martedì 31 marzo 2015

Nuovo Statuto dell'Enit ma il vigente è sempre quello del 2007


Dario Franceschini twitta “firmato Statuto Enit” ma il Consiglio dei Ministri non ha finora firmato un bel niente.
Infatti nel sito del Governo non c'è!!

Poi se andate su quello dell'Enit ecco che la cosa si ripete di nuovo, infatti...



Il nuovo Statuto di ENIT - ente pubblico economico è adottato in sede di prima applicazione dal Commissario Straordinario ed è successivamente approvato con decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo, a norma dell'art. 16, comma 5 del D.L. n. 83-2014, convertito con L. 106/2014.

Ma quello tracciato come vigente risulta essere questo... che poi è quello del 2007!!

Ma allora perché scrivere: “... approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri... “ ..  se ancora è vigente quello del 2007?

Boh, valli a capire... e la storia continua all'infinito, più con l'aggiunta di cose incomprensibili a mente normalmente umana... saranno dei genii?
Non ci giurerei. 








domenica 29 marzo 2015

Bomba atomica sul turismo nazionale o elettroni che non girano bene?

E così siamo arrivati anche al nucleare per parlare un po di turismo.

D'altronde c'è sempre più della gente che le conoscenze di cui dispone in questo settore sono calcolabili nelle stesse dimensioni di un atomo... un solo neutrone oppure mezzo elettrone, e forse manco quello.

A parte il fatto che la firma sul nuovo Statuto dell'Enit non è certo del Consiglio dei Ministri, e quindi campa cavallo... ma mi si vuole cortesemente spiegare che minkia è la dicitura “FUSIONE FREDDA” nel tweet di Dario Franceschini?

Pertanto dopo aver vietato a chi volesse portare della catapulte all'Expo 2015, scordatevelo pure perché non si può, ecco che invece lo si potrà fare per presunte reazioni di natura nucleare.

Ma chi li capisci 'sti qui.

… e andiamo avanti, va, e prendiamola a ridere che tanto...

P. S.: Scopro poi che l'acronimo di "fusione fredda" è FuF... beh; più FuF.. di questa... e come sempre tutto ha una logica, neh!!





sabato 28 marzo 2015

Com'è bello, com'è grande, com'è ricco, com'è allegro... ma chi, il nostro Paese?

Certo che a leggere le dichiarazioni delle istituzioni ma non solo, chessò, sul cartaceo o sul web per ciò che riguarda il turismo, ebbene devi armarti (se ce la fai) di grandissima calma, che alla fin fine dell'andazzo, ecco che le cose che ti rimangono da fare sono solo due.

O la prendi sul ridere che buon sangue fa, oppure prendi a testate il muro che bene non fa di sicuro, quindi è meglio optare per la prima soluzione... e facciamoci le due classiche risate, va!!

L'ultima che c'arriva è del dirigente di quasi fresca nomina del MIBACT, quel Francesco Tapinassi che, tra l'altre cose (?), doveva o dovrebbe anche fare la nuova classificazione alberghiera... almeno così c'era scritto sul DL e da fare in soli “in tre mesi”, ma ormai siamo quasi alla soglia dell'anno... tutto normale in questo Paese!!

Ma esaminiamo per bene le sue dichiarazioni alla stampa in merito al decreto che tra breve dovrebbe uscire sulla Gazzetta Ufficiale e che personalmente non vedo l'ora di leggere.

E così dice: “... altro tema è quello che riguarda la connettività: "il decreto pubblicato due giorni fa, prevede 75 milioni di euro per tutte le imprese del ricettivo, con possibilità di un tax credit del 30%, e comprende il tutoraggio manageriale conseguente alla digitalizzazione e quindi la formazione e l'accompagnamento sui nuovi processi di comunicazione rispetto alle sfide internazionali”.
La cosa significa semplicemente, imho, che il tax credit per le imprese comprenderà anche le attività di tutoring e consulenza e formazione ed accompagnamento ai nuovi processi di comunicazione.
E chi farà questo genere di lavoro?... forse “quelli” della digitalizzazione... il TDLAB dove c'era gente che lavorava a gratis?
Ma no dai... vabbeh, vedremo.

