venerdì 31 luglio 2009

Stessa strada, stessa storia, stessa fine..

Cambiano i soggetti ma non il complemento oggetto ma soprattutto non cambia l’intenzione da parte delle istituzioni di prenderci in giro.
Quello che leggiamo su La Repubblica, 26 luglio 1991 e vale a dire che la gente già allora sceglieva i luoghi sulla base del rapporto prezzo/qualità e andava dove non c’erano turbative di ordine pubblico, dove non si consumavano né scippi, né delitti e soprattutto il continuo ladrocinio, come le evidenti carenze delle infrastrutture e dei servizi è cosa risaputa e sicuramente non è una novità, anche se purtroppo è attuale.
Trent'anni non sono bastati per la soluzione.
Parole dell’allora Ministro del Turismo Tognoli che non distano affatto da quelle più recenti della Brambilla, come non lontani nella logica sono i consigli omaggiatici per la risoluzione di alcuni casi. Un esempio ci viene dalla dichiarazione “fantozziana” di Piero Barucci, professore e direttore in economia del turismo dell’Università di Firenze, nonché Presidente dell'Abi e Ministro del tesoro che per incentivare l’immagine negativa del turismo del Mezzogiorno proponeva che chi subisse uno scippo entro il mezzo milione di lire, venisse rimborsato subito, pronto cassa.
Come a dire che, poniamo nel mese d’agosto, sia le forze dell’ordine che la magistratura, dovevano nel breve spazio di poche ore, visualizzare l’autenticità del furto e quindi emettere la sentenza per l’eventuale rimborso.
Bontà sua!
Certamente nel leggere questo “consiglio” ci potrà scappare da ridere ma state certi che nell’occasione qualcuno avrà applaudito e si sarà complimentato dell’ottima idea.
Mentre nel luglio 1993 (ben sedici anni orsono), lo stesso quotidiano così riportava:Il turismo italiano è un settore in lenta caduta e diminuiscono gli stranieri, l'offerta è spesso scadente rispetto ai prezzi richiesti, e gli italiani spendono meno.
Il Belpaese delle vacanze è in crisi mentre il business resta forte, ma sul mercato internazionale la perdita è netta.
Vacanze brevi pochi consumi ma la crisi non ha impedito alla maggior parte degli italiani di programmare un periodo di vacanza.
No, il relax resta sacro, anche a costo di grossi sacrifici e i periodi di vacanza sono diventati più brevi, e i consumi molto più sobri.
Ma anche per quanto riguardava l' industria delle vacanze bisognava fare i conti con il sommerso; le abitazioni private.
Fonte inesauribile per poter incrementare le presenze turistiche a piacimento.
Chi può controllare anche se la possibilità a monte esiste?
Sia per la Margherita Boniver (Turismo) che per il Barucci (Tesoro), probabilmente diventato Ministro a seguito del precedente brillante concetto, la prima cosa da fare era riorganizzare in modo unitario la presenza del turismo italiano all' estero, mentre bisognava creare una nuova coscienza turistica in tutto il paese, perché conta poco vedere belle (?) campagne pubblicitarie quando poi la stragande maggioranza dei turisti stranieri viene in Italia solo perché ne ha sentito parlare bene dai propri amici mentre è importantissima la valorizzazione della cultura e dell’arte.
Pari pari quello esternato dal nuovo Ministro del Turismo, Michela Brambilla & Co.;
stesse casualità, medesime programmazioni ed uguali anche gli avverbi che ci portano a presumere che i risultati saranno anche gli stessi.
Ministri che vanno, discorsi che restano e risultati che non si vedono.

giovedì 30 luglio 2009

Belin che brava!

Se la signora Michela Brambilla, Ministro del turismo, avesse avuto anche una pur piccola consapevolezza del turismo o magari consigliata dalle competenze di qualcuno del suo entourage; “competenze” di cui dubitiamo fortemente, avrebbe certamente capito l’inutilità di qualsiasi azione di regalo all’indirizzo di chi ha subito un torto considerevole.
Mentre su queste pagine era già stata scritta l’azione da intraprendere per non sentirsi negare la proposta; ma vabbé!
Infatti, grazie, ma no!
Grazie e un cortese, fermo rifiuto.
I turisti giapponesi che hanno pagato un conto salatissimo in un noto ristorante romano dicono no all'offerta di tornare in Italia come ospiti del governo: "Perché è una spesa inutile fatta con le tasse del popolo italiano". Yasuyuki Yamada, giapponese di 35 anni, vittima con la sua fidanzata del conto-truffa da 695 euro al ristorante "Il Passetto" di Roma, è netto nei confronti della proposta di tornare in Italia a spese del governo (noi).
Grazie Giappone e grazie della lezione di Bon Ton, il Galateo, che nonostante sia nato in Italia per opera di Monsignore Della Casa, probabilmente non trova grande riscontro nelle conoscenze del Ministro.
Beh, l’augurio è che almeno qualche rinomato albergo della penisola sappia approfittare della situazione invitandoli a trascorrere una lieta vacanza, con poca spesa ma con un buon ritorno d’immagine.
Alitalia compresa; perché no?
Concludo con la considerazione che sarebbe opportuno cominciare a vagliare la possibilità di un rimpasto al Governo e mi riferisco al turismo.

mercoledì 29 luglio 2009

Why Italy?

Yesterday some American friends asked me to speak of my country on my blog with a song by Luciano Pavarotti . That's it!

Something Fun for EveryoneTourists flock to Italy each year to enjoy art galleries and museums, learn about Italy's many historic landmarks, and view the beautiful outdoor scenery. Italy has much to offer both individuals and families. For the golfer, there are courses available throughout the country. Golf courses can be found in the mountains, by the sea, near art cities such as Florence, Venice and Rome, and even by many of the scenic lakes of Italy.The Beaches of ItalyFun in the sun can be experienced by families at one of the many beaches in Italy. There are over 7,600 miles of shoreline snuggling the mainland and islands. The Mediterranean Sea offers some of the most beautiful beaches in the world, and many vacation resorts outline the coasts with sun-soaking sand, lounge chairs and umbrellas. Italy's beaches are known for their cleanliness and safety. Abruzzo, Apulia, Calabria and Tuscany are among the many regions where beaches were recently awarded with the Blue Flag, an award given to beaches that are clean and offer safe bathing areas.Nature Lover's DreamThere are 20 national parks in Italy, where nature lovers can explore the outdoors and rugged terrain. Lakes, mountains, plants and unique animals are bountiful throughout Italy's parks. Regions where national parks are located include Apulia, Calabria, Sicilia, Sardinia, Tuscany, Piedmont and the Marches.Nature lovers also enjoy touring unique Italian botanical gardens. There are over 30 of these lovely gardens in Italy. For the bicyclist, each region offers fantastic bike trails for exploring the outdoors and touring various sites and parks.Explore Art and History in ItalyAs one of the world's most prominent art and history centers, Italy offers many fine galleries, museums and landmarks. Unique museums featuring cars, entertainment, science and technology, and archeology are scattered throughout the Italian regions to suit all tastes. Saint Peter's Square is one of the most beautiful sites in the world and was constructed by many famous architects, including Michelangelo, Vignola, Raphael and Pirro Ligorio. There are also many castles, palaces and cathedrals that attract visitors each year.Whether it's to learn about key periods of time in history, relax with the family at the beach, or to enjoy a romantic getaway, Italy has something to offer for every occasion!Hiking the Hills and Valleys of ItalyBring your trekking poles for a terrific hiking adventure in the gorgeous country of Italy! Italy offers some fabulous hiking trails where you'll discover the land's unique culture and history, and enjoy great food along the way.Hiking in Italy is exciting because there are so many beautiful places to explore. Whether it's nature you love or the busy city life, there are hiking tours available for both. Here are some recommended hiking adventures to consider during your visit to Italy.The National Park of the Gran ParadisoEnjoy a mountainous hike through this park's lovely terrain. You'll be introduced to the park's wildlife, experience challenging hikes to view the high mountain peaks of the Alps, and see the glaciers that surround the Rifugio Sella. You might also want to visit the wooden village of Nex Tignet, which looks like it came from a fairy tale!Tour the Dolomites (Starting in Ortisei, Italy)The Dolomites, where Mediterranean and German cultures meet, are home of an ancient people called the Ladins, who live in the high valleys surrounding the Sella Group massif. While hiking in the Dolomites, you'll discover the well-preserved culture and traditions of the Ladin people, view the herding pastures in Gardena Valley, and also observe karstic rock formations.Tour the Italian Lakes District (Starting in Milan, Italy)Hike challenging trails while viewing some of Italy's most picturesque lakes. The lake-side towns of Stresa, Bellagio and Lugano offer delicious cuisine, great shopping and a variety of wines. Each lake is encircled by amazing mountain scenery, and you'll be able to hike among breathtaking glacial lakes. This hike might include a visit to the islands of Lago Maggiore, where there are gardens, palaces and fishing villages. There's also a milky-white waterfall called Fiumelatte at Varenna.Hiking at the Cinque Terre (Starting at La Spezia)The Cinque Terre is a lovely collection of oceanside villages where Italian seafaring and traditional Mediterranean food and culture coincide. You can hike among the many cliffs and trails that surround the villages, take a tour of nearby Pisa to see the famous "Leaning Tower," or explore the Medieval art city of Lucca.Hiking at the National Park of AbruzzoThis is a rugged, challenging hike where you can explore the true wild side of Italy. The park is home to around 300 types of birds, mountain goats, wolves, bears and chamois. Don't worry - sightings of bears and wolves are rare during hiking tours. This park is the largest national park in Italy and offers beautiful scenes of mountains, alpine pastures and more. Be sure to visit nearby villages to enjoy local cuisine and wines, and discover each town's unique history.Hiking at the Majella National Park in ItalyAs one of Italy’s newest national parks, Majella National Park offers an abundance of plants and wildlife, a lush green gorge and a lovely mountain village. Explore the Monte Amaro, the second highest summit in the Appenine chain, which is locally known as the Montagna Madre (or Mother Mountain). Other recommended hikes include tours in Tuscany, Le Marche and Capri.Tips for Hiking in ItalyHiking in Italy is great if you know where to hike and are well prepared beforehand. Here are some tips to get you started.Paid Hiking ToursThere are many guided hiking tours where the hike is planned for you. These are great if you've never been to Italy or are new to hiking. Full hiking tours offer hotel accommodations, transportation to and from the hiking areas, experienced tour guides, paid entrance to sites, museums and wine tastings along with an itinerary.Self-Guided ToursIf you are already an experienced hiker and are familiar with Italy, you might want to take a self-guided hiking tour. Remember, let someone know where and when you will be hiking in case of an emergency.Decide what type of hike you'd like to take beforehand. If you're a beginner, you might want to try the light trails where villages are nearby. Also, choose trails you will enjoy. Do you enjoy the mountain scene or lakes? Do you enjoy touring villages, farmland or vineyards? Do you wish to observe wildlife during your hike? Once you decide on the type of hike, you can research different trails and areas to find the perfect spot.Get a Hiking MapIn Italy, many of the hiking trails aren't marked well. Some of the markings can be found in obscure places such as on a tree or rock. That's why you should purchase a hiking trail map once you decide where you will hike. A map that outlines the trails for you will help you find your way when markings are not available, or not clear.Watch for HuntersHunting is popular in Italy, so you'll want to be sure there are no hunters where you plan to hike. Find out from a hiking tour company where you can hike safely, and also what signs to look for while hiking. There are signs for "No Hunting" displayed along some hiking trails.Use Trekking Poles for SupportEven if you feel up to the hike physically, use trekking poles for support. You might not realize the stress a steep hike can put on your legs, knees and ankles. Trekking poles will help relieve some of the stress and save you from many aches and pains later. Even the most experienced hikers use trekking poles for support.Pack Light, But Pack WiselyYour backpack should contain the essentials for your hike, such as food, water or drink, first aid kit, etc. But, don't pack more than you need. Packing too much might cause your hike to be unpleasant due to the extra weight. Make sure you have what you need for emergency situations. This could save your life!The mountain scenery, local villages and parks make Italy a great place for hikers to explore and relax!We have only one big problem: who manages the tourism in Italy has always been a inefficient and now it’s even worse, this is only my opinion.

