Siamo stati anni in silenzio e lontanissimi nei confronti del turismo nazionale, poiché nauseati dal modo di agire dei preposti, ma sono stati sufficienti pochi minuti su alcune considerazioni e rieccoci qui a disquisire sulla gestione del
turismo nazionale, e in particolare dell'Enit.
Quell'Agenzia del turismo nazionale a cui sono stati recentemente stanziati altri 114 milioni di euro attraverso il PNRR per produrre il nulla assoluto (ved. qui).
Come se non bastasse la quantità industriale di “palanche” omaggiati all'ente nel passato, ma senza granché risultato.
Forse e però, anziché "buttare" fiumi di soldi inutilmente, sarebbe meglio cominciare a mettere un po' d'ordine nell'Enit, in considerazione dell'immenso bailamme che stanzia nell'ente ormai da troppo tempo.
Ma vediamo cosa sta accadendo ultimamente.
Dopo 110 giorni dalla nomina, il ministro Massimo Garavaglia accantona Giuseppe Albeggiani, suo (ex) manager fidato, e al suo posto nomina Roberta Garibaldi come amministratore dell'ente.
Il Consiglio di Stato però dà ragione all'Albeggiani poiché l’atto di revoca ministeriale è privo di motivazioni.
Facile quindi ipotizzare l'ennesimo commissariamento dell'ente, e la conseguente paralisi dell'agenzia turistica nel mondo.
I più introdotti nell'argomento potrebbero sentenziare che alla fin fine sia anche meglio, per via che così non fanno altri guai.
Ma andiamo avanti.
La Corte dei Conti, circa un mese fa, pubblica la relazione sui conti dell'Enit in merito al 2018 (due anni dopo?) e le cose non pare vadano al meglio... c'è un rosso di 2,65 milioni di euro.
Tra cui spiccano delle spese delle Fiere del turismo a cui personalmente non sono abituato se le paragono alle spese di altre nazioni, e senza calcolare il risultato ottenuto da queste nei nostri confronti.
ITB Berlino € 410.000
MICE e Lusso (3 fiere) € 526.900
WTM Londra € 501.982
Mentre nella relazione della Corte dei Conti del 2018 si scopre che sono ancora impelagati con le rogne di cause civili di Promuovitalia del 2014, ma soprattutto (ved. le ultime 3 pagine delle conclusioni), si pongono seri dubbi sull'efficacia delle assunzioni di 120 persone a tempo determinato per i progetti da fondi PNRR.
Come a dire che le assurde esperienze del passato non sono servite a molto (ved. Qui).
Poi un ultimo veloce sguardo ai conti del 2022/2024, e seppur possa sembrare incredibile che facciano dei budget in perdita, ma evidentemente per loro è normale, prevedono disavanzi (decrescenti) per tutto il prossimo triennio.
Pertanto altri 114 milioni di euro, di cui dall'unico documento finora apparso e pubblicato che risulta comprensibile anche per un "non addetto ai lavori" del settore informatico, ma che non riporta quasi nulla sull'utilità operativa, mentre l'unica cosa di rilievo è il riferimento ad uno "standard" francese pre esistente. Come a dire che di nuovo non c'è un fico secco, ma una specie di copia/incolla dalla Francia.
Tutto il resto è un bla-bla-bla piuttosto generico, preliminare ed accademico, ma trattandosi di "Linee Guida" non ci si poteva attendere diversamente... forse.
Il solito fumo negli occhi?
Per gli aspetti tecnico-metodologici operativi, pare si siano rivolti al CEFRIEL, con l'idea di riutilizzare parte dello standard già messo in campo allora per EXPO2015.
Quindi anche qui nulla di nuovo.
P. S.: Con l'indispensabile aiuto di frap1964
Il carrozzone va avanti da sé,
con le regine, i suoi fanti, i suoi re...
Tempo per piangere, no, non ce n'è,
perché è...
Bella la vita...