domenica 30 giugno 2013

Turismo: svelato il mistero dei 15 pirati sulla cassa del morto e una bottiglia di rum, ma non ancora svelato quello dei "pirati" su italia.it (cassa del morto?) e un sacco di rum ... e menta.

E che cosa ci fanno tutti quelli che cercano di “aggiustare” il portalone italia.it con una marea di palanche (le nostre) ma inutilmente?
Ma veniamo ai primi “pirati” dell’isola del Tesoro dopodiché vedremo quelli della penisola del loro “tesoro”.

Milioni di lettori dell' Isola del tesoro di Louis Stevenson si sono posti la domanda sul significato della canzoncina dei pirati capeggiati dal cuoco dalla gamba di legno, Long John Silver.

Ma ora uno studioso ed esploratore britannico, Quentin Van Marle, ha chiarito il mistero e ne ha fornito la spiegazione alla Royal Geographical Society di Londra che l' ha pubblicata sul suo periodico Geographical: Stevenson ha riprodotto fedelmente le parole di una canzone originale, realmente cantata tra i pirati nel 1700, nella quale si fa riferimento ad una vicenda accaduta a "Cassa di uomo morto" che e' un pezzetto di terra minuscolo e disabitato tra le Isole Vergini (Caraibi).
Secondo una leggenda Edward Teach, uno dei pirati piu' famosi e temuti, puni' un suo equipaggio che si era ammutinato abbandonandolo per 4 settimane sull' impervia isoletta. Ad ognuno dei 30 uomini diede null' altro che una bottiglia di rum e spero' che morissero di fame o si uccidessero a vicenda.

Invece, quando torno' dopo un mese trovo' che 15 di essi erano sopravvissuti e cosi' nacque la canzoncina.

E ora alla “penisola” del Bel Paese e per far capire meglio il come si dovrebbe “lavorare” prendo l’esempio da …
... vi ricordate di questo?
  
Oggi sono andato sul sito a verificare ... e non vedo niente del genere.

In compenso il sito è completamente cambiato.
La grafica non è che mi entusiasmi particolarmente... ma provate però a vedere come è strutturato tutto l'ambaradan.

Completamente orientato sul turista (32 lingue) e sulle diverse tipologie e profili (famiglie, adulti con o senza bimbi, turismo accessibile, senior, giovani, glbt).

Provate poi a cercare una sistemazione … e guardate quanto ci mette e cosa e come tira fuori le info.
In un battibaleno, di una semplicità disarmante e in un attimo trovate anche sia voli che treni.
Non vedo agenzie, ma tutto è fortemente orientato a venderti un viaggio.


Il costo del portale spagnolo?
Il costo dello spot delle fatine?
Il costo del portale italiano? Lo so.
I primi due non li conosco, ma di certo molto meno di quello che hanno speso in Italia, molto meno di quello che hanno già preventivato per il futuro, ma soprattutto li hanno spesi "molto meglio".










sabato 29 giugno 2013

Finalmente hanno trovato un italiano che corrisponde ai parametri richiesti da Enrico Letta. Lui è ...

Non ci crederete ma è appena stato trovato l’unico italiano che corrisponde ai parametri per rientrare negli sgravi fiscali “lettiani” di Enrico.

Lui si chiama Pasquale Cafiero e suo fratello (Cafiero Pasquale), che porta lo stesso nome, fino a poco tempo fa lavorava come brigadiere a Poggio Reale, attività iniziata nel lontano ’53.
Ma andiamo per gradi!

Enrico Letta li vuole così:

- essere privo d’impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi
- essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale
- vivere da solo con una o più persone a carico.

E Pasquale Cafiero corrisponde perfettamente a questi criteri.
Infatti, non ha mai lavorato fin dalla tenera età; è privo di un diploma di scuola media superiore e quello della media inferiore è stato conseguito all’età di trentadue anni dopo varie peripezie, mentre suo fratello, la nonna e il nonno della nonna sono a suo carico.
Nel senso che, stante la sua considerevole mole (è alto più di due metri per 120 chili), quando i famigliari vogliono uscire da casa per dei rari motivi, ebbene; lui li trasporta di peso e se li “carica” agevolmente sulle spalle.

Pasquale Cafiero che ama e sa fare il caffè (con la famosa ricetta di Ciccirinella), negli ultimi quindici anni ha fatto quaranta concorsi, novanta domande e duecento ricorsi, ma dichiara che questi sono sempre stati vinti da degli infamoni, briganti, papponi, cornuti e lacchè … e che con lui, lo Stato si costernava, s’indignava, s’impegnava ma poi gettava la spugna con gran dignità.

Ma adesso no, lo Stato lo aiuterà e tra non molto troverà il lavoro.
Almeno uno, va!

… sempre che qualcuno lo assuma considerato che sia l’Irpef, l’Ires che l’Irap, sono aumentati.

E nel turismo?
Manco quell'uno!