martedì 28 luglio 2009

Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa...

Se facciamo un po’ di revival (ultimi 20 giorni) su quanto letto sui quotidiani o visto sulle TV locali ed internazionali in merito al nostro modo di saper accogliere i turisti o di ciò che circola intorno a questo dipartimento; beh, forse qualcosa non và in noi italiani.
Dopo la notizia del conto truffa da 700 euro presentato da un ristorante romano a una coppia di turisti giapponesi, l'autorevole Asahi Shimbun, il secondo quotidiano del Sol Levante, traccia un quadro fosco dell'ospitalità italica nei confronti dei turisti, con servizi di bassa qualità e prezzi illegali.
Prezzi da capogiro perfino per i gelati, fino a 6 euro per un cono, mentre il "menù turistico" si rivela una vera trappola.
Per non parlare dei furti, della disorganizzazione delle ferrovie e della sporcizia delle strade, mentre un bicchiere di vino spesso viene fatto pagare 5-6 euro, pur non essendo né DOC né IGP, denuncia Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc.
Tassisti abusivi che, con l'auto bianca per adescare i turisti più ingenui, riescono quasi a triplicare l’importo della corsa e vale a dire da 40 a 100 ed oltre euro.
Ombrelloni e lettini più cari d’Europa fanno da contorno a questo eclatante marketing turistico.
Non va meglio ad un italiano residente a Miami ed in vacanza da amici a Milano dove cerca una tintoria e affida la biancheria sporca al portie­re del condominio dove abita, perché lo aiuti.
Ma quando gli mettono in ma­no il conto salato preferisce abbandonare la biancheria dal tintore e rivolgersi a un av­vocato.
E pensare che la tinto­ria gli ha fatto anche omaggio del lavaggio di due paia di cal­zini e che in calce alla fattura da 614 euro per dieci cami­cie, sette T-shirt e due paia di jeans, c’è scritto a chiare let­tere che è omaggio anche il servizio di presa e consegna da Milano a Varese e sarebbe stato più economico comprarseli nuovi.

Scorriamo velocemente i giornali e scopriamo che oltre 600 tonnellate di alimenti irregolari, di cui 100 di prodotti caseari detenuti in cattivo stato di conservazione o scaduti, sono stati tolti dal circuito commerciale dai carabinieri dei Nas nell'ambito dell'operazione "Cibo sicuro Estate 2009", finalizzata a rafforzare la tutela della salute nelle località e nelle strutture di interesse turistico, nonché 26.000 litri di latte di ignota provenienza.
A questo punto ci mancava solo una chiusura per ‘ndrangheta, e infatti viene chiuso il prestigioso Café de Paris, quello della dolce vita e non nuovo a queste considerazioni poiché già nel 1992 la ASL fece chiudere il Café per motivi igienici; i cibi erano mal conservati, cucine e bagni sporchi all’inverosimile.
Dal 2006, poi, l’attuale proprietario accusato oggi di collusione con una cosca di calabresi, è sotto processo per stupro; avrebbe tentato di violentare una sua dipendente.
Per rimanere in tema, pochi giorni fa, una turista olandese di 18 anni e' stata stuprata in spiaggia davanti agli occhi del fidanzatino, da due sconosciuti.
Dulcis in fundo il fallimento della compagnia aerea MyAir seguita a sua volta da quello del tour operator Todomondo; lascia a terra circa 5.000 passeggeri che avevano già pagato le proprie vacanze.
Tutto questo in neanche un mese e mentre le testate giornalistiche mondiali si sbizzarriscono nel descriverci, noi perdiamo turisti, considerazione e l’opportunità di ripresa attraverso la più grande azienda italiana; il turismo.

Luciano Ardoino

domenica 26 luglio 2009

Gli str uzzi nascondono la testa sotto la sabbia

Vorrei scrivere "Vergogna" ma credo sia troppo poco.
Terminava così, lo scorso 20 luglio, il post nei Confronti della Signora Michela Brambilla in merito alle sue priorità e mi riferisco al fatto che in pochi giorni era riuscita ad organizzare un sito per l'accessibilità turistica degli animali domestici nella nostra penisola però anteponendolo a quello, forse più importante, dei disabili o persone con bisogni speciali.
Il tutto nonostante i suoi molteplici proclami effettuati dall'inizio del mandato nel turismo nazionale.
Sarà per caso o per qualche altra circostanza "sconosciuta" che ecco apparire cinque giorni dopo una nuova enunciazione: Roma, 25 luglio, il ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha istituito il comitato ministeriale per sostenere la realizzazione di misure che migliorino l'accessibilità delle strutture turistiche italiane, al fine di promuovere una capacità di accoglienza che sia realmente per tutti, garantendo anche i migliori servizi ai turisti con bisogni speciali.
Comitato formato da chi, e sarà presieduto da chi?
Forse la stessa cosa accaduta alla commissione enogastronomica, dove il coordinamento è nelle mani di un giornalista cinematografico, oppure di quella di un pool di 21 "esperti" per il rilancio del turismo nazionale che, nonostante siano passati alcuni mesi dalla sua attuazione, non ha ancora dato nessun risultato; probabilmente perché lavorano a... gratis.
O altri ancora così produttivi e di cui i pessimi risultati del turismo ce ne illustrano giornalmente l'efficienza, malgrado gli ottimistici dati della Brambilla.
Quasi certamente verrà compilato un manuale e quindi istituito un corso che tutti gli albergatori e ristoratori dovranno sostenere e che andranno a sommarsi con quelli dispendiosi dell'antincendio, dell'antinfortunistica e tanto altro di incredibilmente inutile, poiché le disgrazie accadono purtroppo nelle Fabbriche, nelle costruzioni, nei trasporti ma sono irrilevanti nei bar, ristoranti, alberghi o negozi in generale.
Pensare invece di immettere già questa materia nelle scuole alberghiere e di conseguenza come esame di piccola base nei contesti universitari del settore, quello no?
E la coscienza della Brambilla è pulita.

Luciano Ardoino

Eppur si muove...si, ma all'incontrario!

