lunedì 7 marzo 2016

Turismo: ma quanto dormono 'sti qui?

Sleeping time

... il D.L. 83/2014 denominato Art Bonus così tanto acclamato come salvatore della Patria turistica e bla bla bla, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 maggio 2014, dove tra l'altro è riportata la seguente dicitura:

Con una integrazione apportata nel corso dell'esame parlamentare si è introdotto il tema della classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche. Al riguardo un decreto del MIBACT, da emanarsi entro 3 mesi, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, definirà l'aggiornamento degli standard minimi e l'uniformità sul territorio nazionale dei servizi e delle dotazioni.

Ora di mesi ne sono passati 21, quasi due anni ( e dicevano tre mesi), ma della nuova classificazione alberghiera … nisba.

Ad onor del vero era anche immaginabile l'esagerato ritardo (ved. qui la spiegazione) … ma pare che la patata bollente sia stata recentemente gettata nelle delicate mani di un dirigente al MIBACT, tale Francesco Tapinassi proveniente dalla Fondazione Toscana che, a quanto si mormora, non sarebbe intenzionato a cambiare nulla alla faccia della web Reput'azione!! ... beh; un conto è scrivere dei libri in allegra compagnia sull'argomento, che tanta propaganda fa per se stessi, altro è attuarli con delle innovazioni importanti anche per il bene degli altri e che in quel dato settore ci lavora davvero.
E così siamo alle solite; tante belle parole e "saggi" scritti, ma di fatti …

Eppure la proposta di una nuova classificazione alberghiera (che oltretutto toglieva una marea di vecchi problemi e dava finalmente la qualità) era stata inserita nel recente TDLAB.
Quel DTLAB voluto a tutti i costi da Stefano Ceci,
Quel TDLAB (laboratorio del turismo digitale) che tanto osannato clamore ebbe, ma che a detta di molti (che sono sempre di più a pensarla così) non è servito ad un tubo, se non a qualche inserimento di auto magnificazione (o per chi se la beve) nei rispettivi CV di chi l'ha organizzato, e che giace, dicono, sulla scrivania del ministro Franceschini.

E per ora continueremo a tenerci quella “pezza” di classificazione alberghiera di una inutilità inaudita e feroce, la quale ha come fulcro il mantenimento di quei minimi che periodicamente vengono cambiati ma che nessuno considera più come utili una volta, e che sarebbe anche l'ora di … vabbeh, lasciamo perdere va ... come ad esempio la proposta di un diverso spessore dei materassi (uno o due centimetri in più o in meno?) etc. ... ma per piacere.

E quindi ...

  1. non verranno inserite nella medesima le recensioni come richiesto dall'UNTWO (il Tapinassi sa bene di che parlo, considerato che usa le mie stesse slides della Cornell University sulla questione) e che sono sempre più importanti nella scelta dell'alloggio sia per il cliente e pure per chi ci lavora a livello manageriale;
  2. non si avranno mai in tempo reale le presenze turistiche permettendo così che i dati ci vengano forniti dopo mesi e come conviene e piace ad ognuna delle 103 provincie;
  3. non si potranno pertanto fare dei progetti di marketing davvero mirati e in tempi accettabili;
  4. il sommerso continuerà a fare quello che gli pare (40 mila unità per 100 milioni di pernottamenti che non figurano da nessuna parte);
  5. le OTA's continueranno a portare all'estero (e gratis) i nostri soldi anziché versarli nelle casse dell'erario (circa 2,5 miliardi di euro, senza contare l'immenso danno al ricettivo, con le loro esagerate percentuali per l'intermediazione);
  6. le recensioni false faranno sempre la loro sporca presenza a danno dell'intero settore.
... e parlano di rispetto?

P. S.: Una classificazione alberghiera ben fatta risolverebbe tantissimi problemi a quelli che sono sull'orlo del tracollo o a quelli che ci si stanno approssimando, ma forse a questi non frega granché oppure non l'hanno ancora capito.
E se solo fosse almeno partita una Regione... ma a chi le spieghi e chi la può capire se in quei posti trovi gente che del turismo non ha un benché minimo pregresso ma lì ci si siedono i soliti noti?
Prova a spiegare la trigonometria ad un ornito-rinco e poi in un attimo ti rendi conto che è tempo completamente perso.


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