Visualizzazione post con etichetta #turismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #turismo. Mostra tutti i post

venerdì 6 ottobre 2017

Comparazione dei dati del World Economic Forum dal 2008 ai giorni nostri

I dati del WEF (World Economic Forum... ved. qui) dall'inizio della crisi mondiale ai giorni nostri dimostrano  che tutte le altre nazioni (sono 137 quelle iscritte al WEF) del globo hanno saputo far meglio di noi... Zimbabwe compreso. 

E' bene inoltre ricordare che i primi ministri nel periodo in questione, sono stati:
Dal 2008 al 2011 Silvio Berlusconi
Dal 2011 al 2103 Mario Monti
Dal 2013 ai giorni nostri... Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
Poi per le prossime politiche del 2018, beh; fate voi se sia davvero il caso di continuare con 'sti "galantuomini" o meno.  



giovedì 28 settembre 2017

Genova: e dopo 21 anni chiude l'Hotel Astoria, ma non per sua colpa.

E proprio alla fine del tanto decantato ultimo salone Nautico di Genova, leggo con grande disappunto le parole del proprietario (da 21 anni e non pizza e fichi, neh) dell'Astoria Hotel, un quattro stelle del centro di Mauro Bolognesi con un passato da direttore di hotel di lusso, arrivato qui da Firenze nel 1996 proprio per aprire un albergo “perché in Toscana non potevo permettermelo” dichiara, aggiungendo che il 30 settembre riconsegnerà le chiavi.
È scaduto il contratto d’affitto e noi e la proprietà dei muri abbiamo idee diverse sulla cifra congrua”, spiega (ved. qui).


La storia è semplice da raccontare ma difficile da digerire, per e a causa dell'inadeguatezza dei preposti istituzionali nei confronti del turismo locale.
Poi se ci si mette anche il proprietario dei muri, il gioco è fatto.
Oddio, non è solo qua, per carità, ma Genova in queste faccende è sempre peggio che dalle altre parti dello Stivale.


20 e più anni fa, Genova aveva un buon congressuale, il turismo d'affari andava a gonfie vele mentre il Nautico riempiva davvero al 100% il ricettivo... e il turismo congressuale muove 240/320 euro a persona, fornendo così un indotto da far paura a tutti gli altri settori.
Infatti il turismo è il comparto più trasversale che esista al mondo e dà lavoro proprio a tutti.
Ora dicono che gli hotels siano pieni, ma se cerchi una camera proprio la domenica del Nautico, ecco che scopri su Booking.com che il 21% delle camere sono libere (vedi immagine sotto).



E allora?


Il motivo è che Genova, al pari di tutte le altre città italiane, non dispone di un programma digitale che, immediatamente in tempo reale e con un semplice click, ti dice le presenze (motivazione, nazionalità etc.) effettive e veritiere, e quindi ti devi affidare a Booking.com per sapere se davvero ci sono camere libero o no.
Ma si può nel 2017?
Non esistono poi dei piani mirati di marketing turistici dell'ultima ora (non li hanno mai fatti e nemmeno studiati), per prevenire eventuali poche presenze sia a livello comunale che regionale.
I dati li si vengono a sapere dopo settimane se non dei mesi... e quindi a cosa servirebbe un progetto davvero mirato?... quelli che dicono sono fatti col sistema Cati oppure chissà che... forse l'immaginazione?
Ridicoli!

Il RevPar (fatturato generato per camera disponibile), di l'ADR o RMC (ricavo medio per camera) o IMO (indice medio occupazione) sono diventati davvero miserrimi, costringendo il proprietario o il direttore a tagliare da tutte le parti per poter sopravvivere a chiaro danno della qualità (un tre stelle, al nostro parallelo, dovrebbe avere un dipendente per ogni 3,86 camere per l'ottimizzazione della qualità)... qui se va bene la media è di un collaboratore ogni otto o dieci camere... e che cavolo di qualità puoi offrire, eh!
Ma cosa vuoi che freghi ai preposti istituzionali, quelli che magari dopo 5 anni non ci sono più, passando il pallino alla prossima giunta?... “che s'arrangino loro”, mi pare di sentire in quei corridoi amministrativi.