Solitamente nelle aziende gestite ad indirizzo privato, chi sbaglia paga, viceversa in quelle pubbliche avviene l'opposto; infatti chi fallisce gli obiettivi preposti viene promosso o quantomeno viene riproposto alla direzione di altri settori.
E di esempi chi non ne ha?
Ma vediamo se in circa novecento anni, qualcosa è cambiato e vale dire dal 1143 al 2009.
E' in quel lontano anno che arrivati alla dignità di cittadini liberi, i liguri e non solo, imposero ai loro governanti, regole ben precise.
Una di queste, sicuramente la più pragmatica, era quella del: "Chi comanda (e sbaglia) paga" e C'era il giuramento dei Consoli che esprimeva bene questo concetto: "Noi adempiremo senza frode" - promettevano solennemente i neoeletti - "ed in buona fede i nostri doveri; né l'amicizia, né il timore, né l'odio, la parentela né verranno mai a distorcerci".
Ma l'istituzione comunale, manco a dirlo, entró presto in crisi tra la fine del XII e l'inizio del XIV secolo, e naturalmente all'origine di questa si collocarono i contrasti sociali mentre le grandi famiglie aristocratiche erano intenzionate ad assumere il controllo della vita politica e gli esclusi dai grandi profitti economici venivano tenuti ai margini di quella che restava sostanzialmente una Repubblica oligarchica e spingendo per migliorare la propria condizione; infine i ceti meno abbienti che manifestavano la propria inquietudine.
Un po' alla volta gli stessi magnati riuscirono ad accordarsi con i ricchi popolani, chiamati "popolo grasso".
I ricchi commercianti che, spesso per fare fronte comune, assumevano incarichi direttivi e chi sbagliava non era più soggetto ad alcun pagamento, venendo meno al giuramento dato.
Al di fuori restava il cosiddetto "popolo magro", sostanzialmente gli artigiani e il "popolo minuto" ovvero i lavoratori dipendenti.
Qualcosa di diverso dall'odierno?
Si, c'è una sola differenza poiché la formula di Rito dei Ministri della Repubblica di fronte al Presidente della Repubblica, adesso è così:
"Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione, le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione".
Chi comanda (e sbaglia) paga" non c'è più!
Infatti dopo trent'anni di errori, sbagli, sviste, disattenzioni, negligenze, sbadataggini, leggerezze e chi più ne ha più ne metta; nel settore del turismo nazionale ... qualcuno ha pagato?
No, sono ancora lì.
Ma questa è un'altra storia e mentre Galileo Galilei che era uno scienziato, non era né un filosofo e assolutamente non era un politico.
Luciano Ardoino

sabato 25 luglio 2009

Il Giallo che brucia nel "fondo"

Eccoci arrivati ad agosto e come ogni anno arriva il “regalo” del caro benzina; e poi dicono che bisogna rimanere in Italia a “vacanziare” per tenere alti gli income del turismo nazionale.
Tralasciamo le considerazioni popolari che in tutti i dialetti nazionali faranno sicuramente seguito e che saranno accompagnati da esplici gesti manuali ma riguardiamo, ancora una volta, dove vanno a finire questi stramaledetti soldi che escono dalle nostre tasche per altri lidi forse più "meritevoli".
Il 62,134% vanno alle casse dello stato sotto forma di tasse, il 27,32% sono il costo per la materia prima sui mercati internazionali mentre il 7,65% va ai petrolieri e il 2,9% ai gestori.

Molte delle accise italiane furono introdotte come temporanee per far fronte a vari eventi straordinari, ma nonostante il venir meno della causa a tutt'oggi non risultano ancora state tolte.

1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro);
84 anni in cui abbiamo approssimativamente versato, al valore e consumo attuale, 840.000.000 di euro (1.600 miliardi delle vecchie lire ca.) che forse sono più che sufficienti per il costo di quella guerra.
14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro);
10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro);
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro);
10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro);
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro);
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro);
205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro);
22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro);
0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.
Il tutto per 0,25 euro (486 lire). Su queste accise viene applicata anche l'IVA, per un totale di 0,30 euro.
Per opera della Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) si legge che ogni giorno in Italia si erogano 109 milioni di litri di carburante per un totale “giornaliero” di 27.250.000 euro che in un anno sono circa 10 miliardi di euro.
Inoltre, dal 1999, le Regioni hanno la facoltà di tassare i carburanti, al momento lo fanno Campania e Molise (a causa del deficit sanitario) e, guarda un po’, anche la Liguria.
Che dire; è così che incentiviamo il turismo internazionale e locale, e dov'è la Brambilla?
Luciano Ardoino

giovedì 23 luglio 2009

Vero o falso?

Non volevo credere ai miei occhi stamattina quando ho letto Il Tempo.it; il vicesindaco Mauro Cutrufo e l'assessore al Commercio Davide Bordoni presentano un vero e proprio piano Marshall per il turismo, un pacchetto di regole e norme etiche affiancate da una campagna di comunicazione per gli addetti ai lavori.
Il tutto per dichiarare guerra alle truffe e difendere l'immagine di Roma.
L'Italia a quando?
Non ci credevo perché sono anni che cerco, in tutte le maniere, di farlo capire alle amministrazioni o alla istituzioni nazionali che questa è l’assoluta priorità per la ripresa del turismo nella nostra cara penisola.
Ma si sa, che anche se hai contribuito alla qualità con i Ministeri di altre nazioni e disponi di un ottimo curriculum, in Italia se non appartieni a qualche circolo o cerchia di amici, nulla puoi.
Neanche se le regali le tue idee e che detto da un genovese, stona alquanto.
Leggendo però scorgo che, a mio parere, vi sono descritte abbondanti discrepanze, molti luoghi comuni più propensi all’ottenimento del consenso politico che logica programmatica, mentre mancano parecchie basi qualitative.
Non è così che si può risolvere il problema; anzi…
Però va bene lo stesso, l’inizio c’è, e chissà mai che qualcuno di più preparato non intervenga durante la messa in opera del coordinamento, sempre sperando che non siano i “soliti amici” del tutto bel dire ma del completamente mal fare che già conosciamo.
Per adesso, onore al merito Vice Sindaco e per una volta sono contento, quindi niente critiche.
Luciano Ardoino

mercoledì 22 luglio 2009

E continuano a chiamarla estate, dolce estate

Se esistesse una legge a punti dove chi dice molte “str…anezze” sarebbe punito con l’obbligo di mutismo assoluto temporaneo, statene certi che allieteremmo le nostre orecchie e comprendonio con più legittimità.
Probabilmente Bernabò Bocca, il Presidente Federalberghi, sarebbe uno di quelli che terminata la disponibilità numerica, un po’ come le patenti, ci delizierebbe finalmente con un po’ di silenzio.
Momentaneo, per carità!
Ma questa legge purtroppo non c’è e nonostante non se ne sentisse la mancanza, ci mancherebbe altro, ecco che dopo un breve periodo di riposo, riappaiono le dichiarazioni del B. Bocca a seguito dell’ennesimo “regalo” perpetrato all’indirizzo di due sposini giapponesi in visita in Italia e che così commentava:
"L'Italia, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, è e rimane una delle mete turisticamente più ambite da parte dei giapponesi e non solo.
Certo, la recessione mondiale ha portato in questi ultimi tempi ad un ridimensionamento della clientela nipponica, come sta egualmente avvenendo per quella statunitense piuttosto che per quella britannica o francese”.
Il giornale giapponese Asahi Shimbun che fa parte dell’International Herald Tribune, con una tirata di molti milioni di copie, lo smentisce categoricamente e considerando la “sfida” del Bocca gettata a chiunque, eccoci pronti a raccoglierla.
Nell’articolo del quotidiano giapponese vengono elencate le motivazioni del perché le loro presenze nel nostro territorio siano dal 1997 (2.170.000) diminuite del 55% al 2009 (1.000.000) e vale a dire dove la bassa qualità del servizio ed i prezzi illegali la fanno da padrone e sono più che sufficienti per dare l’immagine del nostro paese.
Comunque, prima str…anezza a parte, nello stesso articolo di circa venti righe ma molte delle sopracitate, il Bocca sostiene che il calo delle presenze è da attribuire agli statunitensi piuttosto che ai francesi e britannici (?).
Peccato che lo stesso Bocca, Presidente di Federturismo, un mese fa dichiarasse l’opposto.
Infatti affermava di un’accentuata flessione della domanda britannica ed una diminuzione di quella francese.
Ma non è finita qui perché in quelle poche righe riesce anche a dire che nel settore ristorativo, che è strettamente collegato con quello alberghiero, è aumentato il numero dei lavoratori occupati(?) ma nuovamente smentendosi da solo poiché è fresca la notizia, omaggiataci dal medesimo non troppo tempo fa, dove dichiarava un preoccupante calo di 100.000 lavoratori del settore (150.000 con l’indotto).
Dulcis in fundo, conclude Bocca, il nostro compito è e sarà di vigilare affinché questi episodi non abbiano più a manifestarsi e quindi più di quello che possono fare i Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza?
E se detto è nelle sue possibilità (?), perché non c’ha pensato un po’ prima, considerato che la cosa è da decenni risaputa?
Forse qualche semaforo rosso alle sue “str…anezze” ci vuole.
Luciano Ardoino

martedì 21 luglio 2009

Fermatela, grazie.