Mentre il problema delle PMI (e nel turismo ce n'è un botto) continua a rimanere la cassa, la liquidità, l'argent e per farla in breve: i danèe.
Le banche non fanno credito impegnate come sono a comprare titoli di Stato italiani.
Lo Stato non rimborsa i crediti delle aziende arrivati a circa 130 miliardi. I clienti dilatano i tempi di pagamento a 120, 180 giorni, quando va bene, perché, quando va male, i clienti falliscono e il credito diventa di fatto inesigibile. Il governo però ha assoluto bisogno di soldi per rimandare l'Iva e l'Imu a data da destinarsi.
Cosa di meglio allora di un salasso alle imprese invece di tagliare costi inutili?
La crisi delle piccole e medie imprese sta facendo crollare il gettito fiscale, che necessita di circa 800 miliardi all'anno, su cui si regge l'Italia.
Cosa vuoi di più dalla vita?
Un Luciano?



Parte mia e parte del blog di Beppe Grillo







In Italia il turismo va bene: firmato ... E anche il lavoro, neh!



… poi c’è qualcuno che cerca disperatamente di fermare la crescita del proprio naso (ved. immagine a lato) e che dichiara così: "È un intervento significativo, coperto in parte con fondi nazionali e in parte con fondi europei. Servirà ad assumere in 18 mesi 200 mila giovani con un’intensità maggiore nel centro Sud. Ma è un provvedimento che riguarda tutto il Paese. Vogliamo dare un colpo duro alla piaga della disoccupazione giovanile.".

Pertanto …
… un ragazzo per dire addio alla piaga della disoccupazione e dare questo "colpo duro" deve:
- essere privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi o
- essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale o
- vivere da solo con una o più persone a carico.

Quindi per accedere devi essere un disoccupato cronico (se sei a casa da cinque mesi non vale), o un semianalfabeta (se hai studiato sono cazzi tuoi) o non vivere con i genitori ma da solo (infatti un giovane senza reddito esce sempre di casa) e avere a carico la vecchia nonna o moglie e figli. Chi, in nome di Dio, possiede questi requisiti in Italia?

Nel caso il disoccupato cronico, semianalfabeta o con famiglia a carico acceda "all'intervento significativo" di Letta, questo, come si legge nel decreto, verrà corrisposto all'azienda "per un periodo di 12 mesi ed entro i limiti di 650 euro mensili per lavoratore nel caso di trasformazione a tempo indeterminato".
Non ho più parole ... ma tante parolacce. 











venerdì 28 giugno 2013

italia.it e la cippa ... e il bucefalo ... e l'ornitorinco (analizzando la sintesi o sintetizzando l'analisi, il risultato non cambia)

Tutti lo vogliono ma soprattutto gradirebbero il “fondo” (forse) per via delle spese programmate per la realizzazione del portale nazionale del Turismo.


Infatti … (immagine sotto ed evidenziato in giallo … ved. ultima riga).

Sulla Gazzetta Ufficiale n.13 del 16-1-2013 – suppl. ordinario n. 5 è stato pubblicato il bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il triennio 2013-2015.
Un estratto relativo ad alcuni capitoli di bilancio per la missione turismo si legge nella figura più sotto; il bilancio è ovviamente opera del governo Monti.

Capitolo 896: SPESE PER LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DEL PORTALE NAZIONALE DEL TURISMO
2013:      €   1.000.000
2014 :     €      956.510
2015 :     €      964.972



Potrà mai cambiare?
C’è moltissima gente che dice di NO e pochissimi (chissà perché?) che dichiara l’opposto.
Intanto e però, quei soldi fanno gola a tanti.

Ultimamente ho letto da qualche parte che i contatti sul portalone sarebbero aumentati a dismisura (Andrea Babbi?) e addirittura quasi del doppio, ma non trovo più il link come pezza d’appoggio (qualcuno ce l’ha?).

E allora per vedere se è vero, ho provato a fare questa “ricerchina” di seguito (ved. immagini sotto), dove il “portalone” è stato confrontato (ricerche su Google) con altre parole che, non è che siano granché o assiduamente ricercate sul web, e con l’aggiunta di una graziosa cittadina ligure preposta al turismo proprio come il portalone per verificarne l’autenticità … #turistica e diretta.

Le parole sono queste: “ornitorinco” – “bucefalo” – “cippa” e “Diano Marina”.


Meglio star zitti, eh?

Infine due richieste strettamente personali :

1°        Che quei soldi siano destinati a cose più produttive (preghiera rivolta al Ministro Massimo Bray).
2°        In caso contrario, ci farebbe veramente piacere conoscere i nomi (tutti ... teste "pensanti" e tecnici compresi) di chi dovrebbe sistemare una volta per sempre (e bene), italia.it.



P. S.: Il risultato non cambia neanche divergendo le convergenti o convergendo le divergenti ... in poche parole sono sempre due linee parallele che portano al niente ma con lauto guadagno per loro.













Belare nel #turismo

Questo post lo dedico ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane e a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.


Costoro non amano le regole, specie i regolamenti e non hanno alcun rispetto per lo status quo.
Potete citarli, essere in disaccordo con loro, potete glorificarli o denigrarli, ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli.
Perché riescono a cambiare le cose, perché fanno progredire l’umanità.
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio.
Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.

E non ultimo il recente …
"Non abbiate paura, siate coraggiosi"
"Cari giovani, non abbiate paura di andare controcorrente".

