giovedì 3 ottobre 2013

Il cielo in una stanza ... d'albergo

L’antica competizione, tipicamente maschile, che ricade sotto la definizione di “io ce l’ho più lungo” è da qualche tempo oggetto di digitalizzazione per cui capita sempre più spesso di leggere cose del tipo: “siamo entrati nell’era web 3.0” a cui qualcun altro da seguito, 15 minuti dopo, con sensazionali rilanci che anticipano l’avvento del web 4.0 e, nei disperati casi bohemienne, con l’inevitabile successiva rivelazione di un progetto che punta al 5.0.

E così via fino a che, in una sola giornata, arriviamo ad uno stadio di sviluppo che si attesta generalmente intorno al 12.5.23.

La mattina successiva riparte il gioco e si accettano scommesse su chi si aggiudicherà il “long award of the day”.
Ma siccome i punteggi si assegnano a qualunque cosa salta fuori, ecco che in Piemonte stanno pensando di assegnare, in ottica expo 2015, la sesta stella agli alberghi che si distingueranno in termini di servizio e qualità (vedi qui).

Speriamo solo che le Regioni limitrofe non reagiscano se no corriamo il rischio di trovarci hotel a 14 stelle nel giro di poche ore e questa cosa creerebbe un certo imbarazzo nel mondo delle OLTA, che dovrebbero rivedere tutte le proprie interfacce per far posto alle nascenti galassie connotative.

E i loghi come diventerebbero?
Probabilmente bisognerebbe inventare un sistema simile a quello dell’abbreviazione degli url altrimenti ci ritroveremmo costretti a scrivere una lettera con la copertina.
Voci di corridoio dicono che a Dubai stanno ridendo come pazzi e si profila un attacco al Kamchackta con tre carri armati (ma solo dopo aver pescato una carta “obiettivo”).
In Francia, dove hanno aggiunto la 5 stella nel 2009, ci son rimasti malissimo e gli albergatori progettano una nuova campagna militare per riconquistare il territorio Sabaudo.

Ma la domanda nasce spontanea?
A che cavolo serve aggiungere una stella se l’attuale classificazione alberghiera fa acqua da tutte le parti?
Non sarebbe meglio studiare un protocollo un po’ più serio e selettivo visto che siamo ancora radicati ai parametri del tipo: “lampada da comodino”?
Sarà, ma stamattina dopo aver letto sta roba mi sorge una preghiera dal profondo: Luciano, salvaci tu…

Stefano Possenti

… certo caro Stefano … arrendersi mai.
Infatti è da mo che vado scrivendo e dicendo che esisterebbe una nuova classificazione alberghiera di qualità (la CAdQ) e non certo basata sulle lampade poste sui comodini, gli spazzolini mono uso e le filastrocche che c’accompagnano dal tempo che fu.
S’è migliorato tutto o almeno hanno tentato nel settore alberghiero, ma con l’unico risultato che non ci si capisce una benemerita mazza … porca paletta.
Troppa disuguaglianza tra una Regione e l’altra e il turista si trova sempre spiazzato.

Ormai sono circa vent’anni che sto studiando ‘sta cosa e questo dopo aver esaminato non so quante classificazioni alberghiere internazionali.
Diciamo un centinaio, va.

Un po’ perché in alcune di quelle nazioni ci lavoravo ed ero quindi obbligato a conoscerne tutte le modalità, e un po’ perché sono curioso per tutto ciò che riguarda il mio settore e mi piace pensare che ogni cosa si possa migliorare.
Ebbene, la CAdQ è bella che pronta ed è stata visionata dall’assessore della mia Regione (Liguria), Angelo Berlangieri, che le darà gambe nel prossimo anno.
In poche parole in circa un’ora il gioco è fatto e l’albergatore riceverà le “meritate” stelle ma solo in conformità della tanto decantata qualità ma mai veramente ricercata,.
E ovviamente mantenendo i parametri del DPCM 21/10/2008, che introduce gli standard minimi nazionali dei servizi e delle dotazioni per la classificazione degli alberghi (inutile cambiarli).

Come sarebbe inutile aggiungere che questa classificazione alberghiera di qualità dovrebbe essere assunta da tutte le Regioni per dare finalmente un’omogeneità alberghiera al Bel Paese.

P. S.: Ora l’Expo 2015 di Milano è alle porte e non sarebbe meglio che lor signori assessori al turismo regionale la visionassero tutti insieme anziché aspettare che la Liguria … per non perdere del tempo?
Non sarebbe una buona occasione per far vedere ai turisti internazionali e nazionali che … dai, ci proviamo?








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