mercoledì 30 dicembre 2009

E dopo questa...Buon Anno







Pare che il concetto sia ormai chiaro, in politica e a volte non solo, vince chi la spara più grossa.
Ci riferiamo al Bonus Vacanze, che secondo gli intenti della ministra è quello di agevolare le famiglie più deboli a fruire di un periodo di vacanza con un contributo monetario (dal 20 al 45%), e quindi d’incrementare il giro d'affari, non solo del settore ma anche dell'indotto.
A parte che definire il predetto bonus sia rivolto all'indigente è solamente una pessima e sciocca propaganda politica, poiché, non avendo questi neanche lo stretto necessario per il personale sostentamento come quello per i propri cari, non è assolutamente ipotizzabile possa richiederlo.
Secondariamente, stabilire che grazie ai buoni vacanze di 5 milioni di euro, verrà stimolato un giro d'affari che si aggirerà intorno ai 170 milioni, mentre considerando anche ristoranti, centri sportivi, servizi di trasporto e musei, l'indotto sarà di circa il triplo, ossia 500 milioni (cento volte); così dice lei.
Beh, questa è proprio una gigantesca bugia che, secondo chissà quali loro calcoli, ma facilmente politicamente immaginabili porterebbero nelle casse dell'erario una bella manciata di molti milioni.
Per lo meno concedeteci almeno la definizione di “presunta balla", ma fate voi, noi una certa idea l'abbiamo.
Che dire; forse che se impegnasse nei buoni vacanze, diciamo 1 miliardo di euro, il movimento per l'indotto sarebbe di 100 miliardi con un ingresso erariale di decine di mld.?
Suvvia, questi conti non hanno nessun riscontro a livello mondiale, poichè se veritieri, in questo modo ogni anno sarebbe risolto il problema della finanziaria nazionale, senza patemi d’animo per l’intera popolazione.
E chi non lo farebbe?
Egregio Giulio Tremonti, gliele dice lei le tre paroline; si, quelle che si possono scrivere anche tutte attaccate?
Grazie e Buon Anno a tutti; anzi, a quasi tutti, noi invece torniamo a lavorare per il turismo; quello serio.

domenica 27 dicembre 2009

Top 10 World's Ecotourism Destinations

When it comes to traveling, people differ in their travel preferences. In recent years, ecotourism is being preferred by many. As the popularity of ecotourism soars, you too can plan your next ecotourism destination from the top ten listed here:

Let us start with Alaska. Alaska, known as “The Great Land”, is reputed for its snow-capped mountains, the tundra region, and the Arctic zone in the north. Alaska is home to a fascinating wildlife population – some being endangered. Humpback whales, brown bears, sea lions, eagles are prominent inhabitants of the region.

Let’s move on to the Amazon, which is often described as the lungs of earth. The Amazon belt alone produces world’s 20% oxygen. The Amazon rainforest is home to hordes of floral and faunal wealth. The densest part of the Amazon belt can be found in Brazil. The most attractive travel can be in the Bahia’s Atlantic forest where you can undertake a canopy tour along a 66-ft high suspension bridge. While on the tour, you can feel the essence of rainforest and be fascinated with the sight of scores of wildlife.
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Let us head towards the South Pole next. The only time where you can head towards the White Continent is during summer when the ice melts to make way for eco-tourists. Can you imagine that about 20,000 tourists head towards Antarctica every year to witness gigantic glaciers, icebergs, whales and of course penguins?

Our fourth stop will be the Blue Mountains, Australia. The area has roughly 550 square miles of valleys, swamps and rocky terrains. The region has ample floral wealth. The faunal wealth too comprises of some 400 species. Rock climbing, canoeing, and bushwalking are some of the interesting activities that you can take up here.

Our fifth spot is the Malaysian island of Borneo. The place was recently in the news in 2005 when a catlike animal was discovered first. The slopes of Mount Kinabalu and the dense forest trails of the Bario Loop are great hiking terrains. The Sepilok Orang Utan Rehabilitation Centre is excellent to spot the primates. For those who relish staying in eco-friendly places, the Sukau Rainforest Lodge will be a great place to live in.

Let us travel next to Botswana, the “jewel of Africa”. Botswana is rich in natural wealth. The Savannah plains, the extensive desert regions, the riverside forest and captivating wildlife are real beauties of Botswana. You can stay in several eco-friendly resorts in the Savannah region and treat your eyes to a visual feast of unspoiled wildlife comprising of leopards, lions, zebras and rhinos.

Our seventh spot will be Costa Rica. The country is symbolic to ecotourism. The name Costa Rica was given by Christopher Columbus, meaning “Rich Coast”. The country has four active (but not harmful) volcanoes, lush rainforests and hot springs. Costa Rica has jungle lodges where you can stay. Wildlife is plentiful here - ranging from monkeys to tortoises. You can take active part in rafting, hiking, and scuba diving.

Our eighth spot is Dominica, the Ecotourism Island of the Caribbean archipelago. Dominica is considered to be the whale-watching island among the archipelago. The island is quite often frequented by 40-ton whales that mingle freely on the shores. Dominica also boasts of waterfalls, rainforests, and hot springs. You can halt at rainforest lodges, being inundated with the natural music from the jungles.

Our last but one spot is the Galapagos Islands. Galapagos is famous since the Darwinian times, when the famous naturalist visited these Virgin Islands about 620 miles off the Ecuadorian coasts. The Galapagos Island and its diverse biological wealth stimulated Darwin’s thoughts to come out with his famed theory on evolution. The archipelago still remains home to world’s most unique creatures and was declared the first World Heritage site in 1978.

Lastly, let us place our footprints on the mighty Himalayas. The Himalayas are the world’s largest mountainous range. Nepal and Northern India provides an excellent access route to the Himalayas. Here the landscape is as diverse as sub-tropical valleys to alpine forests. For hikers, the rustic Himalayan lodges are a source of retreat. Mountain camps, comprising of guides, cooks, and porters are highly popular.

From: HRI

Professionalità? Ma ci faccia il piacere.






Prima era il nulla e se cercavi un legame tra il turismo e Paolo Rubini, neo General Manager dell’Enit, e promosso sul “campo” dalla rossa (di zazzera) Brambilla, con la causale d’essere in possesso di comprovati e adeguati requisiti tecnico-professionali in relazione ai compiti istituzionali dell’ente (?); non trovavi e non trovi niente e nulla che possa accertarlo.
Però trovi scritto che è responsabile della 'banca dati' dei Circoli della libertà.
Poi all’improvviso, spunta fuori, probabilmente per sua stessa ammissione, che già negli anni 1991-1993, incominciava ad istruire numerosi procedimenti in materia turistica, nonché altri incarichi a contatto con il settore dei servizi.
Servizi decchè?
Mentre nessuno di noi, che da questo settore proveniamo oramai da molti decenni, ne ha mai letto o sentito parlare.
Sarà vero, sarà falso, sarà quel che sarà, ma dalle prime interviste rilasciate a testate che trattano di questo comparto, c’appare che c’è molto o tutto da fare.
Toh, ho rifatto la rima.
Infatti, “l’esperto” Rubini consegna ai posteri l’ardua sentenza che l’intenzione dell’ente preposto al marketing turistico della nostra cara penisola, sarà quello di orizzontarsi sulle nazioni emergenti e non, aggiungiamo noi, sullo Zimbabwe, Nepal, Mongolia e via dicendo; ma addirittura ci informa che lo faranno calcolando anche le variabili macroeconomiche come il cambio.
Beh, non è un pò troppo poco per uno che di turismo, si dice, ne mastica da quasi vent’anni.
Altra traboccante saccente informazione ci giunge attraverso la stessa intervista e vale a dire che non verranno applicate le stesse decisioni di marketing nei confronti di Germania ed India, dato che per la prima, specie sul Nord Italia, può entrare in gioco anche la macchina, mentre per la seconda è necessario l’aereo.
Ma và?
A termine di questo edotto esame c’è la richiesta che le regioni non debbano andare per conto loro, nonostante dispongano del Titolo V che le autorizza a farlo costituzionalmente, ma che dovrebbero fidarsi di lui; fidarsi dell’Enit, fino a ieri internazionalmente famoso perchè "frequentato" da molti inutili e paragonato ad un carrozzone anche dalla responsabile del dicastero; oppure fidarsi della ministra Michela.
La stessa Brambilla, che in circa due anni, ha forse pensato più a come togliere parte del budget a disposizione delle regioni, attraverso lo studio di possibili future leggi, decreti, leggine o eventuali variazioni alla costituzione; a raccontarci di fantomatiche positive statistiche; ma poco o niente che turisticamente ci migliori.
Risulta inoltre molto strano che al predecessore del Rubini, Eugenio Magnani, sia stato aumentato, per meriti (?), lo stipendio del 70% (190.000 euro) prima d’essere rimosso e spedito in una missione per il rilancio dell’immagine Italia.

Chi li prende ora tutti quei soldi?
Professionalità?

Ma ci faccia il piacere.

E' l'Italia che và...






