giovedì 29 marzo 2012

Non volevo la "favola", volevo solo dormire nel pulito ... e chissenefrega della terrazza nascosta


Era una notte buia e la pioggia scendeva a dirotto di sbieco a mò di sfiga!
E detto non mi permetteva nemmeno il buon uso del parapioggia, mentre in pochi metri dal taxi al … mi ritrovai infradiciato dalla testa ai piedi.
Il para qualcosa mi scarrozzava tra le mani da una parte all’altra mentre l’ultima folata di un vento così forte e gelido, lo tolse all’improvviso dall’insicura mia presa.

E lo vidi per la penultima volta che svolazzava per poi incastrarsi definitivamente tra le doghe rotte di una persiana semi divelta di un albergo nei pressi.
Proprio in quella Locanda, la locanda del “Tempo che fu”, che gli organizzatori m’avevano da tempo già destinato.
Eh si, mi trovavo in quel posto per un meeting (qualcuno crede ancora nella mia esperienza) dove avrei dovuto “umilmente” elencare le necessità della qualità del settore alberghiero (turistico in generale) e del personale che ivi lavora, ad una platea di “professoroni” del settore.

A quel tempo non sapevo ancora se i programmatori dell’evento e dell’invito mi tenessero molto in considerazione, ma la prenotazione in quella Locanda mi tolse ogni dubbio.

Del tempo che fu perché dopo questo racconto della mia fantasia, ahimè non mi parlerà più!
Pace e amen, ma l'è solo uno scherzetto, anche perchè vorrei farle capire che ... forse la Rosa non è mai esistita (forse) perchè un buon (?) non s'allontana mai dal posto di lavoro senza aver il sostituto in qualsiasi settore dell'albergo ... e non sta granchè bene dire le bugie (ari forse) poichè queste hanno le gambette corte!

Comunque e visto che ci siamo, ecco la mia ... bugia.
.
… all’ingresso della Locanda era acquattata la Viola (la governante del Grand Hotel ?), una signora sui 120 chili veramente mal distribuiti, e che lasciava trasparire nelle maglie delle sue calze a rete (oramai ridotte a soli tre o quattro buchi), un quantitativo industriale di grasso, il quale fuori bordava trascinandosi dei peli enormi.
Non si alzò e né tantomeno tentò di farlo pur non appena socchiusi l’uscio per appropinquarmi alla reception (uscio per modo di dire poiché la stessa maniglia rimase in posizione verticale non appena l’agguantai per aprire e mi cadde sui piedi), e nel mentre forgiai il mio migliore sorriso.
Della "reception" preferisco non proferire parola.

Lei, la Viola, grugnì un qualcosa che non ebbi modo di comprendere.
Probabilmente fu solo un rutto dovuto ad una pietanza appena deglutita e contenente una buona dose di cipolla ed aglio mista a chissà che altro, considerando l’olezzo che si sprigionò dalle sue fauci.
“Buona sera” dissi, “dovrei avere una prenotazione a mio nome … “, e lei di rimando: “Si, lo so, è l’unica che abbiamo avuto negli ultimi tempi … la camera è la numero uno e questa è la chiave”.

Ancor oggi non riesco a ricordare se la Viola abbia accennato ad un saluto, ma soprattutto se la chiave allungatami fosse appartenuta precedentemente a qualche ingrassatore di motori o qualcosa del genere.
Le macchie unte che infatti mi finirono sul palmo della mano e sulle dita n’ebbero dimora per molto tempo, seppur tentai nelle settimane a seguire lo sgrassamento col prodotto più idoneo al caso.

Mi sembrava di sognare ad occhi aperti, ma l’incubo non finì di li a poco.
E a poco varrebbe la descrizione del maleodorante corridoio, fumoso ed impolverato all’inverosimile, prima di giungere alla “fatidica” stanza.
Fu li che vidi di nuovo l’ombrello, anche perché la sua punta d’acciaio aveva rotto l’unico vetro ancora intatto (credo), e m’accorsi di botto che il riscaldamento era rotto, mentre eravamo proprio nei giorni della merla.
Nel bagno c'era ancora la "turca" con il buco che non si distingueva dal color periferico a questo.
E della camera pensate pure e tranquillamente al peggio che la vostra immaginazione può dare al peggior tugurio del mondo.
Ma statene certi che non vi basterà: quello che vidi fu ancor peggio del peggio!


Dipende dalla stanza, dalle aspettative, dal gusto, dalle necessità.
Per me fu terribile, perché è chiaro che fu l’esatto contrario degli alberghi magnifici e anche di quelli no, ma gestiti da un buon direttore a prescindere che questi appartengano a certe grandi catene e anche quelli non.
Anche un solo alberghetto.
Infatti ho sempre creduto che il buon personale dipenda solo ed esclusivamente da un direttore o proprietario eccezionale.
Il resto son balle!

Lì le stanze son tutte uguali, bui corridoi e scalini sbreccati raccordano percorsi dove non vorresti mai trovarti da solo.
Una bruttezza quasi ostentata, che traspare da mura scrostate e da mobili perfettamente accordati.
Una bruttezza cui non perdoni mai nulla.
Ma non proprio di questo volevo scrivere.

La mattina dopo la notte passata sull’angolo del letto, e ben attento a non toccare nulla né tantomeno a coricarmi maldestramente sulle lenzuola (ebbene sì, ho il brutto vizio di alzarmi presto anche quando non serve), scendo in una sala colazioni ancora deserta (ovvio, ero il solo cliente) e lugubre, e rincontro la Viola che dimenandosi tra i tavoli s’avvicina grugnendo a me.

Le chiedo informazioni sue e dell'hotel, perché in fondo volevo capire il motivo di tale trasandatezza.
Ma proprio mentre sto domandando mi pento, ché alle sette del mattino le persone hanno da lavorare, non hanno tempo di star dietro alle frivole favole di quelli come me.
Quelli come me, è noto, son brutta gente, e sempre pronti a criticare il “lavoro” degli altri.
Ma pensiero ed azione non si coordinano bene la mattina presto, la voce non viene fermata in tempo e la domanda è ormai posta.

A sorpresa, però, Viola spalanca gli occhi vivaci e mi racconta quasi orgogliosa dell'hotel, mi porta a vedere un balcone ormai fatiscente, mi spiega le preferenze di stanze in base alla provenienza dei turisti.
E s’è allontanata dal luogo di lavoro anche perché non ci sarebbe stato nessun’altro cliente, poiché in caso contrario avrebbe fatto molto male.
Ma la Viola poteva saperla sta cosa?

Se ho capito bene gli stranieri preferiscono le stanze all'ultimo piano, con vista sui tetti della città.
Gli italiani, invece, prediligono le stanze più "storiche", con molti segni del loro passaggio.
Poi mi spiega che spesso i mobili vecchi vengono scambiati dagli stranieri per mobili antichi, che non viene percepita la differenza di certi particolari e si arrabbia.

Non posso non chiederle come è venuta a conoscenza di quanto mi ha detto e lo stupore questa volta è il mio nello scoprire che lei, molto spesso, di sera, fa bere quei pochi clienti, li intrattiene sino a notte fonda e li manda a dormire in bianco, assonnati e ubriachi.
E poi li deruba.

Una donna che sente proprio il luogo in cui lavora, che se ne sente parte al punto da prendere con trasporto ed emozione cose e persone.
Io non so dire se in assoluto alcune delle sue storie siano vere o pretestuose, frutto solo della sua fantasia.
So che una persona come Viola può essere una grande ricchezza per un albergo se questi è gestito da un buon direttore, ma se il direttore buono non è, questo è il risultato.

