in apertura della decima edizione del BizTravel Forum 2012, l'evento annuale di riferimento per i viaggi d'affari organizzato da Uvet Amex, societa' del gruppo Uvet, polo distributivo del turismo con un giro d'affari di 1,918 miliardi di euro. La discussione sull'Expo, alla quale hanno partecipato Giuseppe Sala ad di Expo 2015, Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia e Luca Patane', presidente del gruppo Uvet, si e' spostata per una volta dal tema delle infrastrutture da realizzare a come ''governare'' i flussi turistici verso Expo 2015.

    ''In pochi - ha detto Luca Patane', presidente del gruppo Uvet - si chiedono chi, e con quali modalita', portera' a Milano i 21 milioni di visitatori necessari per coprire i costi dell'Expo. Tredici milioni e mezzo di persone dovrebbero arrivare dalla nostra stessa penisola, cioe' oltre il 20% dell'intera popolazione italiana, 6 milioni dall'Unione Europa e piu' di un milione e mezzo dal resto del Mondo. I dati sui movimenti di turisti nel nostro Paese ci dicono che nel 2010 sono arrivati quasi 98,8 milioni di visitatori, di cui 12,3 milioni soltanto in Lombardia. Gli stranieri giunti in Italia sono 43,7 milioni, e di questi 5,8 milioni in Lombardia. I numeri di partenza, dunque, ci sarebbero, ma non basta: e' ovvio che non si possono spostare tutte queste persone verso l'Expo come fossero dei ''birilli'', e va tenuto in considerazione anche il limite oggettivo della capacita' ricettiva: 342 mila posti letto nella regione e 4,7 milioni in Italia. Ecco perche' - ha proseguito Patane' - operatori e distributori del turismo sono chiamati a costruire, di concerto con le istituzionali locali e gli operatori del settore, un'offerta turistica in grado di ''convogliare'' quei flussi necessari a coprire il ''fabbisogno'' dell'Expo. Lo sforzo delle istituzioni locali dovrebbe essere quello di mettere a disposizione le proprie risorse (a cominciare, per esempio, da semplici agevolazioni nei biglietti d'ingresso, alla modifica degli orari di visita, ad agevolazioni e semplificazioni burocratiche per le strutture ricettive o della ristorazione). Una sorta di corsia preferenziale - ha concluso Patane' - per fare funzionare l'Expo al massimo della potenza''.

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  4. Senza parole anche se sono un amante del calcio.

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  5. Tu pienze ca vuò leggere
    e arape stu giurnale?
    Tu vide ca stu munno
    se sente sempe male!

    Se sente sempe 'ncuollo
    'na freva miccia miccia,
    ca nun se leva maje
    e sempe cchiù l'appiccia!

    Stanco, miez'acciaccato
    'e guerre e 'e carestie
    'int'a 'nu lietto jttato
    sta chino 'e malatie.

    miedeche 'e tutte parte
    studiano l'anne sane
    'nzieme a dduje scienziate:
    Tedesco e Americano.

    Ma nun so' maje d'accordo
    e 'o povero malato
    nun se guarisce maje:
    'o guaio l'ha passato!

    Lassat'o sta' stu munno,
    cchiù nun 'o turmentate
    è accussì bello tunno
    pecché 'o scamazzate?

    Datele 'a mmedicina,
    facitelo sta' bbuono,
    fermateve cu 'o lampo
    nun aspettate 'o tuono!

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  6. L'autore è Giuseppe Pastore, un napoletano purosangue. una sua canzone, "Sei un angelo" eseguita dal complesso "La strana sensazione", si aggiudicò il Primo Premio dall'Ente Turismo e Soggiorno ...

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  7. Primo Premio dall'Ente Turismo e Soggiorno?!?

    Non ci posso credere, dai!

    Ti chiedo una informazione che per una volta nella mia vita non c'entra nulla col turismo (incredibile per me), e tu mi rispondi che vinto quel Premio?

    Questo è un chiaro segno del destino

    :)

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