La ministra italiana de Turismo, Michela Vittoria Brambilla, está «seriamente preocupada»...
...niente paura, segue la traduzione in italiano:

La pagliuzza della Brambilla
Articolo di , pubblicato sabato 11 luglio 2009 in Cuba.
La ministra italiana del Turismo Michela Vittoria Brambilla è «seriamente preoccupata» per il turismo sessuale.
Brava! - ho pensato - alla fine qualcuno critica dall’interno il proprio governo.
Ma non è così.
Continuo a leggere e mi accorgo che la Brambilla si «affligge» perché il fenomeno riguarda «tre milioni di bambini nel mondo, di paesi del Sudamerica come Cuba, Brasile e Repubblica Dominicana»…
Per un cubano intelligente, mettersi a gridare a un sordo che gli adolescenti della nostra Isola impiegano il loro tempo in materie più edificanti, di cui parlano con elogio istituzioni come l’UNESCO; o spiegarle che si applicano pesanti sanzioni a quelli che osano procurarsi «diversivi» oltraggiando i nostri minori, sarebbe perdere tempo inutilmente, come l’agnello che cercava di spiegare la sua innocenza al lupo, che lo avrebbe comunque divorato!
Meglio concentrarci sul fatto che la Brambilla non ha menzionato l’Italia.
Ha voluto vedere la pagliuzza nell’occhio altrui senza rendersi conto della trave nel suo, quanto basta per non poter leggere con chiarezza i report della ONG Save the Children.
Uno di questi, del 2008, informa che centinaia di bambini e adolescenti di ambo i sessi, provenienti maggiormente da Nigeria e Romania, ma anche da altri posti (in particolare Albania), soffrono in territorio italiano varie forme di abuso, da quello sessuale fino ai lavori forzati e all’espianto degli organi vitali.
I dati di Save the Children riferiscono che tra il 2000 e il 2007, circa 54.599 minori sono stati vittime della tratta illegale.
E che ne è di quelli che non riescono a scappare per arrivare ad un commissariato e denunciare il loro inferno?
Qualcuno conosce il numero di quelli che si perdono nel cammino o di quelli che neanche ci provano?
Secondo il quotidiano inglese The Guardian, nel nord del paese, nell’area compresa tra Padova e la meravigliosa Venezia, si calcola che esiste un 20% di prostitute minorenni, rispetto al 5% nel resto delle altre città italiane.
Il primo dato è certamente uno scandalo, ma può essere più tranquillizzante il secondo?
Non ha gli occhi la Brambilla, alla quale sfugge il 5% di bambine e giovani che sicuramente, mentre lei lanciava il suo attacco contro Cuba, vagabondavano non lontano dal centro di Roma, alla mercè del loro prossimo carnefice o aspettavano il loro martirio in un buio bordello lontano dalla curiosità della polizia?
Andiamo, si tolga la pagliuzza, ministruncola…!

Originale: La pajilla de Brambilla
Por: Luis Luque Álvarez
Correo: luque@jrebelde.cip.cu

La ministra italiana de Turismo, Michela Vittoria Brambilla, está «seriamente preocupada» por el turismo sexual. ¡Bravo! —pensé—, al fin alguien critica, desde el propio gobierno del primer ministro Silvio Berlusconi, las francachelas de cocaína, champán y poca ropa en las que participan muchachitas menores de edad y jovenzuelas inmigrantes del este de Europa en las residencias del gobernante italiano.
Pero no. Sigo leyendo y me entero de que la Brambilla se «acongoja» porque el fenómeno afecta «a unos tres millones de niños en el mundo, entre ellos de países de América Latina, como Cuba, Brasil y República Dominicana»...
Para un cubano inteligente, ponerse a gritarle a una piedra bruta en qué asuntos más edificantes emplean su tiempo los niños y adolescentes de nuestra Isla, de lo que hablan con elogio instituciones como la UNESCO; o detallarle qué severas sanciones se aplican al que se atreve a proveerse «diversiones» mediante el ultraje a nuestros menores, sería desgastarse en vano, como el cordero que daba explicaciones de su inocencia al lobo, ¡quien de todos modos se lo zamparía!
Mejor fijémonos en que la Brambilla no mencionó a Italia. Quiso ver la pajilla en otros ojos, sin percatarse de que los suyos estaban enyerbados, lo suficiente como para no poder leer con claridad los informes de la ONG Save the Children. Uno de ellos, de 2008, informa de cómo centenares de niños y adolescentes de ambos sexos, provenientes por lo general de Nigeria y Rumanía, pero también de muchos otros sitios (Albania en particular) sufren en territorio italiano variadas formas de explotación, desde abusos sexuales hasta trabajos forzados y el despojo de sus órganos vitales.
Los datos de Save the Children refieren que, entre 2000 y 2007, unos 54 559 menores de edad recibieron atención como víctimas de la trata ilegal. ¿Y qué hay de aquellos que no lograron escapar para llegar a una comisaría y denunciar su infierno?
¿Alguien sabe los números de los que quedan en el camino, o de quienes ni siquiera lo intentan?
Según el diario británico The Guardian, en el norte del país, en el área comprendida entre Padua y la hermosa Venecia, se calcula que existe un 20 por ciento de prostitutas menores de edad, en comparación con un cinco por ciento en el resto de las ciudades italianas. Un escándalo, ciertamente, el primer dato, pero ¿es acaso más tranquilizador el segundo? ¿No tiene ya ojos la Brambilla, que se le escapa el cinco por ciento de niñas o jovencitas que seguramente, mientras ella lanzaba su ataque contra Cuba, merodeaban no lejos del centro de Roma, a la caza de su próximo victimario, o esperaban su martirio en un oscuro burdel, lejos de la curiosidad policial?
Vamos, ¡quitaos la pajilla, ministrilla...!
Luis Luque Álvarez (Cuba)

lunedì 20 luglio 2009

E se fosse l'ultima balla?

Non avevamo alcun dubbio sulle responsabilità della Brambilla ma resta inconcepibile che in pochi giorni la Ministro del turismo abbia concepito un portale, promosso con la collaborazione dell’on. Francesca Martini, sottosegretario di Stato al Lavoro, Salute e Politiche Sociali, per turisti a quattro zampe mentre dal gennaio scorso giace, in chissà quali meandri del dipartimento, la nuova proposta a favore del turismo sociale e accessibile emessa dalla medesima a seguito di eclatanti proclami sulla carta stampata e non solo.
La Brambilla dichiarava che detto è un campo ancora insufficientemente esplorato all’interno delle cosiddette discipline turistiche, che necessita di essere approfondito perché si possa effettivamente parlare di sistema di welfare e soprattutto di qualità della vita.
Di seguito elencava l’impellenza di un turismo che sia aperto ad una fascia di popolazione allargata, in grado di rispondere a bisogni diversificati: svago, sport, tempo libero, relazionalità, vivere l’ambiente e soprattutto socializzazione.
La signora Michela rimarcava la necessità per aiutare le persone con esigenze specifiche come anziani, diversamente abili o persone con problemi di salute specifici.
Da qui l’idea di liberare dalle barriere architettoniche: 12 località del Bel Paese (6 al mare e 6 in montagna) a vocazione turistica, al fine di approfondire e sviluppare un sistema come quello del turismo accessibile a tutti e prestare la dovuta attenzione a fasce particolari come anziani e portatori, a vario titolo, di handicap.
Probabilmente due metri e due misure perché delle 12 località non si sa più niente, mentre per gli animali domestici tutto è stato delineato in gran fretta e con l’aiuto della Martini che forse dovrebbe prestare più attenzione ad altre considerazioni in merito al proprio dipartimento, ma soprattutto non possono ante cedere questi all’essere umano.
Sappiamo che la Ministra ha 23 gatti, 14 cani, 8 capre, 2 asini e forse una cinghialina e presumibilmente l’amore per gli animali, verso di cui nutriamo quasi la stessa sua considerazione, ha portato ad accelerare smisuratamente la messa in onda di questo programma per poterlo già attuare prima della stagione estiva.
Ma i disabili non vanno in vacanza?
Vorrei scrivere “vergogna” ma credo sia troppo poco.

Luciano Ardoino

Blu, le mille "balle" blu che volano e volano

Ma si, Signori capi del Governo, stabilite un Ministero degli animali e dateglielo che probabilmente è la programmazione che le viene meno peggio.
Infatti la cosa, a mio modesto parere, che ha creato di una certa validità in oltre 14 mesi, è la salvaguardia e l’accoglienza alberghiera per i nostri migliori amici.
Che si occupi di cani, gatti, uccelli e quant’altro perché siamo stanchi d’ascoltare le sue “bolle” che ci propina instancabilmente.
E’ forse riuscita a peggiorare un dipartimento che risultava essere, sotto l’aspetto organizzativo, ai minimi storici e quindi impossibile da degenerare oltre.
Pochi giorni fa ha aggiunto un’altra perla alla collana delle “bolle”, infatti il due luglio, la signora Michela Brambilla, sosteneva su tutte le più importanti testate giornalistiche italiane e TV che 7 milioni di italiani in più del 2008, avevano già pianificato una vacanza.
Siccome non poteva darne la presenza negli alberghi nazionali, poiché il calo delle presenze turistiche è talmente evidente che anche il più profano di questo settore ne avrebbero capito l’inconsistenza, ci elencava i luoghi dove questi 7 milioni avrebbero preso la dimora festiva: tra cui, gli agriturismo.
Ebbene, ecco apparire come d’incanto sul Corriere della Sera l’ennesima smentita, questa volta ad opera del direttore nazionale di Agriturist (Confagricoltura) Giorgio Lo Surdo che afferma: “nel 2009 è previsto negli agriturismi un calo di appena 1,1% di presenze e una flessione di 1,2% del giro d’affari”.
Quindi – 1,1% di presenze e – 1,2% di income; bene, anzi malissimo.
E mentre la storia continua, le "bolle" pure.

Luciano Ardoino

domenica 19 luglio 2009

Portale del Marocco

Clicca sull'immagine e...buon divertimento, quello che vedrete è il chiaro esempio di cosa vuol dire marketing turistico e definirlo geniale è poco.
Semplice, accativante ma nello stesso tempo professionale ed innovativo.
Se poi ci mettiamo che questa soluzione era stata già data nel 2008 durante gli stati generali del turismo ma che aveva prodotto solo dei sorrisini...è facile evincere il valore di coloro che amministrano il turismo nazionale. quello ligure nonché degli stati generali del turismo locale.
Grazie al Marocco, l'ennesima conferma.