So che se lei prova un tale "engagament" con il brand per cui lavora è perché qualcuno all'interno, molto probabilmente, usa la stessa attenzione con i clienti.
So che soprattutto grazie al direttore della Locanda del “Tempo che fu” (e non certo per colpa della Viola) io in quell'albergo non tornerò mai più.
Infatti non esistono dei cattivi o bravi dipendenti, ma solo ed unicamente dei buoni e bravi direttori o proprietari.

P.S.: Poi al meeting sul turismo non m’hanno fatto dire niente, anche perché non avrei potuto far la mia parte.
Lì si parlava di web 2.0 e della cosa ne so molto poco, ma quello che basta (credo).
Io devo più che altro “pensare” a rendere i “BBB” (bravi, belli e buoni) il personale alberghiero nonché l’albergo o la catena alberghiera (le programmazioni turistiche delle città nell'insieme), e vale a dire proprio come le lattine dei pelati.
Quelli del web 2.0 ne fanno la pubblicità ed io penso al contenuto (ossia che il pomodoro sia buono).

In definitiva la Viola è un po’ come nelle università di tutte le specie, dove se hai o trovi un buon insegnante o docente, di certo i ragazzi (o la Viola) diventano “BBB”.
Ma se per caso non ne trovi, beh; allora escono fuori delle Viola in gran quantità.





mercoledì 28 marzo 2012

Enit: Appello a Giorgio Napolitano


Dopo le Regioni (vedi punto 23), purtroppo anche la X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati e l’omologa commissione del Senato hanno espresso parere positivo alla nomina di Pier Luigi Celli quale nuovo Presidente del C.d.A. di ENIT.

Ho deciso di scrivere al Presidente della Repubblica: è a lui che spetta la nomina formale.

Fatelo anche voi o con un copy & paste del mio appello (sono poco meno di 5000 caratteri) o con uno scritto di vs. pugno.
Ma fatelo: è importante affermare il principio che in certi ruoli chiave occorra finalmente inserire persone con specifica competenza.


La Presidenza della Repubblica vi invierà un’e-mail con apposito link di conferma.


Egregio Presidente,
nei prossimi giorni Lei dovrebbe procedere alla nomina del dott. Pier Luigi Celli quale nuovo Presidente del C.d.A. di ENIT.
Le scrivo per esprimerLe la mia profonda indignazione di cittadino italiano per come si è arrivati a proporre alle Regioni, alle due Camere ed infine a Lei, tale candidatura.
Secondo l’articolo 4 della legge n. 14 del 1978, “la richiesta di parere da parte del Governo deve contenere l’esposizione della procedura seguita per addivenire all’indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell’istituto o ente pubblico.”
Il Governo Monti, semplicemente, non lo ha fatto.
Il ministro Gnudi, in audizione alla X Commissione della Camera dei Deputati il giorno 28/02/2012, ha testualmente dichiarato:
“Per quello che riguarda invece il dott. Celli: perché ho scelto… abbiamo scelto Celli.
Perché ha un profilo in vari settori. Lui è stato… ha una forte capacità di gestione del personale perché li ha gestiti per… il personale in varie aziende. Ha grandi capacità anche di… interrelazione perché lui è stato capo delle relazioni esterne di Unicredito e ha anche… sa come si fa la promozione perché… essendo stato anche Direttore Generale della RAI. Quindi c’ha un curriculum di tutto rispetto. E io credo che una persona così ci possa dare una mano per rilanciare l’ENIT. Tenete presente che il mestiere di Presidente non è un mestiere full-time come è… in realtà il… chi… chi manda avanti l’ENIT sarà il Direttore Generale, e su quello poi il nuovo consiglio farà una scelta.”
Pier Luigi Celli compirà 70 anni il prossimo 8 luglio e non ha alcuna esperienza pregressa nel settore del turismo.
Come i suoi predecessori Matteo Marzotto ed Umberto Paolucci; come l’attuale ministro Piero Gnudi, purtroppo.
Dal 2007, secondo i dati di Bankitalia, le presenze straniere in Italia ed il bilancio di spesa turistica sono in calo costante, a parte una leggera e congiunturale ripresa nel 2011.
Il turismo italiano ha bisogno di un rilancio epocale e di una visione strategica internazionale: solo una figura con elevata e specifica competenza può restituire ad ENIT la credibilità interna, nei confronti delle Regioni, ed estera, negli altri Paesi, di cui necessita da ormai troppi anni.
Non bastassero tali considerazioni, Le ricordo che Pier Luigi Celli, il 30/11/2009, scrisse una celebre lettera al figlio, pubblicata dal quotidiano Repubblica, in cui lo invitava a lasciare questo Paese. E a cui Lei stesso, Presidente, replicò subito con un appello di segno contrario rivolto a tutti i giovani italiani: certamente lo ricorderà.
Così scriveva allora il Celli:
“Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.

Ecco, guardati attorno.
Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato – per ragioni intuibili – con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility.

Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita.
Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito.
Anche noi.”
Quest’uomo può oggi rappresentare l’Italia del turismo nel mondo?
Ragioni di opportunità, di coerenza, di competenza professionale, di merito e, se vogliamo, anche di età fanno dire semplicemente di NO.
Per tali motivi Le chiedo, quale cittadino italiano, ma anche nell’interesse dell’intera Nazione, di non procedere con una nomina di così basso profilo per il prossimo triennio; richieda invece al “governo dei tecnici” una candidatura alternativa secondo reali criteri di capacità professionale, di merito e di competenza: così come prescrive la legge italiana.
“Possiamo far crescere un Paese all’altezza delle conquiste delle società più avanzate”.
Sono le Sue parole di allora, Presidente.
C’è davvero bisogno di un forte segnale per il turismo italiano: per favore, lo dia.
La ringrazio per il Suo tempo e La saluto cordialmente.


martedì 27 marzo 2012

Invenzione dell'UPA (Unione Provinciale Albergatori) di Savona, una benemerita cippa


Dietro a questo post non ci voglio perdere molto tempo, anche perché quando l’ho letto mi sono girate non poco, e non vorrei aumentarne il vortice.


È stata una intuizione dell’Upa (Unione Provinciale Albergatori), messa in campo dalla Provincia di Savona, che ha lanciato il progetto del Tourist Satisfaction: una analisi dei giudizi espresse dai turisti sulle strutture alberghiere e sulle destinazioni turistiche del savonese, valutando punti di forza e debolezze sul fronte dei servizi, dell’accoglienza e del mercato turistico locale nel suo complesso.
Il sistema di rilevazione della soddisfazione del cliente turistico è un progetto che sta per essere adottato anche da altre province italiane, fresco del riconoscimento ricevuto qualche giorno fa dalla stessa Bocconi di Milano.
Molte altre località stanno richiedendo finanziamenti nell’ambito delle leggi sul turismo per condurre questa tipologia di studio.
Contento e soddisfatto l’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri: “Credo sia giusto dare un plauso agli albergatori savonesi e alla provincia che hanno avviato questa sperimentazione che consente di raccogliere dati reali, con una valutazione scientifica, sulla soddisfazione del cliente e sono convinto diventerà elemento centrale per la percezione della stessa competitività del sistema turistico e dei territori savonesi, in grado di far programmare politiche ed iniziative ad hoc in risposta alle negatività espresse dai turisti che hanno soggiornato da noi.

Un’intuizione e un plauso all’Upa una cippa, egregio Berlangieri, egregia Upa e egregi della Bocconi di Milano.

Ma che state a dì?

