mercoledì 28 settembre 2016

Come vanno i treni in Liguria... ... ... ... ... ... ... ?!?

Gianni Berrino (Fratelli d'Italia) è l'assessore regionale dei trasporti della Liguria da circa un anno e quattro mesi...
Oggi 28 settembre 2016 alle ore 14:12 alla stazione di Rapallo...
Ciao, scusa, è questo il regionale delle per Savona delle 14:14?
No e' L'intercity delle 11,40.
P. S.: Gianni Berrino, purtroppo, è anche l'assessore del turismo... 

Ma dico: ma almeno una cosa (una sola, neh) la vogliono fare bene all'Enit... si o no ? (giornata mondiale del turismo... disabilità)

... e cosa fanno questi?... questi “naturalmente” sono quelli dell'Enit (e chi sennò), e manco a dirlo...
ripropongono un video dei tempi andati, periodo Gnudi, marzo 2013, tre anni e mezzo fa, non so se mi spiego (ved. qui)... con poco più di 35K di visualizzazioni in tutto 'sto tempo e con soli 222 thumbs up. 
… alla faccia dell'innovazione e del come siamo bravi che si dicono da soli... con ovviamente la pletora di annessi e connessi che gli dicono pure che è vero (... e poi ti chiedi il perché il turismo qui non va come dovrebbe?).
Che poi ci sono tanti modi per parlare di accoglienza e disabilità...
Ad esempio, dal punto di vita tecnico-comunicativo, questi funzionano molto ma molto ma molto meglio, imho (ved. Qui e video sotto)... 600.000 click solo su Youtube e 11.000 thumbs up in pochissimi giorni.
 
Possibile non si possa inventare una cosa ironica in chiave turistica?... chessò...(22.000 click e circa 500 thumbs up... praticamente più del doppio del loro video da laurea breve (per via del fatto che anche quella si fa in tre anni circa).
Basta rivolgersi alle persone "giuste" e pagarle il giusto, imho.
No?
E magari non pensare d'essere dei geni anche perché non si vede proprio.
Poi di programmare la cosa per tempo, facendo una cosa diversa e non prendere un video di oltre tre anni fa, no, vero ?

… e sarebbero “questi” che dovrebbero rimettere in piedi l'Enit ed il portalone italia.it ?... dai su, ma non scherziamo, per cortesia. 
P. S: E non vadano a dire in giro che l'hanno fatto per risparmiare... eh !... anche perché pare che di viaggi a gogò ne facciano a iosa. Poi per che cosa... ? 

... e mo aspettiamo la risposta dalla Presidenza del Consiglio e da Dario Franceschini...


Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09587
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Lunedì 26 settembre 2016, seduta n. 679
PRODANI, MUCCI e RIZZETTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:

nell'articolo di Alberto Crepaldi «Turismo: l'Italia vola mentre Enit sembra su
“Scherzi a parte”» pubblicato sul sito internet www.glistatigenerali.com il 6 settembre 2016 è citata la dichiarazione del presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, che, nel commentare l'incremento delle presenze registrato in Italia nel 2016, ha affermato: «si tratta di numeri di tutto rispetto che non ci devono però indurre a crogiolarci sugli allori: al Governo, che si accinge a varare il Piano Strategico Nazionale del Turismo, chiediamo di sganciare le zavorre che limitano la competitività delle nostre imprese»;

Crepaldi ha anche sottolineato il ruolo di Enit (Agenzia nazionale del turismo) nella campagna
digital, coordinata con le sedi estere e le regioni in occasione dei Giochi della XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro che, secondo le intenzioni, «(...) avrebbe dovuto ricominciare a veicolare il brand Italia sui mercati mondiali del turismo. Invece si è reso protagonista, nelle ultime settimane, di gesta tafazziane memorabili (...)». In particolare, l'articolo ha riferito della campagna di comunicazione #ilikeitaly elaborata da Enit: per celebrare ogni atleta medagliato, l'agenzia, utilizzando un'immagine, ha richiamato l'origine regionale dell'atleta, attraverso un piatto o un prodotto della sua gastronomia, con una grafica creata al momento;
il sito internet
Italia.it, portale istituzionale gestito dall'Enit e rivolto alla promozione turistica del nostro Paese, ha diffuso le foto degli atleti medagliati in abbinamento ai territori di provenienza o ai prodotti tipici attraverso i profili dei social network Twitter e Facebook ottenendo, tuttavia, un numero esiguo di retweet e like;

tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.it, blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura, curato da Luciano Ardoino, il 23 agosto 2016 ha approfondito la strategia comunicativa di Enit durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro e, a riguardo ha osservato come «la responsabile del digitale e dell'innovazione dell'ente di marketing turistico assunta da circa un mese, Roberta Milano, si auto elogia su Facebook con queste parole: Al lavoro da pochi giorni, una lotta incredibile contro il tempo, ma volevamo sfruttare l'occasione delle Olimpiadi e il legame tra eventi sportivi e turismo». Ardoino ha spiegato che «in poche parole avrebbero menzionato sul web chi avesse vinto una medaglia alle Olimpiadi, accompagnate da foto di piatti culinari caratteristici della Regione di appartenenza. E le Regioni che non hanno avuto dei partecipanti medagliati ?»;