Luciano Ardoino

sabato 18 luglio 2009

Ode

Venite pure avanti, o voi col passo storto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto!
Infilerò ragioni ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa penna vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti campioni sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura
ché il popolo è ammansito e non vi fa paura
e andate chissà dove per vendere le tasse
col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe.
Son io un povero cadetto del ligure ponente
però non la sopporto la gente prepotente.
Gli orpelli? L’arrivismo? All’amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Facciamola finita, venite tutti avanti
giovin docenti e vecchi, politici rampanti;
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo l’arte;
coraggio statalisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto mondo, l’assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Venite gente vuota, facciamola finita:
profeti squilibrati che date un’altra vita;
se come giusto c’è, un Dio nell’infinito
guardatevi nel cuore, l’avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso
di far cader l’uomo in fondo a questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.
Io tocco i miei nemici col senno e l’esperienza
ma in questa vita oggi non trovo più pazienza,
non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
qualcuno può salvarmi, e quest’io lo scrivo;
dev’esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto
dove non si soffre e tutto sarà più giusto.
Profeti del turismo, colpevoli veggenti
venite pure in molti, venite tutti quanti
Coi bulli e gli spacconi da sempre mi balocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.

Luciano Ardoino e Rostand sperando non s'adiri.

Caro amico ti scrivo ma non per distrami un pò.

E’ un po’ come trovarsi in un fortino ed essere attaccati da tutte le parti mentre nel momento della totale capitolazione, ecco che arrivano i nostri.
Hallelujah, era l’ora!
John Daniel Winteler, presidente di Federturismo-Confindustria e Amministratore Delegato dell'Alpitour World (1° Tour Operator in Italia e 20° al mondo) si è finalmente deciso a scendere in prima persona.
Ora, per un profano di questo settore e purtroppo non solo, considerando il “dubbioso valore” dei più che militano nell’ambiente, questo potrà portare alla domanda: embé?
John Daniel Winteler è stato e per fortuna è ancora, quello che ha portato in attivo l’azienda, diciamo il Marchionne del turismo per rendere l’idea, che detto per me che provengo dal medesimo settore aziendale e dove conta solo chi produce, dà benessere e non certo chi sempre e solo parla, è come nettare d’api.
Però un momento, fermate i buoi, non ho nulla da spartire con lui, ma onore al merito.
Il sopraddetto “dubbioso valore” è rivolto a coloro (la maggior parte) che per decenni ci hanno propinato delle balle ed inconsistenti rimedi, come attestati dall’attuale deprecabile situazione del turismo italiano e di esempi ne avremmo la capacità di scrivere qualche centinaio di enciclopedie. Intendiamoci; non che siano scomparsi i “presunti conoscitori” perché ovunque ti giri ne trovi in quantità industriale … e poi i politici imprestati al turismo; vabbé quelli lasciamoli perdere.
Comunque l’AD di Alpitour approda in campo e scrive infatti al Premier Silvio Berlusconi lamentando la mancanza di un vero piano strategico di sviluppo nel turismo nazionale ed intervenire con misure (economiche) per contrastare la stagionalità, con riduzioni fiscali e contributive per le aziende che rimangono aperte al di fuori delle stagioni tradizionali.
In cima a tutto, l’eliminazione del differenziale di imposizione IVA sulle imprese turistiche rispetto ai nostri competitors, che “in alcuni casi, nel settore alberghiero, supera i 4 punti percentuali e che sono una notevole batosta a tutto il comparto, limitandone enormemente la qualità e quindi le nuove assunzioni lavorative.
Che il Ministro Tremonti, considerata la “poca” stima nei confronti della Brambilla continui a fare anche in quest’occasione le orecchie da mercante non credo,a fronte di una così precisa, e questa volta professionale, richiesta.
Ma lo studio attraverso gli stati generali del turismo del PDL; no, quello no gentile Winteler, è tempo perso e quello che ho visto e sentito, è veramente…studiatele voi che è meglio!
Un'esempio?
Vada a vedersi il portale del Marocco e consideri che avevo suggerito la stessa identica cosa; anzi forse ancora più carina ma molto tempo prima della messa in onda di quella nazione.
Naturalmente agli stati generali ha prodotto ilarità e scherno mentre il Marocco...ma lì c'è altra gente ed è un'altra storia.
Luciano Ardoino

venerdì 17 luglio 2009

Il pelo o il carro di buoi?

Avversata da sempre dal potente Marcello Dell'Utri, ora è malvista anche da Gianni Letta, capo supremo dei dipartimenti che dipendono da Palazzo Chigi.
L'ultimo screzio riguarda le targhe in ottone e la carta intestata 'Ministero del Turismo' ordinate da Michela, ignara che, nonostante la promozione, resta alla guida di un semplice dipartimento: il dicastero è stato cancellato da un referendum 16 anni fa, per ripristinarlo servirebbe una legge.
Tremonti, l'unico che ha le chiavi della cassaforte, non la può vedere: da tempo, avrebbe confidato lei ai suoi, non le risponde più al telefono.
Un'ostilità che costa cara: oltre ai fondi, il ministro dell'Economia ha fatto bloccare anche un emendamento che avrebbe congelato fino a settembre gli aumenti dei canoni degli stabilimenti balneari.
Il sindacato di categoria è sul piede di guerra mentre il braccio di ferro con i governatori e le Regioni, che grazie al Titolo V della Costituzione vantano la competenza esclusiva sul settore, va avanti da mesi.
Ma la mania di protagonismo di Michela ha provocato malumori anche a Raffaele Fitto e al ministro degli Esteri Franco Frattini.
Per non parlare di Paolo Bonaiuti, il portavoce che non riesce a contenerne l'esuberanza.
Gli ultimi che l'hanno iscritta sulla loro lista nera sono il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che non è stata invitata a un convegno sulle aree protette organizzato nel Parco del Gran Sasso, e l'Associazione nazionale dei partigiani, sdegnata dalla Brambilla a braccio teso durante una parata militare.
L'esercito dei nemici è in continua crescita anche tra gli operatori del turismo nazionale e sul web se ne contano a centinaia di migliaia, perché la Brambilla non ne ha indovinata una e chiunque altra persona, inanellando una serie di insuccessi del genere, sarebbe già stata riposta in qualche angolo allo scopo di renderla inoffensiva.
Ma lei ha un fan potentissimo: Berlusconi e le recentissime dichiarazioni dell’ex europarlamentare PDL Marcello Vernola in merito alle candidature per le europee, di piacenti giovinette (curriculum più book fotografici), da proporre alla Brambilla che poi inoltrava a Berlusconi; beh, qualche dubbio mi creano ma preferisco sorvolare.
Le preoccupazioni invero restano e si accentuano considerando che il turismo sta andando peggio che nel 2008; da sempre l’anno meno vantaggioso nel settore.
Le due stagioni di Michela Vittoria Brambilla; i due records peggiori.

Emiliano Fittipaldi e Luciano Ardoino

giovedì 16 luglio 2009

Ma va là

In Italia chi governa, e non solo, da i numeri (matematici) ma spesso anche altri numeri.
Siamo infatti la nazione che quotidianamente distribuisce valanghe di complicatissime cifre mentre è anche vero che, se vogliamo sopravvivere, qualche conto dobbiamo pur farcelo.
Prezzi, tasse, statistiche, dati e chi più ne ha più ne metta, ma quello che succede nel settore che, più di ogni altro, ha il maggior valore nel Pil nazionale, embé, è un mistero: il turismo.
Ma in quanto consiste la percentuale del turismo nel nostro paese in base al totale del Prodotto Interno Lordo?
Vediamo se per caso ce né qualcuno che dice le stesse cose dell'altro, ma come vedremo...
Il Sole 24 Ore 10,1%
PriceWaterhouseCoopers 10,6%
Aica (Confind. – Catene. Alberghi) 11,4%
Adolfo Urso (Gov. italiano) 10-12%
Venturi Confesercenti 11%
Unione Camere Commercio 9,7%
B. Bocca (Federalberghi) 12%
Confindustria 10%
…e qui mi fermo!

Ora calcolando che un punto di Pil vale all’incirca 15 miliardi di euro (30 mila miliardi delle vecchie lirette) e non 15 chilogrammi di patate, ci si dovrebbe chiedere: ma chi ce li mette questi qui a dare i numeri?
Se poi per un attimo pensiamo che il turismo è la prima azienda nazionale, quindi quella che produce con l'indotto la più alta percentale del Pil nazionale; vabbé è tardi, buonanotte Italia.