A parte che sono circa 32 anni (anni ’80, e vale a dire da quando la vidi internazionalmente per la prima volta) che vado dicendo che la medesima cosa era da programmare anche qua in tutte le parti della Liguria e non solo.
E poi qui sul blog ci sono già dei grossi cenni dal tempo che fu sulla Tourist Satisfaction, sulle procedure d’attuare e in quelle nazioni dove queste sono state fatte da persone che conosco molto ma molto bene, basta cercarli col motore di ricerca.
Ma quella che per loro è una “grande novità premiata addirittura dalla Bocconi e copiata dalle altre Provincie”, parte addirittura dal 1920 (toh, guarda un po’, quasi cent'anni fa) e s’è sviluppata negli anni ‘60, e qui c’è scritto qualcosa in merito.
Se poi devo elencare tutti i testi dei grandi saggisti del settore che hanno scritto e narrato di questo sino dai tempi che furono, di certo facciamo notte, quindi lasciamo perdere che è meglio.

Un’intuizione dell’Upa?

P.S.: Da questo momento fine dei consigli o dei suggerimenti, anche perchè non vorrei che mi decollassero dal troppo girare.

Turismo invernale: Bernabò Bocca dice una cosa ma ne succede un'altra. Toh, che strano e ... ma guarda un pò!


Cose strane, cose arcane, cose da pazzi.
Sfogli i giornali dove sono menzionate le dichiarazioni dei “grandi” (ben retribuiti) del turismo nazionale e ne trovi mille al dì di … (mettetela voi la parola più opportuna, a me paiono assai delle strunz stranezze).

E ce ne trovi talmente tante d’incomprensibili che ti viene quasi d’obbligo il chiederti il chi e il come hanno fatto a metterceli lì.

Comunque sia l’arcano dilemma, ma neanche troppo misterioso (?), tempo fa m’ero tenuto sulla memoria  del computer una dichiarazione del Bernabò Bocca che così diceva:       

“L’incremento di turisti invernali, registrati da gennaio a marzo di quest’anno in Italia, rispetto allo stesso periodo del 2009, conferma come il nostro modello ricettivo delle località di montagna sia diventato leader assoluto a livello europeo del turismo bianco”. È questo il commento di Bernabò Bocca, Presidente Federalberghi, alla lettura dei risultati relativi al consuntivo delle settimane bianche e week end sulla neve.

            “Un incremento -prosegue Bocca- che ha riguardato l’intero ‘popolo’ degli italiani appassionati di sport invernali, facendo registrare incrementi sia nelle storiche settimane bianche, sia nei week end trascorsi in qualcuna delle innumerevoli località montane del Bel Paese.

            “Incremento -aggiunge il Presidente della Federalberghi- peraltro favorito da una attentissima politica dei prezzi che gli albergatori italiani da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato assecondando la grave crisi economica che il mondo intero sta attraversando.

            “Alla luce quindi di questi interessanti risultati, -propone Bocca- che probabilmente costituiscono una eccezione a livello europeo, andando completamente in controtendenza rispetto a quello che è l’andamento turistico dei Paesi nostri principali competitors nell’Unione europea, il Governo dovrebbe prendere in seria considerazione l’esame di misure indispensabili per sostenere questi segnali di ripresa spontanea del settore.

            “Se infatti dal solo segmento del turismo montano italiano giungono le prime avvisaglie di una ripartenza dell’economia turistica nazionale, -spiega Bocca- appare quanto mai indispensabile varare da un lato misure fiscali a supporto del settore e dall’altro una capillare e robusta campagna promo-pubblicitaria internazionale per rilanciare a tutto tondo l’immagine del Paese.

            “Solo cogliendo l’attimo che sembra propizio -conclude il Presidente di Federalberghi- l’Italia turistica potrebbe riguadagnare quello slancio e quella visibilità capaci di riposizionarci tra le destinazioni leader a livello mondiale”.

Per farla in breve … lui si dice bravo bravissimo mentre gli altri Paesi no, loro sono in controtendenza (dice sempre lui)!

Peccato però che il Bocca venga nuovamente (?) smentito dai fatti con … Federalberghi, fiasco per vacanze sulla neve: fatturato a -31%, settimana bianca a -18% e il weekend a – 14%.


E' una stagione turistica invernale da dimenticare quella che sta per finire, per gli operatori delle località sciistiche italiane che hanno visto ridursi di un terzo, in media, il giro d'affari, causa crisi e condizioni meteo spesso avverse. I dati diffusi da Federalberghi non lasciano dubbi, e sono state soprattutto le famiglie con figli ad aver tagliato dal loro bilancio la vacanza sulla neve.





"La crisi economica che ha condizionato la spesa delle famiglie e l'altalenante meteo che da periodi di siccità è passato ad una ondata di gelo polare, costituiscono quel mix di concause che hanno fortemente influito sull'andamento dei consumi turistici degli italiani durante l'inverno appena concluso", ha commentato Bernabò Bocca, presidente della Federalberghi, invocando misure governative a sostegno del settore e sgravi fiscali per le imprese "stremate da oltre tre anni di cali di fatturato". 

A questo punto bisognerebbe capire come mai l’altalenante meteo riscontrato in Italia (parole di Bocca), non è stato rilevato nelle nazioni a noi concorrenti.
Forse che a loro non sia successo e questa “sfiga” l’abbiamo solo noi?
Mah!

Perché l’Austria ha registrato un incremento del 4,5%, la Svizzera ha mantenuto un leggero calo del 4% mentre la Francia ha registrato un meno 9% che però è sempre meglio delle nostre percentuali da pena.

Beh, in una cosa il Bernabò Bocca c’aveva ragione; infatti siamo in controtendenza, poiché le nazioni a noi concorrenti in questo particolare settore, o vanno bene o perdono molto di meno.

Bravo, proprio molto bravo e soprattutto un “buon” presidente previdente, preveggente e pre qualcos'altro! 
Diciamo che l'è uno che (non) c'azzecca di molto, va.

lunedì 26 marzo 2012

Fiavet Piemonte e Valle d'Aosta: Carlo Bortott eletto nuovo Presidente

... n'ero sicuro e sono anche arci contento!


Con l'elezione di Carlo Bortott a Presidente di Fiavet Piemonte e Valle d'Aosta, avvenuta a Torino il 24 marzo 2012, è stato superato il periodo di commissariamento dell'Associazione regionale piemontese/valdostana  di Fiavet, la Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi  e Turismo aderente a Confcommercio Imprese per l'Italia. 

"La  ricostituzione degli organi di direzione - ha dichiarato il neo Presidente -  permettera' agli associati, in un momento complesso come quello attuale per il settore turistico, di avere un interlocutore valido in grado di confrontarsi con le amministrazioni territoriali nei progetti di promozione e sviluppo del turismo e in difesa delle istanze della categoria,con la collaborazione e il sostegno della Presidenza Nazionale Fiavet".

L'Assemblea dei soci ha eletto anche i sei Consiglieri regionali che affiancheranno il neo Presidente nei prossimi tre anni: Francesco Russo (Oxbridge), Claudio Cristofaro (Espressamente Viaggi), Emanuela Galleano (Linea Verde Giachino), Carlo Buffa (Promotur), Rocco Fava (Lunediana viaggi) e Enrico Marletto (Viaggi Solidali).

Beh, acqua passata non macina più ... e un gran personale augurio di buon lavoro ... veramente e Sabaudamente!

P.S.: Fiavet Piemonte e Valle D’Aosta ha già in programma molte iniziative di formazione dedicate agli operatori turistici piemontesi e valdostani, che realizzerà con la collaborazione ed il sostegno della Presidenza Nazionale Fiavet.

domenica 25 marzo 2012

Marco Doria Sindaco di Genova ? Per amor del cielo, Dio ce ne liberi e scampi di nuove tasse ! E sul suo programma della città, la parola turismo è completamente assente.