Questo l'appello rivolto dal Papa ai fedeli pochi giorni fa, durante la celebrazione dell'Angelus in Vaticano.

"Vedo che tra voi ci sono tanti giovani - ha detto -. Non abbiate paura quando vi vogliono rubare la speranza, quando vi propongono valori avariati. Bisogna avere la fierezza di andare controcorrente ed essere fieri di farlo. Siate coraggiosi".

Che cosa aspettiamo?

P. S.: Nel #turismo il belare non produce né latte e né formaggio.










giovedì 27 giugno 2013

Turismo, Marche, le Winx e quell'aumento di ben 87 cinesi (in una botta sola) per tutta l'estate

C’è chi lo definisce “accattivante” ma ne lamenta alcune “dimenticanze” e c’è chi come me la pensa diametralmente all’opposto, ma senza l’aggiunta di nessun aggettivo denigrante, per carità.

Infatti, non credo che esista in nessun dialetto o idioma del mondo una parola che possa definirne l’assurdità.
Parlo di questo video che dovrebbe, secondo loro, rilanciare il turismo nella Regione delle Marche e che contempla l’uso delle Winx.
Guardate un po’ e poi fate voi.



Lo stesso tentativo fu fatto nel 2010 al World Expo di Shanghai (con le Winx) ...
...  e i risultati, in termini di presenze turistiche, furono questi.

2010    Marche: arrivi dalla Cina 3.101 per un totale di presenze (pernottamenti) nei servizi ricettivi di 29.711.
2011    Marche: arrivi dalla Cina 3.188 per un totale di presenze (pernottamenti) nei servizi ricettivi di 60.811.

La “bellezza” di 87 cinesi in più, aumentando gli arrivi niente po’ po’ di meno che dello zero virgola trentadue.
C’è anche da dire che le presenze (pernottamenti) raddoppiarono e questo fu dovuto al fatto che probabilmente i cinesi persero inutilmente del tempo per cercare le Winx.
Dai che scherzo, neh!
E la stampa locale e la Camera di Commercio, a fine stagione del 2010, non menzionarono, né come importanti le presenze della Cina, confermando che ... non le menzionarono nemmeno di striscio, altroché!

E pensare che c’è addirittura una versione in cinese che non è una cosa di tutti i giorni.



E a quei tempi dell'Expo di Shanghai 2010 addirittura in 3D con una grande partecipazione di curiosi cinesi (ved. video sotto) che però, a quanto pare, non vennero poi nelle Marche.



Che anche i cinesi  l’abbiano pensata, alla fin fine, come è facile (ma non per tutti) immaginare?


P. S.: Sembra che nelle Marche (e non solo) ci sia qualche problema con gli spot pubblicitari (ved. qui).






mercoledì 26 giugno 2013

La massima a sfavore dei minimi che ci governano ... turismo compreso.

Dopo aver visitato il milionesimo stabilimento italiano ed esserne orgoglioso mi domando: “Ma i giornali ci prendono per il culo?”.

I politici hanno mai visto chi siamo noi italiani e cosa produciamo?
Mettete una web Cam in testa ad un operaio italiano, quello è il vero reality.

Siamo un popolo di genio e fantasia governato da coglioni che non hanno mai lavorato.

Grande Italia!

Da quel genio di Andrea Cambiaso


P. S.: Nel turismo è completamente uguale, e la colpa è solo di chi non sa nemmeno mettere i paletti (le regole) al posto giusto.












Turismo: serve un'unica cabina di regia ... poche balle, su.

Non esiste politico, di maggioranza o di opposizione, che non invochi, ogni giorno, il lavoro.

Hei, un momento, non quello suo (lavoro) di cui non ha il minimo problema, no, ma quello degli altri che tanta consapevolezza dà nella scelta del dove la popolazione deve mettere la ics (elezioni) la prossima volta.
Ed è completamente inutile raccontare la situazione che stiamo attualmente vivendo; chi non la conosce?

Ma dove, verosimilmente, ci sono spazi per dare lavoro ai precari e ai tanti disoccupati?

All’interno del terziario svettano due settori: turismo e cultura. 
È dunque lì che si possono trovare le nuove opportunità di lavoro, anche perché se tutto il mondo lo fa, sarebbe anche tosto l’ora che lo "facessimo" anche noi … ma seriamente però. 
È lì che esistono le potenzialità per invertire la tendenza recessiva di questi ultimi anni.
Oltretutto sono settori in grado di attrarre notevoli risorse dall’estero per la grande ‘appetibilità’ del nostro territorio nazionale sotto il profilo turistico e culturale.
Ma se si vuole realmente rilanciare questi ‘mondi’, spesso sottostimati nella loro accezione economica, bisogna cominciare una coraggiosa opera di demolizione della situazione attuale.

In Italia le realtà istituzionali e private che ‘fanno’ turismo e cultura sono un numero infinito: governo centrale con un quantitativo industriale di Agenzie, Strutture e chi più ne ha più ne metta, dei quali benefici esse producano è meglio sorvolare.
E poi Enit, aziende di promozione turistica del territorio, assessorati regionali, provinciali e comunali, camere di commercio, fondazioni bancarie, associazioni di categoria … fino alle pro loco e alle comunità montane.
Migliaia di soggetti che quasi sempre ignorano ciò che fa il loro vicino.
Strutture guidate da personale dotato per lo più di amicizie e conoscenze in alto loco e in larga misura di disconoscenza di questo settore.
Nonché privo di una veduta d’insieme, che forse è il male peggiore.

