mercoledì 20 agosto 2014

E se Vladimir Putin decisse di farci l'embargo anche sul turismo?

Bene, anzi male, la Russia che non è amministrata dall'ultimo dei fagiolini da mettere nei minestroni, non fa parole (non ce le manda a dire) e si prende immediatamente la sua bella rivincita a seguito della ben poca maestria dei nostri preposti nel saperci fare.

Ma non entro nel merito della questione politica sulla Crimea per non farla troppo lunga, anche perché della questione me ne capisco ben poco.
Quindi tiro avanti e camminare.

Il fatto però è preoccupante, sempre che lor signori che ci amministrano da quegli scranni, sappiano valutarne in fretta la pericolosità, sperando che non preferiscano lasciare le eventuali soluzioni (si spera) al tempo che verrà.

Ma facciamo luce sulla questione.
E' recentissima la decisione di Vladimir Putin in merito all’embargo imposto dalla Russia ai prodotti agroalimentari italiani, con blocchi di interi di container di Grana Padano che sono stati rispediti indietro, mentre gli importatori russi consigliano di non inviare salumi.
La lista di prodotti che non verranno più importati, comprende per ora la carne di manzo e maiale, pollo, pesce e frutti di mare, latte e latticini, frutta e verdura, con l’esclusione di alcolici e di prodotti per bambini ... ma tempo al tempo ...

E sarà il Brasile in primis a sopperire a questa “mancanza” mentre il governo russo si sta già adoperando in gran fretta per potersi sostenere da solo per tutte le necessità.
E' dura ma è gente tosta e sono certo che ce la farà.
Quindi svariati miliardi di euro che non entreranno più nelle casse delle aziende italiane per l'esportazione, a cui presumibilmente si aggiungeranno i prossimi per via di altri “lavorati”.
Complimentoni a chi non ha previsto questo ma s'è fatto forte con delle “banali” prese di posizione nei loro confronti anziché cercare di fare “il saperci fare”, che visti i tempi di ristrettezze tutte nostrane, si sarebbe di certo preferita tutt'altra “scelta” che il mandarli praticamente a quel paese con un effetto che si ritorce contro noi stessi.

Ma veniamo al turismo.
La popolazione russa contribuisce per circa 8 mln di pernottamenti all'anno nel Bel Paese mentre la loro spesa s'aggira sul miliardo e trecento milioni e rotti.
Poi ci sarebbe da ricordare che molti altri ne vengono spesi durante il soggiorno per gli acquisti e cosette varie e nella spesa procapite giornaliera sono i primi ... Russi (149,48 euro) seguiti dai Giapponesi (122,00 euro), dagli Spagnoli (111,17 euro), dai Britannici (105,14 euro), dai Tedeschi (104,42 euro) e dagli Statunitensi  (102,34 euro). Sotto la media, invece, Francesi (98,33 euro), Svizzeri (96,57 euro), Austriaci (95,48 euro) e infine Olandesi (83,54 euro).
E se nel caso a Putin gli girasse di fare ciò che avvenne circa 30anni fa negli Stati Uniti?


Eh già, ricordo molto bene poiché in quel periodo ero proprio là a lavorare quando Ronald Reagan, per rilanciare l'economia statunitense dopo il disastro di Carter, chiese ai suoi concittadini di spendere i propri dollari negli States per le loro vacanze e per gli ovvi motivi finanziari.
E il risultato fu che ben pochi uscirono dai quei confini.

Ora lo scopo non è certamente lo stesso ma se così fosse, ossia che Putin richiedesse la medesima cosa alla sua popolazione tanto per farci capire che gli zebedei giusti lui gli ha a differenza dei nostri rappresentanti, il danno sarebbe immenso in quel settore che per varie cause stra riconosciute ma mai attuate, poiché è abbastanza evidente che non stia andando nel modo voluto, anzi.







2 commenti:

  1. E' vero e non c'è mica da scherzarci tanto.

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  2. @Bio

    Mi sa che prima o poi c'arriverà sta notizia se non ci mettono un rimedio.


    :(

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