Ho aspettato perché ben pochi dei candidati sindaci di questa città aveva uno straccio di programma, poi una volta usciti li ho esaminati attentamente, li ho letti e riletti (si sa mai che scappi qualcosa), li ho studiati sulla fattibilità (non faccio altro da quarant’anni) e li ho di conseguenza abbinati alla teoria dell’income monetario.
Ogni pur piccola città (e per ora Genova non lo è ancora, ma se continua così tra non molto lo diventerà), infatti … persi 250.000 abitanti negli ultimi trent’anni … deve innanzi tutto pensare a come far entrare nelle tasche dei cittadini e di conseguenza nelle casse comunali, le “palanche”.
E la stessa cosa succede in ogni famiglia, nell’industria ed in qualsiasi commercio.

Come diavolo fai a programmare il vestito nuovo per il tal figlio, le scarpe per l’altra/o, il corso di piano o di lingua inglese per prepararlo nel miglior modo alla sua futura vita secondo le loro scelte e preferenze, o anche la sola uscita (gita domenicale) per andare a mangiare una pizza in allegria con gli amici più cari eccetera eccetera, se non hai un cencio di lavoro (income monetario) che ti possa permettere anche queste semplici cose?
Non contiamoci balle per cortesia.

E’ pur sempre bello parlare di sociale, di lavoro ai giovani, di sostentamento agli indigenti e ai poveri, oppure che riparerai alle disastrose gestioni comunali precedenti (Genova ha circa un miliardo e mezzo di milioni di debiti che comportano una spesa di decine a flotte di milioni d'euro annui di interessi) se non “programmi” un belin di niente?
E le strade che fanno schifo, i giardini pubblici che sono diventati luoghi di defecazioni canine che se riesci a vedere ogni tanto il suolo stradale è già buona cosa (si fa per dire ma l’è quasi così).
Per non parlare poi di tutte quelle altre cosette (o forse l’è meglio dire “cosone” o addirittura "casino" ?) che rendono questa città a malapena vivibile e ai margini di qualsivoglia logica.
Burocrazia, delinquenza, amministrazione e bla bla bla che non ti permettono altro che il quotidiano incazzamento e un continuo tira a campà nella speranza del “io speriamo che me la cavo”.

Ed è per quello che ogni anno 11.000 giovani cercano fortuna in altri lidi e di conseguenza portano via i cosiddetti da Genova.

E allora eccomi qua a ripetere per l’ennesima volta di quel benedetto “TURISMO” che è l’unica fonte per toglierci dalla cacca.
Altre città mondiali l’hanno fatto, ci sono ampiamente riuscite e si sono riscattate, mentre noi, niente, non ne parliamo nemmeno.
Il comparto che sullo stesso suolo nazionale è quello che incide di più nelle entrate erariali; che da una maggiore percentuale di lavoro rispetto ad altri settori; che … che … che … permette il sorgere di nuove aziende atte al suo indotto.

E se vai sul sito di Marco Doria, dove lui dice d’aver scritto tutto il programma di questa città nel qual caso ne divinti il futuro Sindaco, la parola turismo non esiste, non c’è, nisba, niet, nulla, nada, nothing, rien de rien …

Ma come “razzo” ve lo devo dire?
E come “razzo” spera questo “professorone” di sistemare le cose se nel programma non includi quest’essenziale pianificazione?
Come lo paghi il sociale?
Come aggiusti le strade, come sistemi questo o quell’altro, eh?

Alzando le tasse, neh?
Che è poi la cosa che dice ripetutamente e probabilmente l’unica che a questi punti presumo lui sappia fare!

Come a dire che se ti servono dei soldi per andare a mangiare la pizza, per comprare le scarpe a tua figlia o per pagarci la loro lezione d’inglese … tu li chiedi (per obbligo di legge) ai condomini del tuo caseggiato.
E poi quando ne avranno bisogno loro, che cosa fanno, li chiedono a te?
E tu che “razzo” gli dai se già non li avevi neanche prima?

O forse dirà che "per caso" s'è dimenticato d'inserirlo nel suo programma ... il turismo?
E allora perchè non s'è dimenticato di dire che aumenterà le tasse?
Ma per piacere!

E allora nella speranza che queste nuove tasse trovino deposito nella rumenta, ve lo rispiego ancora una volta, prendendo come spunto un brano da Pure Tourism che sostiene le mie identiche cose, ma le sa scrivere meglio.

Il turismo è un valore aggiunto importante all’economia di una città, di una regione e quindi di tutto un Paese.
Di conseguenza lo sviluppo di questo settore può essere determinante al miglioramento delle condizioni esistenti in un luogo.
Ma, come già spesso sottolineato, non è solo un fattore economico, ma molto di più.
Non a caso esso viene studiato sotto più punti di vista (economico, sociale, geografico, psicologico etc…).
Diciamo subito una cosa: non esiste Paese al mondo che non abbia un potenziale turistico.
Com’è ben noto il turismo può essere di tipo culturale, eno-gastronomico, sportivo, di divertimento, naturale, congressuale e via dicendo.
Inoltre può essere ulteriormente promosso anche da eventi, festival, spettacoli, fiere…; insomma vi sono tanti motivi per fare turismo e tanti modi per promuoverlo.
Vi sono poi anche casi in cui il turismo è stato completamente creato grazie ad attrazioni artificiali, come ad esempio è ciò che è stato fatto a Las Vegas.
E’ quindi chiaro che lo sviluppo del Turismo è praticamente possibile ovunque (anche a Genova).

Partendo dal punto di vista Economico il Turismo gioca un ruolo importante nel contribuire alla crescita economica, creare posti di lavoro, aumentare la produttività e il reddito.
Inoltre esso è un punto chiave anche nella questione diversificazione.
Per diversificazione si intende la presenza di più beni e/o servizi prodotti e offerti.
La diversificazione è molto importante in quanto permette di ampliare la propria economia.
Per rendere più chiaro il concetto facciamo un esempio: Se abbiamo un Paese “X” che vive esclusivamente di agricoltura, esso si troverà in enorme difficoltà nel caso in cui in un anno, a causa di qualche motivo come condizioni meteo particolarmente sfavorevoli, la produzione calerà in modo rilevante.
Ma se questo Paese producesse anche altri prodotti o servizi, riuscirebbe sicuramente a resistere meglio, pur avendo ricevuto un duro colpo.
Possiamo anche prendere come esempio l’immagine presente all’inizio di questo post: immaginiamo che ogni sfera sia un settore dell’economia.
Se una di queste sfere scivola via, ne restano comunque tutte le altre.
Ma se invece di tante sfere ve ne fosse solamente una e questa scivolasse via, non ne rimarrebbe nessuna. Ogni sfera aggiunta contribuisce alla diversificazione.
Va da se che più l’economia è diversificata e più il sistema risulta essere, almeno in parte, “protetto”.
Il turismo quindi può contribuire, a volte in modo importante, alla diversificazione.
Questo concetto può poi anche estendersi al settore turistico stesso, ossia diversificando a sua volta i servizi e sviluppando più forme di turismo nello stesso Paese.
Andando ancora più in profondità a sua volta le stesse strutture ricettive, ad esempio, possono attuare strategie di diversificazione dei loro servizi.

Perchè il turismo genera benefici?
I turisti spendono il loro denaro in una grande varietà di beni e servizi e quindi per trasporti, alloggi, divertimenti, musei, vitto e altri ancora: si tratta di entrate che, se non vi fosse il turismo, non si verificherebbero.
Vi sono diverse analisi per valutare il turismo in questi termini:

Analisi degli impatti economici:
Sono delle analisi sui flussi di spesa connessi all’attività turistica al fine di identificare i cambiamenti nelle vendite, nelle entrate fiscali, reddito e posti di lavoro in una regione. Possono essere utilizzate diverse metodologie come analisi input-output, modelli economici, moltiplicatore ( approfondimento più avanti), e analisi di altri dati.

Analisi di impatto fiscale:
Mette in relazione le entrate governative, sotto forma di tasse, imposte dirette e altre forme legate al turismo, e i costi necessari al sostentamento di servizi e infrastrutture e le stime dei ricavi e dei costi degli enti locali che esplicano questi servizi.