In sostanza, è come se fossimo seduti su una Ferrari in una competizione di biciclette, che ha però il motore ingolfato per via dell’insipienza dei preposti nel saperla guidare, arrivando di conseguenza al traguardo sempre per ultimi .

Bisogna, allora, partire da una severa ottimizzazione di questi due settori, decisivi per il rilancio economico del nostro Paese.
Serve una sola cabina di regia (una macro Regione?), per eliminare le tante sovrapposizioni e gli sprechi, e soprattutto senza amici degli amici, parenti dei parenti e affini degli affini.
Per poi investire i grandi risparmi che ne deriverebbero in nuovi e sinergici obiettivi e valorizzando al meglio i vari soggetti in campo … onestamente però.

E se ho detto una stronzata … beh; allora parliamone!








Ricordati

Quando un uomo anziano ...

E’ morto nel reparto geriatrico di una casa di cura in un paese di campagna australiana , si credeva che nulla di valore egli avesse potuto lasciare.
Più tardi , le infermiere sistemando i suoi pochi averi, trovarono questa poesia.

La qualità ed il contenuto impressionarono lo staff che volle farne tante copie da distribuire agli infermieri di tutto l'ospedale.

Un'infermiera di Melbourne volle che una copia della poesia comparisse nelle edizioni di Natale delle riviste di tutto il paese come unico lascito di questo vecchio per i posteri e facendo in modo che figurasse su tutte le riviste per la salute mentale. 

E' stata anche fatta una raccolta di immagini dedicata a questa semplice ma eloquente poesia.
E così questo vecchio , che nulla pareva potesse dare al mondo, ora è l'autore di questa poesia 'anonima' che vola attraverso la rete internet.

" Cranky " - uomo vecchio .....

Cosa vedi infermiera ? ... Cosa vedete ?
Che cosa stai pensando mentre mi guardi ?
" Un povero vecchio " .... non molto saggio ...
con lo sguardo incerto ed occhi lontani ...
Che schiva il cibo .... e non da risposte ....
..... e che quando provi a dirgli a voce alta : 
.... " almeno assaggia " !!!
sembra nulla gli importi di quello che fai per lui ....
Uno che perde sempre il calzino o la scarpa ....
.... che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui ....
per fargli il bagno , per alimentarlo ... 
e la giornata diviene lunga ....

Ma cosa stai pensando ? .... E cosa vedi ??
.... Apri gli occhi infermiera !! .... 
perchè tu non sembri davvero interessata a me ....
Ora ti dirò chi sono .... mentre me ne stò ancora seduto quì 
a ricevere le tue attenzioni ... lasciandomi imboccare per compiacerti.
" Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre 
ed una madre ,
Fratelli e sorelle che si voglion bene ....
Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi ....
che sogna presto di incontrare l'amore ....
A vent'anni sono già sposo ... il mio cuore batte forte ....
giurando di mantener fede alle sue promesse ....
A venticinque ....ho già un figlio mio ....
che ha bisogno di me e di un tetto sicuro , 
di una casa felice in cui crescere.
Sono già un uomo di trent'anni e mio figlio è cresciuto .... velocemente, siamo molto legati uno all'altro da un sentimento
che dovrebbe durare nel tempo.
Ho poco più di quarant'anni, mio figlio ora è un adulto 
e se ne và, ma la mia donna mi stà accanto .... 
per consolarmi affinchè io non pianga.
A poco più di cinquant'anni ... i bambini mi giocano attorno 
alle ginocchia .....
Ancora una volta , abbiamo con noi dei bambini io 
e la mia amata..
Ma arrivano presto giorni bui .... mia moglie muore .....
.... guardando al futuro rabbrividisco con terrore ....
Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri.
..... e così penso agli anni vissuti ... all'amore che ho conosciuto.
Ora sono un uomo vecchio ... e la natura è crudele.
Si tratta di affrontare la vecchiaia ... con lo sguardo di un pazzo.
Il corpo lentamente si sbriciola ... 
grazia e vigore mi abbandonano.
Ora c'è una pietra ... dove una volta ospitavo un cuore.
Ma all'interno di questa vecchia carcassa un giovane 
uomo vive ancora ....
e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia ....
Mi ricordo le gioie ... ricordo il dolore.
Io vorrei amare, amare e vivere ancora ....
ma gli anni che restano son pochissimi .... 
tutto è scivolato via ..... veloce !!!
E devo accettare il fatto che niente può durare .....

Quindi aprite gli occhi gente .... apriteli e guardate ....
.... " Non un uomo vecchio " ..... 
avvicinatevi meglio e ... vedete ME !!!


Ricordatevi questa poesia quando incontrate una persona anziana per evitare di metterla da parte senza guardare all'anima giovane che le stà all'interno perchè tutti noi un giorno, saremo così ... 
purtroppo.






lunedì 24 giugno 2013

Bando ... alle ciance

Andiamo subito al nocciolo cercando di lasciare per un attimo da parte la polpa … la mangeremo dopo.