Questa è una storia accaduta circa quaranta giorni fa, a Savona, dove alla presenza del ministro delle attività produttive, Claudio Scajola; l’AD di Trenitalia, Mauro Moretti, ha inaugurato la nuova stazione ferroviaria.
Grande evento, nastri tagliati, grandi premi e cotillons verrebbe da dire, sennonché c’è stata una grave “dimenticanza” da parte del “signore” delle ferrovie statali.
Inamissibile per uno che percepisce annualmente 2.600.000 (duemilioniseicentomila) euro che se andiamo a vedere proprio bene, fanno 7.123 (settemilacentoventitre) euro giornalieri.
La stampa non ha dato un grandissimo risalto all’episodio; solo alcuni giornali locali perchè forse la cosa non fa molta notizia, e tira a campà.
Comunque 4 milioni d’investimento per un’avveniristica stazione come poche altre, solo che nonostante i due splendidi ascensori in cristallo inaugurati nel foyer, non esiste un accesso ai binari per disabili.
O meglio, esiste un montacarichi che funziona a singhiozzo e solo per il primo degli otto binari; per gli altri sette; niente.
Il disabile deve avvisare telefonicamente l'apposito ufficio accoglienza, che a sua volta conferma, il giorno prima di partire.
Succede quindi che il capostazione deve far deviare il convoglio su detto binario, in modo da poter "imbarcare" il disabile, sempre che non sia già occupato da un altro treno.
Nel caso questo anziché partire debba invece arrivare, deve nientemeno che mandare un fax alle FS annunciando la sua venuta, in modo che la gestione della Grande Stazione possa comodamente far fermare il treno sul fatidico binario 1.
Il Ministro Claudio Scajola, presente all’avvenimento ed alquanto contrariato, ha “fornito” altre 48 ore per risolvere il problema, affermando che il sociale non si può trascurare, ma a quanto ci risulta, dopo quaranta giorni...boh?
Senza parlare del pessimo stato dei treni, degli orari mai rispettati e quant’altro d’insoddisfacente che ogni giorno leggiamo.
Cose, forse ai più, molto banali e di scarsa importanza, ma in una nazione diciamo un po seria, questi "signori" sarebbero già a casa a fare la maglia o la calzetta.
In ogni caso per accertarci se il "cazziatone" dello Scajola avesse procurato un qualcosa sull'inefficienza del Moretti, e per constatare la validità dell’apposito ufficio accoglienza, oggi 26 dicembre (dalle 11:00 alle 12:00), abbiamo provato più volte a contattare il Numero Unico Nazionale Assistenza Clienti con disabilità delle Ferrovie dello Stato 199 30 30 60, dove nonostante sia riportata la dicitura d’essere attivo tutti i giorni, festivi inclusi, dalle ore 7 alle 21; beh, nessuna risposta e neanche per il binario numero uno.
Ah dimentichevamo la Commissione sulla disabilità inventata della ministra Brambilla che dovevano tutelare tutte ste cose; è forse già sparita?
Forse anche la Michela a quel paese sarebbe mandata al ricamo; oppure dal ricamo sarebbe mandata a quel paese... che confusione e chissà?
E’ l’Italia che và, parafrasando una nota canzone di Ron; per il dove, ve lo diciamo un’altra volta, a meno che non l’abbiate capito.
Mentre la colpa è sempre degli altri.

giovedì 24 dicembre 2009

Sono i fallimenti che fanno mentire

Il mentitore è sempre un piccolo tattico, mentre chi evita di mentire segue una strategia.
Bugiardi si nasce, e mascherare fa parte della condizione umana, mentre è il motivo per cui si impara molto presto a raccontare balle.
Perché dire bugie è un comportamento socialmente utile, consente di avere buone relazioni con tutti, e dunque di occupare i posti migliori nella scala sociale; non a caso i bambini più abili nel mascherare le emozioni sono risultati figli di genitori altrettanto “controllati”, diplomatici e di successo.
D'altra parte è assodato: fingere è la cosa più naturale che ci sia.
La menzogna è un meccanismo biologico legato alla sopravvivenza ed è una strategia per ottenere quel qualcosa in più che si pensa di non poter ottenere con la verità.
Il fatto che siamo diventati così bravi a raccontare frottole è in funzione del nostro vivere in una società democratica; il marketing-oriented.
Quando si tratta di mentire, c'è chi è più bravo di altri, come dimostra uno studio di William von Hippel, dell'Università del New South Wales di Sydney.
Tutto dipende dal cosiddetto “controllo inibitorio”, cioè dalla capacità di tenere a freno la lingua al momento opportuno, e di sostituire la prima reazione istintiva (di solito negativa) con una più diplomatica.
Si mente dunque per essere accettati, per avere successo, ma soprattutto per ricavare vantaggi sul lavoro, per sfuggire ai disagi della vita quotidiana (coniugale, per lo più), per evitare controlli o critiche.
Uno studio di prossima pubblicazione sul Journal of Nonverbal Behavior condotto da Anolli mostra che le bugie egoistiche, che danneggiano il prossimo, sono spacciate soprattutto agli estranei.
Lo psicologo californiano Paul Ekman, che di frottole se ne intende (le studia da 40 anni), dice che la capacità degli esseri umani di scoprire le balle è appena del 53 per cento.
E anche quelli che in teoria dovrebbero essere più abili (malavitosi, spie e agenti specializzati) non fanno meglio.
Tranne alcune rarissime eccezioni, che Ekman sta cercando di individuare: studiando 14 mila individui, lo psicologo ha scovato 29 “lie detector”, veri maghi nel capire se chi parla racconta o meno la verità.
Si tratta in genere di persone attente nel decifrare i microindizi cui la gente comune non presta attenzione, spiega Anolli: l'intensità dello sguardo, il volume di voce, le parole usate per descrivere una situazione.
Per esempio, contrariamente a quanto si pensa, l'abile mentitore ha un tono di voce più basso, fa lunghe pause vuote tra una frase e l'altra, tiene lo sguardo fisso sull'interlocutore e non cade quasi mai in contraddizione.
Tutto il contrario dello stereotipo che si ha del bugiardo: sguardo sfuggente, mani nervose e voce stridula.
Le donne, peraltro, mostrano una lieve tendenza a individuare i contaballe con maggiore efficienza rispetto ai maschi, forse per la loro innata capacità di cogliere i segni della comunicazione non verbale.
Alcuni popoli, poi, mentono più di altri (o meglio, riconoscono alla menzogna un ruolo socialmente importante).
Nella cultura cinese, che è una cultura cooperativa basata sull'armonia e l'immagine, già all'asilo viene insegnato a mentire per rafforzare i legami di gruppo.
In realtà anche gli italiani, assai meno cooperativi dei cinesi, quanto a bugie non sono secondi a nessuno.
Guardando i dati di una ricerca condotta da Astra Demoskopea su 1.002 uomini e donne tra 35 e 64 anni, si direbbe che l'intera penisola galleggi sopra un mare di balle.
Ne sono state calcolate 3,8 milioni al giorno, per un totale di 1,4 miliardi ogni anno.
I più menzogneri (1 milione e mezzo di incalliti cantastorie) ne sparano almeno 5 tutte le mattine, mentre gran parte della popolazione (il 45 per cento del campione) si trattiene e ne racconta 5 al mese o poco più.
Dalla ricerca emerge anche la top ten delle categorie più a rischio, che vede salda al primo posto quella dei politici: il 72,3 per cento degli italiani ritiene che nei palazzi del potere si annidino i più arditi bugiardi, anche perché devono mentire per trovare una scusa ai loro fallimenti.
Ma poiché la menzogna è un gioco comunicativo a due, ci vuole un mentitore e qualcuno che voglia farsi ingannare.
E gli elettori, soprattutto sotto elezioni, sono quelli più propensi a credere al finto ottimismo e alle false promesse» continua Anolli.
D'altra parte i politici per fornire una certa immagine di sé, sono, dice Frankfurt, i maggiori raccontatori di fandonie.

E per noi, la Brambilla li supera tutti.
I più onesti? Le prostitute (12,4 per cento) e i medici (10,1 per cento).

mercoledì 23 dicembre 2009

Patapunfete

Ieri la Brambilla ha definito il 2009 un anno positivo sotto l’aspetto dell’industria turistica.
E questi allora?
***l’Inps dichiara che nel solo mese di gennaio 2009 si è avuto un calo del 21% rispetto al 2008, nell’impiego del settore servizi.
***Federalberghi, luglio – 5,6% lavoratori che vanno a sommarsi con i precedenti (gennaio – 4,5%; febbraio – 6%; marzo – 8,6%; aprile – 6,5%; maggio – 2%; giugno – 5,8%), con un – 7,1% delle presenze turistiche rispetto all’anno 2008.
***I dati sulla stagione turistica estiva diffusi da Federconsumatori e Adusbef, con un calo del 7% delle presenze di italiani e stranieri.
***Federturismo Confindustria: "A fine estate si dimostra che gli annunci trionfalistici di infondate previsioni ottimistiche non sono stati sufficienti per sconfiggere la crisi strutturale del turismo e dalla crisi del settore non si esce con annunci ed operazioni di facciata, ma con interventi di politica economica e industriale seri, incisivi e soprattutto coordinati.
***Nei primi nove mesi del 2009 hanno chiuso i battenti 100 mila imprese di commercio, servizi e turismo.
E' quanto rileva Confesercenti.
***Dichiarazione della stessa Brambilla: “In un momento così difficile sarebbe stato impossibile chiudere con il segno positivo, infatti la stagione è terminata con un meno 4%.
***Mentre è notizia di oggi (Il sole 24 ore), quelli di Confindustria, che confermano la grave crisi economica del settore; infatti nei primi otto mesi del 2009 il livello di occupazione delle strutture alberghiere (ovvero il numero di camere effettivamente assegnate ai clienti) è infatti sceso al 54,8%, contro il 60,5% del 2008 (-5,7%), pur con il calo del 10,29% del prezzo delle camere, mentre RevPar (fatturato generato per camera disponibile) nei primi otto mesi dell'anno è in flessione del 18,67% rispetto al 2008 che pure era stato un anno in cui gli effetti della crisi avevano già iniziato a farsi sentire.
***Secondo i dati provvisori Istat relativi all'indagine “Capacità e movimento degli esercizi ricettivi” (definizione che include strutture alberghiere e anche case in affitto), nel 2008 gli arrivi in Italia erano infatti stati pari a 93,1 milioni, in flessione del 3,1% rispetto al 2007 (i soggiorni degli italiani erano stati a 52,6 milioni, in calo dell'1,3%, mentre quelli degli stranieri 40,5 milioni, in diminuzione del 5,5%), il risultato peggiore dal 1998.