Analisi della domanda
Serve per avere una stima sul tipo e sul numero dei visitatori.

Analisi dei Costi-benefici:
Questo modello serve per indicare le politica più corretta da seguire, o meglio, la più efficiente in prospettiva di un aumento del benessere sociale, tenendo conto sia dei valori monetari che quelli non-monetari.
Ciò sta a significare che non si valutano solo i flussi finanziari, ma i costi e i benefici in senso lato, relativi a tutta la collettività. In tale situazione si cerca di valutare in termini monetari tutti gli svantaggi (costi) e tutti i vantaggi (benefici) che l’investimento arreca alla popolazione interessata.

Valutazione Impatto Ambientale:
Un valutazione di impatto ambientale cerca di prevedere l’impatto di una determinata azione sull’ambiente, compresi i cambiamenti sociali, culturali, economici ed anche
su sistemi biologici, fisici ed ecologici.
Ulteriori info qui.
Và anche detto che spesso le analisi dell’impatto economico forniscono prospettive unilaterali sugli impatti del turismo, tendendo a sottolineare i benefici che questo apporta o apporterà. Dall’altro lato le analisi ambientali, sociali e culturali tenderanno a concentrarsi di più sugli aspetti negativi.

Lo studio degli Impatti economici servono sopratutto per avere dei dati, e quindi per:
-scoprire come i turisti spendono.
-determinare gli impatti del turismo sulle vendite delle imprese locali.
-scoprire quanto reddito genera il  turismo per le famiglie dell’area di riferimento e per le imprese.
-misurare il numero di posti di lavoro sostenuti dall’industria del turismo.
-calcolare l’importo delle entrate fiscali generate dal turismo.

Il turismo ha una varietà di impatti economici. I Turisti contribuiscono alle vendite, ai profitti, alla creazione di posti di lavoro, alle entrate fiscali e al reddito di una destinazione. Alcuni settori del turismo, come alloggi, ristorazione, trasporti, divertimenti e il commercio al dettaglio possono essere considerati primari, pochè sono direttamente colpiti dal turismo, mentre la maggior parte degli altri settori sono colpiti da effetti secondari.

Principalmente gli impatti economici sono definiti da:
-effetti diretti, indiretti e indotti.
-dispersione della spesa
-effetti di spiazzamento e costi-opprtunità.

Effetti Diretti, Indiretti e Indotti:
La spesa turistica ha un effetto a catena, nel senso che il suo effetto si propaga dal settore turistico al resto dell’economia.
Si parla di effetto diretto quando si prendono in considerazione quelle aziende che ricevono direttamente la spesa turistica.
Come già sottolineato precedentemente stiamo parlando di ristoranti, alberghi etc…
Nello specifico il valore dell’effetto diretto è dato dal valore della spesa turistica meno il valore delle importazioni necessarie a fornire quei beni e/o servizi.
Ad esempio, un aumento del numero di turisti che pernottano negli hotel  aumentarà le vendite in questo settore (effetto diretto).
A loro volta, però, queste aziende dovranno rivogersi ad altre aziende per il funzionamento dell’attività stessa.
E quindi un’impresa turistica dovrà rivolgersi a costruttori ( ad esempio un Hotel avrà bisogno di interventi allo stabile, riparazioni o costruzione totale), avvocati, commercialisti, fornitori di cibo e bevande, energia elettrica e via discorrendo, i quali, a loro volta, si rivolgeranno ad altri fornitori continuando il processo.
Questo giro di spesa viene chiamato effetto indiretto.
Per essere più chiari: gli effetti indiretti sono i cambiamenti di produzione derivanti dai vari cicli di ri-spesa delle entrate del settore turistico nelle industrie collegate ad esse (ad esempio industrie fornitrici di prodotti e servizi per alberghi).
Cambiamenti di vendite, posti di lavoro e di reddito nel settore della fornitura e pulizia di biancheria, per esempio, rappresentano gli effetti indiretti di cambiamenti nelle vendite negli hotel. Inoltre grazie ai giri di spesa diretti ed indiretti, si avrà un accumulo di reddito per i residenti locali, sotto forma di rendite, salari, interessi e profitti che rappresentano gli effetti indotti.
La somma di tutti e tre gli effetti andrà a determinare l’impatto economico del turismo in una destinazione.
Un cambiamento della spesa turistica può, quindi, interessare praticamente ogni settore dell’economia a causa degli effetti appena descritti.

Dispersione della spesa al di fuori dell’economia locale:
Vi sono, però, anche alcuni altri fattori da considerare.
Ad esempio se per il soddisfacimento della domanda turistica vi è bisogno di altro personale, potrebbe verificarsi una “migrazione” di lavoratori da un settore ad un altro, il che può portare al rischio, sopratutto in caso di scarsa occupazione, di abbandono di alcuni altri settori, come agricoltura, pesca o altro a favore dello sviluppo dell’attività turistica oltre che al potenziale spostamento di individui da zone rurali, che perdono lavoratori, a zone urbane che divengono soggette a pressioni aggiuntive poichè devono soddisfare un maggior numero di residenti ( e quindi maggiori infrastrutture pubbliche).
Vi sono quindi dei costi-opportunità da valutare attentamente. Inoltre si può verificare il fenomeno di dispersione: ciò si verifica quando si necessita di personale specializzato non presente nella popolazione locale.
In questo caso probabilmente sarà necessario importare professionisti non residenti nella destinazione con conseguente dispersione di reddito, poichè questi potranno trasferire reddito nel loro Paese.

Effetto di spiazzamento:
Un altro effetto è il cosiddetto effetto di spiazzamento, ossia quando si verifica lo sviluppo di un’attività a discapito di un’altra attività. Se in una data destinazione vi è una struttura ricettiva che risponde e soddisfa tutta la domanda, creare un’altra struttura avrà l’effetto di ridurre le vendite nella prima struttura senza che si verifichi un aumento della domanda.

Il moltiplicatore
Il moltiplicatore si basa sul concetto che un’impresa, per operare e vendere i propri prodotti, deve effettuare acquisti da altre imprese operanti nell’economia locale.
Queste imprese, o anche fornitori, a loro volta necessitano di acquisti da altre imprese e così via.
Si basa quindi sul principio di interdipendenza.
Come già scritto precedentemente, una variazione della spesa turistica determinerà una variazione dei livelli di produzione di un’economia, dei redditi, dell’occupazione, delle entrate pubbliche. Il moltiplicatore è il rapporto di due variazioni: variazione di una variabile economica come ad esempio il livello del reddito e la variazione della spesa turistica.
Ci sarà quindi un valore per cui si deve moltiplicare la variazione iniziale della spesa turistica per stimare la variazione totale del livello del reddito (nel caso del reddito).
Vi sono diversi tipi di moltiplicatore (del reddito, produzione, entrate pubbliche,vendite, occupazione) e metodologie e la loro interpretazione, spesso, ha creato non poca confusione.

Gli approcci metodologici, dei quali non riporto i dettagli, sono fondamentalmente quattro:
-modelli della teoria di base,
-moltiplicatore keynesiano
-modelli ad hoc
-analisi input-output

Il turismo quindi può apportare molti benefici se correttamente sviluppato, può portare valuta pregiata, occupazione, reddito, investimenti e permette una diversificazione dell’economia.
Oltre agi aspetti economici esso implica anche impatti sociali e culturali che possono essere sia positivi che negativi.
Il tutto dovrebbe (o meglio…deve!) poi essere attentamente sviluppato con criteri di sostenibilità per permettere la fruizione di una destinazione senza comprometterne l’ambiente nel suo complesso.








sabato 24 marzo 2012

Genova: Fiera di Primavera 2012 (23 marzo - 1 aprile 2012)


Primavera riaccende la fiera con dieci giorni e dieci sere da dedicare allo shopping, alla gastronomia, allo sport e al divertimento.
E Primavera riaccende e anche il maxi-schermo sul portale d’ingresso: proprio oggi, in concomitanza con l’apertura di Primavera, la mostra annuale più visitata del calendario fieristico genovese, è stato attivato il primo grande modulo di uno schermo con elettronica di nuova generazione che, oltre a segnalare gli eventi in programma e a promuovere in particolare le attività delle aziende liguri, potrà a brevissimo fornire informazioni di pubblica utilità.