E vediamo che la Legge sui bandi dice che l'importo massimo consentito per l'affidamento diretto di lavori, servizi e forniture in economia è da intendersi pari a 40.000 euro.
Quindi per tutto ciò che è sotto questo importo, non c’è bisogno di gara.
Ora esaminiamo queste gare in merito alla realizzazione di spot televisivi denominata “L'Italia che gli italiani non conoscono” per incarico della Struttura di Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia.
Struttura che era presieduta dalla signora Flavia Coccia nonché appena decaduta (la struttura) per via della Spending Review di Monti, ma con buone possibilità d’essere ripescata per via di un certo budget destinatole fino al 2015 (ved. immagine sotto il sottolineato in rosso).
Chi vivrà … vedrà.


Il contratto d’appalto consiste nella realizzazione di una campagna pubblicitaria da diffondere nei circuiti video degli aeroporti Italiani, delle metropolitane di Roma e Milano, e degli Autogrill sulla rete autostradale nel periodo compreso dal 17 gennaio al 17 febbraio 2013 (giornalmente per un mese) di quattro spot pubblicitari a rotazione forniti dalla Struttura di Missione etc.
Importo 40.000 euro cad. poi abbassati in ottica di Spending Rewiew (la doppia W la scrivono loro sul contratto e quindi la riporto pari pari) in 39.000.

Qui la lettera di commessa a Mediasar srl per la divulgazione della campagna sui monitor delle metropolitane di Roma e Milano per la durata di un mese (17/01/2013 – 17/02/2013 – € 39.000 + IVA). Qui l’approvazione della Struttura di Miss ...

Qui la lettera di commessa a Mediasar srl per la divulgazione della campagna sui monitor degli Autogrill per la durata di un mese (17/01/2013 – 17/02/2013 – € 39.000 + IVA). Qui l’approvazione della Struttura di Miss ...

Manca quella degli aeroporti di cui non sono riuscito a trovare (per ora) niente (sempre che l’abbiano poi fatta).
E fin qui, a parte l’ennesima affidamento diretto sotto soglia di gara, niente di male, per carità … solo che …

Eh già, solo che anche in questo caso la Legge parla chiaro, poiché parrebbe che con il frazionamento, si è elusa la norma e si è evitata la gara.
Infatti, trattandosi di contratti pubblici, il tutto ricade ovviamente sotto il codice degli appalti.
Nel caso specifico, art. 29 comma 4, che appunto dice che:
Nessun progetto d'opera né alcun progetto di acquisto volto a ottenere un certo quantitativo di forniture o di servizi può essere frazionato al fine di escluderlo dall'osservanza delle norme che troverebbero applicazione se il frazionamento non vi fosse stato.

E’ anche vero che i contratti sono due e ben distinti, e vale a dire:
Codice CIG ZA108117EF per gli Autogrill
Codice GIC Z8F08117FC per le Metropolitane di Roma e Milano
Mentre quello degli aeroporti, come già detto, non c'è.

Ma entrambe, oltre a quella di accettazione, portano la stessa data di presentazione.
E poi era proprio il caso di dividere questa “commessa”, eh?

Almeno le avessero fatte in date diverse ... macché.
Le scrivono lo stesso giorno e pressoché con lo stesso testo !! (furbissimi) ... risultando abbastanza chiaro che qualcuno possa anche pensare male, o no?




P. S.: Ve lo immaginate se anche l’Enit avesse frazionato questa gara?

… e ora ci possiamo anche mangiare la polpa. Buon appetito!

… poi noto che sul sito “Il Governo del Turismo” di cui abbiamo già parlato (e molto) e che avrebbe dovuto mettere a posto ‘ste cosette del turismo tra tutti quelli che lo producono per agevolarne il lavoro, hanno inserito questa cifra qui (ved. sotto) che con le precedenti non c’entra una benemerita mazza.
E meno male che il sito è sparito! ... sempre che non rifaccia capolino una volta che ... 











Turismo: non abbiate paura di andare controcorrente per pulire il sistema.

Proviamo a esaminare le parole di Papa Francesco che ogni giorno riesce a stupirci come non mai con la sua geniale semplicità, e proviamo a farlo sotto l’aspetto che m’interessa di più: il turismo.

"Non abbiate paura, siate coraggiosi"
"Cari giovani, non abbiate paura di andare controcorrente".
Questo l'appello rivolto dal Papa ai fedeli ieri mattina, durante la celebrazione dell'Angelus in Vaticano.
"Vedo che tra voi ci sono tanti giovani - ha detto -. Non abbiate paura quando vi vogliono rubare la speranza, quando vi propongono valori avariati. Bisogna avere la fierezza di andare controcorrente ed essere fieri di farlo. Siate coraggiosi".

Eh già … Non abbiate paura quando vi vogliono rubare la speranza, quando vi propongono valori avariati!
E allora andiamo a vedere se nel turismo i valori sono scaduti e ce li stanno vendendo lo stesso, proprio come alimenti avariati.