Ieri la Brambilla ha definito il 2009 un anno positivo sotto l’aspetto dell’industria turistica.
Ma dai.

martedì 22 dicembre 2009

...e io ho pescato un'acciuga di 12 metri




Molte cose della Brambilla non ci sovvengono; anzi, quasi nessuna, ma la nomina di Paolo Rubini a General Manager dell’Enit (Ente Nazionale italiano del turismo); beh, questa non riusciamo proprio a digerirla.
Avevamo anche deciso di soprassedere per un periodo di tempo in attesa dei prevedibili risultati, ma quello che è successo e che abbiamo letto dopo la nostra critica, non ci permette più il momentaneo silenzio; adesso s’ha da dire.
Però prima, un piccolo promemoria.
Se Michela ha sostituito il capo dipartimento Angelo Canale con Caterina Cittadino (legata a Gianni Letta), come primo atto da commissario Marzotto ha silurato il direttore generale Eugenio Magnani, che dopo essersi visto incrementato a dismisura lo stipendio, e stato spedito in una 'struttura di missione per il rilancio dell'immagine dell'Italia', sarà sostituito da Paolo Rubini.
"Visto il curriculum del dottor Paolo Rubini e accertato che il dottor Rubini è in possesso di comprovati e adeguati requisiti tecnico-professionali in relazione ai compiti istituzionali dell'Enit...", si legge nel protocollo firmato il 5 agosto.
Ma nel curriculum del futuro braccio destro di Marzotto di turismo non v'è traccia: responsabile della 'banca dati' dei Circoli della libertà, ex responsabile dell'audit interno dell'Isvap, è vicepresidente della StemWay Biotech, specializzata nel congelamento di cordoni ombelicali (cellule staminali).
Questo fino a ieri, perché a seguito del nostro “lamento” con un post dove ne esprimevamo tutto il rammarico per i milioni di persone che di questo ci vivono nonché lo stupore per la nomina, il Paolo Rubini ne è diventato “improvvisamente” un grande esperto da molti anni, o almeno adesso così appare.
Infatti se prima nel web non sbucava nulla e non c’era niente al riguardo delle sue conoscenze nel comparto dei servizi, il 15 dicembre 2009 su Il Giornale del turismo, si legge che il medesimo (probabilmente è lui che dichiara), già negli anni 1991-1993, incominciava ad istruire numerosi procedimenti nella materia turistica, nonché altri incarichi a contatto con il settore, fino alla recente “meritocratica” nomina con la causale sopradetta.
Beh; forse è un po’ strano che ci sia scappato qualcosa, Google compreso.
Molti di noi lavorano internazionalmente in questo ambito, ed alcuni da più di 40anni, poi come detto, c’è il web che molte cose le dice; ma niente, non c’è proprio niente e nessuno di noi ne ha saputo mai nulla.
Nessuna cosa che parli o dica del Rubini affiancato alla parola “turismo”, e che sia antecedente alla nomina a General manager dell’Enit (2009).
Un momento; non poco, ma niente di niente.
Vuoi vedere che punti nel vivo e per non procurare ilarità o stupore tra il popolo, si sia o è stato creato un nuovo curriculum vitae?
E poi quello strano commento, arrivato alle 03:22 della notte, dove “qualcuno o forse lui stesso” che lo "paragona" già al Marchionne o al Passera, scrive che eventualmente il Rubini avrebbe studiato...per imparare!
Il tutto, mentre dai vocabolari italiani, la parola meritocrazia c’è ancora.
Strana la vita, strano il turismo, strana la Brambilla e strano il Rubini; tutto molto strano, ma forse molto semplice da capire.
Propendiamo per l’ultima, e vale a dire la cosa più semplice.

venerdì 18 dicembre 2009

Turismo & Strabismo

Ci danniamo sempre l’anima nel cercare di capire le scelte della Brambilla, ma niente, non ce la facciamo; risulta incomprensibile il come faccia a prendere “sempre” la decisione o la strada sbagliata.
Strabismo, incompetenza, o che cosa?
Ma veniamo subito al fatto.
Va però detto che la responsabilità della situazione non certo brillante del turismo italiano, a nostro stramodesto parere, va suddivisa un po’ tra tutti; politica, industria turistica e sindacati, che fin dai tempi passati ci hanno più abituato a chiacchiere che a prodotti concreti.
L’Italia è il Paese che dispone, in base alla popolazione (procapite), di più camere; alberghi, B&B, agriturismi, eccetera, eccetera, addirittura una ogni 56 abitanti; gli Stati Uniti che sono secondi, ne hanno 1 ogni 61 ab.
Inoltre la Francia, che ci sopravanza (il doppio) per introiti derivati dal turismo, dispone “appena” di 18.000 alberghi, che confrontati con i nostri 34.000 alberghi, a cui si sommano le decine di migliaia di B&B ed agriturismi, più 11.000 palazzi d’epoca e castelli che presto potrebbero essere convertiti ad uso ricettivo, portano alla semplice considerazione che forse sono un po’ troppi.
E’ anche facile immaginare (la legge lo permette) che chiunque, intravvedendo degli “immaginari” lauti guadagni, possa imboccare questo “mestiere” pur non avendo le minime basi, a danno di quella qualità che è un altro dei nostri grandi problemi del settore ricettivo.
Quindi più che pensare a nuove strutture, bisognerebbe riqualificare quelle esistenti.
Allora la Brambilla cosa fa?
Giovedì, 17 Dicembre 2009:
E' stata approvata dal consiglio dei ministri la norma, presentata dal ministro del turismo Michela Brambilla, che prevede la semplificazione degli adempimenti burocratici per l’apertura (ripeto apertura) ed il trasferimento delle strutture turistico-ricettive.
Morale: se qualcuno avanza ancora qualche dubbio sulle eventuali produttive scelte della ministra, ecco, adesso è servito.
Quello che stupisce è il silenzio di Federalberghi che dovrebbe far sentire la propria voce, che di certo non è in accordo, ma di questo vedremo.
Se invece quanto detto è programmato per "aprire" alle grandi catene alberghiere e levare di mezzo i "piccoli", forse era meglio cominciare in tutt'altra maniera.
Ma glielo diciamo un'altra volta, forse la prossima.

giovedì 17 dicembre 2009

Rumenta (spazzatura dispregiativa)

Natale e Capodanno, tempo di vacanze. Kenya, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Thailandia.
Sole, mare, bellezze naturali; i motivi per scegliere una di queste mete sono moltissimi, ma ce n’è uno per cui non si dovrebbe mai partire: andare alla ricerca di sesso con minori.
A dirlo è la voce di Arnoldo Foà, in questo spot realizzato per Ecpat Italia (in collaborazione con altre Ecpat europee e con la stessa Commissione europea) che nei prossimi giorni sarà trasmesso su molte radio e canali televisivi.
Ecpat, un acronimo che in inglese significa «mettere fine alla prostituzione e alla tratta di bambini», è da molti anni in prima fila nella lotta a questo fenomeno terribile.
Quest’anno ha deciso di chiedere aiuto agli italiani, perché sappiano riconoscere le situazioni «sospette», perché non girino la testa dall’altra parte, perché segnalino gli eventuali abusi.
Qualche numero, per capire:
Sulle splendide spiagge di Malindi, Mombasa, Kalifi e Diani si prostituisce una bambina su 3, nella fascia 12-18 anni.
Nella sola capitale del Costa Rica, San José, sono sfruttati sessualmente circa 2.000 minori.
Nella Repubblica Dominicana, si parla di almeno 25mila vittime.
I governi di questi Paesi, insieme alle Ong e alle agenzie delle Nazioni Unite, stanno cercando di combattere questo orrore.
Ma si può fare molto anche da qui: aiutando, ad esempio, i bambini di strada della periferia di Phnom Penh, che rischiano di finire in balia di pedofili e abusatori.
Basta poco, un piccolo aiuto economico, dei libri scolastici, a volte un semplice pollo da allevare.
Tutti i progetti (e ulteriori informazioni) su http://www.ecpat.it/.
Banalmente, ma non troppo, perché sia Natale anche per loro.
Gabriela Jacomella

Nucleare non è un verbo




Esordiva così Michela Vittoria Brambilla, ministro del turismo, sull'ipotesi di una centrale nucleare in Veneto.
''Su questo tema delle centrali nucleari e' ora di cominciare veramente ad aprire gli occhi e prendere coscienza che siamo rimasti indietro, ha detto Brambilla.
Abbiamo perso tanti e tanti anni, continua la Michela, e questo ritardo lo paghiamo noi, lo pagano le nostre aziende, mentre adesso bisogna procedere senza arresti e senza indugi: ci sarebbe l'intenzione di costruire la prima centrale nel Nord Italia, vedremo se la sede sarà qui in Veneto o altrove.
Vi e' un'Agenzia che dovrà occuparsi dell'individuazione dei siti, ma ribadisco: abbiamo perso fin troppo tempo anche su questo fronte''.
La ministra conclude con: “Non vedo come una centrale nucleare possa penalizzare il settore del turismo in una regione come il Veneto.
Stiamo parlando di due cose completamente diverse''.
Infatti, aggiungiamo noi, sono due cose diversissime, come il turismo e la Brambilla.