Luciano Ardoino

mercoledì 15 luglio 2009

Da usare al più presto, grazie

Quello che segue non è un mio articolo o post, non sarei mai in grado di scrivere così bene, ma opera di Emiliano Fittipaldi de l’Espresso che ho contattato telefonicamente e da cui ho avuto il permesso di postare.
Qui è eccellentemente riassunto tutto quello di cui abbiamo discusso molteplici volte nel blog e l’orientamento è praticamente identico, ma per non tediarvi oltre; buona lettura.
Quando la Brambilla è salita sull'aereo, con un'ora e mezzo di ritardo, assessori e industriali non ci speravano più.
A Milano nevicava sempre più forte, e l'Airbus, se non fosse stato classificato come volo di Stato, sarebbe rimasto incollato alla pista.
Niente Emirati Arabi, niente Qatar, niente incontri con politici e aziende per attaccare il mercato mediorientale e rilanciare il Sistema Italia.
È il 2 febbraio, Michela Vittoria è ancora un semplice sottosegretario con delega al Turismo, ma già annuncia tè nel deserto con "lo sceicco Faisal Bin Qassim Al Thani e sua altezza Sultan Bin Tahnoon Al Nahyan".
"Alla fine è apparsa, come la Madonna, e siamo decollati.
Sarebbe stato meglio restare a terra. Avremmo risparmiato tempo e denaro", racconta uno dei passeggeri.
Che il viaggio fosse inutile la delegazione lo capisce nell'incontro di Dubai, l'ultimo, quando gli arabi fanno intendere di non avere un soldo bucato da investire.
Chiedono, al contrario, se l'Italia sia interessata al loro immobiliare e a spedire un po' di turisti nostrani sulle calde spiagge del Golfo Persico.
Gelo degli astanti e dei tour operator.
Poi le risate. "È stata una delle cose più divertenti e imbarazzanti della strategia promozionale a cui ho assistito nella mia vita", ricorda uno dei componenti del cda dell'Enit, la nostra agenzia nazionale del turismo.
A parte un vago protocollo d'intesa, dall'avventura non è arrivato un centesimo.
Nessuno si è stupito più di tanto: il primo anno di governo è finito da un pezzo, ma rintracciare interventi di rilievo per invertire il trend catastrofico del settore e affrontare decentemente la stagione 2009 è una fatica di Sisifo.
Il bilancio di Michela, che da maggio è stata promossa ministro, è dello stesso colore dei suoi capelli. Rosso.
Promozione bocciata.
Partiamo dalla gestione dell'Enit.
La Finanziaria ha tagliato di 16 milioni il suo budget: dai 49 milioni del governo Prodi si è passati agli attuali 33, che nei prossimi anni caleranno ancora.
A guidare l'Ente l'ex finalista di Miss Italia ha voluto l'imprenditore della moda Matteo Marzotto, che da mesi sta facendo salti mortali per far quadrare i numeri: l'agenzia, che ci costa in stipendi, Mercedes d'ordinanza e sedi all'estero oltre 20 milioni l'anno, nel 2011 potrà contare su appena 24 milioni.
Conti alla mano, saranno meno di 4 quelli destinati alla promozione.
L'Enit diventerà definitivamente un ente inutile.
Marzotto sta tentando di risparmiare, ma nulla ha potuto quando Brambilla, per potenziare l'italica presenza alla fiera congressuale di Francoforte, ha preteso una deroga al bilancio di 800 mila euro.
Oggi i rapporti tra i due sarebbero ai minimi termini.
Colpa dei caratteri diversi, si dice, e della campagna che ha lanciato lo slogan 'Italia Much More' all'estero. Uno spot voluto da Marzotto che ha ferito l'ego della Brambilla.
Invece di puntarci, il ministro ha infatti lanciato il brand concorrente 'Magic Italy', appoggiata da Silvio Berlusconi in persona.
Nessuno dei due si è accorto che il copyright del marchio è già intestato a un portale britannico. "Una guerra incomprensibile", spiega una fonte che conosce entrambi, "ma Michela è fatta così, su ogni cosa deve metterci il cappello sopra.
Per lei il marchio ideale sarebbe il suo viso".
Tutti a casa L'estate della grande crisi, intanto, è iniziata.
Secondo gli operatori sarà la peggiore degli ultimi vent'anni. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, sostiene che andrà molto peggio del 2008.
"La crisi morde, americani e inglesi restano a casa, l'arrivo dei russi è in calo verticale, gli italiani spendono sempre meno.
Il governo?
Diciamo che prima non aveva strumenti per incidere, vedremo come si muoverà il neoministro". In 14 mesi di lavoro il settore-chiave dell'economia nazionale, che vale l'11 per cento del Pil, è stato lasciato a se stesso.
Il portale Italia.it, dopo 5 milioni di euro bruciati e i falliti tentativi di Lucio Stanca e Francesco Rutelli, resta un miraggio.
Persino la Brambilla non ha ancora un sito istituzionale: per conoscere la sua agenda bisogna cliccare sull'indirizzo Web dei Circoli della libertà, di cui l'imprenditrice che commercia pesce surgelato conserva la presidenza.
Gli Stati generali del turismo, annunciati da mesi, non sono mai stati convocati.
Lontanissima anche l'approvazione del Piano strategico 2010-2012, che dovrebbe mettere nero su bianco obiettivi e politiche di rilancio. "Siamo in prorogatio continua", chiosa Daniel John Winteler, presidente di Federturismo-Confindustria.
Sul tema il ministro ha sfidato il ridicolo: un mese fa, prima ha invitato le Regioni a esaminare il progetto, poi ha ammesso in una lettera riservata che per mancanza di soldi "il Piano potrà essere attuato solo in minima parte e, pertanto, non saranno raggiunti gli obiettivi previsti".
Gli enti locali si sono sentiti presi in giro e hanno disertato l'incontro.
Il braccio di ferro con i governatori, che grazie al Titolo V della Costituzione vantano la competenza esclusiva sul settore, va avanti da mesi.
Esclusi da ogni decisione, stanno perdendo la pazienza.
Tanto che tutti, anche quelli di centrodestra, sono pronti a ricorrere alla Corte costituzionale se il ministro tenterà, attraverso una radicale riforma dell'Enit, di limitare le loro prerogative.
Tra spot, clip e flop L'arte della diplomazia non è certo tra le virtù di Michela, che fa spallucce e va dritta per la sua strada come un carro armato.
Puntando sull'effetto-annuncio.
Prima del flop degli Emirati, ha pubblicizzato un accordo con Francia e Spagna, un patto a costo zero per promuovere i tre paesi sui mercati emergenti in maniera congiunta.
Un paradosso, dicono gli esperti, visto che iberici e transalpini sono da sempre i nostri competitor più temibili.
Stessa strategia per i cosiddetti 'buoni vacanza', una sorta di social card promessa a 20 mila persone a basso reddito.
Lo Stato ci ha messo 5 milioni, il decreto attuativo (che prevede sconti fino a 500 euro) è stato firmato il 21 ottobre 2008.
Ma a oggi gli alberghi di Rimini e di San Vito Lo Capo, i ristoranti sui laghi e le terme di Montecatini, e tutte le altre centinaia di strutture che hanno aderito al progetto, restano solo una bella immagine sui dépliant.
Se ne riparlerà a settembre, per ora gli indigenti potranno sfogliare il catalogo dalla poltrona di casa.
Il ministro, in tandem con il presidente del Senato Renato Schifani, ha poi pensato anche ai ricchi, dichiarando di voler aprire casinò ovunque, "a cominciare dagli alberghi a cinque stelle". Qualcuno ha ricordato i rischi legati al riciclaggio di denaro sporco, ma a tutt'oggi nessuna nuova roulette è stata inaugurata.
Alla fine della fiera, le uniche risorse effettivamente spese sono state quelle investite dall'Enit sugli spot piazzati in Usa, Germania, Svizzera, Austria e Gran Bretagna.
Mercati, protesta qualcuno, fin troppo maturi, dove il nostro Paese è straconosciuto.
Costo: 10 milioni.
I soldi furono stanziati dall'allora ministro Francesco Rutelli a inizio 2008, per mettere a gara una campagna pubblicitaria per l'estate.
Ma caduto il governo Prodi, l'agenzia ha revocato il bando a causa di ricorsi incrociati e perdite di tempo: Marzotto a fine anno firma così una convenzione con RaiTrade, che mette a punto lo spot internazionale per 1,4 milioni.
Parte del malloppo è usato per fare un filmato istituzionale di 24 minuti (10 mila copie in dvd) e "una clip celebrativa del 90 anniversario dell'Enit in 4 lingue" (5 mila copie). I 9 milioni rimasti vengono spesi per comprare i passaggi tv.
Gli effetti sulle prenotazioni?
Per ora tutto tace.
Le ultime salve la Brambilla le spara durante la campagna elettorale per le Europee.
A braccetto con Berlusconi annuncia il progetto 'Italia&Turismo', che prevede risorse per 1,6 miliardi.
Non investimenti del governo, ma finanziamenti messi a disposizione da alcune banche: le imprese interessate che riusciranno a ottenere i prestiti pagheranno gli interessi a tassi agevolati. Con i tempi che corrono, molti scommettono che quel plafond rimarrà molto a lungo nelle casseforti degli istituti.Tanti nemici molto onore Chiunque altro, inanellando una serie di insuccessi del genere, sarebbe rimasto sottosegretario.
Ma in pochi hanno un fan potente come la Brambilla. "È un cane da polpaccio, una che quando ti agguanta non ti molla più", chiosa Berlusconi incoronandola ministro.
Michela realizza il suo sogno, ma mordendo e ringhiando è riuscita a farsi il vuoto intorno.
Avversata da sempre dal potente Marcello Dell'Utri, ora è malvista anche da Gianni Letta, capo supremo dei dipartimenti che dipendono da Palazzo Chigi.
L'ultimo screzio riguarda le targhe in ottone e la carta intestata 'Ministero del Turismo' ordinate da Michela, ignara che, nonostante la promozione, resta alla guida di un semplice dipartimento: il dicastero è stato cancellato da un referendum 16 anni fa, per ripristinarlo servirebbe una legge.
Tremonti, l'unico che ha le chiavi della cassaforte, non la può vedere: da tempo, avrebbe confidato lei ai suoi, non le risponde più al telefono.
Un'ostilità che costa cara: oltre ai fondi, il ministro dell'Economia ha fatto bloccare anche un emendamento che avrebbe congelato fino a settembre gli aumenti dei canoni degli stabilimenti balneari.
Il sindacato di categoria è sul piede di guerra.
Ma la mania di protagonismo di Michela ha provocato malumori anche a Raffaele Fitto e al ministro degli Esteri Franco Frattini.
Per non parlare di Paolo Bonaiuti, il portavoce che non riesce a contenerne l'esuberanza.
Gli ultimi che l'hanno iscritta sulla loro lista nera sono il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che non è stata invitata a un convegno sulle aree protette organizzato nel Parco del Gran Sasso, e l'Associazione nazionale dei partigiani, sdegnata dalla Brambilla a braccio teso durante una parata militare.
Se l'esercito dei nemici è in crescita, i fedelissimi si contano sulle dita di una mano.
Della cerchia faceva parte il suo capodipartimento Angelo Canale, consigliere di Stato, chiamato da Mauro Masi e Gianni Letta per far girare la macchina e tenere i rapporti con le Regioni.
Come Marzotto, sembra destinato a saltare. "Un peccato", sussurrano al dipartimento, "perché le poche cose concrete realizzate, come la classificazione alberghiera e l'osservatorio nazionale, sono opera sua".
Oggi la Brambilla ascolta solo gli amici più fidati, diventati assidui frequentatori delle stanze 'ministeriali'.
Come Giorgio Medail, esperto di paranormale e uomo Mediaset (ha battezzato Canale 5 quando era ancora un'emittente via cavo di Milano 2) e Dedè Cavalieri, ex direttore di produzione delle news del Biscione e direttrice dei Circoli della libertà. "Gente che non ha mai masticato turismo in vita sua", dicono gli invidiosi.
Alla Brambilla le polemiche scivolano addosso, gli attacchi li affronta con una scrollata di spalle.
Lo sguardo è sempre proiettato avanti, al prossimo obiettivo.
Come la messa a punto della Commissione per la valorizzazione del turismo enogastronomico (si riunisce nella sede di Forza Italia a Milano, ed è coordinata stranamente da un critico cinematografico, Pierluigi Marchetti), e la pubblicazione della 'Carta dei diritti del turista'. L'ultimo progetto su cui sta lavorando riguarda gli animali: la preparazione di una guida universale per chi viaggia con la bestiola al seguito. Un volume che riunirà gli indirizzi di tutti gli hotel, i ristoranti, i campeggi e le spiagge che nel nostro Paese accolgono i quattro zampe.
Emiliano Fittipaldi