Tapinassi continua con: "Italia.it deve stare dentro le competenze dell'Enit"...
... eh già, è iniziata la primavera... e poi arriverà pure l'estate... e seguirà l'autunno e poi e poi farà capolino pure l'inverno; ma poi scopriremo che... ecco che ritornerà la primavera e poi arriverà pure l'estate e...
E se ne avete voglia rileggete da capo fino all'infinito questa stessa strofetta che tanto gli anni passano... ma ricordatevi che siamo in Italia e queste cose si sa come vanno a finire, e anche perché alla gente piace tanto parlare, ma di azionare... boh!

Il turismo è "una sfida complessa" continua Tapinassi, "Abbiamo riattivato in pochi mesi tutti i tavoli di concertazione con Regioni, Comuni, e anche operatori Mice, la mission del tavolo per la promozione turistica, tra pochi giorni in seconda convocazione a Napoli, è proprio quello di aprire la strada alla realizzazione di tutti gli obiettivi".
Ma non l'avevano già fatto in Enit Pier Luigi Celli (presidente Enit) e Andrea Babbi (DG Enit)?
Vabbeh, altra gitarella napuletana a breve?

Dulcis in fundo...
"A inizio mandato il ministro Franceschini ha detto che il ministero del Turismo è il più importante dal punto di vista economico - ha concluso Tapinassi - e per me è stato e continua ad essere un elemento di grande stimolo".

Ma non sentite anche voi, in sottofondo, il melodioso suono dei flauti e dei violini?

♫♪♪ Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce ♫♫♪ … però prima, ora non più!!


... ah Charles Louis De Montesquieu cosa mi dici mai!!




venerdì 27 marzo 2015

Io se fossi Dio... a Conegliano

O il sindaco di Conegliano, Floriano Zambon, pensa che il “basta che se ne parli” sia l'essenziale per il marketing, oppure qualcosa non va da quelle parti.

In verità esiste anche l'opzione che ci sia qualcuno (il solito genio e per di più anche ben pagato) che lo consiglia sul come si fa ma non sul come si dovrebbe.
E vengo al dunque.

In meno di due giorni in quel di Conegliano capita che...

una nuova tassa si aggiunge al libro paga dei commercianti: quella sull'ombra.
Una barzelletta?
Macchè, piuttosto una cosa all'italiana, realmente accaduta.
L'ennesimo balzello preteso dalla Pubblica Amministrazione.
Il motivo?
L'ombra che occupa il suolo pubblico è soggetta ad una tassa di 8,40 euro al metro quadrato.
La tassa fa parte della famigerata Tosap, ovvero l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico. Dunque, facendo due conti, se uno ha una tenda di quattro metri quadrati, ecco che questa è stata tassata dal comune per 33,6 euro.

Mica finità eh!...

gli hanno tassato la pedana per disabili, installata a proprie spese all’entrata di un condominio privato.
Voleva eliminare le barriere architettoniche permettendo anche alle carrozzine di entrare nel suo studio di fisioterapia, ma per lo Stato quella piccola pedana occupa il suolo pubblico, e quindi deve sottostare alla famigerata Tosap: 34 euro da pagare entro il 31 marzo, o scatterà la multa.


Ora c'è da dire che Conegliano nell'ultimo anno ha migliorato di molto le presenze turistiche, almeno così dicono loro, e non so fino a che punto 'ste cose potranno contribuire ad aumentare l'arrivo di nuovi turisti o a mantenere quelli che già ci vanno.
Resta comunque il fatto che la cosa mi pare alquanto insensata anche perché la gente non ne può più di... vabbeh, s'è capito.


E aspettando la terza str... anezza, buona giornata.




 

giovedì 26 marzo 2015

Il tovagliolo nella mise en place va lì anche se hai i guanti bianchi

Ma che cavolo insegnano nelle scuole alberghiere, e ancora di più, si può finalmente sapere dove hanno imparato le attuali “giacchette nere” a fare i Matre D' o gli F&B?
E i direttori?

Non tutti, per carità, ma pare che la grandissima arte di questo mestiere sia destinata a finire nella rumenta per alcuni di loro.

