La si può definire senza alcuna esagerazione come una vera e propria “indovina”.
E torno sull’argomento sbarchi in Lampedusa poiché dal momento che la Brambilla ha sentenziato e assicurato che la situazione degli arrivi degli extracomunitari nella meravigliosa isola, è un capitolo chiuso.
La felice ed indovinata preveggenza avvenne nelle prime ore del 29 aprile 2011 e neanche un’ora dopo ripresero indefessamente, in quantità industriale gli sbarchi … pardon, i recuperi.
Infatti quello stesso giorno i “recuperi”, da non confondere con gli sbarchi, come tenacemente sostiene l’assessore al turismo dell’isola, Pietro Busetta (che è anche Ordinario di Statistica Economica presso la facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Palermo), e non è da meno il sindaco, Bernardino De Rubeis, che in merito ci erudisce con questa considerazione: “… non ha un valore solo lessicale poiché la differenza incide sull'immagine complessiva dell'isola che vive prevalentemente di turismo dieci mesi all'anno e che si sta preparando alla stagione convinta che la prossima sarà migliore di quella precedente, che ha registrato un successo inatteso. La differenza tra sbarchi e recuperi é fondamentale. Nel concetto di sbarco vi è un immaginario di aggressività, inesistente invece in quello di recupero che invece conferma la tradizione di accoglienza per la quale Lampedusa è medaglia d'oro. I recuperi potrebbero avvenire con destinazione diversa come Malta o direttamente la Sicilia. Avvengono per comodità dello Stato italiano su Lampedusa, essendo su una rotta di passaggio, dai fenici ai greci, dai romani agli arabi, fino ai giorni nostri. L'isola rimane una terra d'accoglienza e di primo impatto verso un flusso, che pur se consistente, è irrilevante rispetto a quelli più importantiche giungono da altre frontiere".
Mi chiedo se questi signori non abbiano altro d’importante da fare con tutto il bailamme che si è creato a seguito di questa cosa degli “sbarchi”, che soffermarsi su considerazioni che risultano, ad essere bravi per non dire di peggio, un po’ così così.
E’ per l’appunto abbastanza risaputo che quando una persona, ma anche le cose e gli animali, scende da una nave o natante e si deposita sulla terra ferma; questo dicesi SBARCO.
Lingua italiana docet.
Comunque a parte la lingua italiana e l’interpretazione che le si vuole dare per poter dire qualcosa che stupisca, se non il mondo intero almeno gli abitanti di un isolato oppure quelli che abitano in una sola cascina; gli SBARCHI, a seguito dell'infelice e "indovinata" previsione della Brambilla and co., si sono susseguiti ad un ritmo sfrenato; superando di gran lunga i già “pesanti” numeri che avvenivano precedentemente.
Infatti, se prima arrivavano dei barconi, ecco che all’improvviso sono apparse addirittura delle navi, fatiscenti, ma pur sempre delle navi che notoriamente trasportano più gente (sempre che il Busetta e il De Rubeis non contraddicano anche questo con qualche uscita inimmaginabile).
E in alcuni giorni a seguire gli SBARCHI sono avvenuti raggiungendo le quasi 2.500 unità con una media di 100 all’ora.
Beh che dire; a parte che sono arci stra convinto che gli abitanti dell’isola di Lampedusa non subiranno del danno economico per il motivo che le presenze alberghiere non hanno subito alcun danno a causa del pernottamento delle forze dell’ordine, giornalisti eccetera eccetera, fin dai tempi (gennaio 2011), e che invero sono andate ad aumentare considerevolmentequelle degli anni passati, se non per lo stesso motivo.
Ci saranno poi di sicuro gli abituè che non mancheranno di fornire la loro presenza nel periodo estivo, come le dozzine di subacquei che in quei meravigliosi posti trovano forse il meglio del Mediterraneo per le loro immersioni.
E tutto questo non certo per l’interessamento pubblicitario della Brambilla che ha già cominciato a farsi vanto per aver fatto inondare l’etere con degli spot turistici, che a mio modestissimo parere, “gridano vendetta” per la “banalità” esagerata della loro insipienza … e se poi paragonati ad altri nel mondo che potete vedere e confrontare qui … a voi la scelta.
E chissà i costi che non è dato sapere … almeno per quanto riguarda me che non li ho trovati nel web.
Come certo è il ritorno d’immagine che Lampedusa e i suoi abitanti riceveranno per merito del loro saperci fare e dalla pubblicità indiretta che l’occasione, seppure sgradita, maturerà nel tempo.
Alè!
Alè!