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venerdì 23 luglio 2010

Incidenza PIL del turismo al 20%, fatto … quasi … anzi no!







La notizia “esplose” a maggio dell’anno scorso
attraverso la Presidenza del Consiglio, che fatti due conti (almeno si spera), sentenziò che in Italia l’incidenza del PIL del turismo poteva e doveva raggiungere in 4 anni la percentuale del 20%; sulla falsariga di quello che già accade in altri Paesi.
E se mi è concesso; niente di strano.
L’Italia “merita” e può certamente ambire a questo primato, ma c’è un … però.
Infatti e però c’è la Brambilla con il suo seguito o entourage; la cosa quindi diventa difficile se non impossibile.
Certo è che se diamo retta alle sue “personali” statistiche, in quattro e quattr’otto non c’è nessun problema; anzi, finisce che in breve tempo ci propina un’incidenza del 30 o 40%, e nello spazio di due o tre interviste da parte di giornalisti a lei "compiacenti".
Basta crederci.
L’anno scorso, ad inizio stagione, la ministra ha dichiarato che il 76% degli italiani si sarebbe recato in ferie con un bel 11% superiore all’anno precedente; per poi scoprire che non era affatto vero.
Lei stessa dichiarò a fine stagione (non poteva farne a meno) una perdita che variava dal -3,1 al -4%, (ogni volta cambiava qualcosa), o altri del suo giro che affermarono il -6% (Matteo Marzotto).
In definitiva dai “suoi” preventivati 37 milioni di ipotetici viaggiatori vacanzieri, si è arrivati alla fine stagione ai 25,9 milioni.
Il che vuol dire un errore di “soli” 11 e passa milioni di persone.

Quest’anno, forse presa dalla frenesia di ricuperare per raggiungere la fatidica incidenza del 20% nei 4 anni richiesta dal suo Capo, ci omaggia di numeri che lambiscono l’assurdo e che probabilmente sono copiati o presi da altre nazioni a noi concorrenti.
Solo che loro li fanno, mentre noi dobbiamo accontentarci (a parole) addirittura del +15,9% che la Brambilla dichiara.
Di questo passo alla scadenza del 4° anno, il gioco è fatto … si, ma solo a parole.
E quindi; tutti contenti.
Chissà se le daranno un altro premio e chissà se il J. Daniel Winteler le vorrà scrivere un’altra lettera aperta per dire che “in assenza di una vera politica economica e industriale per il settore, non sarà possibile raggiungere l’ambizioso traguardo del raddoppio del contributo dell’industria turistica al PIL”, fissato dal governo.
Comunque a tutt'oggi ci siamo allontanati da quella meta del 20% .. e mancano solo 2 anni alla preventivata scadenza dei termini, o grossa boutade?
Alè ragazzi, svegliamoci un po’; siamo appesi e quasi in braghe di tela.

7 commenti:

  1. Ciao Luciano, sono stato via due giorni per accompagnare la mia famiglia in vacanza sopra Udine.
    Li raggiungerò dopo la seconda decade di agosto.
    Non c'ero mai stato e sono rimasto ben impressionato dall'organizzazione.
    Due giorni sono pochi, sono d'accordo, ma l'impatto è stato buono.
    :-D
    P.S. Il 20% del pil?
    Si può, ma non con questi.

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  2. Sei uomo di poca fede.
    Invece vedrai che tra poco ci sarà il coupe de theatre: MVB acquisirà, ad interim, il ministero dello Sviluppo Economico e puntando su settori strategici quali quello dei mangimi per animali e pesce surgelato, in cui può vantare, come noto, notevole esperienza, nel giro di breve tempo, anche disinteressandosi un po' di turismo, riuscirà a far crollare il PIL nazionale, sostanzialmente dimezzandolo. Nel frattempo il turismo, vivacchiando e muovendo i suoi 140-150 miliardi di euro/anno come sempre, andrà ad incidere sul PIL nella misura appunto del 20%, centrando magicamente l'obiettivo come ampiamente promesso.

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  3. @frap1964
    Questo è semplicemente geniale.
    Due piccioni con una "fava" già di età.

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  4. @frap
    Simpaticamente terrificante l'eventuale nomina.
    Per quanto mi riguarda, nell'ipotetico caso, comincierò a ponderare l'idea di ritornare alle Fiji.
    Non potrei sopportare un colpo così basso senza avere la conchiglia... non quelle della boxe, ma quelle delle isole del Pacifico.
    ;-)

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  5. @Luciano

    Se capita l'infausta probabilità, trovami un posticino per me e la mia famiglia.
    ;-)

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  6. Beh, certo che aprire un resort alle Fiji (Yasawa Islands) o anche dalla parte opposta a Est non sarebbe male come idea.
    La vita in quei posti è a dir poco fantastica, che vale la pena di viverla in armonia, lavoro e tranquillità.
    Anche se mi avvicino ai 60.
    Ha ha ha, tutti i partecipanti del blog che continuano a parlare della Brambilla e dei professoroni nostrani dal Pacifico...non ci posso credere.
    ;-)
    Grazie, per un attimo mi ci sono visto ed è stato piacevole.

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