Leggo e sento parlare una marea di gente (… aglia) che dispone della medicina giusta (dicono loro) per salvare il ricettivo italiano.
Però nel frattempo chiudono anche gli
alberghi storici e via cantando.
Al giorno d'oggi gestire un albergo o
simili è diventata una lotta continua solo per cercare di stare a
galla, e così galleggiando ti senti una merda... sempre che ce la
fai.
Altrimenti vai a fondo, col risultato che non ti
senti nemmeno uno sfronzo.
Tasse, balzelli e sfronzate varie (Otas
che ti massacrano con le loro intermediazioni; sommerso; recensioni
false; dati sulle presenze che manco li cani ci credono più nonché
elencati dopo dei mesi; una classificazione alberghiera che definire
schifosa è ben poca cosa e bla bla bla).
Tutti che pensano a come fare per far
arrivare più turisti ma “porca paletta” ce ne fosse anche uno solo tra quei belin di guru che pensi che prima ci sia ben altro da fare... ma mica ci vogliono secoli, neh; è sufficiente un poco di tempo.
Foglioni, null'altro che una massa di foglioni e per di più anche schifosamente strapagati da qualche
bontempone che li chiama a elargire perle di grande saggezza (vabbeh, si fa per dire), ma sono
solo dei grandi pirla... gli uni e gli altri.
Mentre nei posti di potere, quelli dove le cose potrebbero essere messe a posto, ecco che ci trovi dei (£?*CENSURA§@#), col risultato che oltre a non migliorare 'na sega, peggiora sempre.
Mi presento: sono un albergatore fallito, oggi neo-galoppino (65 ore settimanali per far sopravvivere una famiglia di 3 persone). Leggo alcune lettere su “Italians” e mi domando se Booking.com non abbia sguinzagliato gli uffici della “comunicazione” con i quali inventano blog e tweet di “sincero” entusiasmo nei confronti di un azienda che impoverisce sicuramente il settore alberghiero. Come è possibile che un albergatore si riempia di debiti? La risposta sta nella liberalizzazione delle licenze e nel costo delle commissioni. Il Comune di Firenze vive anche di tassa di soggiorno, e per questo si è fortemente liberalizzato il settore. Interi palazzi si sono trasformati in B&B e si sono aggiunti all’offerta per dormire in città, creando una sorta di Hotel/B&B diffuso. Le strutture in vendita sui canali online sono passate dalle 400 del 2011 alle 1640 (su BK). Il prezzo di vendita cala, e le commissioni delle OTA sono al 18% (minimo) + tasse ( l’IVA la pagano gli albergatori con il “reverse charge“). Gli hotel inseriti nel programma “preferiti” possono far crescere la commissione fino al 50% per migliorare il loro posizionamento. Non è una scelta ma una condizione per vendere.
Io non potevo sostenere i costi del mio B&B, ho lasciato facendo molti debiti, e ogni volta che suonano il campanello di casa non penso sia un amico, ma Equitalia o le banche. Ho lavorato sempre, duramente, e oggi mi vergogno ad aprire la porta di casa. I piccoli albergatori hanno timore nel denunciare certe condizioni, stanno nel vortice fino a quando si rischia lo sfratto o un fallimento. Cio’ che si scrive sui risultati sulla posizione nei motori di ricerca è falso e grave. Questo si chiama “brandjacking”. BK pubblicizza il marchio dell’hotel per dirottare il cliente sul suo sito. Ieri il tribunale commerciale francese ha dichiarato nulla la “rate parity”, ciò è bene per consumatori e hotel P.S. Venti anni fa le camere si vendevano benissimo senza internet e senza BK. “Viaggiare” è offline!
P. S.: Ma quello che fa più schifo è
che la soluzione a tutte queste "sfronzate" c'è (esiste razzo!!), ma pare che a
'sta gente non importi un fico secco.
Mi fate schifo!!
Sei stato via per un po di tempo ma noto che sei ritornato più inrazzato di prima.
RispondiElimina:-DDD
Togli pure il "pare che"...
RispondiElimina@Frap
RispondiElimina... eh già, quel "pare che" stona da matti :)