martedì 7 febbraio 2017

Perché il RevPar è così importante per la qualità alberghiera

Anche il RevPar dice che l'Italia non è granché allineata nella qualità ricettiva e... ma andiamo per gradi.

Il RevPar è un indicatore utilizzato nel settore ricettivo alberghiero ed è l'acronimo inglese che altro non è che l'abbreviazione di Revenue Per Available Room, il quale tradotto alla lettera significa fatturato generato per camera disponibile.

È il sistema più semplice per confrontare l'andamento di aziende alberghiere di dimensioni diverse, perché prende in considerazione il fatturato generato dalla vendita delle camere in rapporto al numero totale di camere disponibili (non quelle vendute: altrimenti si ottiene l'indicatore ADR).

Il RevPAR è l'indice di salute di un hotel in termini di revenue management (strategia commerciale).
Stabilisce infatti il valore finanziario di ogni singola camera su precisa base temporale (giorno, settimana, mese, anno).

RevPAR = Total Room Revenue (Totale Ricavo da Camere - sconti - tasse di vendita - costo dei pasti compresi) / Total available rooms (numero di camere disponibili);
oppure
  • ADR (prezzo medio camera);
  • OR (percentuale di occupazione).

Il RevPAR prende in considerazione i ricavi relativi alla vendita della camera, escludendo qualsiasi altra forma di ricavo (es. ristorazione, bar, sale meeting etc.) ed escludendo i costi operativi derivati dall'utilizzo della stessa.
Questo indice quindi non è da considerarsi illustrativo sulla completa situazione economica dell'azienda alberghiera, rimane però il dato più comunemente rilevato a livello internazionale e tra i più attendibili in termini di revenue management.
In effetti si prendono in considerazione altri indici di valutazione come per esempio la percentuale di occupazione (occupancy rate, OR) e il prezzo medio per camera venduta (average daily rate, ADR).
Questi dati però potrebbero fuorviare la reale performance dell'albergo.
Per esempio si potrebbe valutare positivamente un hotel con una percentuale di occupazione molto alta, ma è assolutamente vero che, se per ottenere tale prestazione si è esercitato una flessione verso il basso dei prezzi di vendita, il risultato economico che se ne conseguirà sarà meno soddisfacente.
Il RevPar invece, prende in considerazione la globalità delle camere disponibili, anche quelle non vendute.
Questo fattore apre orizzonti interessanti nella politica di vendita di un hotel considerando che una camera rimasta invenduta è semplicemente persa, per sempre.
Anche per questo le politiche tariffarie alberghiere (ma non solo) si concentrano sull'assoluta flessibilità dei prezzi di vendita, adattandosi all'andamento del mercato e creando forbici tariffarie sempre più ampie, segmentate per tipologia di mercato.

Ora va detto che recentemente PwC (PricewaterhouseCoopers) ha redatto dei significativi dati sui vari RevPar delle nazioni europee e riportati a capo di questo post.
E, bignamizzandoli (anche perché sono 65 pagine scritte molto in piccolo in lingua inglese, e non traducibili con Google visto che è un pdf... ved. qui), si estrapola che Madrid e Barcellona sono state tra le dieci città europee con il miglior Outlook Hotel, sia per il 2016 che in previsione del 2017.
Ed ecco spiegato il motivo di quella spasmodica ricerca degli spagnoli in merito all'innalzamento della qualità del ricettivo alberghiero (ved. Qui)... che i dati UNTWO sulle presenze turistiche del 2016 confermano a tutto andare.

Madrid viene da un anno storico, con una crescita notevole del RevPAR... nel 2015 (+17,6%) raggiunse i 64 euro; mentre il ricavo medio per camera, l'ADR (prezzo medio per camera) è aumentato del 10,4% fino a raggiungere i 93 euro.
E anche nel 2017 continueranno questa tendenza, soprattutto grazie alla ripresa economica in Spagna e anche perché saranno in possesso di grandi eventi come il World Pride.
In particolare, l'aumento nel 2016 del RevPAR è stato 5,8% a Madrid, secondo solo a Roma, Dublino e Praga, e lo sarà del 3,8% nel 2017.
Il tutto perché, secondo il rapporto PwC, i nuovi progetti alberghieri per lo sviluppo del turismo di lusso stanno amplificando l'immagine della città. 
Nel 2016, diversi alberghi di 4 e 5 stelle hanno aperto le loro porte come l'Hotel Barceló Imperatrice, Gran Melia Palacio de los Duques, il Double Tree Hilton e l'Hotel Auditorium Marriot, con le sue 869 camere diventerà uno dei hotel più grandi in Europa.
Barcellona, nel frattempo, gode di un ottimo posizionamento del turismo internazionale e ribadisce la sua egemonia come una delle destinazioni chiave in tutto il mondo . 
La moratoria rilasciata dal consiglio comunale che paralizza l'apertura di nuovi alberghi e il numero di eventi internazionali che si svolgeranno anche nel 2017, come il GSMA Mobile World Congresso Internazionale del Turismo del Vino, da presagi di notevole aumento del RevPAR.
In particolare nel 2017, con un incremento del 5,5% al di sotto solo di Dublino, Lisbona e Porto, in gran parte aumentando il prezzo medio per stanza. 

