Vediamo di fare luce sulla triste, molto triste faccenda di
#verybello e di trarre le conclusioni più ovvie.
Bene, detto questo si evince che, alla
fine dell'ambaradan (chi l'ha realizzato) creato dall'incredibile twittata di Dario
Franceschini, dei componenti (a gratis) del TDLAB e della loro “strategia”,
al ministro non è mai importato granché.
Che li abbia sonoramente presi per i
fondelli?
A parte, naturalmente, i 20.000 euro e un tocco
elargiti al suo consigliere Stefano Ceci che ebbe l'allegra pensata... poi cosa abbia prodotto d'altro... boh?... a parte, anche, (durante quel periodo) l'appalto vinto all'Expo 2015.
In questo blog (ma anche qui) sarebbe inutile
aggiungere che la cosa s'era facilmente pronosticata, e questo ancor prima
della costituzione del TDLAB, ma per agevolare i più “ritardati” lo
ridirò... ma non riderò.
'Ste cose non fanno mai piacere anche
se a subirle in primis sono delle persone di cui non è che nutro
così tanta... vabbeh, cose mie.
Spocchiosi e boriosi ben oltre il loro
effettivo sapere?
E ben attenti ad allontanare, denigrare (di soppiatto, per carità) o a non coinvolgere chi ben più di loro... ne sa?
Mah, chi mai lo saprà... forse.
Comunque sia, mi dispiace un
pochettino, poiché non è granché #verybello prendere in giro la gente, qualunque essa sia, e anche perché il risultato di quel #verybello è stato
disastroso ben oltre ogni limite della pur minima comprensione umana.
Ma vediamo le risposte elargite dal
ministro a Guido Scorza sul blog (ved. Qui) e esaminiamo un po'
(imho).
R.1. Italia.it è lo strumento dell’Enit per promuovere l’Italia nel mondo. Verybello è già sulla sua home e prevediamo una stretta collaborazione tra i due portali. Abbiamo tuttavia pensato di creare uno spazio dedicato esclusivamente all’offerta culturale italiana nei mesi di Expo. L’obiettivo è quello di realizzare su scala nazionale quello che alcuni siti fanno per promuovere gli eventi delle grandi città e stimolare così i tanti visitatori che si attendono a Milano da maggio ad ottobre a viaggiare su tutto il territorio nazionale.
Opinione: A parte che i portali sono tre e non due (italia.it, Enit e #verybello)... “è stato poi costruito un “aggregatore” di notizie che viola le più elementari regole dell’usabilità internet. Non si comprende con quale logica vengono selezionate e proposte le notizie, e se è all’opera una redazione in grado di selezionare al meglio, ovvero di separare il grano dal loglio. Temiamo di no, visti i primi risultati, e lo scetticismo estremo che emerge dal web” … Tra la gran quantità di errori evidenziati in rete da decine e decine di utenti critici del sito “Verybello!”, ci limitiamo a segnalare che i collegamenti ai siti delle singole iniziative spesso linkano alla homepage invece che alla pagina dell’evento, o addirittura a una brochure in pdf sul sito web… (Angelo Zaccone Teodosi, Presidente Istituto italiano per l’Industria Culturale).
D.2. Quanto è costata la ideazione e realizzazione di verybello.it e quanto costerà la sua gestione?
R.2. 35mila euro (più Iva) per l’ideazione e la realizzazione. Per la gestione ci affideremo prevalentemente a risorse interne coinvolgendo anche l’Enit. Come dicevo, vi sarà una collaborazione con Italia.it.
Opinione: A tutti coloro che nelle ultime ore hanno lamentato una scarsa trasparenza nella conduzione di gara della vicenda verybello.it, compresi i digital champions, avvocati e non, (i primi, forse, certe cose dovrebbero anche conoscerle), suggerisco sommessamente di andare sul sito del MIBACT e di leggere con la dovuta attenzione, in particolare la sezione Contatti … ved. Qui (Frap1964)
D.3. Come si è proceduto alla selezione della società che lo ha ideato e realizzato?
R.3 Sebbene non fosse necessario (il budget di 35 mila euro consentiva un affidamento diretto) abbiamo deciso di fare ugualmente una gara rivolgendoci ai fornitori della pubblica amministrazione presenti sul mercato elettronico (Mepa), nel rispetto dei principio della massima trasparenza.