il 18 agosto 2016, nell'articolo «Telegramma ... agli incapaci»,
il blog sopra menzionato ha spiegato che, durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro, mentre «tutte le nazioni partecipanti (in totale 207) hanno attrezzato uno spazio espositivo aperto al pubblico ed arricchito di incontri tra imprese nel centro cittadino (progetti start up incontri B2B etc.), l'Italia ha aperto lo spazio “Casa Italia” dove ci si può accedere tuttavia solo per inviti e situato a 20 chilometri dal centro città (...)». In Italia il titolo V della costituzione, riformato dalla legge costituzionale n. 3 del 2001 demanda alle regioni la responsabilità del turismo; continua l'articolo pubblicato sul blog «Regioni presenti... zero»; 

gli articoli di Crepaldi e Ardoino hanno, in ultimo,
analizzato la «Serata Enogastronomica nei XXXI Giochi Olimpici», evento tenutosi il 18 agosto 2016 nella città di Rio de Janeiro e organizzato da Enit per presentare al mondo turistico brasiliano le eccellenze enogastronomiche delle regioni italiane;
il menù scelto dall'agenzia per la serata, organizzata presso il consolato italiano per mancati accordi con il Coni davanti a una platea selezionata di duecento ospiti tra
tour operator locali, giornalisti, rappresentanti dei media ed esponenti della cultura, è stato caratterizzato da «errori e “incidenti” grossolani». Inoltre, non erano presenti i piatti tradizionali di diverse regioni italiane (Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia, l'Umbria, il Molise, la Basilicata e la Calabria);

il 21 settembre 2016, Ardoino in un articolo ha riportato la strategia comunicativa di Enit e ha commentato che «sconsolante è il panorama comunicativo in cui ci muoviamo: al momento non sembra esserci un coordinamento capace di far risaltare le bellezze che il mondo ci invidia e ogni giorno ci ritroviamo davanti a politiche di cattiva gestione del patrimonio culturale ed artistico. E se dobbiamo far riferimento alle campagne digitali apparse in estate, forse qualche riflessione in più potrebbe aiutare. Avete mai avuto modo di osservare la campagna Enit che abbinava le medaglie olimpioniche italiane alle specialità enogastronomiche dei rispettivi luoghi di origine. (...) Ma ve lo immaginate il ricco turista asiatico, che preso durante le olimpiadi da una irrefrenabile voglia di Italia, consulta su
twitter i profili social di Enit e scopre che sarà uno spasso poter assaggiare il Bollito Misto che ha scoperto grazie ad una brutta foto che celebra una medaglia italiana ?» –:
se il Governo, alla luce dei fatti esposti in premessa, e per quanto di competenza, intenda chiarire le ragioni del mancato coordinamento tra Coni e l'Agenzia nazionale del turismo in occasione delle Olimpiadi di Rio De Janeiro;

quali siano gli orientamenti del Governo alla luce di quanto esposto in premessa in merito alla strategia
digital proposta dall'Enit durante i Giochi Olimpici.
(5-09587)


 

lunedì 26 settembre 2016

Turismo: "naturalmente" l'hashtag #fogliameinitalia

M'arriva l'avviso che Frap1964 ha scritto un nuovo post e come al solito vado di corsa a vedere (ved. Qui)... d'altronde Magic Italy è uno dei pochissimi blog intelligenti che trattano di turismo, imho, e...


… ma dai non si può, e no che non si può.
L'hashtag che all'Enit (Roberta Milano ndr.) si sono “inventati” è da URLO, sì ma non da un urlo piacevole, no, da URLO di... #macheminkiaé.
Ma chi si sognerebbe mai di intitolare una qualche campagna, sul web o meno, come #fogliameinitalia o la sua traduzione in lingua inglese ?
Suvvia... e il prossimo step sarà forse i pupazzi di neve in Italia ?


Che poi foliage in italiano vuol dire anche chioma... e sai in stile Hairstyling italian selfie su sfondo di paesaggi nazionali autunnali e coinvolgendo parrucchieri famosi... se non tirano su una valangata di “I like” come da ridere ?
Eh già, ci sarebbe proprio da ridere se non fosse che... 


Che poi quei belin di hashtag, tweet, mi piace e chi più ne ha più ne metta, non servono praticamente ad una mazza fionda, beh; ormai si spera che l'abbiano capito un po' tutti... ovviamente a parte chi ci lavora che ha tutto l'interesse per convincere qualche fesso della loro utilità nel fare arrivare più turisti.


Da personali ricerche, ma non solo mie, il risultato è che quelle “belin” di cose riportate sopra (hashtag etc.) non producono una cippa... infatti è così che delle Regioni che hanno avuto un'engagement pazzesco (il passa parola di un tempo che adesso avviene attraverso il web), dei retweets a volontà e numeri spropositati di “I Like”, ma che di turisti... nisba.
Viceversa quelle Regioni che della cosa non è potuto fregare di meno, ecco che di turisti ne ha ricevuto a flotte... con l'ausilio dell'aumento della qualità e di ottimi progetti o piani di marketing. 
E come esempio sull'inutilità degli hashtag eccetera (ved. Qui)... i numeri sono di due anni fa ma da allora è sempre stato così, se non peggio.... le Marche nel 2014 ebbero il doppio di followers stracciando la seconda classificata, ma persero il 36% delle presenze, tanto per dirne una... oppure la Toscana che risultò prima in tutte (engagement, followers, facebook etc.) ma persero il 7% dei pernottamenti... viceversa la Valle d'Aosta che stazionava in quelle classifiche del picchio (e per picchio intendo quelle che non sono di certo le prime), ebbe però in incremento turistico del + 48,20%.