Ieri sera ero ospite, insieme a mia moglie, di un caro amico e della sua bellissima consorte in un noto ristorante di una tale città... uno di quelli dove ti servono ancora in guanti bianchi che di più bianco non si può.
Bene, il meglio del meglio parrebbe di dire se si considerano le recensioni del web e la nomea che questo ha.
Un vai e vieni di gente elegante con i congiuntivi e i condizionali al punto giusto che come al solito mi fanno sentire il solito ignorante.
Un gran caprone che non appena me se ne presenta uno nei miei discorsi, ecco che devo pensarci almeno un po, col solo risultato che i miei ragionamenti non finisco mai... mannaggi a me e per la miseria perché non ho mai finito le scuole superiori... almeno... vabbeh!!

Di quel ristorante non voglio dire altro (in definitiva andava “quasi” tutto bene) ma una cosa lasciatemela dire...
… con tutti i picchio di stage, master, congressi, professoroni e minkie varie che elargiscono, a pagamento, il loro sapere come banane attaccate al pero; è mai possibile che non si sappia dove va messo il tovagliolo in una mise en place?
Per non parlare degli F&B e dei direttori che nemmeno loro lo sanno, e ti fanno immediatamente capire quanto valore danno al proprio lavoro.
E' mai possibile che a questi non piaccia sapere il pregresso di quello che fanno?
E allora... educazione e galateo non sono la stessa cosa.
Come la lingua parlata e la grammatica: la lingua serve per farsi capire, ma il “se avrei” fa la differenza... porca puttana.

Il galateo è nato a tavola e per la tavola, perché era il solo momento di convivenza sociale; i pranzi duravano dal pomeriggio a notte inoltrata, e attraverso esibizione di cibi, suppellettili, stravaganze, erano interpretati come una festa collettiva.
Soltanto in secoli più recenti il galateo si è esteso alla vita sociale, ai comportamenti pubblici e privati, al sé e per sé.

Il galateo inizia dall'igiene e dalla pulizia.
Agli antichi romani, prima di accedere al triclinio, si raccomandava di lavarsi i piedi.
Nel medioevo si invitavano gli ospiti a detergersi le mani in acqua profumata.
La tavola era rozza e essenziale: una fetta di pane, per appoggiare il cibo; un'altra fetta di pane per pulirsi la bocca.
Più tardi sulla tavola sono state stese tovaglie di varia grandezza; l'ultima, la più piccola, profumata e umida, serviva per la bocca.
Il primo tovagliolo di tessuto si teneva sulla spalla destra per essere usato dalla mano sinistra, libera dal cibo.

Pochi sanno che il genio di Leonardo da Vinci s'addentrò anche nel settore che più amo di tutti, l'alberghiero e la ristorazione.
Infatti fu grandissimo ideatore nella Roma dei Cesari nel 1489, in occasione delle nozze di Giangaleazzo Visconti e Isabella d’Aragona, dell’allestimento del banchetto nuziale dove fecero capolino per la prima volta al mondo i tovaglioli ed il modo di servire le portate.
Da quella occasione nascono appunto i servizi alla francese, russa e italiana ben contornati dalla eleganza dei servitori che volteggiando musicalmente deliziavano i commensali.
Cose d'altri tempi ma intonate all'epoca e di sicuro e grande avvenire.
E per la preparazione, il buon Leonardo da Vinci, ebbe moltissimo tempo, anche perché quel matrimonio venne dapprima rimandato... ma continuiamo...

In tavole più ricche, il tovagliolo scese all'altezza del gomito, per essere sostituito più volte; poi all'altezza delle mani e in epoca recente sulle ginocchia.
Questa è la storia del tovagliolo che ancora oggi, in una collaudata simmetria di stoviglie sulla tavola apparecchiata, gode di imperfetta varietà.

Mentre siamo tutti d'accordo sulla posizione delle posate (anche se alcuni ci danno alla grande inserendone un quantitativo industriale di tutte le dimensioni e qualità), dei piatti e dei bicchieri, troviamo il tovagliolo fantasiosamente a destra o a sinistra, sopra o sotto il piatto, dentro un bicchiere.
Poi ci sono quelli che lo manipolano come i bimbi manipolano aeroplanini o barchette di carta, col solo risultato che ti toccherà mettere le labbra laddove e magari, il cameriere di turno, durante la manipolazione, s'è fatto uno starnuto a mani unite... sempre che non lo faccia senza di queste e col risultato che tutti immaginiamo.