Il grande contenitore di Primavera, con 500 aziende presenti e oltre 800 marchi, è una grande occasione di shopping, grazie a una straordinaria possibilità di comparazione immediata, a offerte speciali, alla disponibilità da parte di molti espositori – un classico esempio è dato dai mobilieri associati all’Ascom - di fornire progetti e preventivi dettagliati.
Ma sono le passioni la cifra di questa edizione di Primavera 2012, le scelte per il tempo libero: lo sport, il divertimento, il gioco.

Oggi è la prima giornata dello Spring Break – Run dei Liguri Harley Davidson, organizzato dal Genova Chapter Harley Davidson in collaborazione con Savona Chapter e Portofino Chapter. L’iniziativa, supportata da Comune di Genova, Camera di Commercio, Banca Carige e Fiera di Genova, vede la presenza del truck ufficiale Harley con i modelli della gamma a disposizione dei visitatori di Primavera per le prove.

Dopo la presentazione ufficiale in programma alle 11, il via alla prima “passeggiata” dei partecipanti al raduno, una sfilata che - grazie all’ausilio della Polizia Municipale - non prevede blocchi del traffico.
Partenza dalla Fiera verso corso Italia fino all’altezza del Lido, viale Brigate Partigiane, corso Aurelio Saffi, Caricamento, via delle Fontane, via XXV Aprile, piazza De Ferrari, via XX Settembre, viale Brigate Liguria e Valbisagno con destinazione Rovegno – I Due Ponti.
Domenica sarà la giornata clou del raduno con 500 moto attese da Liguria, Piemonte, Lombardia e Toscana. L’invito degli organizzatori ai genovesi è di abbandonare per un momento il tradizionale riserbo e salutare con simpatia le moto che sfileranno per le vie del centro città e di venire in Fiera per curiosare da vicino e saperne di più.

Intensissimo il programma per gli appassionati di sport: al Genoa Village gli incontri della fase finale della Genoa Values Cup saranno otto a partire dalle 11.30 fino alle 18.45.
Si comincia con Gramsci-Maria Ausialiatrice, alle 12.15 Gaslini – S.Marta, alle 14.15 Molassana Volta, si prosegue con due partite “rosa”, alle 15 Don Bosco – Foglietta, alle 15.45 M. Ausiliatrice-Staglieno, alle 16.30 riprende il torneo maschile con Tommaseo – S.Marta, alle 17.15 M. Ausiliatrice – Don Bosco e alle 18 M. Luigia – 1^ Classifica Values. Sul palco del Palasport E20 presenta alle 13 un’esibizione di bici trial, con replica alle 19, alle 16 di scena gli acrobati del free-style.
Stelle nello Sport presenta sul palco del padiglione C alle 20.45 l’incontro con il Marassi Judo, alle 21.20 con PGS Auxilium. Sport per giovanissimi al Fair Play Village della Sampdoria con il percorso mutlisport alla scoperta di calcio, basket, volley e rugby, ma anche laboratori e interattività per contribuire alla realizzazione dello striscione Fair Play.

Sono dedicate ai più piccoli le attività coordinate da Che Idea! sul palco del padiglione C: il Cabaret Magico del Mago Marti alle 11.30, alle 15 Juriy Longhi e le performance degli artisti di strada del Bubble Street Circus,alle 16 il laboratorio “Mille e più colori” a cura del Centro Ludico Ricreativo “Bim Bum Bam” e alle 17 il Luca Regina Show “Regina 24 Carati”. Trucco per tutti con New Fashion Area Domani che, sempre sul palco del padiglione C, alle 18 propone “Il Trucco dei bambini” e prosegue con “Il Trucco per migliorare l’immagine”. 

Nel padiglione B intorno alla Yole di Bantry, riproduzione di una tipica imbarcazione del XIII secolo, per tutta la giornata laboratori di arte marinara – tra nodi, piccole nozioni di carteggio e di lavorazione del legno – a cura di Atlantic Challenge, l’associazione che si occupa del recupero e della promozione delle antiche tradizioni marinare del Mediterraneo.

E per i bambini c’è anche un piccolo luna-park con il bruco-mela, gli elastici, la pista di mini-gokart, maxi – scivolo e water ball, una grande sfera trasparente che galleggia nell’acqua.
Due gli spettacoli di domani: si comincia alle 19, sul palco del Palasport con la sfilata delle Fast Fone Girls e si prosegue con il grande revival musicale di “Grease” alle 21.

Per gli amanti del mare questa sera alle 19 il primo appuntamento del ciclo “Profondo sub” organizzato dall’Associazione Antica Storia del mare.
L’incontro è con un mito della subacquea: Dino Passeri, presidente dell’associazione e titolare della Drafinsub, una delle aziende di lavori subacquei più quotate a livello internazionale, presenterà alcuni imperdibili filmati d’epoca ripercorrendo la storia dei palombari e spiegando il funzionamento di scafandri e attrezzature che saranno portate per l’occasione.

Presenti all’apertura di oggi: l’assessore al Commercio del Comune di Genova Gianni Vassallo, il presidente della Camera di Commercio Paolo Odone, il presidente di Confcommercio Patrizia De Luise, il presidente Filse Pietro Biglia, il presidente di Fiera di Genova SpA Sara Armella e l’amministratore delegato Beppe De Simone. Brindisi inaugurale alla Locanda di Emmaus, ospiti di Don Marino Poggi – direttore Caritas Genova, Stefano Tabo’ – direttore Fondazione Auxilium e Giancarlo De Benedetti – presidente cooperativa Emmaus.

 
Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 15:30 alle 22:00, sabato e domenica dalle 11:00 alle 23:00, domenica 1° aprile chiusura ore 22:00.
Per informazioni: Fiera di Genova tel. 010.53911 www.primavera-online.it

Frap1964 e Magic Italy


Di lui non so quasi niente e quel poco che conosco non lo verrò di certo a scrivere qua, ma è sicuramente la persona che più m’ha impressionato (positivamente) da quando frequento e scrivo sul web.

Frap1964 poi non ama i complimenti, infatti quando gli arrivano sul suo (Magic Italy) e su di questo blog, non risponde neanche o cerca di sviarne l’inghippo.
E’ facile immaginare che nell'occasione faccia addirittura spallucce e tiri avanti per la sua strada.
Ed è molto probabile che quando leggerà questo post, sempre che non se la prenda a male, mi possa rispondere col: “Ma che stai a dì?".

Ed è anche capitato che dei personaggi famosi, tanto famosi da non immaginare nemmeno, governativi e non, abbiano scritto su “Tuttosbagliatotutt … “ che un tale così potrebbe fare il bene di tantissime agenzie che danno il proprio supporto alle istituzioni dello Stato e che invero fanno dei gran “bei paciughi”.
Mentre questi commenti dai “soliti noti”, ci sono arrivati nonostante frap1964 non li abbia mai risparmiati dalle sue critiche, si però quelle educate e costruttive, proprio come piacciono a me.

Perché oggi scrivo questo?

Beh, perché come ogni giorno gli faccio visita sul blog (dove scrive delle cose intelligenti e di questi tempi non è che se ne trovino poi tante), e nonostante il turismo non appartenga per nulla al suo credo lavorativo, mentre per me l’è in maniera anche troppo esagerata, dalla sue righe scopro delle cose che non avevo neanche mai immaginato del settore che prediligo.

