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domenica 6 gennaio 2013

Siamo figli di un Dio minore ?


Eppure la Svizzera è a un solo tiro di schioppo ma …

… eh sì, ma lì non esistono delle caste parassitarie del nostro tipo, dove tassisti e farmacisti (faccio solo un esempio) hanno la possibilità di disporre e decidere arbitrariamente l’entità delle loro prebende.
Mentre le istituzioni, forse per non perdere dei probabili voti o eventualmente per non perdere chissà ché (!), gli danno addirittura man forte.

E qui vi giuro che sono meno seri che dall'altre parti, qui i parlamentari sono gli unici “professionisti” che si possono aumentare lo stipendio e così pure per gli altri ammennicoli.
E lo fanno attraverso delle Leggi ad hoc, proprio come i sovrani.
E questo senza che nessuno gli chieda: professionisti di che cosa?
Esperti di che?

Gente che per dare un senso al lavoro che fa (per modo di dire, neh) afferma che i compensi alti sono la condizione per avere dei rappresentanti del popolo di alto livello.
E allora provate ad ascoltare per un minuto quello Scilipoti, che ecco vi renderete subito conto dell’autenticità della frase sopra citata.

E non è mancato poi chi sosteneva che se si fosse abbassato l’emolumento dei nostri rappresentanti, questo avrebbe comportato che allora soltanto i ricchi avrebbero potuto dedicarsi alla politica, e farsi eleggere come deputati e senatori.

A questa frescaccia non mi viene neanche da rispondere considerata la grande facilità di cadere in qualche brutto aggettivo non troppo consono all'educazione.

E la mia è sola per una strana, inspiegabile illusione ottica oppure è vero che il Parlamento è strapieno di nullità e yesman, dove non mancano di certo le prostitute, soubrette e le ballerine, neo-neanderthaliani, falliti nella professione, viziosi, contigui alla criminalità mafiosa (con pensione stratosferica cumulabile), oltre che gente che non ha mai fatto altro che “politica” e non sa fare altro?

Di cui se ne contiamo i "condannati" o in procinto d'esserlo ... beh, meglio di no, sennò facciamo notte.
Che se poi qualche “bontempone” delle Jene (l’allegra trasmissione televisiva) si prende la briga di chiedere loro che cosa vogliano dire le parole deficit, debito pubblico, inflazione, spread, rating eccetera eccetera, ecco che di botto ti viene a te che non c’entri niente ma che ami la tua Patria, tanta di quella vergogna da far paura.

Prendiamo ad esempio la decima Commissione del Senato della Repubblica (ved. la lista sotto con il personale collegamento per ognuno dei Senatori), e vale a dire in quella dove dovrebbero essere più presenti dei professionisti del turismo in tutte le sue molteplici sfaccettature.
Ebbene, provate a trovarne qualcuno che abbia anche fatto per un solo giorno il cameriere o che abbia mai aperto un libro sul marketing 2.0, giusto per guardare almeno le figure.
Beh, al massimo, se glielo chiedi, ti risponderà che quei 2.0 è il risultato di una partita di calcio o che sono le otto di sera.

Tutto questo per dire che ne ho due bocce grosse così di ‘sti (censura) … personaggi, e vorrei proprio capire come possano esaminare e deliberare in una materia che neanche conoscono per il bene della collettività, o forse per il loro ... di bene?


Entra anche tu e dacci/datti una mano affinché su quelle poltrone ci si possano sedere delle persone che del settore siano davvero dei grandi professionisti.

E dalle prime liste a tutt’oggi, non ce n’è manco uno (professionista del turismo) per sbaglio.
Il contributo di questo comparto e del suo indotto al Pil nazionale e alla forza lavoro è immenso nel nostro Paese, quindi … aiutaci/aiutati.


         Presidente 
1.   
   CURSI Cesare, PdL

         Vicepresidenti 
1.      
GARRAFFA Costantino, PD
2.      
CIARRAPICO Giuseppe, PdL



mercoledì 20 giugno 2012

Le Commissioni del turismo (Camera dei Deputati e Senato) sono delle boiate?


La più comica delle affermazioni che ho ascoltato (spesso ripetuta anche dai giornalisti di Radio 24, la radio di Confindustria) suona pressappoco così: I compensi alti sono la condizione per avere dei rappresentanti del popolo di alto livello”.

E basterebbe sentire per due minuti Scilipoti per rendersi conto dell’autenticità di questo bel dire.

Mentre un altro di “quelli” (Pier Ferdinando Casini) affermava che: “Se si abbassa l’emolumento, allora soltanto i ricchi potranno dedicarsi alla politica, farsi eleggere come deputati e senatori”.
A questa non mi viene neanche da rispondere considerata la grande facilità di cadere in qualche brutto aggettivo non proprio ortodosso.