Sulla tavola apparecchiata correttamente, e non secondo me ma come regola, il tovagliolo va a sinistra... e non va assolutamente manipolato.
Quindi vanno scartati a priori i tovaglioli a forma di ventagli, di ochette, di cigni e della maremma maiala e pure a forma di belin.

#maquandocazzolocapirete? ... e state zitti, neh!!






mercoledì 25 marzo 2015

La carriera alberghiera... in Canada

Il Canadian Scholaship Trust Plan ha condotto una ricerca sulle migliori possibilità lavorative da offrire ai propri figli per gli anni a venire, e tra altre professioni (ved. Qui) ecco che in Canada spunta l'albergatore.

Impensabile nel nostro Paese.
Ma prima di spiegare il perché... una breve disamina del motivo che (imho) qui non ci pensa nessuno a dare gli stessi suggerimenti.

In pratica, economicamente parlando, vinceranno sempre i cialtroni, per il semplice motivo che la competenza costa più dell’incompetenza.
Ed è un po questo che capita in Italia nel settore alberghiero e in tutti gli altri spicchi del turisticamente parlando.

Un momento; capita anche che i cialtroni vengano pagati profumatamente dai fessi di turno.
Vuoi perché il cialtrone s'è unito in congrega con altri cialtroni e si sa che l'unione fa la forza, vuoi perché chi gli dà l'incarico, oltre ad essere fesso, non usa i suoi soldi.
E il risultato si vede.

Molti anni fa, questo mestiere, era molto ma molto più “elegante” e professionale (parlo per grandi numeri e non certo per singoli casi), che elencare tutte le indubbie qualità si rischia di fare notte.
Adesso?

Beh, prima di tutto adesso si dà maggior risalto a tutto quello che concerne il 2.0 tralasciando inesorabilmente la qualità del ricettivo.
E per ricettivo intendo anche l'arrivo del cliente nel luogo prescelto (porti, aeroporti etc.) oltre nel luogo che il cliente ha prescelto a temporanea dimora.

Capita sovente di trovarmi a colloquiare (manifestazioni, riunioni eccetera... ma il peggio lo leggo sul web) con chi ha intrapreso questo mestiere... e ne trovassi uno solo che ha ancora qualcosa da imparare.
Ma lasciamo perdere va.

Il risultato è che nessuno, o ben pochi, si sognerebbe mai di suggerire ai propri figli di intraprendere questo mestiere (sottopagato) per via di ciò che ho già scritto a capo del post in merito alla competenza, ma parte integrante è che, sempre più, le proprietà, lavorando su numeri miserrimi, non sanno nemmeno leggere un budget plan, anche perché molti direttori, oltre a non farlo o al non saperlo fare, s'affidano più che altro a terzi (le OTAs) con il danno evidente che ne consegue.

Indice importante è anche la non correlazione tra pubblico e privato che si riduce solo a interventi associativi che hanno come unico risultato quello contestatorio nei confronti delle istituzioni... ovviamente!!

Ovviamente perché in quest'ultime (le istituzioni) ci vanno immancabilmente a finire dei personaggi di cui non si sente davvero la necessità o se ne capisce l'utilità.

Come si risolve il problema?
Beh, se non l'avete ancora capito cambiate mestiere o fatevi un viaggio in Canada per meglio comprendere se ne avete le facoltà.
Non intendo quelle finanziarie ma facoltà intellettuali (imho).

P. S.: Un po più di modestia e di amore per questo settore, poi... aiuta tanto, neh!!... perché capisco gli immodesti che però sanno, ma quelli che non capiscono una mazza fionda non li comprendo proprio... e ce n'è in gran quantità. 






lunedì 23 marzo 2015

Il turismo in Italia "spuzza"

Qualcuno riesce a spiegarmi che cippa c'entrano le lontre (ved. Foto n° 7) sul sito di italia.it?
Possibile che non ci sia nessun'altra cosa in Italia da mettere in risalto o da evidenziare che un acquario seppur bello... e nonostante tutto quello che c'è da far vedere?


A me la cosa "spuzza" un po, neh!!




sabato 21 marzo 2015

Perché dare delle statistiche con la fonte sbagliata e poi come scusa dire che sono state trasmesse in lingua inglese tra Italia e Italia?

... e sperare che la gente normale se le possa bere come verità?

Quando vedo un uomo piangere nel buio della sua vita mi domando cosa lo spinga a non accendere la luce, e allora ci provo io per aiutarlo... click.