E naturalmente, manco a dirlo quando si tratta di 'ste (vabbeh), la Liguria s'è subito “aggiornata” a questa str... anezza ed è partita con la medesima cosa (ved. Qui).... e sempre “naturalmente” si sono lodati con: dopo il successo estivo con l'hashtag #lamialiguria... eccetera eccetera... parte il marketing autunnale... facendo vedere le foglie ?
Ma successo estivo decché ?... che tutte le altre Regioni italiane sono andate molto meglio assai e pure tanto con percentuali della madonna a due cifre (ved. Qui) a causa dei noti fatti del terrorismo internazionale ?


ed ancora “naturalmente” al commissario del marketing turistico ligure, Carlo Fidanza (naturalmente un trombato politico)... che “naturalmente” non dispone di nessun specifico pregresso nel turismo (ettepareva)(ved. Qui), come d'altronde il suo assessore Gianni Berrino che s'è circondato a sua volta di “gente” che il turismo non l'ha mai masticato (agenti immobiliari e ma tutti del medesimo partito dei Fratelli d'Italia (così, tanto per far capire come vanno le cose da quelle parti), beh; credo che gli abbiano rinnovato l'impegno semestrale poiché il 26 luglio 2016 scadeva, ma è ancora lì.

P. S.: Gli hashtag, i tweet e Fb si usano per particolari circostanze e in questo caso sono utili, ma non si usano per... capre.

domenica 25 settembre 2016

Turismo: quelli che sono fessi due volte per colpa della gelatina grigia dei furbi

«Entro settembre il piano per il turismo verrà portato in Cdm», affermò agli inizi di luglio 2016 Dario Franceschini nel corso di una question time alla Camera dei Deputati (ved. qui).

… solo che nella settimana precedente di settembre, beh; nessuna delle due X Commissioni (Camera e Senato) fu chiamata a fornire il parere sul piano... risultando quindi praticamente impossibile che entro settembre il piano venga portato in Cdm...

Nel frattempo, manco a dirlo, nemmeno la prossima settimana le X Commissioni di Camera e Senato esamineranno l'inutile nuovo Piano strategico turistico nazionale, continuando così a fornire alibi perfetti, a MiBACT ed ENIT, per non fare nulla di concreto e per rimandare ogni cosa ai tempi a venire... a parte continuare a contare i click sui post di fb e twitter, naturalmente, e costruirci sopra delle gran supercazzole atte solo a giustificare il pagamento di decine e decina di migliaia di euro/anno a dirigenti inconcludenti.
Tutto questo per quanto riguarda il Governo... mentre per le Regioni ?
La stessa cosa e anche peggio.


Di vero marketing non se ne parla (Liguria docet), ma non mancano di sollazzarsi con i dati dei click, degli engagement e belinate varie che forniscono numeri per effimera ed inutile sola curiosità poiché non rispecchiano mai il vero andamento degli arrivi e delle presenze turistiche... e logica zero virgola zero... e li pagano pure... però fanno contenti i fessi che in queste cose ci credono, ma che non si ricordano che le pagano anche loro... quindi: fessi due volte.


sabato 24 settembre 2016

Turismo: la Spagna e la loro spasmodica ricerca della qualità

O si continua a non voler capire oppure chi amministra il turismo in Italia dovrebbe pensare a far dell'altro (Liguria docet)... mi spiego meglio.
La qualità non è uguale alla quantità…

e la Spagna, dopo tre anni di record assoluti negli arrivi turistici e oltre 70 milioni di viaggiatori previsti e addirittura sorpassati nel 2016, è da mo che ha cominciato a pensare alla possibilità di un cambiamento di modello... e non è che ci volesse poi molto, neh!
Solo che qui da noi si pensa soprattutto ai risultati degli engagement regionali, ai socials, a quanti click ha ricevuto quel dato post o quel belin di video che il solo arrivarci in fondo è già un'agonia... nel mentre la qualità se ne va sempre più per la tangenziale fino ad arrivare a quel paese... ma che ci vadano quelli che amministrano in 'sta maniera a quel paese.

Ma quanti sono i turisti che si adattano alle svalutazioni di quella data meta?... lo dico io?... beh, allora tutti se non c'è la qualità.
Mentre per il buon marketing te lo puoi sognare che si facciano i famosi due conti sul tipo...
... ma quali sono i turisti che spendono di più ?... e in che cosa li spendono ?... qual'è il settore merceologico che la va per la maggiore nelle altre nazioni in quel determinato periodo di tempo ?... quale paese ha in quel periodo, o prevedibilmente nel prossimo futuro, una moneta forte ?... come si risale a queste considerazioni ?... e almeno un'altra mezza dozzina di elementi basilari per poter effettuare una importante ricerca nel mercato turistico... mica pizza e fichi, neh!... no, qui fanno solo ed unicamente quel belin di engagement del cavolo per accontentare i più fessi.
N. B.: Chi quelle ricerche che sta realizzando adesso la Spagna le effettuava già oltre vent'anni fa (e uno lo conosco), ecco che le aziende turistiche che dirigeva lavoravano perennemente, nell'arco dell'intero anno, in full booking... 100%... e se pare poco... mentre l'unico problema, ovviamente, era che così non si potevano incrementare né gli arrivi né le presenze (questo però forniva al personale dell'ufficio del marketing molte più ore per altre cosette), ma migliorava la qualità e di conseguenza il fatturato...