Genova è ormai una destinazione low cost che pensa soprattutto all'Acquario, il centro storico che oltretutto fa pena, i Musei e tutte quelle cose che portano solo ed esclusivamente dei turisti “misci” (senza palanche... con una spesa procapite che si aggira sulle poche decine di euro a persona... oddio, servono anche quelli e ben vengano, ma non solo quelli)... il turismo fieristico è sparito... Vending Italia, Euroflora, Tecnhotel, Bibe etc etc, e i campionati nazionali indoor di atletica nel palasport … che riempivano in bassa stagione davvero tutti gli hotels ed il ricettivo.
E poi l'intermediazione, e vale a dire le prenotazioni attraverso le OTA (On Line Travel Agency) che ti portano via una fetta di palanche molto importante (dal 18 al 20%, in questo caso, ma arrivano anche molto più in su)... palanche che prima servivano per rinnovare gli ambienti, per aumentare la qualità, per destinare al marketing una percentuale maggiore... tutte cose che praticamente non si fanno e non ci sono praticamente quasi più.

La “rabbia” mi viene anche dal fatto che si poteva, e ancora si può, se non completamente eliminare 'ste belin di OTA, beh; almeno ridurre di molto il loro "potere", con un po' di voglia, di esperienza e di saper fare (il programma esiste già da mo), ma ai fenomeni presunti del turismo si vede che questi margini maggiori di guadagno da offrire agli albergatori non può fregare di meno... fenomeni presunti che usano il loro tempo in riunioni, meeting, comitati, associazioni, sindacati e quant'altro che non servono praticamente ad una mazza fionda.
Qui tutti dicono che il turismo va bene (vedi quelli elencati sopra a cui freneticamente s'aggiungono i media) con delle percentuali della madonna sulle due cifre, senza pensare che queste balle fanno un male immenso al settore per i noti motivi che un vero professionista conosce a menadito, mentre se guardi le presenze effettive ti viene da ridere (vedi immagine sotto) oppure da piangere... dipende dal tuo umore.



E quando cambiano le giunte, ecco che t'aspetti (la speranza) qualcosa di veramente innovativo... qualche progetto più dedicato agli operatori che a quelli politicizzati per i fessi che ci credono o ci sono costretti per non muovere troppo le acque e farsi così del danno da soli.
Nessuna nuova idea, nessun scopo e nemmeno un solo obiettivo.
Niente di niente... se non qualche festicciola che al solo vederla mi fa sempre cadere le bocce fino all'asfalto.
Ma cosa ne sanno, e poi... ma chi glielo fa fare, eh! 
E dopo 30anni di amministrazione del CSX, da circa due mesi a Genova c'è il CDX... e da questi avessi sentito una sola cosa rivolta davvero al miglioramento turistico cittadino affinché 'ste cose non accadano più... ma di sangue dalle rape non ne è mai uscito, quindi, campa cavallo... 

P. S.: Sì certo, dopo il Bolognesi ne arriverà un altro, ma il risultato non cambia, anzi... 

sabato 23 settembre 2017

Il danno prodotto dalla Giorgia Meloni in Liguria...

C'era una volta...


… la favola, che questa volta ha un brutto epilogo, fu orchestrata dalla Giorgia Meloni circa due anni fa con l'appoggio della Toti & Co. della Regione Liguria!

Sì, quella gentil dama là dei Fratelli d'Italia e quel "galantuomo" di Forza Italia, che mai perdono l'occasione per magnificarsi delle loro qualità (quali?) ai fessi che ci credono.

Ma quello di cui vorrei narrarvi è del come pare abbia sacrificato il lavoro di migliaia di persone unicamente per soddisfare la trombatura politica di un suo adepto, tale Carlo Fidanza.


