Ormai
è ufficiale, in Italia il turismo è in gran parte amministrato da
dei RI-DI-CO-LI che si accompagnano perentoriamente (i loro
consiglieri) da persone che probabilmente pensano più che altro a
vendere la propria merce che a pensare al bene comune.
Il
riferimento non è assolutamente casuale,
ma andiamo avanti.
Breve
riassunto delle puntate precedenti.
Circa
due anni fa, su queste pagine, avevamo parlato dell'impellente
necessità di inglobare le classificazioni alberghiere con le
recensioni.
Poi,
alcuni mesi dopo, s'era scritto che il progetto era bello che pronto
e a disposizione delle autorità competenti.
Per
l'occasione partirono molte mail all'indizzo delle medesime e dei
loro consiglieri, ma come sempre capita, in risposta non s'ottenne
altro che l'assoluto silenzio.
Accadde
che nell'ottobre dell'anno scorso, anche il Segretario dell'Untwo,
Taleb Rifai, s'accorse
che la cosa andava fatta nel
minor tempo possibile.
Nel
frattempo (primi di aprile 2014) il nuovo ministro del Turismo, Dario
Franceschini, consigliato dall'allora aiutante Stefano Ceci (che
s'aggiri ancora da quelle parti?), originò quella che potrei
tranquillamente definire la str... anezza più prendi in giro che mai
mi sia capitata di vedere in oltre 45 anni di lavoro in questo
settore... str...anezza per via della composizione del TDLAB (a
gratis).
In
verità avrei dovuto far parte di quella specie di “commissione”
poiché “invitato” dal consigliere del ministro (sempre quel
Stefano Ceci), ma quel “gratis” e soprattutto il confronto con
altre composizioni già esistenti al mondo sulla fattispecie (ved.
Qui),
mi portarono al rifiuto.
Diversamente
avrei addirittura pagato di tasca mia per poter farne parte, ma solo
ed unicamente in presenza di persone come nel Brand USA.
Gran
bella differenza tra le due composizioni, neh!!
Però,
come sempre mi capita, mannaggia a me, e poiché sollecitato da
alcuni dei componenti dell'allegra combriccola, decisi di dare lo
stesso una mano come esterno, presentando un certo programma tra cui
era compreso l'assembramento delle recensioni con la classificazione
alberghiera, oltre all'eliminazione delle recensioni false, alla
totale cancellazione del sommerso, una classificazione alberghiera e
del ricettivo nazionale di “qualità” ed infine all'opportunità
di avere in tempo reale (giorno per giorno) i pernottamenti su tutto
il territorio nazionale (motivazione, nazionalità e... ), e non dopo
dei mesi come attualmente accade nonché con dei dati sempre
disuguali gli uni dagli altri.
Ah
dimenticavo di aggiungere che nel medesimo c'era scritto anche che i
dipendenti i soprannumero avrebbero trovato sistemazione... vabbeh, è
scritto nelle slides alla fine di questo post..
Il
tutto fu poi inserito nella relazione finale del TDLAB che ahimé
giace in qualche “loculo” del ministero.
E
fin qui tutto normale... in Italia.
Ebbene,
avremmo potuto essere i primi nel mondo, anche se in verità, sia la
Svizzera che la Norvegia hanno già provveduto in
qualche maniera ad unire la classificazione con le recensioni.
Niente
di eccezionale, per carità, ma un qualcosa l'avevano pure fatto per
migliorare il rapporto tra il cliente e il ricettivo, seguendo quelle
regole che man mano dovrebbero per forza di cose essere rinnovate in
una nazione normale.
Detto
questo, ecco che anche l'Australia si mette in regola e (ved.Qui)... OK, non si tratterà di recensioni "certificate",
come nel caso del sistema pensato e presentato al TDLAB, però già
il fatto che integrino le recensioni di oltre 180 siti in un sistema
di classificazione forse un po' obsoleto (non conosco i dettagli del
sistema australiano) e che lo facciano in modo progressivo, educando
cioè i loro operatori a preoccuparsi della reputation online, è un
bel passo avanti, imho.
Stessa
cosa dicasi per quanto riguarda la Svizzera che consiste in due
elementi, unendo il sistema dell'Unione europea HotelStar e
separatamente le recensioni, senza però nessuna integrazione.
Infatti
le due cose operano individualmente ma sono ugualmente integrati in
tutto il materiale di marketing on-line.
Il
punteggio medio viene estrapolato attraverso l'uso di un “online
Reputation Management” che fornisce ulteriori indicazioni per il
consumatore.
Oltre
agli elementi oggettivi dell'hotel, un punteggio mostra la qualità
dell'accoglienza, il servizio ed il comfort.
Il
modello innovativo norvegese invece prevede l'inclusione (rating) dei
complessivi commenti del cliente come parte dei criteri di
valutazione.
Poi
sono state applicate una serie di formule per l'inserimento nella
classificazione formale.
La chiave componente di questo modello è la taratura,
vale a direi il “peso” (punteggio) dato dagli ospiti.
In
ultima analisi, i coefficienti danno una valutazione generale,
originando così dei nuovi criteri di classificazione a discrezione
delle autorità del settore norvegese.
Inutile
dire che il nostro sistema sarebbe molto più certosino ed elevato in
qualità ma è anche sempre inutile aggiungere che, considerando da
chi è amministrato questo settore in Italia e da chi questo/i si
circondano (suggeritori, consiglieri e consulenti), beh; la storia si
può ben immaginare.
E
le associazioni di categoria?
A
parte una, le restanti sono state completamente assenti e così pure la stampa che del settore si occupa più insistentemente di
altra.
E
per ricordare quel programma , ved. sotto... ma non per
pubblicizzarlo, per carità, tanto non lo capirebbero nemmeno e so
bene che non servirebbe a nulla poiché nulla loro ci guadagnano (?), ma solo per far comprendere che a
lor signori del turismo non frega granché, se non per interessi
propri, come nel caso di presunte innovazioni da far ridere i polli, che
oltretutto altri le comprano pure... ma con i soldi nostri.
Incomprensibile menefreghismo
RispondiEliminaPotresti anche inventarti la luna, ma se -quelli- non ci guadagnano niente..........
RispondiElimina:-(((
Qualcuno dal TDLAB, infine, riconosce anche la propria inadeguatezza... :-)
RispondiEliminaConsiderando come avevano accolto la cosa nel loro "documento strategico" non si può che concordare.
Nel frattempo anche nel 2015 continuano a girare l'Italia nei loro convegni autoreferenziali del nulla, finanziati spesso da risorse pubbliche.
Risposto all'amico Sergio Cagol
RispondiElimina:)
E mo aspetto l'eventuale risposta se mai arriverà.
Vuoi vedere che la colpa non è la loro?
@Luciano
RispondiEliminaPerò dai, scusa... ma quando abbiamo degli elementi di eccellenza... beh, spieghiamoli, abbiamo bisogno... :-)