ma finalmente... la massificazione dei visitatori ha vissuto il suo tempo ed ha necessariamente originato un altro argomento a favore di un cambiamento... questo se davvero si vuole restare al passo dei tempi e magari migliorare prima che altri arrivino a questa conclusione.
Intendo che ormai le attività tradizionali come sole e spiaggia e ben poco altro etc., non rendono più per ottenere un aumento del livello di spesa.
Gite in bicicletta, fiere enogastronomiche o quegli eventi che non sono nemmeno edieci e qualche volta neppure ecinque etc., sono sì importanti perché il mucchio fa gente (nel mentre le due cose possono convivere tranquillamente), ma ci vuole qualcosa di più.
E quel più dev'essere la qualità che offri a quelle nazioni che ti interessano seguendo alla lettera i loro primordiali allettamenti, perché è solo così che... ma andiamo avanti sul modello spagnolo che così si capisce meglio
.
Madrid, per esempio, non vuole perdere uno solo dei turisti cinesi e quindi s'è collegata alla città di Shanghai con due nuove rotte aeree gestite da Iberia e China Eastern.
E all'inizio del mese di giugno, ecco che ha aperto un volo per Hong Kong.
Aeroflot poi collega Mosca con la città di Valencia, e la stessa compagnia aerea ha anche stabilito delle rotte verso Alicante.... beh; ben lontani da come avviene a Genova, tanto per dirne una, dove in poco tempo s'è perso due rotte importantissime per l'economia turistica ligure (navale e aerea).
Ma come ci sono arrivati in Spagna a questo ?
Semplice, offrendo ai T. O., non le solite trite e ritrite cose, bensì...
L'operatore internazionale fiscale Global Blue indica un aumento di due milioni di euro di ricavi dai commercianti della zona... così tanto per dire, neh!
In poche parole è la redditività sulla qualità l'obiettivo.

Cina, India, Corea, il Golfo Persico, gli Stati Uniti e la Russia sono, secondo un rapporto da parte dell'ente spagnola “Shopping Turismo Institute”, gli emettitori di qualità del turismo per eccellenza.
Ed è a loro che si sta dando da fare la Spagna in questi nuovi suoi primi passi, con l'intenzione di prendere il comando nella corsa globale per la conquista del turismo di lusso.
Tuttavia, questo non è una cosa nuova.
Il governo spagnolo l'aveva già fissato come obiettivo nel Piano turistico integrato nazionale (2012-2015).
Però la Spagna deve ancora raggiungere pienamente il turismo di qualità; deve superare alcuni ostacoli per prendere le distanze dalle nazioni più visitate e dal tipo più richiesto di viaggiatore... in poche parole sta attuando un complicatissimo piano (vallo a spiegare qui in Italia e vedrai che non lo capiscono di certo... sempre che vogliano capirlo e che gli interessi) per discernere con le altre nazioni con lei turisticamente in competizione.
Un lavoro davvero certosino studiato e realizzato da grandi professionisti di questo comparto... non dei bla bla bla della digitalizzazione o derivati e simili.
In Spagna hanno idee, e questo è importante, ma mancano di specificità.
Dovrebbero essere promosse di più le barriere logistiche come Visa ed essere meglio posizionati nei paesi di origine, spiegano da Global Blue in Spagna.
Come ad esempio l'Italia che dispone di un brand unico al mondo, non certo per meriti istituzionali... infatti abbiamo un ottimo brand di cui però non sappiamo approfittarci.
La Spagna potrebbe aumentare il suo reddito con l'acquisto di 4.100 milioni di euro a 8.700 milioni di euro, in base a questo turismo commerciale, e poter quindi aumentare il numero di turisti di qualità dall'11,8% attuale, al 25%.
Al contrario, aumentando la crescita del turismo a basso costo, beh; questo significherebbe la perdita di entrate di 10.000 milioni di euro.

Il turismo è soprattutto destagionalizzazione per il vero turismo di lusso, che ha una gamma di disponibilità, e che si apre a gennaio e si chiude a gennaio dell'anno dopo.
E non è che il turismo, tanto per fare un esempio, sia solo cultura urbana, spiagge etc. durante il periodo estivo, il turismo ricco è non sovraffollare.
Se si vuole migliorare la qualità del viaggiatore, si deve innanzi tutto aiutare le piccole imprese del turismo, oppure... e non massacrarle di tasse e balzelli vari... vedi anche il sommerso o derivati (vendite degli extracomunitari etc.) che non devono esistere.

In Spagna, a capo di questo gruppo della nazioni che più spendono, secondo Madrid & Beyond, ci sono gli Stati Uniti.
Infatti i cittadini degli Stati Uniti spendono in acquisti in Spagna il 3% dei ricavi totali forniti dai visitatori europei.
Ma secondo il Barometro del Turismo Shopping in Spagna, Global Blue, questi hanno aumentato la loro spesa del 42% nel primo trimestre, grazie alla forza del dollaro nei confronti dell'euro... capito ?
In poche parole non aspettano le Fiere ma agiscono immediatamente non appena le si presenta l'occasione buona.
Anche i russi sono degli ambiti visitatori.
E il 2016, in Spagna, sarà l'anno in cui lo shopping tax free (esentasse e altra dolentissima nota stonata per l'Italia) raggiungerà i 2.300 milioni di euro.
E questo è un non trascurabile più 15% rispetto all'anno precedente.
I Russi hanno acquistato il 12,5% in meno in Spagna nella prima metà del 2016.
Ma non erano soli.
Gli asiatici che fuggono il sole e la sabbia, sono però attratti dallo shopping... ed è stupidamente e banalmente sciocco fargli vedere solo delle distese di spiagge di sabbia, i panorami mozzafiato, i ristoranti e belinate varie come hanno fatto qui in Liguria, col solo risultato che quest'anno i cinesi sono calati del circa 25%.
I cinesi in Spagna spendono quattro ogni 10 euro nello shopping.
E un qualcosa lo vorrà pure dire e lo insegna, porca paletta e mannaggia agli ignoranti che mettono a comandare questo settore.
La spesa dei cinesi, si concentra principalmente sui gioiellieri e orologiai.
In particolare, secondo il Fortuny Circle, i cinesi spendono due volte in Francia di ciò che invece spendono in Spagna (1.666 euro rispetto a 975 euro nel 2014).,, ed ecco compreso il perché adesso gli spagnoli corrano immediatamente ai ripari.
Noi?... lasciamo perdere va.
Mentre di quanto spendono i cinesi in Liguria è meglio non dire... c'è solo da vergognarsi.

