sabato 11 maggio 2013

Enit: il tutto è falso, il falso è tutto?

Il tutto è falso, il falso è tutto, che molti anni fa cantava Giorgio Gaber, è tuttora più che una valida considerazione.
E se non è falso, è fumo negli occhi?

Leggo che quelli dell’Enit, per parola dei grandi capi, si pregiano del ‘Best Cultural Destination (world) Award’ secondo il sondaggio condotto dalla rivista ‘Travel&Leisure India’ pubblicata mensilmente da American Express Publishing Corporation, leader mondiale di viaggi e lifestyle.


E non appena si leggono le cause lì elencate nel fondo della pagina web, ecco che di botto (naturalmente per chi dispone di un minimo di comprendonio) saltano fuori parecchi dubbi.
E i motivi di tante mirabili riflessioni (secondo loro) sono questi: “Per il secondo anno consecutivo i lettori indiani della pubblicazione internazionale hanno premiato l’Italia fra le destinazioni turistiche, avvantaggiandola nella gamma delle altre categorie in concorso (migliore destinazione emergente, crociere, migliori catene alberghiere, aeroporti più efficienti, treni di lusso, migliori centri benessere del mondo).

Ricapitoliamo!



Migliore destinazione emergente … emergente decché, considerato che stiamo sempre più retrocedendo?

Crociere … e su questo non ci piove.
Però detto succede probabilmente per loro fortuna (delle Compagnie di Navigazione), e vale a dire che lor signori non possono e non ci mettono becco o bocca.
Allusione al Bernabò?
Può darsi, ma non lo so!

E poi le istituzioni che non riescono nemmeno a formulare un Codice del turismo, figurati se si mettono a farlo con quello della Navigazione.
E poi perché, visto che nella crocieristica vanno anche bene?

Migliori catene alberghiere … ma se ce ne sono tre a contarle e ricontarle di nuovo … e non è forse vero che in Italia non ha compagnie alberghiere italiane di livello internazionale, cioè che superino la quota di 100 unità operative. Infatti, la prima classificata nel ranking occupava solo il 120° posto; adesso credo che la prima sia addirittura oltre la 200esima posizione.
Le prime tre compagnie italiane non raggiungono la dimensione minima (per n. camere) della più piccola catena americana.
Inoltre la presenza delle catene in Italia copre solo il 6% sul totale delle strutture e questo naturalmente comporta delle problematiche non da poco che spiegherò una prossima volta.

Aeroporti più efficienti … credo che in questo caso vada aggiunta una “D” davanti, e magari togliendo anche una “F” dalla parola “efficienti”.

Treni di lusso … sì, va beh, eccome no!

Migliori centri benessere del mondo … e meno male che non hanno aggiunto dell’altro in questa disamina che pare più “pilotata” e “navigata” che altro.

Pier Luigi Celli, il presidente dell’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) dichiara che: “I punti di forza dell’ospitalità italiana sono legati al grande fascino del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, all’enogastronomia, al fitto calendario di eventi e di appuntamenti (iniziative culturali, festival, manifestazioni), a quello che è definito lo stile di vita italiano, ma anche a specifici pacchetti turistici d’offerta ‘all inclusive’ capaci di corrispondere in maniera ottimale alle attese dei vari target di domanda dei mercati di provenienza”

Che per quanto mi riguarda, è tutto vero a metà, e vale a dire che è attendibile finché si parla di quello che ci hanno tramandato i nostri avi e i nostri predecessori … mentre quello che abbiamo saputo fare noi (anzi, loro) non è poi così da mettere in cantiere, neh!

Mentre il suo sottoposto, il DG Andrea Babbi, dice che: “Lo scorso anno i turisti indiani, secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia, hanno fatto registrare una spesa di 399 milioni di euro con un incremento del 42,5% rispetto al 2011”.

Ho sempre detto che i numeri statistici sono importanti, ma andrebbero esaminati un po’ meglio e non tanto per apparire più bravi degli altri.
Anche perché nella stessa intervista del DG dell’Enit, ecco che si evince che erano trascorsi due anni senza che “l’Antenna” fosse riaperta.
Cosa che seppur chiusa, la spesa dei turisti indiani che ci hanno fatto visita era aumentata addirittura di più (+ 66,66% periodico).
Quindi?

Stesso discorso per le presenze.
Peccato, ma alle str … anezze di quell’ente siamo già abbastanza abituati che ormai ne abbiamo un callo grosso così ... portandoci a pensare che dai tempi passati, lì, non sia cambiato proprio un bel niente.

E doppio peccato che dagli stessi siti governativi dell’India non provengano le medesime disamine sull’Outbound Tourism Market … e questo in previsione del 2016.
Infatti … le prime dieci nazioni al Top delle preferenze indiane sembrerebbero essere in ordine di frequenza e quindi di stima, le seguenti (ved. qui) e poi (ved. qua).

Top 10 Countries:
Singapore, Thailand, United States, Malaysia, Hong Kong, United Kingdom, Australia, China, Switzerland and Canada

E nemmeno appare in quelle tre emergenti:
Top 3 Emerging Countries: Sri Lanka, Nepal and Japan.

E l’Italia?
E quell’Award?
E quel sondaggio del Travel&Tourism?
E … eppure gli indiani se ne vanno in Svizzera che è distante da loro quanto l’Italia, oppure in Canada e negli Stati Uniti, che addirittura lo sono ancora di più, anche passando dall’altra parte del globo.

Boh, loro invece dicono che è la prima nelle intenzioni di quel popolo lì, ma nelle prime tredici dei loro “sogni” ancora non c’è, e soprattutto non viene neanche considerata.

P. S.: E per piacere ... Basta!












5 commenti:

  1. @Luciano

    Sei un grande, ma come mai hai ripreso nei confronti dell'enit a darci dentro?

    ;-)

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  2. @Luciano

    Questi hanno un mondo virtuale tutto loro... Pare Facebook. Ma dove vivono???

    :D

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  3. @Luciano

    Non hanno altro che di questi premi per far vedere che sono bravi.

    Mentre i risultati ci consegnano l'opposto.



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