domenica 4 novembre 2012

Lettera al turista


Caro turista,
non so neanche perché ti scrivo, forse perché al telefono non mi avresti mai permesso di spiegartelo.

Sono un alberghiero, tra un po’ finisce la stagione e potrei farmene una ragione del fatto che negli ultimi anni io e te, dopo tante reciproche soddisfazioni, non ci si intenda più, addirittura per parlarci e stare insieme abbiamo bisogno, sempre più spesso, di un intermediario, alle volte non ne basta uno, al quale tu dai i miei soldi e io affido la tua camera.
E’ lui a dirmi che ti piacerebbe il balcone…

Mi spiegano di regalarti emozioni e sono anni che ce ne regaliamo, prima lo facevamo senza bisogno che ce lo suggerissero.
Ma è cambiato qualcosa e il tuo tono al telefono me lo fa capire. Ieri mi hai dato del ladro perché a te, tua moglie e tua figlia ho chiesto 280 euro per offrirti quanto segue.
Una camera con tre letti e bagno, biancheria da bagno e da letto assettati da una signora che ha famiglia e che tutti i giorni rassetta il tuo letto con la stessa passione con la quale lo rassetta ai suoi figli prima d’arrivare a lavoro.
Ma abbiamo paura che qualche sbaglio possa commetterlo, è umana. Allora la controlla una governante che è con noi da oltre vent’anni, così per essere sicuri.

Mentre dormivi, il pasticcere, in cucina, ha sfornato le brioches e le quattro torte fatte in casa: riso, plum cake classico e al cioccolato, crostata ai mirtilli e di mele.
Qualche volta per variare abbiamo quella alle carote, meravigliosa.
Queste torte le trovi in mezzo al buffet della colazione dove i camerieri hanno piazzato anche otto gusti di yougurt, otto tipi di marmellate, miele, nutella, corn flackes di diversi tipi, cereali, tre tipi di frutta fresche, quattro tipi di frutta sciroppata.
Poi mozzarelline e pomodorini freschi, uova strapazzate, wurstel, formaggio, salame e mortadella. Quattro tipi di pane assortito, toast, focaccia mediterranea, anche questa fatta in casa tutte le notti. I distributori dai quali puoi prendere succhi di buona qualità: ace, arancia, pompelmo.
Le macchine da caffè sono due, quella amata dagli italiani che lo macina al momento e quella apprezzata dagli stranieri con i liofilizzati che tu, italiano, dici di odiare, ma poi al supermercato compri sempre il Nescafé.

Puoi farti espresso, cappuccimo, mocaccino, orzo, latte caldo e freddo.
Di tutto questo sei sempre stato libero di prenderne quanto ne vuoi.
E mi chiedo perché non mi domandi se puoi portare al mare un panino, lo sai che avrei difficoltà a risponderti di no… eppure preferisci nascondertene tre/quattro in borsa.
Cosa credi che non ti veda?
A pranzo oggi, per esempio, alla griglia sotto la pineta avresti trovato il piccolo buffet degli antipasti (sono sempre almeno quattro diversi), poi spaghetti al pomodoro fresco con origano e capperi, sedani con cozze e rosette di broccoli.
Alla griglia, lo chef in persona, avrebbe cucinato davanti ai tuoi occhi carni e pesci freschi ai quali puoi affiancare i due contorni caldi e le sei insalate diverse che trovi sul buffet.
Potevi prendere frutta e gelato.
Tutto ciò senza limitazione alcuna, ovviamente vino toscano e acqua te li avrei compresi nelle tariffe così come i soft drink: pepsi, aranciata, tonica, pompelmo. Tutto compreso, tutto quanto ne vuoi.
A cena stasera, per esempio, avresti trovato: il gran buffet delle verdure e degli antipasti (dieci portate diverse), cannelloni in farcia di cernia in fricassea di asparagi, orecchiette broccoli e pomodorini pachino marinati, minestra di verdure alla milanese.
Pagello brasato alle verdurine, punta di vitello in panuria aromatizzata, tagliata di cinta senese al pepe verde.
Patate al forno, peperonata.
Un buffet dove insistono sempre almeno tre tipi diversi di dolci.
Anche tutto questo senza limitazione alcuna, ovviamente vino toscano e acqua te li avrei compresi nelle tariffe così come i soft drink: pepsi, aranciata, tonica, pompelmo.
Tutto compreso, tutto quanto ne vuoi.
Poi l’animazione per i tuoi bambini, anche se ormai tua figlia è cresciuta, si con quel capo animatore che quando partono, i bambini piangono.
La cantante che la sera canta per te e tua moglie mentre siete sulla piscina a gustare un after dinner preparato dal barman.
La spiaggia dove quando ero giovinotto facevo la corte alle figlie degli ospiti… lo so che un po’ ti rodeva.

Ieri sera, una giovane mamma, si è recata al ristorante, ha preso un seggiolone e l’ho vista portarlo sotto la pineta.
Poi si è fatta portare la pappina – da noi le prepara lo chef in persona dopo aver parlato con la mamma per capirne i gusti, ché tutti i bimbi non sono uguali – e lei si è goduta il silenzio, da sola con il suo piccolo e la pappa.
Pensa, a agosto in un hotel al completo con quasi quattrocento persone, abbiamo regalato a una mamma e al suo bambino una tranquillità che ti sogni dalle tue parti.

Perdonami se ieri non ho accettato la tua proposta di scendere da 280 a 250 euro per poterti offrire tutto questo.
A tre adulti, che tua figlia di 17 anni non sta bene, neanche per lei, chiamarla “la bambina”.
Lo so, mi hai ricordato che c’è crisi, mi hai sollecitato facendomi notare che sarei rimasto con la camera vuota, che altrove qualcuno ti avrebbe offerto di più a un prezzo inferiore.
Ecco, basta la crisi, il fatto che io sia in difficoltà, e che un altro, il primo che passa, ti sorrida per tradirmi.
Quando mi sono occupato di marketing ho sempre chiesto agli albergatori di venire incontro alle tue esigenze.
Se lo facessero adesso, senza remora alcuna, le loro aziende vivrebbero un nanosecondo.
Mi verrebbe voglia di dirti basta, una volta per tutte, ma il mio lavoro mi piace molto e probabilmente sarei disposto anche a perdonarti, a una sola condizione però: fare un nuovo patto tra noi, così ci troveremo ancora, ché sarà ancora dignitoso servirti.
Servirti nella più alta accezione del termine.





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