giovedì 30 dicembre 2021

La sociometrica nel turismo (fatta così) rende indispensabile la sua inutilità agli stolti?

Apperò, che novità questa sociometrica!
Attraverso la quale si arriva finalmente  a comprendere (tutti?) che Milano è la città italiana più visitata dagli stranieri in merito allo shopping.
Che il meglio dell'Italia è il cibo (enogastronomia).
Che le 3 città più citate nel web dello Stivale in merito all'arte sono Roma, Firenze e Venezia.
Mentre cultura, spiagge e le piazze vanno per la maggiore.

Poi se qualcuno vuole sapere quali siano le località balneari tra le più elencate nel web, per merito ovviamente della sociometrica, si potrà finalmente sapere che sono Taormina, il Salento, Portofino, Santa Margherita Ligure, il Garda, la Costa Smeralda, Amalfi, Capri, Forte dei Marmi, Tropea etc., mentre tra le destinazioni di montagna appare l’Alto Adige, il Trentino, Courmayeur, Cortina poi Merano... le strade nello Stivale però fanno abbastanza pena.
Quelli di seguito sono solo alcuni esempi letti nei loro rapporti, mentre per il resto nulla di nuovo.






Beh, potrebbero apparire come cose scontate nonché risapute da almeno qualche decennio e conoscenze dell'altro secolo se proprio vogliamo dirla tutta, ma di certo nessuno (🔇) pagherebbe milioni di euro per sentirsele dire o leggerle su qualche “rapporto” sociometrico.
Eppure pare che qualcuno ci sia.
Se dei milioni o decine di milioni di euro tra bandi, gare o per semplice chiamata non è dato saperlo poiché bisognerebbe passare al setaccio Governo, Regioni, Comuni, Istituzioni, Enti preposti al turismo etc. e ci vorrebbero degli anni, ma chi solitamente paga, beh; questo si sa.
Innanzi tutto va detto che la sociometria, solitamente utile ma non certo sviluppata in questa maniera per il turismo, individua la metodologia per descrivere delle relazioni interpersonali.
Pertanto altro non è ciò che la gente scrive sul web in merito alle proprie considerazioni e conoscenze nei confronti di una tale destinazione con i suoi annessi e connessi.
Praticamente una raccolta dei vecchi e utilissimi Comment forms e/o le attuali web recensioni a cui "qualcuno" ha dato dei valori numerici di importanza.
In poche parole adesso analizzano quanto viene pubblicato sui social media dai turisti che hanno visitato il nostro Paese. 
Ora, considerato che il turismo, al pari di qualsiasi altro settore, dovrebbe essere amministrato da persone con un notevole pregresso, e che tutte quelle informazioni riportate all'inizio del post sono di dominio pubblico anche per chi non è avvezzo al turismo, a che cosa servono e a chi?
E perché i "mandanti" ci spendono dei grandi quantitativi di euro?
Oltretutto sembra che il valore della sociometrica cambi nel tempo.
Infatti, i “fornitori” della sociometrica sostengono da sempre che il ranking di una destinazione si misuri da 0 a 100, ma se nel 2014 il punteggio di parità lo si otteneva col punteggio di 50 (media sentiment), ecco che nel 2020 gli stessi dichiarano che la parità la si raggiunge con 60 punti.




Cos'è cambiato?
Negli anni addietro gli algoritmi semantici sbagliavano la tabellina pitagorica, sbagliano adesso o a qualcuno conviene così?
Questa sociometrica fatta così è una supercazzola?

mercoledì 1 dicembre 2021

Stanziati altri 114 milioni di euro per il portale italia.it


Assegnati 2,4 Mld € al
 PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021 - 2026) per i progetti in materia di Cultura e Turismo, dei quali 114 Mio € andranno a sommarsi alle decine e decine di milioni finora infelicemente usati per il digital hub italia.it.

114 Mio € che saranno distribuiti in cinque anni per creare un sistema turistico costituito da operatori turistici, imprese, stakeholders istituzionali, etc. capace di supportare le scelte del turista nella pianificazione della destinazione e del viaggio per aggregare e valorizzare l’offerta turistica attraverso strumenti di data analytics, intelligenza artificiale etc.

Tutte cose che, seppur utili per qualsiasi genere di azienda privata per migliorare il proprio business, nel frammentato turismo italiano dovuto alla divisione tra Stato e le 20 Regioni per via del Titolo V in materia di turismo etc., non faranno che produrre dell'altro bailamme, poiché è notoriamente risaputo che ogni Regione vada per conto proprio.