Tutti gli insuccessi del 2009 della Michela Vittoria Brambilla




Ci sarebbe da scegliere se usare un coriandolo per scriverci le cose ben fatte dalla Brambilla, o se invece armarci di tante pagine quanto quelle della Treccani, per descriverne le male fatte, ma cercherò di farlo a mo di Bignami per non tediare troppo.
Il portale Italia.it passa dal Brunetta alla ministra del turismo e a tutt’oggi non è ancora attivo nella forma tanto osannata, mentre ogni commento risulta superfluo.
Si riparla del Bonus Vacanze per consentire anche ai meno abbienti di andare in vacanza sulla neve, 5 mln di euro da distribuire, fino ad esaurimento.
Comunque per quest’anno nessuno ne ha ancora beneficiato e se ne riparlerà l’anno venturo, sempreché tra buoni nominativi (pezzi di carta filigranati) e contributi spese a carico anche del richiedente, fatture e pagamenti in 60 gg. per i locatari, resti qualcosa; un bailamme.
Chissà se hanno pensato a sistemazioni per i disabili?
In Francia, che è poi il Paese da cui hanno preso spunto per i Bonus Vacanze, sono stati stanziati ben 908 milioni di euro (qui 5), ed il tutto viene gestito da un ufficio equivalente a quello di un nostro semplicissimo ufficio di Ragioneria.
Michela Vittoria è ancora un semplice sottosegretario con delega al Turismo, ma già annuncia il tè nel deserto con sceicchi e sultani a Dubai, ma tornerà a casa con un pugno di mosche.
Avremmo risparmiato tempo e denaro, racconterà uno dei passeggeri, mentre un componente del cda dell’Enit, la descriverà come la più imbarazzante delle strategie promozionali a cui ha assistito nella sua vita
Dubai, poi, farà “Crack”, confermando le infelici scelte della Michela.
Dopo una lunga gestazione elefantiaca nasce la nuova classificazione alberghiera e a prima vista si notano alcune disposizioni che poco hanno a che fare con la tanto decantata qualità, ma su tutto si evidenzia che non appare nulla riguardo ai portatori di handicap ed alle loro necessità.
E' molto probabile, per lo meno si spera, che questi vengano dettati dalle varie ASL regionali, come a dire che per le istituzioni, ogni regione ha differenti disabili e tutti con caratteristiche diverse dalle altre.
Non passa molto tempo che la Brambilla decide di volare in Francia per unirsi con i transalpini e gli iberici per rilanciare il turismo nazionale, ma il risultato sarà che ognuno continuerà a pensare ai fatti propri e della cosa non se ne saprà più nulla.
Il meglio ce lo fornisce a marzo dove, in una stessa giornata, riesce a dare due opposte considerazioni; infatti al mattino, Michela Vittoria Brambilla, dichiara che nonostante la crisi economica in atto, il nostro turismo sta rispondendo molto bene, fino a registrare un segno positivo. Passano poche ore ed ecco il contrordine:“Tutelare le imprese e i lavoratori a fronte di una crisi pesante che ha provocato 4 miliardi di perdite e 40.000 posti in meno nel comparto, cercando di invertire il trend negativo” .
Boh?
Nello stesso mese l’Italia si presenta alla Mitt di Mosca (6° manifestazione turistica al mondo per importanza), ed il totale delle metrature vincolate dalle nazioni che ci sopravanzano per introiti turistici (Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina) non raggiunge lo spazio occupato dalla sola Italia in questa importantissima, per loro, fiera del turismo internazionale.
Tra Regioni, Provincie ed istituzioni saranno presenti in ben 19, più di tutti gli altri mondiali partecipanti
Il prodotto di questa nostra pomposa presenza in terra russa, si evidenzierà a fine stagione con un calo del -25% delle presenze di questi in Italia.
Eppure poco tempo prima leggevamo che: “Ogni euro che da oggi verrà speso per il settore, dovrà essere produttivo di risultati concreti” e “Non possiamo lasciare 21 diverse politiche turistiche regionali”.
Arrivano i dati del Word Economic Forum che nonostante i continui proclami della ministra in merito al “suo evidente” miglioramento, continuano a dare l’Italia nelle ultimissime posizioni nel turismo, mentre dalla quantità industriale delle Commissioni che si vanno a creare per volere della ministra, non esce niente di nuovo.
Per Lei tutto va bene mentre Federalberghi emette questa “sentenza”: 150.000 posti di lavoro nel turismo nei prossimi mesi e 13.000 imprese turistiche a rischio fallimento, mentre il Corriere della Sera (7 marzo 2009) da i primi risultati di questo “benessere”: 4 miliardi di fatturato persi nel 2008 + 1 miliardo stagione invernale 2008/2009.
Solo pochi giorni prima la Brambilla dava come positiva la stagione invernale.
Anche per Maria Concetta Patti, Presidente di Federviaggio: le prenotazioni sono in calo del 18% per l’Italia
Diventa Ministro del Turismo senza portafoglio, ma senza contare niente per via del Titolo V che delega alle regioni tutte le responsabilità del settore e decolla il contestatissimo logo Magic Italy, appoggiato da Silvio Berlusconi in persona, ma nessuno dei due si accorge che il copyright del marchio è già intestato a un portale Britannico.
Istituisce una sezione per identificare sei città di mare e sei di montagna per poter ospitare disabili e persone anziane; solo che da allora non se ne sa più niente e probabilmente le stanno ancora cercando.
Nonostante i continui e logorroici inutili proclami della ministra, la tassazione media sulle imprese turistiche e' del 31%, mentre la media europea e' a poco più del 24%.
I turisti giapponesi che hanno pagato un conto salatissimo in un noto ristorante romano dicono no all'offerta di tornare in Italia come ospiti del governo: "Perché è una spesa inutile fatta con le tasse del popolo italiano".
La Brambilla dichiara di non averli mai invitati, ma in pochissimo tempo nasce il portale sugli animali, anzi, adesso ce ne sono due, però quello sui disabili ancora non c’è.
Si avvicina l’estate e cominciano i dati della Brambilla, infatti su tutte le più importanti testate giornalistiche italiane e TV appare la dichiarazione che 7 milioni di italiani in più del 2008, hanno già pianificato una vacanza, mentre il risultato di queste affermazioni li vedremo più avanti (-4,3%).
Avversata da sempre dal potente Marcello Dell'Utri, ora è malvista anche da Gianni Letta, capo supremo dei dipartimenti che dipendono da Palazzo Chigi.
L'ultimo screzio riguarda le targhe in ottone e la carta intestata 'Ministero del Turismo' ordinate da Michela, ignara che, nonostante la promozione, resta alla guida di un semplice dipartimento: il dicastero è stato cancellato da un referendum 16 anni fa, per ripristinarlo servirebbe una legge.
Tremonti, l'unico che ha le chiavi della cassaforte, non la può vedere: da tempo non le risponde più al telefono.
Un'ostilità che costa cara: oltre ai fondi, il ministro dell'Economia ha fatto bloccare anche un emendamento che avrebbe congelato fino a settembre gli aumenti dei canoni degli stabilimenti balneari.
Il sindacato di categoria è sul piede di guerra mentre il braccio di ferro con i governatori e le Regioni, che grazie al Titolo V della Costituzione vantano la competenza esclusiva sul settore, va avanti da mesi.
Ma la mania di protagonismo di Michela ha provocato malumori anche a Raffaele Fitto e al ministro degli Esteri Franco Frattini.
Per non parlare di Paolo Bonaiuti, il portavoce che non riesce a contenerne l'esuberanza.
Gli ultimi che l'hanno iscritta sulla loro lista nera sono il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che non è stata invitata a un convegno sulle aree protette organizzato nel Parco del Gran Sasso, e l'Associazione nazionale dei partigiani, sdegnata dalla Brambilla a braccio teso durante una parata militare.
L'esercito dei nemici è in continua crescita anche tra gli operatori del turismo nazionale e sul web se ne contano a centinaia di migliaia, perché la Brambilla non ne ha indovinata una e chiunque altra persona, inanellando una serie di insuccessi del genere, sarebbe già stata riposta in qualche angolo allo scopo di renderla inoffensiva.
Ma lei ha un fan potentissimo: Berlusconi e le recentissime dichiarazioni dell’ex europarlamentare PDL Marcello Vernola in merito alle candidature per le europee, di piacenti giovinette (curriculum più book fotografici), da proporre alla Brambilla che poi inoltrava a Berlusconi; beh, qualche dubbio mi creano ma preferisco sorvolare.
Comincia il valzer delle nomine e delle cariche in ambito ministeriale.
C’è chi va a casa e c’è chi arriva; forse quelli scelti prima non andavano bene.
Ma va?
Perché quelli dopo?