E la mia è solo per una strana, inspiegabile illusione ottica oppure è vero che il Parlamento è strapieno di avvocati, magistrati, mignotte di lusso o ballerine, commercialisti, funzionari di partito dalla nascita, baroni universitari, dirigenti sindacali, dirigenti pubblici (con pensione stratosferica cumulabile) giornalisti, oltreché gente che non ha mai fatto altro che “politica” e non sa fare altro?
Di cui se ne contiamo i "condannati" o in procinto d'esserlo ... beh, meglio di no, sennò facciamo notte.

Che se poi qualche “bontempone” delle Jene (l’allegra trasmissione televisiva) si prende la briga di chiedere loro che cosa vogliano dire le parole come deficit, debito pubblico, inflazione, spread, rating eccetera eccetera, qualcuno (Di Caterina PDL) ti risponde che: “Se parliamo di spread, parliamo in termini economici di qualcosa che praticamente interessa l’economia ma io non sto in commissione finanze né sto in commissione del bilancio”.
E il tutto mentre quel falegname o quel fiorista, che mai entreranno nelle Camere e tanto meno nelle Commissioni, è obbligato a saperlo se vuole pagare il giusto per una richiesta di mutuo.

E per la par condicio che dire di Cera (Udc) che tira in ballo le famiglie: “Ormai hanno totalmente messo... si sono completamente disseccate di quei pochi risparmi messi da parte per cui si consuma molto di più rispetto a quello che si produce”.
Poi spiega il significato della parola spread: “È la differenza tra quello che si produce e quello che uno realmente spende”. Quando gli chiedono cosa sia Standard & Poor’s, il politico spiega: “Guardi io l’inglese non lo conosco. Io parlo in italiano e per quanto mi riguarda non ti so rispondere su questa domanda”.
Per poi finire alla Concia (PD) che sulla domanda del deficit rispondeva: “È legato al debito pubblico. Cioè, se un Paese ha un grosso debito pubblico ha un grosso deficit”.
La Iena, con perfidia, ribatté: “È un po’ la stessa cosa?”.
E la Concia: “Sì però per esempio noi, siccome queste sono cose internazionali, cioè che valgono per tutti i Paesi, si usa come è noto l’inglese”.
La Iena: “È la traduzione in inglese?”.
La Concia: “Per tutti i Paesi … “.

E sarebbero questi i rappresentanti del popolo di alto livello?

Poi ci sono le Commissioni (Camera dei Deputati e Senato), delle quali non sono ancora riuscito a capire “le modalità d’uso” del perché Tizio vada a finire lì mentre Caio di là, e faccio un esempio.
Naturalmente, come prototipo, prenderò una delle due decime Commissioni e vale a dire quelle che contemplano il turismo; di questo mi capisco (forse) e solo di questo ragiono.
E ne piglio una a caso (gli altri seguiranno nei giorni a venire) tra quelli che hanno “permesso” (la votazione era segreta e quindi "spariamo" nel mucchio ... ma neanche poi troppo visto l'esito dei favorevoli) che Pier Luigi Celli diventasse presidente dell’Enit, nonostante tutta questa roba qua.

Lei è Teresa Armato (PD), ed è stata giornalista a partire dai 18 anni.
Ha lavorato a Il Mattino e ne è stata caporedattrice fino al 1987, quando ha intrapreso la carriera politica.
Appartenente dapprima alla Democrazia Cristiana e a La Margherita, dal 2007 è eletta nelle liste del Partito Democratico ed è stata assessore (Università e Ricerca Scientifica) della Regione Campania durante la presidenza di Antonio Bassolino.
Dal 24 aprile 2008 è senatrice della Repubblica (gruppo PD), eletta nella circoscrizione Campania, e pur non avendo svolto mai niente che possa allacciarsi all’Industria, al Commercio e al Turismo (a meno che non mi sia sfuggita la cosa), è finita proprio nella X Commissione del Senato per quelle disamine lì.
Niente, non un giorno manco come cameriera e forse le uniche esperienze del turismo che ha o dice d'avere, le arrivano dal fare le ferie.

Mentre le scarse conoscenza nell’ambito s’evincono facendo un giretto sulla sua pagina web dove si legge: “ … è noto che al momento mancano le risorse per un piano strategico quanto mai necessario in un momento come quello attuale. Difetta il coordinamento e non vi è una vera governance del settore … “.

Eh, nuove risorse decchè?

Ma si può dire che siano necessarie delle altre “palanche” in gran quantità per buttare giù un piano strategico o che servano dei soldi per inserire un coordinamento che elabori finalmente un’accettabile governance nel turismo … hei, che diamine è?

Qualcuno avvisi la senatrice che sono si le risorse, ma quelle umane e non quelle monetarie, che solitamente necessitano per queste cose.
Ma se quelle umane sono tutte così (e approssimativamente lo sono) … campa cavallo, e vuoi vedere che bisogna pagarne degli altri?








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