Da circa un anno e mezzo Carlo Fidanza è il responsabile del marketing della Regione Liguria... circa 110.000 euro all'anno, bonus compreso di cui non si capisce il perché glielo abbiano dato considerando che la Liguria sta marciando col segno meno, mentre le altre Regioni hanno tutte il segno più nonché addirittura sulle due cifre.
Un trombato politico che non avendo nessun'altra opportunità per mantenersi (quindi senza stipendio) poiché appunto “trombato” alle ultime elezioni europee, di cui aveva fatto parte nel quinquennio precedente come deputato nella commissione del turismo (due anni o poco di più), e che più che altro s'è occupato di etichettature di conigli, di api etc, ossia cose assolutamente non pertinenti a quella commissione di cui era membro (ved. Qui dove potrete evincere tutti i suoi interventi in seduta plenaria e pure le interrogazioni... e dove il turismo non appare manco per scherzo).


In poche parole il nulla di nulla (nessun pregresso... zero) e forse ancora di meno nell'ambito specialistico di quel settore.
Ma là ce l'hanno messo e lui di conseguenza ha accettato.


Fatto è che nel circa anno e mezzo di suo “comando”, la Liguria nel 2017 ha perso circa 15.500 posti lavorativi proprio in quel settore che ultimamente sta andando a gonfie vele ovunque nello Stivale.
Infatti l'Istat ne elenca 3.500 persi nei primi mesi del 2017 e ultimamente altri 12.000 (settore alberghiero e ristorazione)... dati UnionCamere.


Carlo Fidanza fu in procinto di diventare l'assessore del turismo non appena il CDX vinse le regionali del 2015, in quota Fratelli d'Italia, ma al Fidanza fu preferito Gianni Berrino per via di una votazione interna.
Un personaggio, quel Berrino, che a descriver il suo saperci fare nei settori che amministra ci vorrebbero troppi mesi e non granché edificabili per il medesimo, quindi andiamo avanti col Fidanza.
Oltretutto pare che tra i due non corra nemmeno del buon sangue, ma della cosa non può importarci di meno. 

Poi, probabilmente per non lasciarlo senza nulla da fare ma più che altro da guadagnare, ecco che la Meloni, si dice (ved. qui), spinse non poco per nominarlo DG del marketing ligure, fregandosene quindi del che cosa avrebbe potuto produrre una persona senza alcuno specifico pregresso nel settore, e i risultati si sono ahinoi visti... dando così la possibilità che quel “nulla da fare o da produrre” continuasse imperterrito anche a danno della popolazione e del sistema.
Pare quindi che il Giovanni Toti, il presidente della Regione, abbia così annuito alla Meloni, e che ne sia addirittura contento, almeno è così che lui dice... d'altronde solo i giusti ammettono gli errori fatti, e lui così tanto giusto, beh; non mi pare proprio per niente, visto come ha gestito l'andazzo.
Così, tanto per far capire come la va da quelle parti del CDX. 

Il resoconto
Attualmente la Liguria viaggia con un meno 0,74% di presenze turistiche rispetto all'anno precedente (nonostante lor “galantuomini” si auto elogino di chissà quale successo e addirittura “barando” sulle presenze che però sono state recentemente smascherate qui di seguito), ma nonostante ciò, il signorino ha ugualmente preso il bonus di circa 20.000 euro per l'ottimo lavoro svolto... almeno è così che dicono.


'Sto post è stato scritto per far comprendere, possibilmente anche ai fessi nel qual caso il CDX dovesse andare malauguratamente al Governo, il loro metodo di far andare le cose... anche perché non sono solo quelli di Fratelli d'Italia a procedere e ragionare così, bensì tutto l'ambaradan del CDX (Forza Italia e naturalmente quelli della Lega Nord... vedi esempi del passato e non solo), e non da meno quelli del CSX di cui non penso ci sia da aggiungere ancora dell'altro.