Angelo Canale, il capo dipartimento uscente, è un’ex vice procuratore della Corte dei Conti ed ex assessore romano al patrimonio; il capo della segreteria tecnica del ministero del turismo, Carlo Modica de Mohac è un magistrato presso il Tar del Lazio; Giorgio Medail è un giornalista studioso di paranormale (e forse c’è né bisogno); Pierluigi Marchetti è un critico cinematografico; Dedè Cavalieri è un’ex direttore di produzione delle news del Biscione e direttrice dei Circoli della libertà. Insomma tutta gente che non ha mai masticato turismo in vita sua ma che stanno decidendo le sorti ed il futuro di milioni di persone.
No, non ci siamo.
Brambilla: “I tedeschi hanno come meta preferita delle vacanze l’Italia”, mentre scorrendo il Sueddeutsche Zeitung (SZ), il maggiore quotidiano nazionale, che pubblica i risultati di uno studio in base al quale quest'anno 43,4 milioni di tedeschi, su una popolazione di 82 milioni, sceglierà come meta delle vacanze il proprio Paese, in particolare le spiagge del Baltico e del Mare del Nord, con un incremento del 3,4 per cento rispetto all'anno passato.
Per chi invece e' deciso ad andare all'estero, la destinazione privilegiata rimane sempre la Spagna, seguita da Grecia, Turchia e solo 4a l’Italia.
I tedeschi pretendono sicurezza, spiega la "SZ", soprattutto per quanto riguarda la qualità e la spesa per le vacanze, come dichiarato da Susanne Stuenckel, portavoce di Tui, il maggiore tour operator mondiale.
Crack Todomondo: la Michela Brambilla, che probabilmente non era a conoscenza del caso (forse che i tour operator non facciano parte del dicastero del turismo?), attiva subito il Fondo di Garanzia (dove dicono non vi sia deposto neanche un euro).
Bertolaso/Brambilla, lo scontro si verifica il 13 luglio scorso e vale a dire quando Bertolaso leggendo la Gazzetta ufficiale scopre che la Brambilla, con uno strumento eccezionale usato solo per calamità o grandi eventi, definisce 12 contratti a termine con i soldi occorrenti per il ripristino delle zone terremotate.
Il braccio destro del ministro del turismo, Carlo Modica de Mohac, veniva nominato commissario delegato, con una maggiorazione di stipendio del 25 per cento mentre lo stesso benefit viene erogato per tutti i dirigenti della Brambilla coinvolti.
In più l'ufficio, per rilanciare il turismo in Abruzzo avrebbe assunto quattro consulenti giuridici con un'indennità di 30 mila euro l'anno.
Il decreto parla anche di campagne pubblicitarie, scritturazione di registi e attori, appalti per mostre e concerti.
Bertolaso finisce di leggere, chiama Berlusconi, e il decreto viene abrogato.
La Michela dichiara che il turismo è l’azienda che meglio ha combattuto la crisi ma il rapporto dell’Inps dà purtroppo il turismo a rischio recessione più degli altri settori, in quanto maggiormente esposto alle turbolenze finanziarie, tanto che nel solo mese di gennaio 2009 l'Inps ha registrato un calo del 21% di occupati rispetto al gennaio 2008.
E pensare che la tendenza di questi dati, elaborati dalla Federalberghi e della Fipe, in partnership con l'Ente Bilaterale Nazionale del Turismo-Ebnt, indicavano che nel giro di solo due anni si era passati dai 772.000 dipendenti del 2006 agli oltre 925.000 del 2008, che rappresentavano un incremento pari al 20%.
Situazione produttiva che però si verificava prima dell’ingresso della signora Brambilla alla guida del turismo nazionale.
C’è bisogno ancora d’altro?
Gubbio 11 settembre 2009, dichiarazione della Michela Brambilla:..."e l’altro grande compito che mi è stato affidato dal presidente, e del quale sono pure molto orgogliosa, è quello di valorizzare l’Italia facendola conoscere a tutti, promuovendo il turismo nazionale e internazionale.
Abbiamo sotto gli occhi, e troppo spesso non ce ne rendiamo conto (?), uno straordinario patrimonio che non ha uguali nel mondo.
Un patrimonio figlio della storia e del genio italiano che ci viene da secoli di lavoro, di creatività infinita, di amore per la bellezza e per la vita.
Abbiamo cultura, natura, arte, storia… Dove il turismo va bene, significa che lì prevale pace e benessere, dove va male vuol dire che queste condizioni non ci sono"...Allora guardiamo com'è andato il turismo nel 2008.
Presentato oggi a Roma il sedicesimo rapporto sul turismo italiano, curato da Mercury Srl con il patrocinio del ministero del Turismo e dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo.
L'indagine sul movimento turistico 2008 indica un calo del 2,5% sulle presenze turistiche in Italia (- 4,4% straniere, -1,2% italiane) e dell'8-9% dei ricavi.
Mentre il 2009I dati sulla stagione turistica estiva diffusi da Federconsumatori e Adusbef, con un calo del 7% delle presenze di italiani e stranieri; mentre Federturismo Confindustria.
"A fine estate si dimostra che gli annunci trionfalistici di infondate previsioni ottimistiche non sono stati sufficienti per sconfiggere la crisi strutturale del turismo e dalla crisi del settore non si esce con annunci ed operazioni di facciata, ma con interventi di politica economica e industriale seri, incisivi e soprattutto coordinati.
Beh, che dire; non aveva detto che dove il turismo va male vuol dire che queste condizioni di pace e benessere non ci sono?
La Brambilla si auto elogia dei buoni risultati ottenuti dall’Italia nel 2009, e non solo, li espone addirittura come migliori di quelli francesi.
La cosa per altro non è vera, poiché nella sua esamina, “dimenticava” di elencare ben due mesi di presenze turistiche nel territorio d’oltralpe (luglio e settembre), che ai più è completamente sfuggita; agli “assi” del turismo nazionale e tutti i giornalisti compresi, che se inclusi avrebbero certamente cambiato queste percentuali.
Un po’ più di onestà non guasterebbe, ma…
Inoltre ritiene che la candidatura di molteplici città italiane, Roma, Venezia, Bari e Palermo alle Olimpiadi 2020, sia da interpretare come un successo della nazione, e che quattro grandi città abbiano (per lei) tutte la statura per ospitare le Olimpiadi non costituisce un caos, ma e' un di più che non tutti i paesi possono vantare.
Non passa molto tempo che il Presidente del Coni Petrucci, dichiara ridicole alcune candidature, a conferma della visuale programmatica della ministra.
L’idea della ministro del turismo di costituire una “task force” per annullare l’imperversare dell’avversa stampa straniera all’indirizzo del Presidente del Consiglio e quindi proteggere il made in Italy, porterà ad un’unica e possibile situazione, e vale a dire, calarsi le braghe di fronte a testate internazionali giornalistiche di ovvia opposizione politica, col risultato che chiunque può facilmente evincere, tranne lei.
......ho investito risorse pubbliche per promuovere la Campania e le sue coste, ho spedito immagini mozzafiato del golfo di Napoli in tutto il mondo, e i turisti sono arrivati ma poi se ne sono andati indignati perché sono entrati in acqua e sono scappati dopo aver trovato il mare in condizioni pietose.
Esordisce così la ministra Brambilla durante un’intervista al Giornale il 4 ottobre scorso, a conferma che la responsabile del dicastero del turismo ha “incautamente” ingannato i turisti, pubblicizzando con moneta sonante (la nostra), anziché preoccuparsi di attivare immediatamente qualche forma istituzionale o spendere quello stesso denaro, inviato invece al marketing, per ovviare al gravoso problema dei depuratori campani.
La fresca vicenda della nomina di Paolo Rubini a General manager dell'Enit(Ente Nazionale italiano turismo) è addirittura surreale e quasi impossibile da raccontare se non col linguaggio della barzelletta.
La Michela, eleggendolo, ha dato la causale che il proprietario dell'aziendaspecializzata nel congelamento dei cordoni ombelicali sia anche in possesso di comprovati e adeguati requisiti tecnico-professionali in relazione ai compiti istituzionali dell'Enit, e non perché sia il responsabile della “banca dati” dei Circoli della libertà, chissà?
Nei primi nove mesi del 2009 hanno chiuso i battenti 100 mila imprese di commercio, servizi e turismo, è quanto rileva Confesercenti.
La ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, parlando delle cose di cui i media dovrebbero interessarsi, perché sono quelle che portano lustro all’immagine dell’Italia,ha detto a Ballarò che la prima della Scala è stata trasmessa in 250 Paesi in tutto il mondo.
Un record certamente frutto della grande fama della ministro Brambilla, però c’è una cosa strana: gli stati del mondo sono solo 201, di cui 194 generalmente riconosciuti sovrani a livello internazionale.
Fine, ma solo per ora, altre di sicuro ne verranno ancora.