Tutto ciò che sta avvenendo in Spagna andrà quindi a migliorare le aspettative della redditività del turismo. 
Una delle ultime iniziative sarà il vertice Turismo Shopping & Economia , la cui seconda edizione si terrà a Madrid negli ultimi due giorni di novembre di quest'anno.
Questo vertice a livello europeo mira a promuovere il turismo dello shopping come un fattore economico fondamentale dello sviluppo urbano. 
Dietro ci sarà lo shopping Turismo Institute, che nel 2015 ha incontrato... ma che lo dico a fare che tanto qui i buffoni sanno già tutto.

venerdì 23 settembre 2016

Alé... e ci risiamo con le gare/bandi dell'Enit...

per la nuova gara ENIT Mice IBTM World a Barcellona 150 mila € ovvero 375 €/mq (ved. Qui)... ma allora perché al WTM di Londra s'è ipotizzato un costo equivalente e pari a 530 €/mq , mentre per Los Angeles 306 €/mq (ved. qui) ?!?

Va bene che per Londra c'è in più il ristorante per i VIP e i rappresentanti regionali, oltre ai gadget, ma non pare proprio pochina la differenza, anche perché lo spazio equivalente dello stand per Londra è 5 volte quello per Las Vegas, però il costo sul bando diventa quasi 9 volte tanto.... boh!... chissà!
giuro che non ci capisco 'na mazza fionda seppur di stands in vita e in giro per il mondo ne abbia fatti organizzare e quindi seguiti qualche centinaio... almeno.

Noto però che hanno corretto i colori della bandiera italiana del ring sospeso, e che questa volta siano stati messi seguendo la logica e secondo ciò che è scritto sulla nostra Costituzione... il verde sopra e via di conseguenza.
E naturalmente a noi che l'avevamo notato e scritto prima che mettessero in scena quell'obbrobrio di svolazzo brambillesco (ved. Qui), beh; nemmeno un grazie e buona notte al secchio... eppure la stessa Roberta Milano che ne ha deciso la scelta e che adesso l'ha accolto a braccia aperte, ai tempi della Brambilla (che fece il medesimo errore... neanche non bastasse una volta) l'aveva contestato, se non erro.
Detto ci porterà a non narrare più, prima, i loro eventuali errori (tanto l'Enit lo seguiamo con passione, volontà e tanta ma proprio tanta curiosità... e chissà quante altre volte ci verrà fornita l'occasione e presumibilmente molto più che nel passato)... mentre da adesso li scriveremo solo dopo che li avranno eseguiti.
Tiè, così imparano !

... com'erano disposti i colori prima del nostro post...


... e come sono adesso.


Resta però il fatto di questa esagerata disparità del prezzo a mq. tra una manifestazione fieristica e l'altra... senza nessuna razionalità apparente... imho.

E poi, diciamocelo dai, ma questo stand a me pare davvero misero, sobrio e tristerello... eh ! (ved. Qui).

E poi chiediamoci pure un'altra cosa va... La Soleil2000 ha vinto la gara per la progettazione del concept dello stand (ved. Qui)... e va bene.
Su quel concept (stand sempre uguale, nelle tre versioni previste dalla gara) vengono poi fatte le gare per l'allestimento vero e proprio degli stand nelle singole fiere... e va bene.
Quelle gare sono aperte (ved. qui)... e va bene.
Ma perché nell'allegato A (ved. qui) del bando/gara hanno messo la presentazione della Soleil2000 se il TERMINE RICEZIONE OFFERTE è aperto a tutti (deve avvenire entro le ore 13 del 10 ottobre 2016) ?!? … certo che se poi la Soleil2000 partecipa pure alle gare per l'allestimento...

Diciamo che se in ENIT fossero un minimo minimo più professionali... imho... pubblicherebbero il concept della Soleil2000 in un documento ENIT (visto che ora è di loro proprietà) e non in un documento a marchio Soleil2000.
Ma, nel caso specifico, è come chiedere a questa gente di andare sulla luna... mi sa !

mercoledì 21 settembre 2016

E se avesse ragione Briatore ?

Ma cosa ha detto?
… ha bacchettato la Puglia per le sue masserie, non adatte a ospitare i ricchi che cercano sistemazioni extra lusso (ved. qui)... ma è chiara l'allusione anche ad altre Regioni... almeno credo.

Ed ha aggiunto... “Ci sono persone che spendono 10-20mila euro al giorno quando sono in vacanza, ma a questi turisti non bastano cascine e masserie, prati e scogliere: vogliono hotel extralusso, porti per i loro yacht e tanto divertimento... a cui aggiungo che è proprio così che si muove l'indotto, e non per altro il più ricercato è appunto il turismo congressuale, che notoriamente, procapite, è quello che porta guadagno a moltissima gente.

Ritengo inoltre che Briatore l'abbia detto sì per criticare, ma costruttivamente, mentre invece da più parti nel web gli si è dato addosso.
E anche se la Puglia dispone degli ottimi 5 stelle è molto probabile che non si sia capito il messaggio... ma si sa che in Italia è sempre così.
Chi davvero sa e dà buoni consigli, ma... da Bocca di Rosa di Fabrizio de Andrè...