Dichiarazioni del Pi"casso"

Troppe cose sembrano senza senso e nessuno, né politico, né commentatore e né cittadino, sente l'esigenza di fare chiarezza.
E tutto quello che immancabilmente ogni giorno ci viene propinato nell’ambito del turismo e non solo, molte volte un senso non ce l’ha.
Infatti, la Brambilla ed UnionCamere, che per chi non lo sapesse è l’unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, dichiarano che nei primi sei mesi dell’anno in corso ben 22,6 milioni di connazionali hanno già pianificato una vacanza, mentre di questi tempi, nel 2008, l’avevano fatto solo 16 milioni.
E fin qui ci potrebbe anche stare.
Se non fosse che due righe sotto, nella stessa pagina, appaiono delle chiare contraddizioni e vale a dire che oltre a questa entusiasmante comunicazione, ne appare un’altra, cioè quella che la grande percentuale degli italiani, in questi tempi di crisi e ristrettezze, preferisce effettuare le proprie prenotazioni all’ultimo istante ed in base ai “last minute”.
Ma come, due righe sopra, non avevano già prenotato?
E per raggiungere queste alte posizioni social/lavorative cosa bisogna fare, che studi necessitano e cosa…vabbé, non mandatemi commenti, credo d’aver capito.
Luciano Ardoino

martedì 14 luglio 2009

E stavolta la colpa di chi è?


Nella tabella a fianco ho riportato solo le cose più importanti ... ma eccoci di nuovo alle sospirate vacanze e naturalmente per chi se lo potrà permettere, che per via della crisi non saranno ad appannaggio di tutti.
Detto è anche se la Brambilla, con il suo personale pallottoliere, continua a sostenere che il 76% della popolazione le effettuerà.
Comunque, disconoscenze matematiche a parte, durante l’anno siamo stati inondati e “consigliati” di maggior produttività lavorativa.
Lavorare di più!
Il fatto strano è che lo chiedono a noi ma i politici si ripresenteranno ai loro banchi solo dopo la prima decade di settembre e in tutto l'anno fanno ben 66 giorni di vacanza.
Un mese e mezzo è probabilmente un po’ troppo.
Lo capiscono tutti tranne loro, quelli che ne godono, lo dicono a tutti ma non a se stessi, i quali infatti, senza alcun pudore se la spassano di qua e di là, secondo antico copione; chiappe e trippe al sole.
Per amor del cielo, niente di male né di strano ma non si capisce il perché, ogni due per tre, la classe politica, a prescindere dalla sua colorazione, bacchetta gli italiani e li invita a maggiore impegno, a sottoporsi a sacrifici, a lavorare più intensamente.
Ma l’Italia come và?
Ebbene, ecco alcune considerazioni che ci sono fornite annualmente dal World Economic Forum e che ci permettono di capire che forse qualche giorno di ferie in meno sarebbe stato più utile per rimediare a qualche errore del passato, del presente e magari per guardare un pochettino al futuro.
Ma si sa che la Brambilla vuole tutti ai monti o al mare; in Italia naturalmente!
Se ne vedo uno all'estero...

Luciano Ardoino
P.S.: Cliccando sulla tabella potrete vedere la comparazione tra il 2008 ed il 2009

lunedì 13 luglio 2009

La Brambilla e la matematica; separati in casa.

Niente di trascendentale, per amor del cielo, qualcosa avevamo già capito delle conoscenze matematiche della Michela Brambilla, e forse; anzi sicuramente, l’ultima dichiarazione alla stampa ci giunge a conferma che siamo stati troppo buoni nel non darne troppo risalto, ma provvediamo subito.
Brambilla: Il 76% degli italiani andrà comunque in vacanza, una percentuale che sale di 11 punti rispetto al 2008.
Parliamo di 37 milioni di persone, contro i 33,7 della passata estate.
Un italiano su 4 resta a casa.
L’anno scorso era uno su 3.”
La popolazione italiana al 31/12/2008 era di 60.045.068 e su questo dato ci basiamo per una semplice percentuale matematica, in altre parole il 76% di questa popolazione dà un risultato di 45.600.000 e non 37 mln come sostenuto dalla Brambilla.
Probabilmente la signora Michela Vittoria ha letto qualche testo del 1955 dove la popolazione italiana era di 48.684.000 circa, che è appunto quello ricavato dai 37 milioni più il76%.
O forse che quelli sotto la soglia della povertà non vengano considerati a tutti gli effetti italiani dall’attuale Ministro del turismo e quindi defalcati all’origine?
Infatti in Italia "l'emergenza sociale riguarda 15 milioni di persone", quindi non solo i 7,5 milioni di persone ufficialmente sotto la soglia della poverta', ma altrettanti che "si collocano poco sopra, e quindi sono da considerare ad alto rischio" e che purtroppo non potranno permettersi le vacanze.
Lo afferma il Rapporto sulla poverta' in Italia elaborato dalla Caritas Italiana in collaborazione con la Fondazione Cancan che sicuramente sono autorevoli e probabilmente più seri di quelli che settimanalmente riceviamo dal settore turistico.
Sommando le persone che sono degenti nelle case di riposo od ospedali (240.000), patrie galere (63.000), grave disabilità (2.615.000), oltre ottuagenari (1.800.000), gli homeless (100.000), quelli che lavorano all'estero e coloro che non fanno mai delle vacanze, il totale è di circa altri 7-8 milioni.
Mentre togliendo la fetta degli “stranieri” residenti nella penisola, che attualmente sono 3.900.000, non si riesce a capire da che numerazione sia partita ma soprattutto come sia arrivata ai 37mln.
E’ scarsa in matematica o ci piglia per il fondello?
Bocciata?
No tornare al pesce surgelato, grazie.

Luciano Ardoino

sabato 11 luglio 2009

Matteo Marzotto e l'Enit (atto terzo), per ricordare

Chi si aspettava che con l’avvento della Michela Brambilla, la stella cometa, arrivassero anche i Re Magi, è rimasto deluso.
No oro, niente incenso né tanto meno mirra, infatti i dati, nonostante le sempre rosee previsioni delle massime autorità del settore, confermano questa teoria; pochi turisti e proporzionalmente meno delle nazioni concorrenti.
Quindi Melchiorre, Baldassarre e Gaspare sono rimasti nei racconti evangelici sostituiti, ahimé, dalla nomina di Marzotto che avrebbe dovuto portare un collegamento strategico tra il turismo ed il made in Italy; l’industriale ha però subito trascurato, alla partenza, il vero problema e vale a dire la valorizzazione dei nuovi prodotti competitivi locali in tutti i settori del comparto turistico; monti e mare, cultura e sportivo, enogastronomico e terme eccetera eccetera da inserire in una strategia internazionale.
La speranza era che il Marzotto almeno si circondasse di manager con capacità innovativa ed in particolar modo che lo stipendio potesse finalmente essere collegato ai risultati come avviene nell’imprenditoria, e non certamente con l’innalzamento del 70% fatto allo stipendio del direttore generale dell’Enit Eugenio Magnani, proprio nell’anno della peggiore performance turistica italiana.
Concomitanza?
Suvvia!
Non è continuando a fare solo immagine, viaggi propagandistici o solo pubbliche relazioni di cui ormai è già stata ampliamente dimostrata la relativa utilità, ma tanto cara e di gran moda per i perditempo ed i presunti guru del turismo nostrano che qui probabilmente campeggiano instancabilmente, che potremo ritornare nella posizione che ci compete.
Gli operatori turistici vogliono essere facilitati e stimolati con prodotti originali, innovativi, concorrenziali e di successo collaborativo e la legge 135 del 2001 (art.5) c’è ma si deve attivare attraverso dei bandi disciplinati e liberali per finanziare i sistemi turistici locali grandi, medio e piccoli, ed anche l’iniziativa privata attraverso quella qualità di cui maggiormente disponiamo noi italiani: l’inventiva, che deve obbligatoriamente essere abbinata a criteri meritocratici e liberali.
Assistenzialismo, chiacchere, mediocrità e pressapochismo forse continuano imperterriti a farla da padroni.
Parte di quei 28 mln di euro andrebbero usati per aiutare i programmi migliori, la libera iniziativa e la creatività che ci distingue e non certo per affittare due Mercedes classe E (130.000 euro) o pubblicare delle riviste Enit che ben pochi leggeranno (230.000 euro) eccetera eccetera.
Almeno avrebbero potuto affittare due Fiat visto che chiedono continuamente agli italiani di scegliere come meta delle vacanze la propria patria.
Ma visto l’andamento lento e barcollante del nuovo Ministero ritengo che con la stella, speriamo presto cadente; non c'è traccia d'oro, non c’è incenso e neanche mirra ma, considerati i luoghi dove solitamente vengono o venivano ripresi questi personaggi, probabilmente fiumi di bollicine e birra; si sa che le esalazioni a volte danno quell’effetto.
La festa è appena cominciata ma attenzione, la canzone dice che subito dopo è finita.

giovedì 9 luglio 2009

Da Teano a L'Aquila: obbedisco.