E' follia pura continuare con 'sta gente!... non cambieranno mai!... poi se siete davvero dei fessi, beh; bontà vostra!



martedì 19 settembre 2017

Ma manco per sogno giocare a ruba mazzetto con Giovanni Toti...

Con Giovanni Toti avrei qualche problema a giocare a carte... chessò; cirulla, briscola, scopone oppure tre sette, ma di certo con lui non giocherei mai a ruba mazzetto, anche perché lì, lui, dev'essere davvero bravo a cambiare le carte in tavola.

Giovanni Toti circa 10 gg. fa:
Boom di presenze turistiche nella nostra Regione, + 2,68% rispetto all'anno scorso, e rispetto allo stesso periodo del 2016 abbiamo una crescita complessiva di 9.587 contratti stipulati (+39,6%). Gli incrementi maggiori sono: nei bar e altri esercizi simili senza cucina, gelaterie, pasticcerie e ristorazione”.

Di già il solo fatto che se il turismo aumenta del 2,68%, beh; sarà ben difficile che il lavoro aumenti del circa 40%... ma il perché l'ho scritto già qui ... quindi è inutile ripetere ancora, mentre chi vuole clicchi sopra il “già qui” ed il gioco (non a ruba mazzetto) è bello che fatto.

Giovanni Toti ieri (18 settembre 2017): "Nel secondo trimestre scende disoccupazione (-1,3%), siamo sulla strada giusta” (ved. Qui).

Ma ecco che escono i dati Istat (gli stessi visti ieri da Toti, presumo) e la faccenda cambia completamente.
I dati Istat, rielaborati da Unioncamere e Cgil, diffusi nell’ultima settimana confermano che nel secondo trimestre del 2017, in Liguria si contano circa 7 mila inoccupate in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Sempre secondo i dati Istat anche il turismo, che dovrebbe essere uno dei settori di punta del nostro territorio, ha avuto una flessione dell’occupazione molto forte. La Cgil parla di meno 8%; Unioncamere addirittura di meno 12% rispetto allo stesso periodo del 2016.
I giovani tra i 25 e i 34 anni senza lavoro, in Liguria, erano il 34,5% nel 2015; sono diventati il 37,9% nel 2016.
Infine i dati sulla povertà relativa: due anni fa la nostra regione aveva un tasso dell’8,5%, l’anno scorso siamo saliti all’11,1%... (ved. qui).

Ma cos'ha letto il Toti se qui si dice tutto l'opposto di ciò che afferma lui?

E per non parlare del primo trimestre in Liguria, dove le cose andavano così (ved. qui)... 20.000 lavoratori in meno... di cui 3.500 persi proprio nel turismo nel confronto col 2016.

E dovrei giocare con lui a ruba mazzetto?
No no, con quello lì non ci penso proprio... per me sarebbe una partita persa in partenza.

P. S.: Per la cronaca l'assessore allo sviluppo economico regionale è tal Edoardo Rixi (Lega Nord), che a parte delle questioni di spese pazze su cui la magistratura sta indagando, non pare proprio per nulla che ne abbia voglia o che sappia minimamente il come fare per far andar bene le cose... lui con la magistratura si difende dicendo che i suoi consiglieri svolgevano, dal venerdì alla domenica perché non impegnati in aula, delle attività politiche fuori sede con degli esperti in materia per presentare delle proposte di Legge (nelle baite in montagna?)... eh già, a suon di gite al luna park, ostriche, biscottini, fiori e gratta e vinci.
Senza parlare degli importi che venivano falsificati a mano. (ved. qui)... il tutto seguendo una prassi consolidata.
Abbè, se era consolidata allora cambia tutto... ma ci faccia il piacere!


mercoledì 6 settembre 2017

Ma Giovanni Toti le conta o non sa contare?

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, pare rientri nella pletora di chi le conta o di chi non sa contare.