... Ma le comari di un paesino
non brillano certo d'iniziativa
le contromisure fino al quel punto
si limitavano all'invettiva.
Si sa che la gente da' buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio
si sa che la gente da' buoni consigli
se non può dare cattivo esempio...

Ad Aprile, alla chiusura degli Stati Generali del Turismo, Evelina Christillin (Presidente dall’ottobre del 2015 dell’ENIT) aveva dichiarato:
Dobbiamo andare verso Est, in Cina, India, nei Paesi del Golfo, in Corea. La capacità di spesa dell’europeo è mediamente più bassa.
Per aumentare il livello del turismo, non necessariamente bisogna fare leva semplicemente sui numeri, ma serve aumentare il fatturato e cambiare il mix dei turisti.
Ma come, anche lei pensa a turisti più ricchi?... e vuoi vedere che ne ha azzeccata una (questo l'aggiungo io).

Quali politiche turistiche stiamo adottando?
A quale modello turistico ci stiamo ispirando?

Anche la Christillin ha in testa un modello che punta all’aumento del fatturato, a turisti più ricchi.
Di base, sconsolante è il panorama comunicativo in cui ci muoviamo: al momento non sembra esserci un coordinamento capace di far risaltare le bellezze che il mondo ci invidia e ogni giorno ci ritroviamo davanti a politiche di cattiva gestione del patrimonio culturale ed artistico.
E se dobbiamo far riferimento alle campagne digitali apparse in estate, forse qualche riflessione in più potrebbe aiutare.
Avete mai avuto modo di osservare la campagna ENIT che abbinava le medaglie olimpioniche italiane alle specialità enogastronomiche dei rispettivi luoghi di origine.
Una cosa che forse neanche... vabbeh, ma cosa lo dico a fare.

Ma ve lo immaginate il ricco turista asiatico, che preso durante le olimpiadi da una irrefrenabile voglia di Italia, consulta su twitter i profili social di Enit e scopre che sarà uno spasso poter assaggiare il Bollito Misto che ha scoperto grazie ad una brutta foto che celebra una medaglia italiana?




… e mi sa che Briatore abbia proprio ragione !
… mentre in Italia è sempre la stessa zuppa...


E poi leggi il marketing della Liguria, quello che i preposti (naturalmente tutti senza pregresso nel settore ma tutti di Fratelli d'Italia) dichiarano d'essere così produttivo e che fa aumentare le presenze (... e per forza, è a gratis) ... sì quello del "paghi due notti e ne dormi tre" che è contro ogni logica della qualità, del commercio e che fa perdere un sacco di palanche al ricettivo, che così anziché aumentare la... ma cosa lo dico a fare.


Di Paola Crema e un pochettino anche di me (e vale a dire quelle frasi che gli sciocchi reputano cattivissime). 



Dario Franceschini e l'ennesima... Bufala

«Entro settembre il piano per il turismo verrà portato in Cdm», ha affermato pochi giorni fa [da notare che la dichiarazione è degli inizi di luglio 2016], nel corso di un question time alla Camera, il ministro Dario Franceschini.

… solo che questa settimana nessuna delle due X Commissioni (Camera e Senato) è chiamata a fornire il parere sul piano.
Quindi è praticamente impossibile che entro settembre il piano venga portato in Cdm...

… pertanto è praticamente possibile che ancora una volta Dario Franceschini ne abbia sparata una delle sue... proprio verybello, va.



domenica 18 settembre 2016

Il Piano Startegico per il turismo è un brodo sempre più lungo

… ed ecco un altro esempio di come la si pensa da moltissime parti in merito al Piano Strategico del Turismo fortemente voluto da Franceschini e chissà (forse) da chi altro.


PIANO STRATEGICO PER IL TURISMO:
UN “BRODO” SEMPRE PIU’ LUNGO

Mario Pusceddu (ISVRA): “Si continua a perdere tempo e opportunità senza definire alcuna scelta concreta su priorità e investimenti”

Il 27 luglio scorso il Comitato permanente di promozione del turismo ha presentato il Piano strategico di sviluppo del turismo 2017-2022.

ISVRA, ha analizzato il documento: “E’ un elenco, sommariamente commentato - osserva Mario Pusceddu, presidente di ISVRA - di cose che si dovrebbero fare, tutte già note da anni. La lunga introduzione statistica non aggiunge nulla, nella sostanza, a quello che già si sapeva”.

1. Il Piano non è un piano
L’esame di ISVRA evidenzia il sostanziale mancato adempimento dell’incarico affidato al Comitato, e ad Invitalia che lo ha supportato, quest’ultima per il  compenso, sembrerebbe di un milione e mezzo di euro: il Piano non è un piano, ma al più uno studio, peraltro privo di contenuto originale.

Se poi parliamo di “strategia” - prosegue Pusceddu - è notte fonda: non si propone da dove praticamentecominciare, secondo quali priorità proseguire, quanto denaro occorre per realizzare i diversi interventi, attraverso quali iniziative politiche reperire le relative risorse”.

ISVRA denuncia un generale equivoco concettuale e terminologico: le 97 pagine del documento trattano di “obiettivi generali” (quattro), “obiettivi specifici” (quattordici), “linee di intervento” (ben quarantanove), ma nulla dicono della cosa più importante: interventi concreti, tempistica, preventivo di spesa e competenze professionali e istituzionali da mettere in campo. Per come è scritto, il Piano non spiega come, da qui in poi, potrà realizzarsi il cambio di passo che ormai da decenni è mancato al turismo italiano.