Lui è Elio Domeniconi, è un giornalista ma non ne sono sicuro... però scrive delle sciocchezze sul conto della gente.
E per darle gambe usa Genova3000.it, un magazine della mia città, dove proprio ieri è apparso un sondaggio politico in merito alle prossime regionali che si svolgeranno in Liguria il prossimo 7 giugno 2015, con dei dati che ho ritenuto "strani" e con una fonte, tale Spai, che però non corrisponde a nessuna società sondaggistica esistente in Italia.
Comunque la storia è questa qua... (ved. immagine sotto... qui il link).



Poi, forse non potendo esaudire la mia richiesta o chissà per quale motivo, il Domeniconi scrive queste cose inesatte e per niente gradevoli.
Ma esaminiamo per punto il fondo di Elio Domeniconi nei miei confronti.

A parte che le delucidazioni del caso non sono ancora pervenute e chissà se mai lo saranno... infatti anche il Secolo XIX, che in data odierna riporta gli stessi sondaggi di Genova3000.it, ha “dimenticato” nell'occasione di scrivere la fonte sul suo cartaceo... e poi mi si può spiegare il che cosa voglia dire: “Il nostro informatore ci aveva premesso che poteva aver trascritto male il nome di questa società perché gliel'avevano detto in inglese”??
Ma come?
Per passare delle informazioni da Milano a Genova di una società italiana, ecco che si usa l'anglo-sassone?
Suvvia, cerchiamo d'essere seri.

Sì, sono il figlio di Giacono Ardoino, che nel '47 andò a lavorare come cameriere in quel ristorante Europa, e che negli anni ne diventò il proprietario in società con suo fratello Franco (mio zio) e di mio fratello Silvo di quattro anni più vecchio di me.
Inutile aggiungere che adoro alla massima potenza quei tre personaggi; primo perché siamo una famiglia molto unita, secondo perché sono riusciti a creare un'azienda perfetta sotto l'aspetto ristorativo, e poi perché non ho mai visto al mondo un'organizzazione così certosina, sia nella qualità dei prodotti che in quella del personale.
E credetemi che non è poco.

Eh già, perché a differenza di quanto afferma il Domeniconi, qualche esperienza in gastronomia credo d'averla, avendo insegnato cucina internazionale nei migliori alberghi e resort del mondo.
So bene che parlare di se stessi si corre il rischio di fare la figura dei fessi, ma credo che l'occasione mi sia pertinente.
Vorrei quindi rendere noto al Domeniconi che seppur disponendo del solo II liceo Scientifico e iniziando a lavorare nel settore alberghiero a 17 anni non ancora compiuti (1969) come lavapiatti in quel di Rio de Janeiro... la cosa non mi impedì di fare una certa carriera contornata dall'esperienza acquisita sul campo attraverso l'odore della cordite, del sapore del sangue e della merda come s'usa dire in questo settore, fino ad arrivare a dirigere catene alberghiere e di navigazione internazionali con qualche buon migliaio di dipendenti.
Risulta inoltre, con le dovute pezze d'appoggio, che abbia collaborato in prima persona con i ministri del turismo di altre nazioni, i quali non si sono mai dimenticati dell'aiuto ricevuto anche a distanza di moltissimi anni (ved. Qui).

In conclusione vorrei ricordare al Domeniconi che, non appena rientrato in Italia, fui contattato dai responsabili della mia città e della Liguria di Forza Italia, che conoscendo il mio pregresso, mi incitarono a prendere la responsabilità del turismo per il loro partito (a gratis e su cortese richiesta), ma che dopo quasi un anno lasciai per motivi che non sto qui a dire.
Stessa cosa per quanto riguarda Enrico Musso e la sua lista civica alle ultime elezioni comunali (a gratis e dietro gentile sua richiesta).
Attualmente collaboro con le due X commissioni di Camera e Senato (a gratis e su gentile loro richiesta), che sono appunto preposte al mio settore tra l'altro (non m'interessa granché di che partito siano), e amministro un blog sul turismo (ved. Qui) che ha circa 5 milioni di contatti e 2.318 post tutti esclusivamente sul comparto... a parte questo post qua.