lunedì 14 dicembre 2009

TripAdvisor

Milioni e milioni di parole sulle recensioni alberghiere e sui notevoli problemi che queste hanno creato, ma nessuno, proprio nessuno, che ha gettato l’idea per eventuali soluzioni, che invece sono già nelle possibilità delle istituzioni locali e nazionali, ma più avanti vedremo il perché.
Un tempo c’erano le guide cartacee e il passaparola a voce.
Oggi ci sono i commenti e le recensioni dei turisti.
E c’è Tripadvisor, un colosso da oltre 25 milioni di visitatori al mese (dei quali quasi la metà registrati) e la bellezza di 20 milioni di recensioni scritte dai turisti.
Un hotel o una struttura ricettiva che vuole lavorare nel 2009 deve farci i conti (e purtroppo spesso non è così).
È ormai un fatto conclamato che TripAdvisor possa essere facilmente aggirato per pubblicare recensioni false: gli utenti possono scrivere ciò che vogliono sugli alberghi senza che nessuno verifichi che abbiano effettivamente soggiornato nella struttura recensita, mentre i proprietari di hotel possono farsi la guerra gettando fango l’uno sull’altro, o scrivendo recensioni positive a proprio favore.
Già più volte, non solo in Italia ma a anche livello internazionale, gli albergatori hanno denunciato e criticato questo sistema, lamentando il fatto di non potersi difendere da diffamazioni, offese e recensioni false.
TripAdvisor infatti non è più semplicemente un social network in cui una manciata di persone possono raccontare agli altri la propria esperienza di viaggio, ma un colosso da milioni di dollari appartenente ad Expedia, i cui contenuti crescono enormemente di secondo in secondo e sono diventati così influenti da fare il buono e il cattivo tempo per tutto il settore alberghiero internazionale.
Mentre considerando il successo monetario ne sono sorti degli altri e di nuovi ne verranno ancora.
Sull’autenticità però, ho gran seri dubbi.
Basti pensare al caso delle Yasawa Island, un resort delle Fiji, diventato famoso grazie al giornalista Martin Kelly e alle sue critiche a TripAdvisor pubblicate su Travel Trends (TripAdvisor: la verità è una questione di opinioni).
La questione ha assunto una tale entità che se ne sono occupati persino alcuni dei maggiori quotidiani a livello internazionale, come il Sunday Times e il Daily Telgraph.
Per oltre quattro anni ho lavorato in quel gruppo di isole delle Yasawa Islands e credo di conoscere molto bene la professionalità e la bellezza di quei posti, uno per uno; come per altri, distribuiti per il mondo, dove il giudizio di TripAdvisor non corrisponde sovente alla verità.
Anche in questo caso, la mia affermazione è dovuta alla conoscenza personale di molte direzioni alberghiere o dei loro responsabili generali, i General Manager, che a mio modestissimo parere, sono la base del successo di uno o più (catene alberghiere) Hotels o Resorts.
Ma vengo al fatto e a chi dovrebbe controllare…
L’attività istituzionale delle Provincie si concretizza nelle seguenti funzioni:
la classificazione e il monitoraggio delle strutture ricettive alberghiere del territorio finalizzati ad un miglioramento qualitativo dell’offerta ricettiva anche mediante sostegni economici mirati (L.R. 19/2000);
la ricezione delle dichiarazione annuali dei prezzi applicati dalle strutture ricettive alberghiere e all’aria aperta;
la raccolta di tutti i dati relativi al movimento dei clienti negli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri;
l’individuazione di figure professionali specifiche attraverso gli esami di abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica, guida ambientale e escursionistica e accompagnatore turistico;
l’apertura e il controllo delle Agenzie di viaggio e turismo della provincia;
riconoscimento delle Pro-loco sul territorio provinciale.
Se poi inseriamo che ad un albergo è sufficiente, ogni cinque anni, inviare una raccomandata alla medesima per attestare la propria qualità…; beh, lascio al lettore qualsiasi considerazione.
Inoltre non ci risultano siano mai avvenuti dei controlli da parte delle istituzioni, che testimonino la qualità dell’albergo e via dicendo; anche perché credo che in nessuna Provincia esista qualcuno che possa permettersi di determinare professionalmente la tanto decantata ma mai veramente ricercata qualità.
Non inventatevi nulla ma soprattutto non raccontiamoci balle.
Quindi, perché non inserire a livello ministeriale una Commissione, una delle tante ma questa volta veramente lavorativa, che definisca questi parametri in sostituzioni delle fantomatiche recensioni di qualsivoglia internazionale società?
E possibilmente non “controllata” dagli stessi albergatori o “famosi” professoroni universitari.
Concludendo credo che questo sarebbe finalmente un valido termine di raffronto, che naturalmente inserito sui vari siti regionali e nazionali, porterebbe un valido aiuto a tutti i probabili clienti.
P.S.: Semplicissima l’attuazione del programma, ma in Italia si sa; perché se per caso lo fanno, troveranno sicuramente la maniera più complicata.

domenica 13 dicembre 2009

Geografia Brambillesca




Non siamo abituati a scopiazzare in giro per il web, invero lo veniamo.
La cosa non è che ci dispiaccia, anzi, riteniamo sia un segno che qualcosa di buono lo diciamo, pur nella nostra ignoranza descrittiva ed in alcuni errori di sintassi.
Ma questa volta ci appropriamo di un articolo visto sul Taggatore, e vale a dire una considerazione che c’era sfuggita; ci perdoneranno gli autori.
La ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, parlando delle cose di cui i media dovrebbero interessarsi, perché sono quelle che portano lustro all’immagine dell’Italia,ha detto a Ballarò che la prima della Scala è stata trasmessa in 250 Paesi in tutto il mondo.
Un record certamente frutto della grande fama della ministro Brambilla, però c’è una cosa strana: gli stati del mondo sono solo 201, di cui 194 generalmente riconosciuti sovrani a livello internazionale.
Una bella accoppiata con la dichiarazione, sempre da parte della Michela, sulla percentuale dei disoccupati nazionali...beh, solo qualche centinaia di migliaia di differenza.
Riccardo Canesi, un professore di Geografia economica su questa storia ha anche scritto una lettera a tutti i quotidiani nazionali.
Dopo Matteoli, ecco la Brambilla.
Non siamo sicuri se questo governo sarà il migliore di tutti quelli passati, ma siamo certi che alcuni suoi ministri sono tra i più ignoranti.
Storie di meritocrazia; si, quella italiana.

Vendere, vendere, vendere









Vendere, è questo l’imperativo, vendere, categoricamente vendere.
Otto ore, al Forum Italiano del Turismo a Sanremo, a violentarmi le palpebre che non ne volevano sapere di mantenersi aperte.
Tutto per ascoltare, da una parte i politici, quelli prestati al turismo, con la solita prosopopea nell’elencazione di cose fatte nonostante la pessima gestione precedente, che guarda a caso, apparteneva all’opposizione politica.
E giù una sfilza di dati, statistiche e via dicendo; le stesse cose che trovi in qualsiasi pagina web del turismo e che riportano sempre dei numeri che li fanno apparire bravi, pratici ed efficienti; forse è meglio staccare dalla congiunzione la “D” e aggiungerla alla parolo dopo.
Per amor del cielo, nel senso di deficere.
E se va male la colpa è degli operatori... così dicono.
Dall’altra gli albergatori, agenti di viaggio, B&B, agriturismi eccetera, eccetera, che si reputano i migliori del mondo, che come loro non c’è nessuno e che non hanno nulla da imparare.
Se poi pensiamo che nelle prenotazioni on line siamo nelle ultime posizione d'Europa; beh, qualcosa da imparare forse c'è ancora...oppure, ma vediamo più avanti.
E se va male è tutta colpa della politica... così dicono.
Però, prima d’entrare al Palafiori per ascoltare questi “Guru” nostrani, ti accorgi che l’alberghetto di fronte all’entrata (che è aperto), ha delle fioriere solo su di un balconcino, quattro per l’esattezza, con dentro dei gerani che urlano vendetta, senza fiori, quasi secchi, e nel suo fianco una persiana senza una daga, mentre un’altra è deposta di sbieco.
Ma come, non siamo nella città internazionale dei fiori?
E’ questa la decantata qualità?
Duecentocinquanta “professionisti” del comparto che per forza di lì sono entrati, ma nessuno ha visto…e quando lo dici per fargli capire che questo è sbagliato, improduttivo e che da qui bisogna partire, ti guardano male, non capiscono l’importanza della cosa e tira a campà.
Vendere, è questo l’imperativo, vendere, categoricamente vendere.
Il che cosa non si sa, ma bisogna vendere.
Lotte e guerre tra poveri, 50 centesimi in più o in meno, è questo il mercato; ma di qualità e del valore aggiunto…niente; solo un piccolo accenno di Joseph Ejarque e della sua Four Tourism, l’unico ad agire sulle mie palpebre, l’unico che di certo ne sa.
Marketing, marketing, marketing; è questa la parola che “gira” di più, camuffata in tanti rivoli; web 2.0; come sfruttare i siti di rating ed i suoi concorrenti, con recensioni che tutti “si fanno” anche da soli; i motori di ricerca come strumenti di vendita; e tutti che cercano d’essere i primi nel click.
Reclamizzare e vendere, poi si vedrà.
Come quando quest’estate, la ministra Brambilla, ha speso tempo (il suo) e denaro (il nostro) per reclamizzare il Golfo di Napoli, dimenticando però che lì, i depuratori, son quel che sono ed il risultato è stato; reclami a migliaia e l’ovvia futura perdita d’immagine; nel qual caso ce ne fosse ancora bisogno.
I dati del WEF (World Economic Forum) dicono che siamo un disastro nella specificità di questo settore (qualità/prezzo), e noi cosa facciamo (?), pensiamo al valore dei click, e poi li vendiamo.
Sia ben inteso, che nulla ho da dire sull’importanza e valore della pubblicità, che è basilare; ma importante, se non anche di più, è la qualità.
Il prodotto si vende soprattutto sulla base di quello che c’è all’interno dell’involucro, o sulla destinazione e sul punto d’arrivo, anche se l’etichetta il suo valore ce l’ha.
Due cose sarebbero state importanti in questa riunione, e vale a dire la politica di trasporto a supporto del turismo e la qualità.
Ma seppur invitati i primi non c’erano, mentre dei secondi abbiamo appena già detto.
Non ti riconosco Italia e per questo ancora mi c’incazzo.

giovedì 10 dicembre 2009

Nel turismo è così



Eravamo in aprile, e se non ricordiamo male, nasceva il primo Comitato della Brambilla, vale a dire quello per la Razionalizzazione della Formazione Turistica e la Promozione della Cultura dell’Ospitalità, formato da 21 (ventuno) “professoroni” del turismo nazionale.
Beh, che dire; forse un pò troppi e non crediamo, che tra questi, siano in molti quelli che...vabbè, meglio lasciar perdere.
Di seguito ne arriveranno molte altre (commissioni), che per l’alto numero evitiamo di elencare per non intasare il blog, ma che di volta in volta non perderemo certamente l’occasione di descriverne la presunta o ricercata loro utilità.
Non sia mai detto che evitiamo di darne la dovuta conoscenza o disconoscenza che sia.
Comunque lo scopo di questo comitato era tra l’altro, e presumibilmente ancora è, quello di dare un’adeguata analisi delle risorse umane, nella formazione di figure professionali, eccetera eccetera.
Insomma, intervenire sullo scarso livello di professionalità degli addetti del turismo nazionale!
Ma come, il comitato non è, per la maggior parte, formato da docenti delle migliori cattedre del Paese, nonché da alcuni che provengono da superiori settori imprenditoriali, dove “questi” hanno studiato ed imparato il praticantato?
Quindi come possono le stesse persone che hanno istruito sia didatticamente che lavorativamente questi “improfessionali preposti”, sostenere che abbiano ricevuto delle dottrine non idonee o che non siano sufficientemente preparati?
Diciamocela chiara: prima t’istruisco e t’instrado; e se poi non risulti idoneo…beh, la colpa è per forza anche un po’ mia.
Per loro, invece, no…la responsabilità è sempre degli altri o di fatti che non sono pertinenti al loro volere.
La solita storia, ma anche una storia infinita.
La considerazione non può lasciare indifferenti, dato che negli ultimi anni sono stati istituiti, dai medesimi, corsi di laurea ad hoc (costosi) che avrebbero dovuto preparare adeguatamente le nuove figure professionali richieste dal mercato, e che adesso, gli stessi, ci dicono non essere valide.
Le critiche forse sarebbero da muovere proprio agli accademici, cioè a chi è l'anima dei corsi di laurea, e non certo a chi da questi aveva imparato.
Il risultato?
Nulla di nuovo, e ci potremmo tranquillamente scommettere.
Perché quello che c’è da fare è stato già detto milioni di volte, e sarebbe bene incominciare ad eseguire, anziché ripeterlo ancora, ma soprattutto consigliamo di cercare nuovi insegnanti o esaminatori; cioè chi veramente lo può saper fare.
Infatti a tutt’oggi, sette mesi dopo, non ci è ancora pervenuta o abbiamo letto niente di/da questa commissione che non sia stata già detta nel passato.
Alla prossima…”utile” commissione.