Di come vada questo settore in Italia ormai, lo sanno anche gli ornitorinchi e i bagarozzi, e questo nonostante le solite parole su cultura, paesaggistica, enogastronomia, mare da favola e bla bla bla che immancabilmente si sente nelle riunioni del #turismo (a milioni di milioni) giusto per dire qualcosa.
E’ altresì vero che l’italiano (quello istituzionale) non è per niente scemo, e allora …

… e allora digitando sul motore di ricerca Google le parole “gare pilotate in Italia”, ecco che si ottengono 1.180.000 risultati.
Non male, anzi, mica bene!
Se poi pensiamo a quelle gare d’appalto che non sono state “beccate” e che nel web non ci sono ovviamente finite, la cifra è bella che servita.
Moltiplicate pure per dieci per il fatto scritto sopra, e vale a dire che non sono per nulla degli sciocchi.

Ora digitiamo “gare pilotate in Italia turismo” e ne troviamo 259.000: picchio, un quarto del totale, e anche questo risultato va moltiplicato per dieci.
Come a dire che ce ne sono di più nel #turismo che in altri settori.
Pertanto, non solo chi comanda è portato ad avariare il sistema, ma soprattutto chi con loro ci sta: i collusi in poche parole e che oltretutto con quelli di prima, ci guadagnano a dismisura usando addirittura i nostri soldi.
E scegliendo dei vincitori di gare d'appalto che mai avrebbero vinto, cosa che si evince facilmente per la scarsa qualità del tutto che si vede invero in giro dal tempo che fu.
Mentre nelle altre nazioni a noi concorrenti le cose non stanno proprio così, accentuando ancor di più il divario con quei Paesi.

Vi serve altro?

Adelante!









domenica 23 giugno 2013

La fantastica storia di Schoep

Lago Superiore, Wisconsin, Stati Uniti d'America, un anno e mezzo fa.

Hannah Stonehouse Hudson, di professione fotografo naturalista, si affaccia sullo specchio d'acqua e inquadra la scena che ha deciso di immortalare.

Un uomo, un suo vecchio amico, galleggia nell'acqua, mentre un vecchio pastore tedesco si appoggia addormentato sulla sua spalla.
Attraverso il tele, Hannah si accorge delle sottili lacrime che solcano il viso della persona e decide di attendere che emerga dall'acqua.
Una volta uscito dal lago, con il cane in spalla, Hannah si avvicina a John Unger e dolcemente gli chiede: «Che succede John, perché mi hai chiesto di fare queste fotografie? Dimmi come posso esserti d'aiuto».
«È una lunga storia, Hannah» risponde l'uomo. «Ho tutto il tempo che vuoi e facendo la fotografa sono dotata d'infinita pazienza» ribatte lei.

Diciotto anni prima John e la sua fidanzata avevano girato decine di canili alla ricerca di un cane da adottare.
Lo trovano all'Ozaukee Animal Shelter.
È un cucciolo di pastore tedesco, nascosto nell'angolo di una gabbia.
È un colpo di fulmine.
John e la sua compagna decidono di portare a casa quel cucciolo che chiameranno Schoep, come il nome di un famoso gelato venduto nel Wisconsin.

Passando i giorni, la relazione con il cane si rafforza, mentre quella tra i due fidanzati va a rotoli e, dopo una decina d'anni, la donna se ne va in Colorado.
Il colpo è durissimo per l'uomo, che vede solo ponti da cui gettarsi e binari di treni sui quali attendere il sollievo finale ala pena che lo divora.
Ma c'è lui che lo aspetta sempre, ogni attimo, che non lo lascia mai solo ed è questa relazione che gli dà la forza di andare avanti. «Lo dico apertamente Hannah. Se non ci fosse stato Schoep, probabilmente oggi non sarei qui a raccontarti questa storia».

Purtroppo, giunto alla venerabile età di diciotto anni, le articolazioni di Schoep subiscono i danni e il dolore di un'artrite cronica progressiva che pare incurabile.
Le visite dal veterinario terminano con la prescrizione di analgesici e antidolorifici e con la sentenza che, quando non faranno più effetto, ci sarà un'unica giusta via da perseguire.Solo galleggiare nell'acqua sembra dare sollievo al cane, permettendogli di recuperare quelle ore di sonno perse durante notti agitate e confuse tra l'intontimento degli antidolorifici e la ricomparsa del dolore.
Una volta ricontrollate le immagini scattate, Hannah si accorge che c'è n'è una di straordinario impatto emotivo, che commuove anche lei, che l'ha scattata, fino alle lacrime.
È l'immagine del rapporto tra il proprietario che vuole alleviare le pene al suo cane, conscio che saranno gli ultimi suoi giorni di vita e una seconda immedicabile perdita attanaglierà presto il suo cuore.

Ma John non sa decidersi: «Adesso che lui ha un problema serio io gli devo restituire un vecchio favore, costi quel che costi».
Hannah decide di pubblicare la fotografia e, in pochi giorni, questa incendia letteralmente la Rete. Quell'immagine di dolcezza infinita scuote chi naviga.
Milioni di click sull'immagine, nasce la Schoep's Legacy Foundation e arrivano donazioni dal Giappone come dall'Arabia Saudita. Schoep viene sottoposto a nuove e costose tecniche di terapia che gli restituiscono la capacità di camminare e di dormire la notte.