Infine... due anni fa fui contattato da Edoardo Rixi che conoscevo solo attraverso le varie TV locali, e che essendo stato nominato dal suo partito come responsabile nazionale del turismo mi chiedeva se potevo aiutarlo, e così feci e faccio sempre a gratis... premetto che la Lega a quei tempi non è che andasse molto di moda per i vari noti motivi (se non sbaglio era al 4/5%) ma ipotizzai che il turismo a lui importava per davvero e non come sono abituato a sentire da quando sono ritornato nel mio Paese.
La cosa riguarda i livelli istituzionali ben più alti del suo... direttamente e di persona.
Adesso devo capire se le mie supposizioni sono azzeccate, ma è il tempo che mi dirà, da galantuomo, come pare che sia sempre stato.

Il cameriere all'Europa dai miei... perché no, che male ci sarebbe, eh?
Il problema è che devo aiutare mia moglie che ha un negozio di fiori; che di notte lavoro con altre nazioni per problemi sul loro turismo; che c'è quel blog che mi porta via del tempo, che aiuto tutta 'sta gente... e adesso devo anche pensare a rispondere a Domeniconi che non ha nemmeno avuto il buon senso di andare a cercare nel web in mio nome (oppure ha usufruito di un informatore alquanto inde-fesso?), non evitando così di scrivere tante razzate sul mio conto e di fare un'esagerata figura di emme.

Senza contare le innumerevoli e quotidiane richieste di aiuto sul turismo che mi arrivano da ogni parte d'Italia e del mondo... cosa che esaudisco ogni qual volta e che non sto qui a elencare per evitare di fare notte.

P. S.: Del nome dell'azienda che ha fatto quel "presunto" sondaggio politico continua a non sapersi ancora niente... anche se mezza idea sulla questione ce l'ho. 
Pertanto me pà 'na mussa (mi sembra una bugia)!!.. però mantengo la sua luce accesa... si sa mai che quell'uomo al buio la finisca di piangere.





Saranno tanto intelligenti da non mettere quella tassa (10 euro) per andare in Sardegna ?

L´Italia e´stato sempre, e purtroppo lo è tuttora, un Paese pieno di talenti senza carriera e di carriere senza talento.

A conferma è sufficiente partecipare a qualche convegno su un'eventuale data materia (ovviamente quella che ti sta più a cuore), leggere nel web o sui socials in quei gruppi preposti del settore che più t'interessa, ascoltare il magnifico professorone, il guru ad oltranza oppure l'eccelso adulatore, che se poi disponi di un minimo di conoscenza e pure d'intelletto, ecco che non puoi a fare a meno di vomitare.

Ma di questa allegra compagnia, le istituzioni la fanno da padroni.
La causa maggiore è la loro totale insipienza per cui sono stati preposti, e non conoscendo null'altro che il nulla, ecco che si affidano a “quelli” descritti sopra (a suon di notevoli palanche... sì, ma mica le loro, neh, no proprio le nostre) che come già detto, hanno come unica qualità quella di convincere il fesso di turno.

E nel turismo ci sono?
Belin se ci sono, e ce ne sono talmente tanti che fai fatica a contarli tutti poiché non passa giorno che ne tirano fuori una e... a volte anche due e pure tre.

La prima che mi capita è la proposta del Centro democratico, Partito dei Sardi e Sel, la quale prevede che la Giunta regionale possa istituire un contributo entro un massimo di 10 euro che verrebbero richiesti per il solo biglietto di andata verso la Sardegna, o all’atto di pagamento del servizio, dalle compagnie aeree e marittime e dai soggetti che gestiscono gli aeroporti, i porti, gli approdi e i punti di ormeggio.

I responsabili della genialata sostengono che non sarà un nuovo balzello per far scappare i turisti (e allora che minkia è?), ma un contributo per erogare ulteriori e migliori servizi.
Forse gli ulteriori e migliori servizi intesi nell'identica maniera dei tempi passati (quali?), come ad esempio la tassa di stazionamento di cui ben si ricorda il disastro che creò e che fine fecero quei soldi?
Oppure quelle palanche avranno la medesima sorte di quelle ottenute dai parcheggi a pagamento in prossimità delle spiagge sarde?
Altri dell'allegra compagnia dichiarano che bisogna pensare alla salvaguardia della Sardegna e che se quella tassa l'avessero realizzata già l'anno scorso, ecco che nelle casse ci sarebbero diversi milioni... ma che cippa di ragionamento è?