Opinione: Appunto, la trasparenza (?)... ved. “opinione domanda n° 2” e... “Esiste un rapporto valutativo su questa mega-iniziativa?! Il Ministero (sia esso Mibact oMef) ha forse prodotto un dossier documentativo, accurato e trasparente, per spiegare agli “stakeholder” (ovvero ai cittadini tutti) come sono state utilizzate queste risorse? Non (ci) risulta. Nemmeno Franceschini, lo sa. E ciò basti. Trasparenza zero.” (cit. Angelo Zaccone).
D.4. Perché il nome a dominio – verybello.it – destinato [purtroppo] a diventare un marchio istituzionale è attualmente registrato a nome della società che ha realizzato il sito e, dunque, di un soggetto privato e quali garanzie contrattuali ha assunto il Mibact circa il fatto che tale società le trasferirà il nome a dominio?
R.4 Il dominio è stato attivato dalla società che ha vinto la gara ma sono già in corso le procedure per trasferirlo al ministero, lo prevede una clausola contrattuale.
Opinione: Clausola contrattuale scritta dove?
D.5 Perché l’ideazione e la realizzazione di verybello.it non sono state affidate all’Enit – l’ente nazionale per il turismo – già responsabile di Italia.it e perché nell’iniziativa è stato coinvolto il TDLab, il laboratorio per il turismo digitale del Ministero dei beni e delle attività culturali?
R.5 Il ministero è impegnato direttamente per Expo e nulla impedisce di intraprendere autonomamente iniziative di questo tipo. Il TdLab non è stato coinvolto anche perché non è più operativo da metà ottobre quando ha esaurito il suo compito consegnando il piano per il turismo digitale.
Opinione: Già detta all'inizio di questo post.
D.6 Perché si è deciso di lanciare un sito web che ha l’ambizione di raccontare ai visitatori stranieri che arriveranno nel nostro Paese per l’Expo 2015 la nostra straordinaria offerta culturale e turistica, esclusivamente in italiano e senza alcuna versione in lingua straniera?
R.6 Come detto nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, ieri abbiamo anticipato Verybello nella versione italiana ma il sito sarà multilingue: il 7 febbraio a Milano – nel corso dell’importante manifestazione del Governo su Expo – lo presenteremo nella versione in inglese. Successivamente sarà disponibile in russo, cinese, spagnolo, portoghese, tedesco e francese. #verybello è uno strumento per incentivare il turismo culturale: siamo ben consapevoli che il suo successo dipenderà molto dall’uso che ne faranno i turisti stranieri. Ecco perché avvieremo una campagna di promozione in Italia e all’estero.
Mi permetto infine di aggiungere che tra sabato e domenica la rete si è divisa tra chi ha criticato #verybello a testa bassa e chi invece ha espresso critiche costruttive per migliorarne il funzionamento. Terremo sicuramente conto di queste critiche per perfezionare la funzionalità della piattaforma che è stata rilasciata nella versione Beta e sarà oggetto di significativi miglioramenti già nei prossimi giorni. Anche perché i tanti accessi di sabato e domenica (superiori al milione e mezzo!) hanno già permesso ai tecnici di individuare e superare alcuni problemi di sovraccarico. Nella nottata di sabato il sito ha subito due attacchi hacker.
Opinione: Evidentemente autocritica ed autoironia non sono punti forti dell’ideologia e del carattere del nostro ministro alla cultura. Altri (più seri), in altri (più seri) Paesi, avrebbero onestamente riconosciuto che un portale sbeffeggiato dalla quasi totalità degli osservatori del sistema culturale e turistico italiano non è una reazione provocata dai soliti noti, ma una unanime bocciatura evidente di un progetto mal impostato. Che forse andrebbe ritirato, perché un Ministero non può mostrarsi così velleitario.
Se
il Ministero ed Expo2015 avevano fretta di mettere online un sito
evidentemente destinato anzitutto ai visitatori stranieri, sarebbe
stato fondamentale metterlo a disposizione, da subito, in almeno una
seconda lingua (oltre all’italiano): il che – incredibilmente –
non è stato. È stato poi costruito un “aggregatore” di notizie
che viola le più elementari regole dell’usabilità internet.
Non si comprende con quale logica vengono selezionate e proposte le
notizie, e se è all’opera una redazione in grado di selezionare al
meglio, ovvero di separare il grano dal loglio. Temiamo di no, visti
i primi risultati, e lo scetticismo estremo che emerge dal web (cit.