L'altro ieri Schoep ha compiuto 20 anni e ha mangiato una torta fatta apposta per lui. L'unico problema è stato spegnere le due candeline. Sono rimaste accese, per il prossimo anno.









Cazzeggiando sul #turismo

Fanno e disfano che è un piacere … per loro naturalmente, mentre a noi al massimo resta il suo opposto: il dispiacere.
Infatti Enrico Letta, l’attuale Presidente del Consiglio è riuscito a smantellare il modello che proprio lui aveva realizzato (Turismo) neanche troppi anni fa.

Sì, è proprio così se qualcuno ritorna col pensiero a tredici anni fa, al 2000, ma andiamo per gradi per capire che in fondo nel #turismo non sanno proprio come metterci le mani e le provano tutte, nella speranza che prima o poi gli vada bene, ma col solo risultato che potete immaginare e che ben vedete.

La delega al turismo, uno degli asset che dovrebbe essere portante per il Paese, nell’ultimo ventennio ha fatto la spola tra Palazzo Chigi e i vari dicasteri di turno, utile ad arricchire la dote di questo o quel ministero.
E a fare e disfare questa tela, sono sempre stati i governi di centrosinistra, sin da quando, nell’aprile 1993, il ministero del Turismo e dello Spettacolo è stato abrogato per via referendaria, su iniziativa del Partito Radicale.

Il Governo guidato allora da Azeglio Ciampi, con un apposito decreto Legge, avocò di fatto a Palazzo Chigi la competenza in materia di Turismo (che le Regioni avrebbero voluto de localizzata), tanto da istituire l’anno successivo il Dipartimento del Turismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per convertire il Legge il decreto Ciampi, però, il Parlamento ha impiegato due anni, mentre a Palazzo Chigi si succedevano Silvio Berlusconi prima, Lamberto Dini poi.

Ma è con il governo D’Alema che, dall’inizio del 2000, il Dipartimento del Turismo ha cambiato nuovamente indirizzo: l’indicazione l’aveva data già Romano Prodi nella sua prima stagione a Palazzo Chigi, indicando la via da seguire nella razionalizzazione di ministeri e dipartimenti imposta dalla Legge che porta il nome di Franco Bassanini, all’epoca titolare della Funzione pubblica.
Nel Bassanini pensiero, infatti, tutte le attività che fossero di gestione e non di indirizzo, dovevano essere esterne alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Così, il Dipartimento del Turismo andò a ingrossare le competenze dell’allora ministro dell’industria, ossia l’attuale capo del Governo Enrico Letta, che conservò l’incarico anche quando Giuliano Amato soppiantò Massimo D’Alema a Palazzo Chigi.

E se i successivi ministri della seconda stagione berlusconiana, Antonio Marzano (che pure trasformò l’Industria in Attività produttive) e Claudio Scajola non ritennero di dover toccare l’organizzazione decisa dai loro predecessori, con il ritorno del centrosinistra al Governo, al Turismo sono stati costretti a rifare i bagagli.
Sempre nel nome della Legge Bassanini, all’epoca della formazione del secondo governo Prodi, si decise che il turismo era una risorsa nazionale e che, tra gli effetti della riscrittura del Titolo V della Costituzione, c’era anche l’evidenza che la stragrande maggioranza delle Regioni avevano preferito favorire il #turismo aprendo costose ambasciate all’estero, piuttosto che concentrarsi sulle attività del territorio.

Così, nella notte del 16 maggio, dopo un’estenuante trattativa, il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli, oltre alla delega per i Beni culturali, si aggiudicò pure quella del Turismo che, così, tornò a Palazzo Chigi (lo stesso destino fu riservato allo Sport e al Cipe).
Ad avallare l’operazione, oltre a Letta con l’incarico di Segretario del Consiglio dei Ministri, c’erano gli astri nascenti della nuova burocrazia, quelli che a Palazzo Chigi continuano a chiamare i “Bassanini Boys”: Filippo Patroni Griffi in primis, allora capo dell’ufficio legislativo, ma anche Alberto Stancanelli che guidava il gabinetto del neoministro della Pubblica amministrazione Luigi Nicolais.
E, sebbene nell’ultimo esecutivo Berlusconi la delega del Turismo sia stata affidata a una minsitra ad hoc (con buona pace del referendum … e mia) Michela Vittoria Brambilla, e nel successivo governo Monti il dipartimento sia stato trasformato in semplice ufficio di competenza degli Affari regionali, almeno il settore è rimasto nell’alveo di Palazzo Chigi.

Ma oggi sono gli stessi Bassanini Boys (Letta è presidente del Consiglio, Patroni Griffi suo sottosegretario, Stancanelli capo del dipartimento che gestisce le risorse umane) a smantellare il modello che proprio loro stessi avevano realizzato, spedendo dipendenti e, soprattutto, risorse al ministero dei Beni culturali, il dalemiano Massimo Bray.


P. S.: Poi, se voi in tutto questo bailamme ci riuscite a vedere qualcosa di produttivo per il #turismo, ma invero ci vedete dei miserrimi tentativi per sistemare delle nostre “palanche” e dei loro “adepti” … beh; allora la vediamo completamente uguale.









sabato 22 giugno 2013

Le deleghe passano da Palazzo Chigi ai Beni culturali e tutto si blocca

Il Turismo cambia casa, stop ai fondi per le Regioni.