Beh, questa volta non ci siamo proprio usciti male ed anche se domani qualche quotidiano idiota: si, uno di quelli gestiti dai professoroni più intelligenti di altri, quelli che camminando lasciano cadere a terra qualche preziosa parola in modo che i comuni mortali ne siano folgorati diranno l'opposto di tutto; sissignori l'Italia al G8 è stata l'Italia.
Ed il merito è solo il loro; Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi.
Non voglio entrare nel merito politico, come più volte detto non mi interessa, ma la visione che il mondo ha avuto di noi è stata fragrante e questo sarà una notevole boccata d’ossigeno per la considerazione internazionale del nostro stivale, per l’economia intera del Paese e lasciatemelo dire; per il turismo.
Il primo G8 vero come veri sono stati gli argomenti toccati dai grandi della terra ed almeno rimane la speranza che qualcosa stia finalmente cambiando nelle considerazioni a favore di quelli che non sono mai stati presenti.
Per una volta siamo tutti italiani?

Luciano Ardoino

mercoledì 8 luglio 2009

Matteo Marzotto e l'Enit (2a parte), per ricordare

Se l’Enit dispone di 28 mln di euro, le regioni spendono ogni anno 7 miliardi e gran parte è destinata ad una promozione frammentata ed inefficace e nel mentre ognuna viaggia per proprio conto.
Lo dimostano i risultati che sono estremamente negativi; infatti diminuiscono gli arrivi o crescono meno della media dei paesi concorrenti.
Palanche spese per viaggi di casta e promozioni semplicistiche di futili sagre mentre il tutto si riduce alle sole immagini attraverso delle brochure, filmati o presentazioni di fiere completamente senza l’accompagnamento della vendita che rimangono così a totale appannaggio del Tour Operator esterno all’area.
La mancanza di tecniche di mercato turistico o l’integrazione della vendita di nuovi prodotti o pacchetti turistici con la loro diffusione commerciale, porta l’effetto che il costo medio del turista in Italia è il triplo della Francia e il quadruplo della Spagna.
Tutto questo è notoriamente dovuto al fatto, riportando alcuni scritti internazionali e locali, che questo dipartimento è stato frequentato per decadi, a livello istituzionale o amministrativo, da trombati politici o incompetenti o nullafacenti che al loro nulla di costruttivo hanno risposto solo con grandi capacità oratorie, per convincere unicamente gli sciocchi o quelli partitocraticamente interessati; la casta/e.
La recentissima fiera turistica di Mosca nel marzo 2009, la Mitt, conferma che niente è ancora cambiato; anzi.
E’ appunto nell'occasione che sono state affittate delle metrature per la promozione turistica italiana ma di gran lunga superiori a quelle messe assieme da Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e Paesi nordici, e senza calcolare quello che poi sarebbe accaduto, ma facilmente ipotizzabile, e vale a dire il notevole calo dei T.O. di quella nazione per la destinazione Italia.
Questo ha comportato che le spese ed i viaggi di rappresentanza si siano moltiplicati considerevolmente, come da susseguente tabella:

Presenze istituzionali o governative dell’Italia: N° 19
Regione Basilicata, Regione Campania, Ente Provinciale di Caserta, Consorzio destinazione Italia, Regione Puglia, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Abruzzo, Regione Liguria, Regione Lombardia, Regione Lazio, Regione Marche, Regione Calabria, Regione Sardegna, Regione Sicilia, Regione Trentino, Regione valle D’Aosta, Regione Veneto, Enit...
...16 assessori regionali + 16 segretarie + 16 rappresentanti di questo, quello e l'altro ancora, allestimenti generali, pernottamenti, pranzi, cene, trasferte, eccetera eccetera.

Mentre….:
Presenze istituzionali della Francia: N° 1
Nice Visitors Bureau (Ufficio del turismo di Nizza)
Presenze istituzionali o governative USA N° 0
Presenze istituzionali o governative UK N° 2
Visit Scotland, Welcome UK ltd.
Presenze istituzionali o governative Cina N° 1
CTS

Ma se leggi i nominativi di coloro che decidevano nei tempi passati e quelli che adesso stabiliscono per il "bene" ed il male del turismo nostrano; ebbene, molti sono gli stessi!
Continua...

Luciano Ardoino

Beata gioventù


martedì 7 luglio 2009

Matteo Marzotto e l'Enit (1a parte), per ricordare

L’anno scorso ne avevano presi 50 ma Matteo Marzotto, il neo Presidente dell’Enit, voleva 100 milioni di euro per rilanciare l’immagine Italia all’estero.
Alla fine ne ha ricevuto 28 che, secondo lui, serviranno a malapena a coprire la spesa corrente.
100 mln di euro che secondo il rampollo della dinastia tessile, balzato agli onori del turismo nazionale, sarebbero serviti per individuare i 50 paesi più interessanti dal punto di vista del business turistico con l’Italia e lanciare una valanga di spot per vendere praticamente le stesse cose dei decenni passati.
Invero qualche novità c’è nella sede dell'Enit in Via Marghera a Roma; due Mercedes berlina classe E nuove fiammanti con tanto di autista pronto a servire con priorità assoluta il presidente Matteo Marzotto ed il direttore generale Eugenio Magnani al modico costo di 130.000 euro per il noleggio.
Mentre poco tempo prima, il cda dell’ente, ha deliberato l’aumento del 70% dello stipendio del Magnani portandolo a 190.000 euro, compreso il premio di produzione.
Ma premio decché, visti i risultati?
Tra le altre cose di non poco conto ma ancora in esame al Tar, ci sono 230.000 euro per la ricercatissima rivista dell’Enit.
Qualcuno può sostenere di non averla mai vista?
Io!
E poi ancora vini e piccoli regali pagati con il fondo 'pubbliche relazioni'; un'appalto senza gara di 197.000 euro assegnato all’agenzia Assist di Gianni Prandi, amico del Marzotto; viaggi in business anche per gli impiegati e…alla prossima puntata; quella tecnica.
Forse costa meno mandarli in vacanza, per sempre.

Luciano Ardoino

domenica 5 luglio 2009

Te la do io la Liguria

Adesso che la popolazione ligure ha finito le lacrime, bisogna pure pensare a cosa succederà nel 2010, ossia dopo le imminenti votazioni regionali.
Lo ripeto, lo ridico e lo riscrivo per chi ancora non lo sapesse; non me ne frega niente della politica italiana, non ne ho la minima fiducia; destra, centro, sinistra e di esempi ne abbiamo a iosa.
Inutile azzuffarci tra noi che instancabilmente ne paghiamo le conseguenze … ma poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
Tanto per cambiare mi riferisco all’unica cosa che conosco; il turismo e vale a dire quella “cosa” che è irrinunciabile per l’economia regionale, e permettetemi dirlo, anche nazionale.
Il petrolio non c’è (solo poco) e nemmeno oro e diamanti; quindi!
Da questa, a mio ma non solo modo di vedere, dipendono tutte le altre, la sanità, l'importantissima ricerca, il commercio, la cultura, e via dicendo.
Cinque anni di Biasotti (PDL) e cinque, tra breve di Burlando (PD) con il risultato che si è più pensato a difendersi dall’opposizione che a creare benessere… e non raccontiamoci balle i risultati parlano.
La popolazione lavorativa ligure sta scendendo mentre l’unica cosa che sale sono i pensionati che, per via del clima eccezionale, ivi trascorrono gli ultimi anni.
Come inutile è, per i sensati, la moda di dare la colpa sempre agli altri, a quelli che non ci sono più; troppo banale, stupido e logorroicamente usato.
Sicuramente dopo l’istituzione del Ministero del Turismo, ci sarà una revisione del Titolo V della costituzione in materia, ma il federalismo dovrà obbligatoriamente mantenere molte delle priorità alle regioni; sennò che federalismo è?
E che assessore al turismo sarà?
E mentre scorro mentalmente tutta la lista dei papabili, nessuno escluso…non trovo nulla, tutti gran parlatori, incantatori di folla e di “serpenti”, ammaestratori e “cartomanti” ma niente; abbiamo già dato e quello ricevuto è stato pessimo.
E se si pensasse ad un esterno; Joseph Ejarque?
Ormai mi è scappato ma come al solito non avranno capito.

Luciano Ardoino

Visualizzazioni totali