Frap1964 è preciso e ... vabbè, basta così.

Comunque quello di seguito è l’ultimo suo post che copincollo di corsa, e poi ditemi voi se non sia il caso d’inserire immediatamente in quei luoghi là, un tale così!
Magari per far risparmiare qualche bel soldone alla collettività che di certo male non fa.

Ed ecco … italia.it: il sito di Penelope ... e non c’abbiamo neanche uno come Argo! Come a dire, manco un cane che lo riconosce !

 

Secondo Panorama Economy  il ministro Gnudi, novello Ulisse ad Itaca-Italy, dopo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato sulla gara da 2 milioni di euro bandita da Promuovi Italia nel maggio 2010, avrebbe tentato di far valere un vecchio contenzioso con l’INPS della seconda classificata e vincitrice del ricorso, Unicity SpA, per sancirne comunque la definitiva esclusione dal diritto di post-aggiudicazione.
A quanto pare inutilmente.

Le alternative, a questo punto, sarebbero due:
a) accantonare definitivamente il bando di gara di Promuovi Italia e ricominciare da capo, col rischio (praticamente quasi certo) di esporsi a nuovi ricorsi e contenziosi;
b) chiedere un’ “integrazione di progetto”  alla seconda classificata e vincitrice del ricorso per riposizionare il portale da una logica di mera “vetrina” ad una maggiormente orientata alla fornitura di servizi al turista; in pratica, forse, il famoso market-place fantasma di brambillesca memoria.


Non si sa ancora se, come e a quali costi e/o condizioni aggiuntive, ovviamente.
Secondo Panorama Economy la seconda ipotesi sarebbe comunque quella verso cui si starebbero orientando il ministro e Promuovi Italia, stazione appaltante originale del bando di gara.
Se così fosse il recentissimo annuncio sul sito di Promuovi Italia risulterebbe ancor più incredibile ed incomprensibile (o forse no).
Così come certi presunti contratti di consulenza da centinaia di migliaia di euro.
Ma soprattutto non si capisce secondo quale logica, dopo aver emesso un regolare bando e capitolato di gara, con aggiudicazione (vincolante secondo il punto 19.3 del bando di gara) già annullata dal TAR e dal Consiglio di Stato, si possa procedere a post-aggiudicazioni con modifiche delle originali condizioni di gara e/o di progetto senza esporsi, in questo caso sì, ai ricorsi dei restanti partecipanti al bando del maggio 2010.

FATTO
Con bando di gara pubblicato in G.U.C.E. il 18 maggio 2010, Promuovi Italia S.p.A. indiceva una procedura aperta per l’affidamento dei servizi tecnici relativi alla redazione del portale nazionale del turismo www.italia.it, per un importo a base d’asta pari ad € 2.030.000,00.
La ricorrente si classificava al secondo posto; e la gara veniva aggiudicata al controinteressato raggruppamento formato da Monrif Net s.r.l., Paesionline s.r.l., Zeppelin Group s.r.l., avente la prima delle indicate imprese quale capogruppo.
6. A conclusione del percorso motivazionale del quale si è in precedenza data ampia contezza, non può esimersi il Collegio dal ribadire le prese conclusioni in ordine alla fondatezza – nei limiti sopra individuati e con assorbimento dei rimanenti motivi di ricorso – dell’impugnativa principale proposta da Unicity.
A tale determinazione accede l’annullamento degli atti gravati (e, con essi, segnatamente, dell’aggiudicazione disposta in favore del raggruppamento avente quale capogruppo mandataria Monrif Net s.r.l.), al quale non potrà non fare seguito – in ragione della presentazione di una sola offerta, appunto da parte del R.T.I. Unicity, oltre quella presentata dall’aggiudicataria – l’aggiudicazione della gara in favore della ricorrente medesima.
[dalla sentenza del TAR N. 00088/2011]

Nel complesso si è assistito e si assiste tutt’ora, a dir poco basiti, ad un incredibile pastrocchione della direzione di Promuovi Italia che ha già fatto perdere sin troppo tempo e denaro: si dovrebbero piuttosto accertare e far valere le dovute responsabilità della commissione aggiudicatrice di gara; invece sembra che si voglia perseverare sulla strada dell’incompetenza tecnica e gestionale e del classico aggiustamento più o meno “all’italiana” di un inesistente originale progetto strategico del portale nazionale del turismo.
Tanti complimenti al ministro “tecnico” ed al suo staff del DSCT, il cui capo dipartimento, confermato da Gnudi in sede di spoil-system, siede pure nel CdA di Promuovi Italia, con teoriche funzioni di vigilanza: naturalmente ha avvallato, sin dalle origini, tutta la “magica” operazione di gara che va avanti da quasi due anni.
Tutto questo nel solco della migliore tradizione del progetto-disastro più famoso, ridicolo e costoso della storia del web italiano.

Beh, avete capito il perché ho scritto questo post su Frap1964?

venerdì 23 marzo 2012

Turismo accessibile: Gitando.all 2012 apre i battenti ed è subito un grande successo

Più 20 per cento rispetto ai record della scorsa edizione, nel fatturato e nel numero di visitatori.  
Gitando.all 2012 apre i battenti ed è subito successo. 
Oltre 250 espositori, centinaia di bambini delle scuole, tanti affari fatti nel workshop Buy Italy for all, l'atmosfera frizzante delle grandi occasioni. 
A Vicenza, la prima delle quattro giornate della fiera dedicata al turismo "è andata anche oltre le nostre previsioni più ottimistiche", dichiara Roberto Vitali, fondatore di Village for All - V4A® e organizzatore di Gitando.all. 

Negli stand del polo fieristico sono iniziate le attività che animeranno Gitando.all fino a domenica. 
Più di 350 bambini delle scuole elementari e medie hanno affrontato il percorso ad ostacoli seduti su una carrozzina e ammirato "con le mani" i capolavori dell'arte presentati dal Museo tattile Omero. 
Ernesto Magico Maestro ha tenuto la sua lezione di educazione civica mescolata a battute e magie, e i cani da obbedience hanno dimostrato la loro affettuosa preparazione.  

Ospite d'eccezione Matteo Marzotto:"Sono felice di constatare la crescita di una fiera in un settore che, anche nel mio incarico come presidente ENIT, ho sempre considerato di primaria importanza". 

L'evento clou della giornata è stato il workshop "Buy Italy for All": la borsa del turismo accessibile che ha messo in contatto -con la forma dello "speed date" -50 tour operator e agenti di viaggio di 12 nazionalità differenti e più di 80 aziende italiane che offrono strutture accessibili. 
Promozione e informazione sono gli elementi fondamentali per incrementare un mercato potenzialmente molto ampio (secondo la ricerca Touche-Ross il potenziale mercato del turismo accessibile è di oltre 6 milioni in Italia, 50 in Europa e 600 milioni nel mondo) e già in trend positivo, visto che le statistiche della Comunità Europea riconoscono al turismo accessibile un tasso di crescita del 7% nel 2009. 