Ci risiamo, il Turismo cambia casa; a costo però di vedere paralizzata l’attività del comparto alle porte della stagione estiva, con l’erogazione dei fondi bloccata.

Basti pensare che la Liguria deve avere quattro milioni e 280mila 073,36 euro solamente per i progetti di eccellenza.

Soldi che, allo Stato, non si sa quando saranno trasferiti.
Con un emendamento del Governo alla conversione in Legge del Decreto sulle emergenze su cui due giorni fa l’esecutivo ha posto la fiducia, tra una zona terremotata, l’area di Piombino e l’Expo 2015, è stato inserito anche il trasferimento al ministero dei beni culturali, guidato da Massimo Bray, delle funzioni in materia di Turismo, dal 2006 in capo alla Presidenza del Consiglio.

In ballo ci sono tanti soldi: oltre 100 milioni di trasferimenti alle Regioni per i progetti di eccellenza, otto milioni per le reti d’impresa, 10 milioni per i progetti innovativi degli enti locali, più di cinque milioni per i buoni – vacanze, oltre tre milioni relativi a quasi 2mila pratiche di rimborso ai consumatori per il fondo di garanzia, 6 milioni per l’alta formazione professionale, 10 per le programmazioni di fondi strutturali, elencano al Turismo, dove il dissenso ha preso corpo in una lettera in cui si segnala che questi fondi finora sono stati bloccati e sono destinati a non essere disponibili per i prossimi mesi.

Appena insediatosi, infatti, l’esecutivo ha disposto un cambio di poltrone, tra Calogero Mauceri (uno dei nomi finiti nella lista di Anemone) che era a capo del dipartimento degli Affari regionali (da cui dipende il Trismo), e Marcella Castronovo che era a capo dell’ufficio di segreteria della Conferenza Stato – Città e Autonomie locali.
Castronovo, però, non è stata delegata a firmare gli atti relativi al Turismo fino allo scorso 12 giugno.
Un ritardo che ha paralizzato i pagamenti.
E la prospettiva non è destinata a migliorare.

Per svolgere il passaggio di consegne al Mibac, i fondi destinati al Turismo torneranno al ministero dell’Economia per essere riassegnati.
Una procedura che impegnerà da tre a sei mesi per i soldi ancora impegnati, e che si annuncia ancora più lunga per quelli già attribuiti.
Nel computo ci sono anche il milione e 60mila euro dovuti all’Enit per l’agevolazione al rilascio dei visti turistici, i 3 milioni per la promozione (compresi quelli destinati all’Expo 2015) e i 42 milioni a favore della Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.

La Legge Bassanini, infatti, prevede il trasferimento di tutto il personale, oltre che delle risorse, dando ai dipendenti facoltà di scegliere se andare o restare.
Invece, la misura che è stata approvata dal Parlamento, non sposterà tutti gli 80 dipendenti arrivati a Palazzo Chigi nel 2006, provenienti dallo Sviluppo economico, ma solamente una trentina, ossia quelli che per ventura sono rimasti al dipartimento del Turismo.
E che non avranno nemmeno il diritto di opzione.

Qualcuno più furbo degli altri, appena approvato l’emendamento, si è fatto trasferire in altro ufficio, chi alla funzione pubblica, chi allo sport.
Quelli che perderanno questa riffa, invece, rischiano la mobilità.
Almeno secondo i sindacati.

A dare il la alla protesta, lo Snaprecom (il sindacato autonomo di Palazzo Chigi) che ha dichiarato lo stato di agitazione, oltre ad altre organizzazioni sindacali che si sono occupate del problema.
Il sindacato denuncia il paradosso del trasferimento del personale di ruolo di Palazzo Chigi, attualmente sotto organico di 500 persone (ma con 1.200 comandanti e 500 militari distaccati alla Presidenza del Consiglio), al Mibac, che, al contrario, conta 644 esuberi, circa 300 soltanto a Roma.

Per ora, il nuovo responsabile delle risorse umane di Palazzo Chigi, Alberto Stancanelli, non ha dato risposte definitive.
Anche perché l’operazione sta molto a cuore alla compagine governativa del PD, ed è destinata a coinvolgere anche altri ministeri.
Non a caso, il responsabile del Turismo del PD, Armando Cirillo, ha auspicato che il passaggio delle consegne avvenga senza problemi: “Non c’è altra via: le deleghe sono assegnate a Bray e gli uffici del Turismo vanno ai beni culturali. Si è scelto di scommettere sul turismo strettamente correlato ai Beni Culturali, senza però dimenticare gli altri prodotti dell’industria turistica. Per questo servirà una cabina di regia che coinvolga anche lo Sviluppo economico, l’Ambiente e l’Agricoltura”.
Se, infatti, il Governo ha dato la competenza sul Turismo al Mibac, un ministero col portafoglio, per rendere centrale e non più marginale il turismo come asset dell’industria nazionale, ha così anche incanalato un bel po’ di fondi al dicastero.













Di Sonia Oranges

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