2. Metodo sbagliato
ISVRA si sofferma anche sul metodo “di condivisione” adottato nella costruzione del Piano: due faraonici incontri di “Stati generali del Turismo” tenuti al Museo Ferroviario di Pietrarsa e una consultazione pubblica tramite internet. E’ stata una scelta molto enfatizzata dal ministro Franceschini, solo apparentemente buona. In realtà il Ministero non si è presa la responsabilità politica di sottoporre alle parti interessate una bozza del Piano per poi accogliere osservazioni e correzioni;

ha invece riempito un calderone delle idee più disparate nel quale si è inevitabilmente smarrito. Difficile immaginare che le annunciate rifiniture finali prima di sottoporre il testo definitivo alle Commissioni parlamentari competenti e poi al Consiglio dei Ministri, possano restituire al documento sintesi e concretezza.

Sorprende poi che, una volta approvato il Piano, proprio quando la condivisione sarebbe stata necessaria, del documento non ci sia ancora traccia ufficiale sul sito internet del Ministero. E non risolve certo le tante perplessità l’annuncio del Ministro che il Piano sarà adottato attraverso “Programmi di attuazione annuali” che saranno pure occasione per renderlo dinamico e in costante aggiornamento.

E’ un brodo - aggiunge il presidente di ISVRA - che si è già allungato attraverso tante fasi interlocutorie e continuerà prevedibilmente di questo passo. Questi continui rinvii di decisioni incisive dà l’impressione è che nessuno sia in grado di guidare il turismo italiano verso una stagione di riscatto”.

3. Nessun contributo allo sviluppo rurale
L’analisi di ISVRA si rivolge infine al proprio settore di competenza: lo sviluppo rurale, di cui il turismo, insieme all’agricoltura, all’enogastronomia, al patrimonio culturale e naturalistico, è componente essenziale e momento di sintesi economica.

Nel Piano non sono mai citati l’agriturismo e il turismo rurale, e già questo la dice lunga sulla sua genericità. Ci sono alcune scontate considerazioni sulla valorizzazione di nuove mete turistiche, sull’interconnessione del turismo con l’agricoltura, l’enogastronomia, il paesaggio rurale, sul recupero di strade rurali, su natura e aree protette. Niente di più.

Nulla si dice su cosa esattamente fare per tradurre queste considerazioni in azioni concrete, siano esse indirizzate a migliorare la comunicazione con la domanda, la fruizione dei luoghi, la qualità dei servizi di accoglienza. E nulla si dice, al di là di generiche intenzioni, su come istituzionalizzare la collaborazione fra Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, Ministero delle Politiche Agricole, Regioni, stabilendo impegni determinati e condivisi, di cui ognuno si assuma responsabilità e sia possibile controllare la puntuale attuazione.

Sottoscrivo tutto.
Come peraltro aveva già scritto Frap1964 (Magic Italy) dopo la prima bozza... su Wired per opera di Alberto Crepaldi e anche qui, che si tratta di un inutile calderone di bla bla bla.
Che ha avuto già il via libera in conferenza Stato-Regioni.
A dimostrazione del fatto che lì nessuno l'ha letto in modo minimamente critico.
Un documento fatto solo per rinviare sine die qualsiasi azione concreta, con l'alibi che prima bisogna approvare il piano strategico, eh... poi i piani attuativi annuali...
Ed Enit nemmeno questo ha... più di qualche slide e una bozza di documento, che non si sa se essere ufficiale o meno, non si è visto altro, ad ora (ma mancava il piano strategico nazionale, eh...).
Prima o poi bisognerà farlo notare anche alla Roberta Milano (ora direttore all'Enit dell'innovazione e del marketing digitale) che per anni, sul suo blog, ora "lucchettato" per motivi facilmente comprensibili, ha indicato come uno dei mali peggiori la mancanza di una strategia sul brand Italia e l'assenza di una visione realmente industriale del comparto... ma un conto è dire così tanto per dire, altro è il da fare.



giovedì 15 settembre 2016

L'hashtag #lamialiguria è una boiata pazzesca

Ma quante persone in percentuale vanno in vacanza in quel posto per aver visto un tweet che descrive un tale locazione ?... e quante lo fanno per averlo notato su facebook o in qualsiasi altro social che la va per la maggiore?


Se non lo sapete, beh; ve lo diciamo qua... lo zero virgola qualcosa ma con numeri davvero infinitesimali, nemmeno utili per i prefissi telefonici.


Eppure sapete quanto paghiamo 'ste minkiate ?
Sì, li paghiamo noi cittadini attraverso le tasse che poi lo Stato elargisce annualmente alle Regioni... e se poi ci mettiamo le palanche che derivano dalle variegate tasse di soggiorno che sono di spettanza dei comuni e che li usano in parte nella stessa maniera, beh; fatevi forza che sono numeri da far paura.
E questo senza calcolare gli stipendi di quella pletora di gente che sul suolo nazionale “lavora” per questa cavolata pazzesca che dovrebbe raggirarsi sulle migliaia di unità, se non qualcosa anche di più... (inseriscono nel web, controllano, esaminano, “ragionano”, chiedono agli amici di pigiare il “mi piace” e di fare il retweet... tu dai a me che io do a te, eccetera eccetera)... quando addirittura non lo fanno a pagamento sui socials.


E poi fateci caso che il “mi piace” e il retweet deriva sempre dal potere che ha chi l'ha fatto in quello specifico momento.
Mi spiego meglio.