mercoledì 9 dicembre 2009

Bonus Vacanze



Dal 20 gennaio 2010 è possibile prenotare i buoni vacanza che saranno validi fino al 30 giugno 2010.
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 novembre scorso il decreto del Dipartimento per lo sviluppo e la competività del turismo che stabilisce le modalità operative del programma buoni vacanza. Allegato al decreto, il modulo di richiesta del contributo statale con le condizioni di utilizzo (pag.1 e pag.2).
Possono presentare la domanda i cittadini italiani che rientrano nei limiti di reddito stabiliti dall'art.4 del DPCM 21 ottobre 2008.

Il contributo può essere erogato una sola volta per nucleo familiare e fino all'esaurimento dei fondi disponibili sulla base del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta e al versamento dell'importo residuo a carico del richiedente.
Il gestore dei buoni vacanza sarà l'associazione no profit Buoni Vacanza Italia (BVI) che ha siglato la convenzione con il Dipartimento del turismo il 3 luglio 2009.
Modalità di richiesta

La richiesta avviene attraverso una procedura on line.

Occorre compilare sia il modulo anagrafico sia l'autodichiarazione sulle condizioni anagrafiche e reddituali per il calcolo della percentuale di contributo pubblico e la richiesta dell'importo dei buoni.

A procedura on line completata verrà rilasciato in autonmatico dal sistema un codice di prenotazione che dovrà essere presentato entro 10 giorni - pena la decadenza della prenotazione - ad una agenzia della Banca Intesa-Sanpaolo.

La banca, a sua volta, ordina i buoni che verranno recapitati al beneficiario direttamente a domicilio.
I buoni vacanza sono nominativi e distribuiti in tagli da 20 e 5 euro spendibili anche separatamente.

L'elenco delle strutture turistiche convenzionate può essere consultato sul sito http://www.buonivacanze.it/Objects/.

Legislazioni europee dei Casinò








Non ci capita spesso d’essere in accordo con quanto dice e programma la Michela Brambilla, anzi quasi mai, ma come più volte abbiamo detto lo scopo di questo blog non è rompere le scatole o sfogare rabbie politiche represse, ma contribuire, si spera anche in pur minima parte, per evidenziare quello che riteniamo giusto o sbagliato.
Chi scrive qui, in gran parte, lavora in questo settore e la pretesa è che le cose possano migliorare, ma purtroppo così non è; almeno per ora.
Bene, detto questo, passiamo al perché siamo in sintonia con l’apertura dei Casinò in alcuni degli alberghi 5* della nostra cara penisola e facciamo un piccolo revival sulle altrui legislazioni in materia.
In Europa le case da gioco legali sono complessivamente 817, il 67 per cento delle quali è localizzato nella parte occidentale del Continente.
Solo in Francia ve ne sono 168, e non 185 come sostiene la Brambilla.
Ecco alcuni riferimenti legislativi in Francia, Gran Bretagna, Austria e Spagna.
FRANCIA - La prima norma risale al 1907 ed ha subito aggiornamenti nel corso degli anni. L'autorizzazione all'apertura dei casinò è rilasciata dal ministro degli Interni dopo attente indagini ed in considerazione di un capitolato d'oneri molto rigido.
A sorvegliare il gioco legale così come a reprimere quello clandestino, provvede la Polizia dei Giochi, una sorta di sotto-direzione della Direzione generale del Ministero degli Interni.
E' presieduta da un sotto-direttore, assistito da un commissario divisionale, da tre commissari e 85 funzionari.
I venti circoli parigini, ma soprattutto i 137 casinò sparsi sul territorio, costituiscono il primo campo d'intervento di questo corpo di polizia speciale, ritenuto efficientissimo.
Un altro controllo viene esercitato da un ispettore del Ministero delle Finanze, al quale i casinò pagano regolarmente le loro imposte ogni 15 giorni.
GRAN BRETAGNA - Nella patria della scommessa, il Parlamento varò nel 1968 il "Gaming Act", una legge il cui scopo era quello di ridurre drasticamente il numero delle case da gioco.
Nel 1960 ne funzionavano infatti ben 1.126, nel '75 ne rimasero "soltanto" 187.
Fu creato un Ufficio per il Gioco al quale ogni proprietario di casinò doveva richiedere un certificato per poter poi ottenere la licenza dalle autorità giudiziarie locali.
Ogni forma di pubblicità è vietata, così anche le bevande alcoliche, che sono consentite in determinati orari.
Nei clubs (tali sono i casinò inglesi) vige la regola del cosiddetto "tempo di riflessione": un nuovo cliente, cioè, può iniziare a giocare solo 48 ore dopo aver ricevuto la tessera di ammissione.
AUSTRIA - Dodici le case da gioco nella Repubblica federale austriaca, tutte gestite da Casinos Austria, una società mista composta per un terzo dalla Zecca di Stato, per un terzo da banche (alcune pubbliche) e compagnie finanziarie e per il resto da piccoli azionisti.
Opera in regime di concessione governativa e mediamente paga tasse per circa il 74 per cento degli introiti, suddiviso tra Governo federale, Regioni e Comuni.
I giochi autorizzati sono, oltre le slot, la roulette, il black jack, il baccarà e il poker.
Il monopolio dei giochi d'azzardo, istituito con leggi del 1960 e '62, è riservato al Governo centrale.
SPAGNA - Nel 1977, dopo 54 anni di divieto, il governo spagnolo liberalizzò il gioco e accordò 18 licenze.
Nel giro di qualche mese furono aperti 17 casinò, distribuiti equamente su tutto il territorio nazionale.
La liberalizzazione fu dovuta non soltanto all'esplosione turistica che il Paese conobbe a partire da quegli anni, ma anche e soprattutto a causa delle somme considerevoli che gli spagnoli dilapidavano sui tavoli da gioco stranieri.
Prima delle leggi restrittive varate durante il regime franchista (1924), i casinò spagnoli erano più di 2.000. Le uniche persone che non hanno accesso sono i minori di 18 anni e le persone coinvolte nella gestione finanziaria dello Stato o di un Comune.
Lo Stato pone a carico delle case da gioco tasse che vanno dal 15% al 50%, secondo l'ammontare delle entrate, e restituisce una parte dei tributi alle amministrazioni locali. Inoltre, limita al 25% del capitale azionario la partecipazione di soggetti stranieri alla gestione.

Nella prossima spiegheremo l’utilità ed il guadagno che crea all’indotto…sempre che sia ben gestito.
Fonte: Anit

martedì 8 dicembre 2009

L'assicurazione sul turismo...domani o dopo.



E’ internazionalmente risaputo che il miglioramento avviene attraverso la competizione e lo stesso accade nello sport, nel commercio come in politica, eccetera eccetera.
In circa 20 mesi di “regno” della Michela Vittoria Brambilla non ricordo mai d’aver letto niente, da parte dell’opposizione, che stimolasse, anche per mezzo di una qualsivoglia critica o confronto, il dicastero del turismo ed il suo maggior rappresentante.
Web a parte.
Anzi, ad onor del vero, in ben tre casi si sono avute delle contestazioni e vale a dire:
Matteo Colannino, il neo deputato del PD e ministro ombra dell’Attività Produttive ha acceso un confronto (Porta a Porta) con la “rossa” incolpandola del saluto romano avvenuto durante una manifestazione. Se questo è turismo.
Giovanna Melandri, ex ministro per le politiche giovanili e delle attività sportive del precedente governo Prodi, ha sostenuto (La Repubblica) che la Brambilla sia colpevole della situazione nazionale della Cultura e delle Belle arti; dimenticando però che queste responsabilità sono del Ministro Bondi. Mira sbagliata.
Dulcis in fundo, questa sera a Ballarò, l’Ignazio Marino, ex candidato alla segreteria del PD, ha incolpato la Michela della presenza trentennale di un trenino malandato che viaggia attraverso alcune località calabresi.
Beh, che dire; il silenzio ed il nulla sono già cose maggiori di queste “imputazioni”; anche perché si evita almeno di fare brutte figure.
E nel mentre la Brambilla che non sa e di questo settore ancora non ne capisce, l’opposizione è invece ancora meno.
Gran brutta cosa potere e sapere risolvere il turismo nostrano, e non si ottiene sicuramente sputtanando l’Italia.
Ma meno male che il web c’è, e stasera la ministra non mi è dispiaciuta.

Speriamo sia l'inizio, ma purtroppo non credo.