Angelo Zaccone).
In
definitiva: Come
pensavo il costo di sviluppo del sito era sotto soglia comunitaria.
Fatto
un accertamento sul sito di Consip (MePa) e il bando non si trova
comunque.
Si
evince quindi che abbiano fatto una RdO (richiesta di offerta) con
invito selettivo e non aperta.
Per
cui non c'è modo di vederne dettagli (ved. link).
Massima
trasparenza?
Peraltro
l'uso del MePa non toglie l'obbligo alle amministrazioni di
pubblicare i bandi di gara o gli esiti sul proprio sito
istituzionale.
E
poi c'era Explora (sito di Expo), c'era ENIT (Italia.it, è pure suo
il compito istituzionale la promozione), come mai l'han proprio
dovuta gestire dal ministero la gara?
(la
risposta è ovvia)
E
poi 5 milioni per la promozione dove li prendono?
Al
riguardo m'affido a questo post di Frap1964 sui fondi
al turismo...
i quali rappresenterebbero la metà di tutto il budget a disposizione
per il 2015:
Una sforbiciata di € 244.120 spetta anche al capitolo di spesa 6823 – Somme da destinare alle politiche di sviluppo e competitività del turismo, che scende così ad € 10.598.371.
E
spendi 5 milioni per promuovere sul web una “pazzesca cavolata” di sito con
titolo maccheronico e che ci metterà alla berlina agli occhi del
mondo?
Poi
ora dici che volevi fare una cosa "dedicata" per Expo,
quando in conferenza stampa hai detto l'esatto contrario, ovvero che
ne vuoi fare una cosa permanente?
P. S.: Non m'aspetto risposte e nemmeno le voglio, anche perché raccontare qua quella dell'uva e della volpe è molto più difficile che dalle altre parti, e al mio fegato ci tengo sempre di più per via di questi ministri del turismo di mezzo, i quali manifestano, uno dopo l'altro, la medesima capacità e volontà.
Quindi evitiamo per piacere!!... sulla risposta all'eventuale risposta non so se potrei garantire la gentilezza come gli altri che non s'aspettano altro.
Io no, non ringrazio gaudente, prostrante e felice, anzi, alle risposte non esaurienti m'incippo ancora di più.
Quindi evitiamo per piacere!!... sulla risposta all'eventuale risposta non so se potrei garantire la gentilezza come gli altri che non s'aspettano altro.
Io no, non ringrazio gaudente, prostrante e felice, anzi, alle risposte non esaurienti m'incippo ancora di più.
Quelli del tdlab chissà quanti salamelecchi gli avranno anche fatto al ministro tutte le volte che lo hanno incontrato!!!!
RispondiEliminaTu lo sai?
:-DD
Non tutti i mali vengono per nuocere
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/notes/rodolfo-baggio/digital-tourism/943120779032201?pnref=story
@Vincenzo
RispondiEliminaCaro Vincenzo, io non mi metterò mai al pari loro e quindi di Rodolfo Baggio, nonostante nei miei confronti abbiano sempre avuto dell'enorme spocchia con commenti di non oltre le due parole quando chiedevo maggiori delucidazioni sui perché.
Credo inoltre che la perdita del turismo nazionale, nel qual caso dovessero scegliere uno di quei nuovi mestieri goliardicamente espressi, non sia poi così grave, anzi...
Sono anche certo che questa sua/loro delusione non li aiuterà nemmeno a comprendere quelle altrui e ben più pesanti delle loro.
E che purtroppo s'aggireranno ancora nelle manifestazioni, fiere, riunioni etc. a spargere il credo di altri.
In effetti non sembra che a quella gente interessi molto l'innovazione degli altri.
RispondiEliminaForse perché pensano solo a se stessi?
Anch'io, come te, credo che l'esempio che stanno subendo non li aiuterà a ragionare su quelli altrui.
Certo che non accorgersene prima, quando erano a diretto contatto con l'autore del loro dolore, il ministro, non è che li mette in una bella posizione.
Voi due (tu e Frap1964) come avete fatto invece a capirlo con così tanta precisione senza neanche essere presenti?
#verypirla aggratis ???
RispondiEliminaUPDATE: trovati (da solo) i dati di gara (pochi). Non c'è neanche una data, ma si può, dico io... ? :-(
RispondiElimina