Infatti va ricordato che questo sistema per gli stakeholder, operatori e le imprese del settore per pianificare le scelte dei turisti, è già da anni a disposizione delle 20 Regioni italiane che lo stanno sovvenzionando attraverso i propri costosissimi portali, costose indagini e/o sondaggi attraverso gare, bandi, oppure a solo chiamata se inferiori a 40.000 €. Nonché di tutte le Camere di Commercio nazionali con variegati progetti (ad esempio la Mappa delle Opportunità etc.) per ricerche sui Big Data per mezzo degli operatori telefonici, data analytics e intelligenza artificiale. 

Personalmente ricordo di averne letta una che, dopo preziosissimi studi (così dicevano gli autori), menzionava Roma, Milano, Firenze e Venezia come le 4 città italiane più frequentate dai turisti internazionali e non. Apperò!

Pertanto italia.it realizzerà un copia/incolla di quanto già fanno le 20 Regioni e le CdC senza un granché di risultati?

Il fatto poi che queste presunte costosissime intelligenze umane e/o artificiali, abbiano più o meno contribuito ad aumentare le presenze turistiche nello Stivale, lo si evince dal fatto che a livello europeo siamo ancora terzi come presenze e con circa 30 milioni di turisti in meno della Francia (2021) e 25 milioni meno della Spagna (2021), mentre per quanto riguarda il rank dei portali regionali, beh; che dire?

Non va nemmeno dimenticato che i Big Data e l'intelligenza artificiale, sempre che siano in tempo perfettamente reale, vanno prima capiti, quindi ragionati, dopodiché ci si attiva con dei piani di marketing davvero mirati e già realizzati a tavolino a priori per tutte i vari risultati che da queste scaturiscono e quindi risolte e/o dettate dalle esperienze passate con un'ottica davvero professionale sul turismo. Altrimenti non servono a nulla, rischiando addirittura di peggiorare una situazione che magari era già scabrosa.

L'immagine sotto spiega la sola da sola. 

Stime Alexa.com 
N/A: Non rilevato nei motori di ricerca

L'ultimo esempio riguarda il portale della Calabria (al costo di circa 2 Mio €) che  l'anno scorso è ritornato online dopo un prolungato disservizio nonché delle vicissitudini davvero strane (ved. Qui). Nel mentre altre regioni hanno avuto siti scaduti oppure con la dicitura "non sicuri" nella barra degli indirizzi. Non  mancano nemmeno miserrime frequenze di rimbalzo (visite di una sola pagina seguite da un'immediata uscita dal sito), o siti con addirittura meno di 1.000 visite giornaliere, molto probabilmente realizzate da chi ci lavora.

Calcolando poi che se ogni portale costa medialmente 2 Mio € alle casse regionali, moltiplicato per 20 poiché ognuna ne ha realizzato almeno uno (quando va bene), il totale fa 40 Mio di € e tanti e tanti spiccioli di non poco conto.

Peccato inoltre che al ministero del Turismo non sappiano (o non ricordino) di disporre da più di dieci anni di un programma che, a un costo enormemente minore, offre gli stessi se non maggiori obiettivi (ad esempio le vere presenze e in tempo reale), procurando inoltre dei notevoli introiti monetari per la casse dell'Erario... ma questa è un'altra storia.

Come d'esempio è l'immagine sotto che racconta molto bene il modus operandi del come vengono calcolate e poi redatte le presenze dei turisti in Italia per lo stesso periodo (in questo caso gli stranieri), offrendo dei dati differenti e quindi totalmente inutili. Rafforzando così il concetto che sia banalmente assurdo che ancora una infinità di associazioni, istituzioni governative etc. nel 2021, emettano in continuazioni dei dati completamenti discordanti tra loro a favore di non si sa chi. 

Fonte: Concept

La morale finale è che quei 114 Mio €, che pare risultino davvero eccessivi per dare finalmente fiducia al nazional portalone (italia.it), che fine faranno e a favore di chi?

Ai posteri l'ardua sentenza... noi vigileremo.

Per chi ne avesse curiosità, voglia e tempo, nei seguenti link si potrà trovare l'intera storia del portale italia.it (Magic Italy), (The Million Portal bay), (Scandalo italiano) e (tutto sbagliato tutto da rifare) digitando nei motori di ricerca interni: italia.it oppure Enit.

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