Agriturismi e ...alieni






Non c’è più nessun dubbio, i marziani sono qua, e ci sono già da un bel pezzo.

Un momento, non quei marziani intellettualmente avanti; no, gli altri.
E hanno scelto l’Italia dove si sono inseriti nella società attraverso il settore che più dava loro la possibilità di non essere visti o scovati; il turismo.
Chi vuoi che se ne accorga lì, dove fanno di tutto tranne quello per cui sono profumatamente pagati.
Infatti questo comparto, a differenza degli altri, comprende in gran misura i “pasticcioni” e i risultati ce ne danno ampia ragione.
In 40anni la nostra cara penisola non ha fatto altro che retrocedere nelle classifiche mondiali e a nulla valgono i tanti pre elettorali proclami; il fannullismo, l'incapacità, l'immensità di balle sulle statistiche e sui dati quasi sempre (per loro) positivi ed il classico "ecchisenefrega", l’hanno sempre fatta da padroni in questo comparto; quindi quale migliore posto, per gli “alieni” di nascondersi.
Alienare inteso come trasferire ad altri una proprietà o un diritto che invece è tuo.
Ma veniamo ai fatti.
Dopo la richiesta di altre regioni (Veneto, Emilia Romagna, eccetera eccetera), anche la Toscana, a cui ne seguiranno sicuramente altre, si prepara all’approvazione di una nuova legge regionale, e vale a dire che anche gli agriturismi diventeranno a tutti gli effetti dei ristoranti.
Cose da altro mondo!
Innanzi tutto va precisato che questi per legge, devono almeno produrre l’80% del cibo con l’obbligo di distribuirlo solo a chi vi pernotta, mentre hanno ricevuto delle sovvenzioni, finanziamenti e contributi, da parte degli assessorati all’agricoltura, all’atto dell’apertura.
Inoltre pagano di gran lunga meno tasse e meno contributi, rispetto ai cugini ristoratori.
Beh, che dire; proprio una bella concorrenza sleale, e per di più garantita per legge.
Chi non sa che molti agriturismi già da tempo attuano una vera forma di ristorazione in barba alla legge ed ai controlli; 4 e poco più stanze e 50/100 coperti giornalieri, non solo in quelli festivi, e per di più non producendo un bel niente di quello che offrono.
Chiaro quindi che in Italia questa forma forse “parassitaria” ed illegale, nei confronti dei ristoranti, venisse premiata.
Ecchissenefrega se nel 2009 ben 20.000 attività della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), chiuderanno, e se attualmente decine di migliaia di lavoratori del settore hanno difficoltà di reinserimento.
In Francia Sarkozy ha deciso di venire incontro al settore della ristorazione, anche per rilanciare i livelli occupazionali, tagliando l’IVA (dal 19,6 al 5,5%) e permettendo ai ristoratori di attirare i clienti.
In Germania la Merkel l’ha ridotta (VAT) dal 19 al 7%...
…mentre qui?
Qui abbiamo gli alieni!

domenica 6 dicembre 2009

La meritocrazia nel turismo: è sempre troppo tardi

Si riempiono continuamente la bocca dell’ideologia della parola merito per convincere gli stolti, ma non appena se ne presenta l’occasione per evidenziare questa loro “presunta” e pluri ricercata pre elettorale prerogativa, ecco che invece, dopo, vanno probabilmente da tutt’altra parte.
Mi riferisco nuovamente (scusate) al recente, per noi, gravoso fatto della nomina a General Manager dell’Enit (Ente Nazionale Italiana Turismo) di Paolo Rubini da parte della Brambilla, la ministra del turismo.
La causale dell’investitura è che il sopraddetto dovrebbe essere in possesso di comprovati e adeguati requisiti tecnico-professionali in relazione ai compiti istituzionali dell'Enit, pur provenendo dal settore dei cordoni ombelicali congelati; le cellule staminali.
E non perché, come forse impropriamente sosteniamo noi, e vale a dire che sia o è stato il responsabile della “banca dati” dei Circoli della libertà.
Mah?
A voi che leggete, lascio l’arguto difficile dilemma.
Torniamo sul fatto perché a seguito del nostro primo post dove descrivevamo l’accaduto, ci è arrivato un commento (il penultimo o il 15°), forse dello stesso Rubini o di chi se n’è preso la briga, dove venivamo “incolpati” di scrivere attraverso dei luoghi comuni; che il GM non è obbligato a conoscere il settore di cui si dovrebbe occupare, ed ammennicoli vari.
Spiace deluderlo ma la maggior parte di noi appartiene, credo con merito, a questa posizione e, nel mentre i blog sono libertà di espressione e speriamo continuino ad esserlo, le tre e più castronerie scritte in pochissime righe, sono pur sempre un fatto insolito e d’indubbia importanza, che spiegano appieno le sue conoscenze nel ramo.
Ma andiamo avanti.
L’aver proposto, da parte del commentatore, gli esempi di Sergio Marchionne e Corrado Passera che pur disconoscendo il settore hanno prodotto notevoli encomiabili risultati, “dimenticando” però la moltitudine (migliaia) di “inetti” che hanno ricoperto delle cariche manageriali per conto delle istituzioni o quanto altro nel nostro allegro Paese, non certifica assolutamente che il Paolo Rubini possa seguire le orme dei due, ma è più facile che segua quelle degli altri; almeno per la legge dei grandi numeri, delle percentuali e di altro che è meglio non dire.
Però questo va detto.
Ora considerando quello che i mandati politici “producono o hanno prodotto” nel nostro caro Paese, in settori come la Sanità, P.A. Scuola, eccetera eccetera, beh, forse è meglio rivederle completamente; ma soprattutto non si dovrebbe dare l’incarico a “gente” che deve anche seguire le proprie personali aziende, “compromettendo” il totale interessamento per quello di cui sono profumatamente pagati, nonchè i risultati produttivi che conseguentemente ci si aspetta da un'ente così importante e costoso per le tasche dei cittadini italiani.
In definitiva, le prime tre “cariche” dell’Enit; Brambilla, Marzotto e Rubini, non sono del “mestiere”, quindi a che servono?
Non sarebbe forse sufficiente un solo General Manager o CEO, come avviene negli Stati Uniti e risparmiare degli stipendi alquanto consistenti?
Infine il “cortese” commentatore ci informa che studiando s’imparano molte cose, probabilmente per dire che lo farà, ma se siamo ancora a risolvere delle problematiche di tal genere, viene da chiederci se davvero non ci fosse stato nessun altro in Italia, magari un po’ più preparato.
Infatti, la sua prima dichiarazione di voler dividere in due l’ente e quindi di passare da un solo “carrozzone” ad un treno con più vagoni merci, dà più l’idea di voler aumentare l’organico per altri posti, diciamo “meritocratici”.
Si, la meritocrazia, ma non certo quella che intendiamo noi.

venerdì 4 dicembre 2009

Il turismo nel Consiglio dei Ministri











Eh si, oggi aspettavo impaziente di leggere della riunione del Consiglio dei Ministri, la 74esima per intenderci.
Ero in attesa della proposta di legge della Brambilla quando….
….il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 10,00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.
Il Consiglio ha svolto un LUNGO ED APPROFONDITO esame di eccetera, eccetera ….e la seduta ha avuto termine alle ore 10,40.
?
Dovevano decidere sulla gestione dell’attività ordinaria dei rifiuti campani, sulle conseguenze del sisma abruzzese, sull’assetto organizzativo e sulla struttura della Protezione civile, che tanta parte ha avuto e continua ad avere nella continua e preziosa attività di contrasto ai danni occorsi, esamina di alcune leggi regionali, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione, e dulcis in fundo, la cosa che più mi interessa, e vale a dire l’esame della Maria (questo dice il testo governativo, ma che invero è Michela) Vittoria Brambilla, per un più complesso disegno di legge, di prossima presentazione, per il sostegno al settore turistico nazionale.
Vabbé, ma “lungo ed approfondito” esame di tutte queste cose in soli 40 minuti?

Fenomeni si, ma di ...lasciamo perdere che è meglio.

giovedì 3 dicembre 2009

Le "loro" statistiche del turismo







Sul muso devono averci un callo così.
Continuano a prendere delle sonore facciate nel muro, ma niente, non si arrendono neanche se li prendi a “bastonate”; quelle scritte, naturalmente.
Al mattino uno dice una cosa, cinque minuti dopo qualcun altro sostiene l'opposto; e noi?
Chissà se li pagano?

26 novembre 2009
La crisi non ferma la voglia di vacanza: 3 italiani su 10 partiranno fra Natale e Capodanno rafforzando un trend che vede in cinque anni raddoppiare il numero dei vacanzieri di fine anno.
Secondo il sondaggio Confesercenti-SWG, quest’anno i vacanzieri saranno 16.558.000, ovvero un milione e mezzo in più del 2008.
E spenderanno 11 miliardi e trecento milioni di euro (+20%).”

Come faranno a programmarlo, forse non lo sanno nemmeno loro, ma probabilmente l’importante è dirlo; vabbé.

Solo sette giorni dopo….

2 dicembre 2009
Ancora negative le opinioni per il semestre Novembre 2009-Aprile 2010, secondo i risultati dell’ultima indagine congiunturale sulle aspettative degli operatori turistici italiani promossa da Ciset e Federturismo-Confindustria e realizzata su un campione di imprese turistiche italiane. Gli operatori italiani intervistati prevedono, per l’inverno 2009-2010 una diminuzione degli arrivi stranieri del -1,4% rispetto allo stesso semestre del 2008-09, con le presenze ferme al -1,0%.
Flessione intorno al -0,7% per gli arrivi domestici, a fronte di un calo più consistente delle notti (-1,5%), il che si tradurrebbe in una contrazione della durata media del soggiorno.

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