A livello europeo, le aspettative rimangono positive anche per il 2017 . 
Esse spingono la crescita, in particolare per due fattori chiave. 
In primo luogo perché siamo in piena ripresa economica nella zona euro in merito al turismo: il PIL europeo è cresciuto del 1,5% nel 2015 e nel 2017 sarà dell'1,7%... che rappresenta il tasso di crescita più elevato dal 2011.
In secondo luogo perché veniamo da un ottimo periodo per gli albergatori europei.
In parte perché i turisti hanno preferito destinazioni europee rispetto ad altre alternative: Medio Oriente e Nord Africa, e si prevede che questa tendenza continuerà nei prossimi anni.
Ed ecco il perché è indispensabile che anche l'Italia si adegui al più presto ad innalzare la qualità... per poi mantenerla negli anni a venire per non invogliare il turista a cercare altre destinazioni europee.

E lo dimostra quel + 19,2% di Roma che è pazzesco se rapportato con l'anno susseguente che analizza invece un - 14,9%.
Sai che danno irreversibile per una città?
Sai quante nuove piccole aziende nasceranno durante l'anno che poi saranno costrette a chiudere in quello susseguente?

Non si può e non si deve innalzare il RevPar di quelle percentuali, che dovrebbero essere stabili tra il 2/4 e il 6/7%, anche perché è ovvio che aumentando così il fatturato per camera, senza un adeguamento percentuale anche del personale, cosa che in Italia non avviene mai, ecco che la qualità... vabbeh; s'è ben capito.
Sì, anche Madrid ha aumentato il RevPar del 17 e passa %, e non va bene per niente... anche se contemporaneamente l'ha fatto anche per la quota spettante ai nuovi impieghi.
Infatti nel solo mese di aprile 2016, ben 15.304 persone (dati INEM che è come la nostra INPS) hanno trovato lavoro nel turismo nella sola Madrid (ved. qui)... e fate un po voi il calcolo annuale.
Ma non paga nel lungo tempo ed è completamente sbagliato... ma pare che l'abbiano già capito.
E poi...

… il parallelo dell'Italia è il 45°, e in quel parallelo la media del personale occorrente (albergo a 3 stelle) per ottenere la migliore qualità è quello di impiegarne almeno uno per 3 camere (precisamente in Italia è di un addetto ogni 2,86)... mentre più ti avvicini all'equatore, ecco che quel numero di addetti ne servono molti di più.
Vuoi per via del caldo che ovviamente non accelera di certo i movimenti, vuoi perché il costo dell'impiegato è sicuramente molto minore, e vuoi perché la professionalità è più scadente... pochissime eccezioni a parte dovute essenzialmente all'alta professionalità dei DG o CEO inseriti in quei contesti... ma anche in questo ci sarebbe molto altro da dire.
Chiaro è che più aumentano le stelle ed il prezzo (e qui si parla del 45° parallelo), più diminuiscono il numero di camere per impiegato... fino ad arrivare a quelli che ne dispongono più di uno per ogni singola camera.

E allora una domanda:
Sapete qual'è la percentuale di camere in Italia (si parla di media) per un albergo a 3 stelle che fa un solo impiegato?
Meglio non dirlo va... e la qualità?
E sapete il perché non si potrà mai arrivare a quella percentuale di un impiegato ogni 2,86 camere?
Tasse e burocrazia... che oltre a far entrare meno palanche all'erario (quelli che si sono succeduti al Governo non l'hanno mai capito e quelli che verranno non lo capiranno mai), non riescono a produrre il necessario guadagno per chi ci lavora per poter poi conformarsi alla qualità migliore.
E poi ci sarebbe ben dell'altro da scrivere o dire per innalzare la qualità con pochissima spesa... sia per lo Stato e sia per chi ci lavora... ma per spiegare 'sta cosa ci vuole ben altro che un semplice post.

P.S.: Date un occhio a Milano nel 2016... RevPar - 24% !... ma contemporaneamente sono aumentati i turisti del 2,07% (ved. qui).
E credete che sia giusto? 
Chiaro è che essendoci stato l'Expo nel 2015 dove i prezzi salirono di botto, ecco che nel 2016 questi siano precipitati... ma ci fu la stessa percentuale di impiegati nel ricettivo in quel di Milano nel 2015?... e nel 2016 che cosa ne diciamo della qualità?
Se sono addirittura aumentati del 2% i turisti ma il fatturato per camera è diminuito del 24%, sarà ben difficile che chi amministra quel dato albergo abbia mantenuto gli stessi dipendenti dell'anno prima, no!
E se aveva meno dipendenti, come poteva dare la stessa qualità anche avendo quel +2,07% di turisti?

Avete capito?
Beh, spero di sì!... altrimenti è solo colpa vostra, mica la mia. 






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