martedì 23 luglio 2013

Turismo: I visitatori stranieri ci votano

Il turismo straniero continua a essere una risorsa per l’Italia.
Anche in tempi di crisi e di accresciuta concorrenza, i flussi provenienti dall’estero hanno permesso di garantire al settore turistico la tenuta, nonostante il forte calo della domanda interna.

Un risultato importante, sebbene si registrino profonde differenze territoriali: solo il 13% degli  stranieri, infatti, ha scelto una meta del sud dell’Italia.
E chi l’ha fatto, prevalentemente, è stato attratto dalla prospettiva di godere mare e paesaggi, malgrado il valore del patrimonio artistico e culturale di una delle aeree dalla storia più antica e rilevante d’Europa.

A rivelarlo è uno studio Confesercenti-Ref che fotografa lo stato del turismo estero in Italia,   
esaminandone  aspettative e valutazioni.          
Nella percezione dei turisti stranieri – segnala lo studio – il gradimento dell’Italia resta altissimo: il voto medio complessivo assegnato al nostro Paese è 8,25.
Ma il Paese potrebbe reggere  meglio  alla competizione internazionale, sempre più agguerrita, se si dotasse di una politica del turismo in grado di sfruttare le grandi potenzialità del nostro territorio e del nostro patrimonio culturale e artistico.




E nel “ … dotasse di una vera politica del turismo e bla bla bla” ci può stare veramente tutto, comprese le grandi potenzialità non solo del territorio ma anche dei suoi abitanti che in questo settore ci lavorano e che … in poche parole quella “meritocrazia” che non dimora di certo nel Bel Paese.

Ma morta la e passiamo al sondaggio per cercare di capire se …

… Confesercenti ha incaricato la Società di Ricerche Ref che a sua volta ha estrapolato il seguente studio sui micro dati della Banca d’Italia attraverso delle indagini ai posti di frontiera … credo.
Ma quante sono queste interviste?
Né una né l’altra lo dicono e personalmente non ho trovato la minima traccia sui rispettivi siti (di una complicazione per me esagerata) … e che mi sia sfuggita la cosa?

Qualche tempo fa avevo scritto del modo di fare dei cugini francesi (mannaggia a loro e mannaggia a noi che non riusciamo nemmeno a copiare) per ‘ste cosette qua, infatti, il principale strumento di osservazione del turismo delle persone residenti in Francia è lo SDT (Suivi de la Demande Touristique), ovvero la frequenza della domanda turistica, mentre il flusso dei turisti stranieri è rilevato tramite EVE (Enquête des visiteurs de l’étranger), ovvero l’inchiesta sui visitatori dall’estero. 

Questi due strumenti d’inchiesta, con le necessarie misure di rinnovamento, diventeranno la base per soddisfare gli obblighi europei di rilevazione dati.
Entrambi gli strumenti, SDT e EVE, sono strumenti di rilevazione dati per così dire continui; è quindi comprensibile il grande sforzo per il loro mantenimento, tenendo anche conto che si compongono di più di 20.000 domande mensili per l’SDT e più di 10.000 per EVE. 

Nello specifico l’SDT è costituito da un panel di 20.000 individui interrogati mensilmentesulle loro pratiche turistiche e sulla loro mobilità. Due sotto-inchieste di questo panel forniscono una informazione più completa sul consumo turistico: una parte per le “spese in Francia” e l’altra per le “spese all’estero”.

Inoltre, una inchiesta mensile su andate e ritorno giornaliere permettono d’ottenere delle importanti informazioni sui comportamenti e le pratiche dei turisti escursionisti.
Questa comporta mensilmente l’interrogazione di oltre 30.000 individui e il trattamento statistico di circa 20.000 risposte. 

Perbacco … e noi?











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