Possibile che non gli sfiori nemmeno che quel balzello non farà altro che diminuire le presenze nel suolo sardo col solo risultato di perdere una barcata di forza lavorativa e un'enorme danno all'intero indotto?... e alla fine a chi le chiederanno le palanche e quali altri balzelli s'inventeranno se i turisti caleranno sempre di più?

P. S.: Gli "allegri" dicono poi che questo balzello esiste anche da altre parti... eh? e quali sarebbero a livello regionale?

P. P. S.: Per fare un buon turismo non servono tasse e balzelli di cui ben si sa che fine fanno quelle palanche, ma di gente con i coglioni che sa quel che c'è da fare. 
Solo che la stragrande maggioranza di chi dispone dei giusti attributi non sono dei leccaculi perché di leccare non ne hanno bisogno... e a quei fannulloni 'sta gente non va.  








venerdì 20 marzo 2015

Anche nel "turismo" a pensar male si fa peccato, ma...

E' solo una supposizione e nulla di più, ma è suffragata da tante circostanze che si sono susseguite incessantemente da quando nacque la possibilità delle aste dovute alla Direttiva Bolkestein (2006/123/CE).

A parte il totale (?) menefreghismo dei preposti nel parlamento europeo nei primi tempi all'atto della stesura del Decreto... infatti, non si ricorda nessun intervento in merito, c'è da evidenziare che altre nazioni che appartengono anch'esse alla comunità europea, toh che strano, hanno avuto queste concessioni (ved. Immagine sotto).


Ora, risultando inconcepibile che ad altri Paesi venga fornito quanto sopra detto e senza che il nostro attuale Governo voglia fare la necessaria richiesta per apportare le medesime opportunità in sede europea (è sufficiente un copincolla, neh!), risulterebbe, non appena terminate le prossime votazioni regionali in 7 Regioni italiane, che... ved. Immagine seguente e all'inizio del post.



P. S.: E' solo una questione (almeno) di non farsi prendere per il didietro... nulla più. 










giovedì 19 marzo 2015

I cappelloni dell'Expo 2015... nel senso che fanno delle cappelle?

A Il Fatto Quotidiano non sanno che prima di scrivere 'ste cose bisogna contattare Frap1964, altrimenti s'incappa in grossolani errori.

Io invece lo so e di conseguenza...


La gara d'appalto per il “camouflage”, ossia per camuffare le opere che non saranno terminate per l'Expo 2015, non è di 1.154.000 euro bensì 2.685.200 euro che fanno una bella differenza neh!! … ved. Immagine sotto.


Ma la cosa che appare ancor più assurda è che la gara è a procedura aperta, per cui una volta aggiudicata dovranno in teoria passare 30 gg. prima di poter stendere il contratto operativo (solita storia dei ricorsi al TAR).
E il 26 marzo è un giovedì.
Quindi anche se aggiudicano il giorno dopo, praticamente con i 30 gg. arrivano a ridosso dell'inaugurazione... e in questo caso come cippa lo fai il camouflage?? 
Eh??

RI-DI-CO-LI

Domanda pertinente:
Possibile che nessuno s'è accorto che i tempi erano stretti... e ma chi cippa è che comanda l'ambaradan che non s'è accorto di questa cosa?
E quanto guadagnano 'sti grandi professoroni, guru e bla bla bla??

C'avranno messo proprio i migliori oppure... ??... mi sa che c'hanno messo gli "oppure" neh!?!





Con BUTT la figura di "emme" era ancor più garantita

Mah?



Butt?

E non è nemmeno la prima volta neh! 

... nel mentre giunge notizia che c'hanno messo "una pezza"... ma si può? 




mercoledì 18 marzo 2015

I miserabili




... se poi volete sapere come va il turismo nel Bel Paese... ved. qui a pag. 222

E se noi siamo diventati "miserabili", chi cippa sono quelli che...?





martedì 17 marzo 2015

L'intelligenza è una qualità molto rara nel turismo !?!

E' il risultato della ricerca Hotel Expo finanziata dalla Regione Lombardia e realizzata da un pool di quattro associazioni: Codici, Altroconsumo, Adoc e Casa del consumatore.