Carlo Fidanza (inserito nella posizione di commissario del marketing turistico ligure seppur del settore specifico... vabbeh, inutile ridirlo che ormai lo sanno anche i sassi) e Gianni Berrino (assessore del turismo della medesima regione ma pure del medesimo partito del Fidanza, Fratelli d'Italia... beh, così si capisce il perché hanno inserito Fidanza) dichiarano che loro due sono bravi davvero...
Dichiarano (ved. qui) che a trainare il tutto siano stati anche i click sull'hashtag turistico #lamialiguria che ha raggiunto gli oltre due milioni di contatti... cosa che così ha permesso che le loro percentuali di turisti risultino pazzesche... e via zufolando per i fessi che ci credono ancora.
In poche parole che per lor signori è stato un “BOOM”... ma vediamo un po' che tipo di boom può arrecare un hashtag...


Non molto tempo fa Edoardo Rixi, l'assessore dello sviluppo economico regionale e il suo capo, Giovanni Toti, si recarono in Russia... per noi è una grande opportunità, dichiarava il secondo, mentre l'altro di rimando: la Russia rappresenta un interlocutore importante e strategico per la Liguria, sia in ambito turistico, sia nel manifatturiero... e poi ritornarono indietro.
Giovanni Toti, che non è di certo dammeno del Fidanza e del Berrino, e per far vedere che l'è bravo da matti al pari dei due se non di più, ecco che “sparò” 'sta cosa qua (vedi anche immagine sotto dove appaiono anche due miei commenti)... infatti la tratta con quei velivoli esisteva da mo tra le due città.



Ma nonostante l'enorme sua cavolata... s'è beccato 841 “mi piace” e ben 63 condivisioni che a loro volta hanno per forza di cose portato ad altre condivisioni e bla bla bla... e se poi qualcuno si prende la briga di leggere anche gli altri commenti oltre ai miei, potrà trovarne sullo stile: evvvvvvvvvaiiiiii... fusse che fusse la volta bona... una bella notizia per la nostra Liguria... bravissimo devo darle atto che sta facendo un'ottimo lavoro... bravo Toti avanti così... seguono poi circa una ventina di bravo Presidente eccetera eccetera... a conferma che Giuseppe Prezzolini, col suo Codice della Vita italiana, di ragione ne aveva da vendere (ved. Qui).... avete capito il perché i politici italiani si possono permettere qualsiasi cosa?... finché c'è gente così... campa cavallo che le cose vadano come dovrebbero andare, eh.
Mentre a me che replicavo educatamente la verità... 4 “mi piace” in un commento e 4 nell'altro... e morta là.


E se andate adesso a vedere sulla pagina twitter quante volte quell'hashtag è menzionato dal presidente della Regione Liguria, dal Berrino, dal Fidanza e dalla pletora di gente che lavora in Regione, nei comuni, nelle associazioni etc., ecco che capite in un attimo come fanno a crescere i contatti, a che minkia servono e chi li guarda gli hashtag decidendo poi, dicono loro, di venire in Liguria a fare le proprie vacanze... ma per piacere. 


Oltretutto su questo sito (digitando #lamialiguria) che calcola l'utilità degli hashtag, si evidenzia inoltre chi sono quelli che più di ogni altro lo menzionano pigiando su “engagement” “klout” e “frequency”... e si nota che praticamente solo ed esclusivamente loro.... mentre l'utilità appare nell'immagine sotto.



... praticamente non frega a nessuno...

Che poi il Fidanza e il Berrino sostengano che quel “BOOM” di click sui social abbia permesso la scalata delle Regioni su Twitter fino a rientrare nella Top Ten... beh; altra balla... rossa, verde e pure gialla (che fa anche rima)... anche perché negli anni precedenti del loro avvento, la Liguria c'è sempre stata nei primi dieci, mentre nel mese di maggio 2016, e vale a dire prima che partisse l'hashtag #lamialiguria, negli account regionali la Liguria era 4a (ved. qui), mentre il mese prima (aprile) addirittura terza... quindi con quel belin di hashtag e del loro saperci fare hanno perso qualcosa come 6 posizioni... e anche se non contano una mazza fionda quelle minkiate di engagment e belinate varie, imho. che almeno la finiscano di sparare delle str... anezze.


Infine c'è da aggiungere che quel tanto loro decantato successo (+7,9% rispetto all’anno precedente fatta registrare dagli stranieri e +4,39% dagli italiani).. beh; prima di tutto non si contano le presenze ma gli arrivi che sono di pertinenza della Regione (mica è un albergo), ed ecco che di botto diventano (+ 2% gli italiani e + 5% gli stranieri).
E se andiamo a calcolare che gli stranieri che viaggiano nel mondo sono aumentati dall'anno scorso del circa 5% (dati dell'Organizzazione mondiale del turismo UNTWO) ma che l'Egitto, la Tunisia, la Turchia etc., e da due mesi anche la Francia che di colpo ha perso il 10% dei suoi arrivi... ecco che si parla di qualche decina e decina di milioni di turisti che in Liguria non sono venuti manco in piccolissima parte.... mentre quel misero + 2% è proprio quella parte di turisti nazionali che non è andata all'estero per i noti motivi terroristici.
Pertanto... ZERO virgola ZERO... periodico.
Mentre nelle altre Regioni italiane quella percentuale (gli arrivi, neh!) è nettamente più alta ben oltre le due cifre... beh, era anche facilmente ipotizzabile che andasse a finire così nonostante ci fossero stati tutti i presupposti (attentati dall'altre parti del mondo) per una stagione davvero fantastica... ma da una rapa di sangue non ne esce, quindi... 


… però continuano ad esserci “i fessi” di Giuseppe Prezzolini... e in questo caso non c'è niente da fare.



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