mercoledì 12 marzo 2014

L'importanza dei suggerimenti nel turismo (Italia e Francia a confronto)

La Francia è la prima nazione al mondo per arrivi e presenze turistiche e ... ma lo vediamo dopo, prima ...

... se sto facendo qualcosa che non va e arriva qualcuno che, addirittura pagando, mi omaggia di qualche consiglio per rimediare al mio errore, beh; come minimo al suo passaggio gli srotolo un tappeto rosso o di qualsiasi altro colore di sua preferenza.

Nessuna allusione a TripAdvisor per carità, che ben sappiamo che molte di quelle recensioni favorevoli e non, o lamentele più che altro dettate per posizionarsi meglio nel web, vengono ideate a danno di chi magari lavora anche meglio.

Però il "suggerimento" serio, sia esso positivo che negativo, è una fonte esagerata di miglioramento per raggiungere la qualità.
Ma non in Italia!

Però in Francia sì! ... e già dal 2008

Infatti, Il principale strumento di osservazione del turismo delle persone residenti in Francia è lo SDT (Suivi de la Demande Touristique), ovvero la frequenza della domanda turistica, mentre il flusso dei turisti stranieri è rilevato tramite EVE (Enquête des visiteurs de l’étranger), ovvero l’inchiesta sui visitatori dall’estero.

Questi due strumenti d’inchiesta, con le necessarie misure di rinnovamento.
Entrambi gli strumenti, SDT e EVE, sono strumenti di rilevazione dati per così dire continui; è quindi comprensibile il grande sforzo per il loro mantenimento, tenendo anche conto che si compongono di più di 20.000 domande mensili per l’SDT e più di 10.000 per EVE.
Nello specifico l’SDT è costituito da un panel di 20.000 individui interrogati mensilmente sulle loro pratiche turistiche e sulla loro mobilità.
Due sotto-inchieste di questo panel forniscono una informazione più completa sul consumo turistico: una parte per le “spese in Francia” e l’altra per le “spese all’estero”.
Inoltre, una inchiesta mensile su andate e ritorno giornaliere permettono d’ottenere delle importanti informazioni sui comportamenti e le pratiche dei turisti escursionisti.
Questa comporta mensilmente l’interrogazione di oltre 30.000 individui e il trattamento statistico di circa 20.000 risposte.
Numeri da fantascienza per noi.
L’inchiesta francese poi si avvale dello schedario delle strutture alberghiere: la scheda è stata formulata raccogliendo i dati in possesso delle prefetture, dei partner regionali e dei dipartimenti, in particolare per il campo della struttura delle catene alberghiere.
Viene utilizzata come base del sondaggio e permette di valutare in ogni momento lo stato del numero di alberghi, particolarmente utile a inizio anno.

Fondamentale è la verifica della forza lavoro impiegata nel settore del turismo e più in generale la misurazione del peso economico di questo settore così strategico.
L’importanza dell’acquisizione e dello sfruttamento di queste informazioni, in particolare a livello locale, meritano uno sviluppo approfondito e infatti lo fanno.

La conoscenza della stagionalità dei flussi turistici consente una programmazione dell’offerta e del fabbisogno della manodopera.
I soggetti economici locali, attraverso gli Osservatori Regionali del Turismo (ORT), hanno sottolineato la necessità di costituire un centro di raccolta dati, fondamentale per imprimere omogeneità e comparabilità dei dati tra una regione e l’altra.

E non contenti i transalpini, adesso se ne vanno in giro nel web a cercare degli altri "consigli" poiché hanno capito che i suggerimenti sono importanti e si vede che ambiscono sempre a migliorare.

Qui?

Beh, qui sanno già tutto e non hanno niente da imparare ... peccato però che i dati delle presenze straniere nel Bel Paese e dei pernottamenti dicano tutto l'opposto.


P. S.: In Italia se dai qualche consiglio addirittura ti dicono che ... ma lasciamo perdere va.
So solo che dopo vent'anni (più altri ventiquattro) che raccolgo le "lamentele" e i suggerimenti dei turisti degli altri e anche i miei per assemblarle in un'unico file, ho ideato una classificazione alberghiera di qualità (CAdQ) che dovrebbe risolvere moltissimi problemi del settore alberghiero ma, a quanto pare, non frega nulla proprio a nessuno.







6 commenti:

  1. caro Luciano come si capisce bene da quello che hai pubblicato la differenza la fanno l'idea di lavorare insieme e la voglia di conoscere per migliorare. In Bto 2013 abbiamo inviato il comitato dela qualità del Comune di Parigi per presentarci il progetto "Do You speak touriste (http://doyouspeaktouriste.fr/#&panel1-1 ) " nato dalla misurazione dell'insoddisfazione degli ospiti verso la scortesia degli operatori Parigini , e che cerca di dare strumenti operativi per accogliere al meglio i clienti della varie nazionalità. Avevo letto che il ministero del turismo aveva organizzato una corso di buona edicazione per le guardie frontaliere francesi, non so se sia vero ma l'ultimo mio soggiorno a Parigi si è concluso con un sorriso ed un augurio per una prossima visita che mi è stato rivolto dall' operatore del controllo bagagli dell'aeroporto di Bauvais !

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  2. Permettimi di dire che però in Francia, nonostante tutti i suggerimenti che ricevono e chiedono, non è che sia tanto gentili e cortesi.

    :-D

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  3. @Francesco Tapinassi

    Buongiorno Francesco,
    sì, ricordo il progetto che riportai anche in un post non molto tempo fa (ved. qui)
    e per quanto riguarda quel corso, credo che attualmente ne esista uno appunto per le guardie frontaliere in merito alle lingue (inglese più che altri.

    Grande il sorriso e l'augurio per una prossima visita che ti ha rivolto quell'operatore del controllo bagagli dell'aeroporto di Bauvais.
    Non capita spesso da noi e in molte altre parti.

    :)

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