Domani sarà una giornata campale per Gitando.all. 
A mezzogiorno, dopo la presentazione delle iniziative della regione Veneto sul turismo accessibile, verrà presentato V4A Inside, un sistema brevettato per i-pad per garantire informazioni oggettive e affidabili ai turisti.
.
Si tratta di una app che permetterà a tutti di rilevare l'accessibilità di una struttura secondo un questionario standard, informazioni che la stessa app renderà facilmente fruibili per tutti in mappe quotate e report dettagliati.
Nel pomeriggio al Meeting internazionale del Turismo accessibile parleranno, insieme a Roberto Vitali, i parlamentari europei Carlo Fidanza e Amalia Sartori, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l'assessore regionale al turismo Marino Finozzi e Roberto Rocca, direttore generale dell'ufficio per la programmazione, il coordinamento e le relazioni istituzionali del Dipartimento del Turismo. 
Prevista la presenza del Ministro del Turismo Piero Gnudi. 

giovedì 22 marzo 2012

Piero Gnudi attraverso PromuovItalia ha detto questa cosa che m'ha fatto ridere un sacco


Dovrei fare un censimento generale per decidere quale sia o sia stata la strunz stranezza più grande che abbia mai sentito o visto in tutta la vita in merito a ciò che concerne il turismo (e non sono ahimè di primo pelo), ma quella che andrò a raccontarvi può tranquillamente, senza “odore” di smentita, rientrare nelle prime dieci.


Il nuovo ministro del turismo Piero Gnudi vuole metterci una pezza riguardo al portale Italia.it, e per il nuovo restyling viene offerto un contratto a progetto di tre mesi.

Quindi nonostante la strunz (mannaggia mi sbaglio sempre quando vedo 'ste cose) stranezza stia andando avanti da ben otto anni, ecco che il veloce Gnudi in soli tre mesi crede di poter mettere tutte le cose a posto.

Nell'annuncio, apparso su promuovitalia.it, il portale della Presidenza del Consiglio per supportare l'occupazione nell'industria turistica, si richiede una pluriennale esperienza nella gestione di iniziative internazionali di commercializzazione di prodotti turistici e si offrono le mansioni di coordinamento delle attività delle persone presenti definendo un progetto di rivisitazione complessiva del portale.
.

Nella foto sopra potete vedere il testo completo dell'offerta e se volete ricordare il come l’è andata tutta la storia del “portalone” dai suoi primordi al giorno d’oggi, digitate qui.

E ci troverete anche delle altre belle storielle sui generis.
L’amico frap1964, sul suo blog Magic Italy, in merito alla (innominabile trovata) ha scritto che non sa se piangere o ridere … e infatti ho pianto dal ridere.

E’ l’Italia del turismo che va … poi vi dirò dove; ma forse non è il caso perché penso che l’abbiate già capito.





mercoledì 21 marzo 2012

Angelo Berlangieri e il ripristino degli alberghi chiusi da molto tempo (questo matrimonio s’ha indubbiamente da fare!).


Quando l’allora assessore al turismo della Liguria Margherita Bozzano, s’era nel 2008, decise di porre dei vincoli agli alberghi della Regione, probabilmente non pensò al fatto che sarebbe stato un gran danno al turismo locale.
E così fu (almeno per mia opinabile opinione).

Infatti la Legge regionale 1/2008 dice che eccetera eccetera.
Sta di fatto che l’allora direttore regionale, mentre adesso è lui l’assessore, ha proposto che parte della legge più odiata dagli operatori turistici, se ne ritorni finalmente là, dov’era nata.


E così sia … almeno si spera, e sempre che a qualcuno (quelli che di turismo non se ne capiscono un picchio) non venga in mente di mettere i bastoni tra le ruote!

Ma veniamo al fatto.

Cinque giorni fa le modifiche alla legge del 2008 sono approdate in maggioranza.
«Puntiamo a recuperare le strutture alberghiere esistenti» è stata la presentazione dell’assessore regionale al Turismo, Angelo Berlangieri, in aula.
Ma sul passaggio normativo che consente ai proprietari di alberghi chiusi da molto tempo, o che non riescono più a stare sul mercato per finanziare la riqualificazione con la parziale trasformazione della destinazione d’uso entro la percentuale massima del 40% della superficie lorda abitabile originaria, o del 30% di quella risultante, sommando all’originaria l’eventuale ampliamento, la Federazione della sinistra ha battuto il suo alt.
«È sbagliata l’impostazione di questa legge, così si continua a rispondere alle esigenze del partito del mattone, non a quelle degli operatori turistici» hanno detto Alessandro Benzi e Giacomo Conti della Federazione della sinistra.


Ma chi sono Alessandro Benzi e Giacomo Conti che “osano” parlare e decidere delle cose sul turismo nonché sul cemento?

Beh, Alessandro Benzi (FdS) è laureato in Scienze Politiche, quindi niente turismo e niente cemento.
Poi è stato consigliere della Provincia per circa due anni, mentre adesso è consigliere regionale con la Giunta di Burlando.
E’ contro la Gronda (e qui il cemento c’entra, ma non il turismo, perchè la Gronda al turismo serve; eccome se serve), poi dal web s’evince che parla anche di Sanità e qui mi fermo.
Certo che mi fermo, poiché quelli che parlano di tutto e di tutto sono “professoroni” col perentorio “niet” non mi sono mai fidato … e ho fatto sempre bene.

E chissà se cercando cercando su Google, non si possa anche trovare che ha “sentenziato” anche sulla scuola (beh, ha studiato e a scuola c’è per forza andato, ma chi non l’ha fatto?), oppure e magari, il Benzi le sue belle parole le ha spese anche per la sicurezza, oppure perché no (?), sul commercio, o già che siamo anche sull’agricoltura, dai!
D’altronde se non s’intromette con qualche bel “niet” su qualcosa e di conseguenza va a finire sui giornali, chi vuoi che se lo fili?
Io di certo no ! Questa sarà di certo la prima e l'ultima volta che ne scrivo, parlo o parlerò!

Il Giacomo Conti (toh, anche lui del FdS) è stato consigliere regionale dal ’05 al ’10 mentre adesso è tra i segretari del consiglio regionale, è laureato (non ho trovato in che cosa) e appartiene agli Impiegati Amministrativi con Mansioni Direttive e di Concetto.
Concetto a cui forse (mia semplice opinione) manca il turismo.
E se vai a cercare sul suo sito per capire di cosa s’intende, ecco che leggi che per debellare il Cinipide del castagno (una malattia) è necessario … poi non manca la sanità (e chi non ne sa qualcosa al giorno d’oggi?) … il lavoro (immancabile), e dulcis in fundo il turismo.
Eh si, tempo fa disse (in sei righe) che bisognava levare il presidente dell’Agenzia turistica “In Liguria” perché costava troppo.
Tutto qui.

Per farla in breve … ma che cosa ne sanno questi due di cosa può essere giusto e di quello no, in un comparto di cui (probabilmente), hanno le stesse conoscenza di chi ha fatto la settimana bianca a Spotorno?

Vabbè, passiamo a cose più serie.

Tutto fa brodo: un patrimonio alberghiero un po’ demodé, la crisi economica, il dover concedere qualcosa agli albergatori liguri che quattro anni fa si sono visti vincolare le strutture per dieci anni. Così dopo due anni di incontri serrati con gli operatori, Berlangieri ha spiegato che «l’obiettivo è mettere in campo, in una situazione economica difficile, delle iniziative che sostengano l’occupazione e lo sviluppo del settore».
Tra le novità che la revisione della legge introdurrà c’è la possibilità per gli alberghi chiusi (circa 110 in Liguria) di utilizzare parte della volumetria per autofinanziare interventi di riqualificazione. «Se si riuscisse a recuperare il 60% dell’esistente - ha osservato Berlangeri - si avrebbero 60 nuovi alberghi con 700-800 nuovi posti di lavoro». Idem per le strutture che troppo vecchie per essere competitive sul mercato turistico.

E allora ... questo matrimonio s’ha per forza da fare.
E se lo dico io che a Spotorno ci vado per andare al mare …

P.S.: Se poi il Benzi e il Conti mi volessero dire dov'è che aumenta il cemento ... ovviamente al di fuori delle costruzioni già esistenti ...
Ma forse l'è meglio che non mi dicano niente, anche perchè a questa gente che pur non essendo inserita nell'ambito e si lasciano andare al "niet" ad oltranza, non rispondo nemmeno!

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