E già d'acchito si evince che, a soli 45 giorni dall'inaugurazione dell'Expo 2015, molto probabilmente la cosa andava realizzata almeno due anni prima, poiché il farlo adesso è praticamente inutile.
Roba da matti!

E chissà se le altre Regioni (la Liguria no di certo) hanno provveduto nei tempi addietro a realizzare questa ricerca?
Campa cavallo... comunque i dati sono questi di seguito:

Sono state visionate 183 strutture ricettive, di cui ostelli, 75 alberghi 3 stelle, 87 a 4 stelle e 12 di lusso.
E il 42% non soddisfa gli obblighi riferiti alla categoria a loro attribuita.
Dicono che i risultati completi saranno diffusi nel giro di qualche settimana (ecco bravi, e magari il giorno prima dell'inaugurazione dell'Expo... ma si può?), però si può già dire che non soddisfa il 73% degli ostelli, il 51% dei 3 stelle, il 36% dei 4 stelle e il 16% degli alberghi di lusso.
Questi non rispettano gli standard minimi richiesti per Legge.
E il quadro peggiora se si considerano richieste aggiuntive a quelle imposte dalle norme regionali.

Ma dove stanno le pecche?
Dove si può migliorare?

Le variabili valutate spaziano dalla zona fumatori al servizio prima colazione; dalla raccolta differenziata al wi-fi; dai dispositivi per le chiamate di emergenza alla disponibilità della reception e l'accessibilità per chi ha disabilità motorie.
Non mancano obiezioni sui servizi del deposito bagagli, postazioni web, posteggi in convenzione, servizi fotocopie e fax, sporcizia sui mobili.

Ogni categoria ha il suo tallone d'Achille.
Per i 3 stelle, ad esempio, sono i bagni delle aree comuni (inesistenti o non distinti per sesso) e il servizio bar in camera.

Per i 4 stelle lasciano a desiderare le dotazioni del bagno in camera (tappetino e sacchetti igienici) e i servizi di conforto (prima colazione, tv satellitare, aria condizionata e riscaldamento regolabile).
Nella metà degli ostelli visitati mancano le bacheche turistiche con le informazioni utili... e via cantando.

Poi, e questo l'aggiungo io, sono certo al 100% che la qualità del personale, direttivo compreso e ovviamente il maggiore responsabile dell'ambaradan, abbia delle percentuali anche peggiori, se consideriamo quel “SPORCIZIA SUI MOBILI” e chissà quant'altro, neh!!

Ma ragioniamoci un po, anche perché... c'è subito da dire che le OTAs, con le loro percentuali d'intermediazione, stanno massacrando il settore, a cui non possiamo assolutamente non aggiungere i balzelli, le tasse e tutte le minchiate varie che lo Stato non perde occasione per aumentare ad ogni canto di gallo.
Il risultato è che le proprietà, le gestioni etc., ecco che dovendo tagliare di qui e di là per sopravvivere, beh; riducono, riducono riducono e tutto questo va a scapito della qualità.
Ma vaglielo a spiegare ai preposti istituzionali di cui personalmente non riesco a comprenderne l'utilità.

Il D.L. 83/2014 denominato Art Bonus pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 maggio 2014, con una integrazione apportata nel corso dell'esame parlamentare ha introdotto il tema della classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche.
Al riguardo un decreto del MIBACT, da emanarsi entro 3 mesi (ma ne sono passati circa 10 di mesi), d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, avrebbe dovuto definire l'aggiornamento degli standard minimi e l'uniformità sul territorio nazionale dei servizi e delle dotazioni.

Per l'occasione, qualche tempo dopo, fu incaricato l'eccellentissimo Prof. Francesco Tapinassi (autore del testo Reput'azione in collaborazione con la Roberta Milano), che vinto un concorso (?) o qualcosa del genere (?) diventando così dirigente del Mibact, da alcuni mesi sta studiando una nuova classificazione alberghiera...almeno dovrebbe... boh, e che ne so!!
Bisognerebbe sapere se lui sa o gli risulti qualcosa.

Il bello, o se si preferisce il brutto, è che il medesimo eccellentissimo ha scaricato dal web un programma che risolverebbe tutti questi problemi, ma anche qui... campa cavallo...

… a questo punto non resta da chiederci che cippa di “reputazione” intendesse l'eccellentissimo, ma di certo non lo verrò mai a sapere poiché quel libro non lo leggerò di certo.





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