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martedì 11 settembre 2012

Forte Village, dove la Marcegaglia fattura 63 milioni e non paga gli straordinari

Il sindacato: "Lavoratori intimoriti dalle pressioni aziendali. I pochissimi con cui siamo venuti in contatto a fine stagione vogliono aprire vertenze per il dovuto, straordinari, tfr, o il riconoscimento dei livelli ma non sempre possiamo procedere perché non si trovano colleghi che vogliano testimoniare. E portare in giudizio questi casi può essere rischioso”


Parlano solo gli ex e in forma rigorosamente anonima.
Sono gli stagionali: camerieri, bagnini, barman, lavapiatti che hanno lavorato al Forte village resort.
Il complesso turistico di extra lusso a Santa Margherita di Pula, provincia di Cagliari, gestito dal gruppo Eleganzia Hotels & Spas – Gruppo Mita s.r.l, colosso del settore, il cui presidente è l’ex numero uno di Confindustria recentemente scesa in campo al fianco di Pierferdinando Casini, Emma Marcegaglia,socio di riferimento insieme ad Andrea Donà delle Rose,
Si tratta di uno dei posti più esclusivi e prestigiosi in cui trascorrere una vacanza, con centro di talassoterapia con sei vasche di acqua salina, parco da 25 ettari e piante tropicali davanti a una spiaggia da sogno.
A disposizione degli ospiti c’è la Sport accademy, chef internazionali e servizi di alto livello tanto da aver fatto guadagnare al Forte village, che esiste da quasi 50 anni, premi internazionali come il World’s Leading Resort, per 14 stagioni consecutive, e nel 2010 e 2011 anche il World Leading Green Resort.
Proprio, in virtù, si legge nel sito ufficiale della “combinazione unica di natura, ospitalità, tradizione e servizio”.
Insomma un’esperienza “indimenticabile” per i turisti, 25mila ogni anno, per il 60 per cento stranieri, in gran parte russi, e un’esperienza indimenticabile pure per chi ci lavora.
Perché anche qui, dove si macinano 62,7 milioni di fatturato l’anno, si sfrutta comunque la manodopera.
Che significa, come minimo, straordinari non pagati.
In media, da contratto nazionale, le ore settimanali sarebbero 40 e quelle giornaliere circa 8.
E invece secondo le testimonianze raccolte dal FattoQuotidiano.it al Forte i lavoratori sono a disposizione per 12-14 ore al giorno per uno stipendio medio, sempre da contratto, che si attesta sui 1.100-1.200 euro.
Così la paga netta di un qualsiasi addetto vale quanto tre notti trascorse a metà settembre da un solo adulto nella struttura Il Villaggio: 1.155 euro, 385 al giorno.
O anche una sosta flash di 24 ore se sceglie la Villa del parco (1.128,75 euro) o Le Dune (1.426 euro).
Il tutto in un periodo di media stagione.
Secondo fonti sindacali le persone che ci lavorano tutto l’anno, con contratto a tempo indeterminato, sono circa 80 che da giugno a settembre diventano anche 400 con contratti a termine, gli stagionali appunto.

Per alcuni c’è una proroga in caso di eventi speciali, soprattutto congressi.
Nulla di nuovo sul fronte turistico, dal nord al sud della Sardegna.
Anche al Forte “gli straordinari non si contano, è la prassi – dice uno degli ex – perché puntano sulla miseria, sull’assoluta mancanza di lavoro nell’isola e sul fatto che se ti lamenti non torni di certo la prossima estate”. 
Tutti hanno bisogno di lavorare e chi esce dal giro ha chiuso.
E soprattutto si insiste sui giovani che a loro volta, racconta: “giustificano tutto in virtù della gavetta da fare, per imparare e arrivare in alto”.
E anche chi difende il metodo ne parla così “tante ore di lavoro, sottopagati… tentativi di svalutare la tua autostima, a volte anche mobbing.
Ma nessuno è obbligato a rimanerci e nessun firma un patto a vita con quella struttura”.
In gran parte gli stagionali sono sardi, ma arrivano anche da altre regioni.
Chi non regge, va via a metà.
E tranne per i novizi le condizioni di lavoro sono il solito segreto di Pulcinella, di cui però nessuno parla.
E i tanti commenti che seguono sono soprattutto di denuncia, con qualche lancia in favore del metodo e del nome Forte village.
Tutti però con la solita verità: orari senza fine, straordinari non pagati.
E nessuno iscritto al sindacato, nessuno. “Come si fa – dice un ex cameriere – di certo l’anno successivo non lavori se fai delle storie”.

E la conferma ci arriva anche dalla segretaria regionale della Filcams Cgil, Simona Fanzecco: “Non abbiamo rappresentanti interni, forse qualcuno, ma sto parlano di 30 anni fa. Poi il vuoto, l’azienda ha fatto delle pressioni e noi non abbiamo i mezzi per intervenire, non abbiamo nemmeno delle informazioni”.
Al punto che: “I pochissimi con cui siamo venuti in contatto a fine stagione vogliono aprire vertenze per il dovuto, straordinari, tfr, o il riconoscimento dei livelli ma non sempre possiamo procedere perché non si trovano colleghi che vogliano testimoniare.
E portare in giudizio questi casi può essere rischioso per gli stessi lavoratori”.

È una situazione diffusa tra gli stagionali, ma al Forte Village c’è una situazione particolare: “Intimoriscono il personale che teme per la chiamata dell’anno successivo.
E poi c’è la questione delle referenze che altri datori di lavoro potrebbero richiedere in futuro”. Continua Simona Fanzecco: “Negli alberghi e villaggi più piccoli la situazione è più controllabile, lì no”.
La pensa così anche Viviana Leoni che fa parte della segreteria regionale Fisascat Cisl: “Il Forte… è proprio una fortezza blindata. Fanno in modo che non esca nulla e sugli straordinari è difficile anche provare. Loro rispettano quello che è scritto, di solito. Ma per il resto…”.
E racconta che, qualche tempo fa, tutte e tre le sigle confederali  avevano curato una parte di formazione all’interno del Forte village, ma “i dipendenti che potevano partecipare erano tutti stati scelti con cura dai dirigenti, e nessuno, poi, ci ha mai contattato”.

C’è poi il giro degli stagisti e delle scuole di formazione, trampolino di lancio.
E sono i primi a invocare l’Ispettorato del lavoro.
Chi ha fatto lo stage da commessa e poi ha rinunciato al lavoro, chi invece ha pagato 4mila euro per un corso e con il lavoro della stagione non si è nemmeno ripagato le spese.
Insomma, il retrobottega degli alloggi del personale, dall’altro lato della statale, è distante anni luce dallo sfavillio della vacanza dorata delle residenze.
Ma qualche spiraglio c’è, tanto da destare l’indignazione di un illustre ospite del Resort che si è lamentato con i piani alti.
Eppure è difficile avere un riscontro dalla dirigenza.
Per correttezza e completezza di informazione è stato contattato l’ufficio stampa del Forte village resort, ma in due giorni non è stato possibile parlare né con il direttore del personale, né con il direttore generale.
L’unico contatto è stato quello con lo studio legale che segue il Forte village.
L’avvocato Giuseppe Macciotta sostiene che “in più di dieci anni nessuna rivendicazione sugli orari di lavoro è mai stata portata all’attenzione dei magistrati, nessuna”.
E ancora: “Noi non abbiamo evidenza di prestazioni del personale contrarie alle norme”. Insomma, sulle carte del Forte gli straordinari non pagati non esistono.


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