lunedì 11 luglio 2016

Turismo: Tre buoni motivi per votare NO al referendum abrogativo costituzionale (ottobre 2016... per ora)

... infatti, per quanto concerne il turismo, mi son reso conto di altre tre nuove cosette tre... 
  1. sul referendum abrogativo si è fatta marcia indietro; nella prima stesura si era saliti ad 800mila firme da raccogliere; si è tornati a 500mila, come ora. Non così per presentare leggi di iniziativa popolare: ora servono 50mila firme, se passa la riforma ce ne vorranno 150mila.
    A parte che queste, storicamente, vengono regolarmente affossate dal Parlamento, che sistematicamente le ignora (ved. qui):
    E meno male che il popolo è sovrano, secondo la Costituzione...
  1. le nuove norme costituzionali entreranno comunque in vigore a fine legislatura, comprese quelle di riforma dell'art. 117 che riguardano il turismo (e questo già si sapeva). Prima del 2018, quindi, non se ne parla di avere disposizioni e/o normative comuni sul turismo (che peraltro dovranno essere redatte ed approvate dalla "nuova" Camera dei Deputati).
    Nel frattempo la riforma dei requisiti minimi per gli hotel, in teoria in capo all'"esperto" FrancescoTapinassi sin dal 2014 (Art Bonus) che li doveva fare in “soli” tre mesi, è allegramente finita nel dimenticatoio del MIBACT. E chissà se il Tapinassi viene anche pagato quando, durante le varie convention sparse in giro nello Stivale, i meeting e quant'altro, distribuisce le sue perle di saggezza ricevendo addirittura degli applausi dalla platea che lo ascolta?
  2. per le 5 regioni a statuto speciale (vedi art. 39 comma 13 della riforma) le modifiche dell'art. 117 (compreso il punto che riguarda le norme comuni sul turismo) non entreranno comunque in vigore a fine legislatura, ma solo dopo la revisione dei relativi statuti regionali autonomi.
    Quindi Valle D'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna delle eventuali norme "comuni" in materia di turismo potranno continuare a farsene un baffo sino ad avvenuta riforma dei relativi statuti.
Nella migliore delle ipotesi, quindi, forse tra tre o quattro anni si potrà avere un "codice unico nazionale" sul turismo.
Con l'ENIT poi che si muove a passo di lumaca... si può solo sperare che non si ristabilizzi definitivamente la situazione in Tunisia ed Egitto, altrimenti... tanti tantissimi saluti al ns. turismo balneare, per dire... che oltretutto qui in Liguria riempie la bocca ai preposti (senza un minimo pregresso) che se ne prendono immeritatamente i meriti.
Ci sarebbe seriamente da chiedersi se si può continuare su questa linea qui, con questi tempi qui.
Altro che la barzelletta del "piano strategico" per un turismo sostenibile.
Ho notato sul sito del MIBACT (sezione Consulenti e collaboratori) che la consulenza alla "famosa docente" Ottavia Ricci viene rinnovata ogni semestre a suon di 20mila euro lordi ogni sei mesi (sono circa 2000 euro netti al mese) da un paio d'anni.
Per fare cosa... ancora non si è capito (io almeno, francamente, non l'ho proprio capito).
Leggersi poi il CV della signora, allegato alla tabella consulenze, e vedere quale "enorme" pregresso in materia di turismo può vantare e da quanto tempo... e gli altri... ?


Si può solo sperare che a ottobre, al referendum costituzionale, vinca il NO, che 'sto governo inconcludente vada a casa, che il Parlamento venga sciolto, che le nuove elezioni ci consegnino una classe dirigente completamente diversa dai politici di professione che da decenni, ormai, affossano questo povero Paese.

O no?

2 commenti:

  1. Speriamo guarda.. io mai come ora ho pensato che davvero l unica soluzione sia andare altrove..

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