Giovanni Toti: Il 2017 si sta dimostrando un anno particolarmente felice per il turismo in Liguria e di questo passo sarà un anno da ricordare... la Regione si posiziona tra le quattro a maggior crescita turistica in Italia... tra il 1 gennaio e il 29 agosto sono 33.776 i lavoratori che hanno stipulato almeno un contratto in ambito turistico, pari ad una crescita del +40% rispetto allo stesso periodo del 2016... nel 2016 l’impatto economico della spesa turistica è stato di oltre 5,6 miliardi di euro, pari ad una crescita del 6,4% rispetto all’anno precedente, e in particolare la spesa relativa alle strutture ricettive è aumentata del 13,6%, dato che sale al +30% per i soli turisti stranieri”. (ved. qui).


Vediamo...
La Liguria ha avuto un incremento, a tutto luglio 2017, del 2,43% rispetto al 2016, mentre buona parte delle Regioni d'Italia marciano su medie oscillanti dal +8 al +20% (Marche e Abruzzo a parte per i noti fatti).
Pertanto la sua presunta quarta posizione se ne va di botto a ramengo.
Ma andiamo avanti...
L'avere una crescita lavorativa del circa 40% con un aumento delle presenze del 2,43% è impossibile, e chi ci crede è un fesso... ma fesso forte.
Ma naturalmente non accenna alle ore invece perse dai lavoratori, anche perché... 
E anche questa se ne va per la tangente.


Però il “peggio” lo si ottiene sulla spesa!
Il Toti sostiene che la spesa nel 2016 sia stata di 5,6 mld di euro (nazionali e stranieri), mentre i turisti esteri hanno speso il 30% in più... però la Banca d'Italia dice che non è vero.
In Liguria il turismo nazionale copre circa il 60% delle presenze... ovviamente quello estero sarà del rimanente 40%, e su questo non ci piove.
Pertanto se Bankitalia dichiara che la spesa dei turisti esteri in Liguria è stata di 1,624 mld di euro nel 2016 (vedi immagine sotto), come picchio fanno i turisti italiani ad aver speso 4 mld, che è appunto la differenza tra quei 5,6 mld di euro del Toti e quelli che dichiara Bankitalia... quindi circa tre volte tanto, se la scarto tra gli uni e gli altri è del solo 20% (60% e 40%)?
Mah!

Dulcis in fundo quel di Toti + 30% di spesa degli stranieri tra il 2015 ed il 2016...
Bene, nel 2015 la spesa degli stranieri fu appunto di 1,624 mld di euro, come già detto, mentre nel 2016... 1,796 mld di euro.
Quindi semplice calcolo di percentuale tra le due cifre, e zac!... + 10,59%.
E quel + 30% da dove viene?

Ma Toti le conta o non sa contare?


P. S.: Al mese di maggio 2017 (i dati Bankitalia vengono aggiornati con periodicità quadrimestrale) la spesa dei turisti stranieri in Liguria è stata di 537 mln di euro, mentre nel 2016 (stesso mese) di 513 mln.
La differenza è di + 4,67%... quindi ben peggio dell'anno prima.



martedì 5 settembre 2017

Giovanni Toti: "il turismo aumenta del 2,86% e chi ci lavora del 39,6%"... poi fate voi.

Sulla percentuale dei lavoratori che in Italia sta ipoteticamente aumentando, almeno è ciò che sostiene chi attualmente governa (prima Matteo Renzi ed ora Gentiloni del PD), il centro destra non ci crede e di conseguenza si fa le classiche due risate rispondendo così:

Brunetta: La modesta crescita dell’occupazione e’ tutta dovuta ai contratti a termine e come ormai accade da diversi mesi a dimostrazione della crescente incertezza delle imprese e della fine degli incentivi... il governo non fa altro che riproporre incentivi monetari per assunzioni, una improvvisa restrizione delle norme sui contratti a termine e crediti di imposta sulla formazione. Ricette discutibili e certo non adatte a creare stabilmente nuova occupazione, ma per costringere in una gabbia artificiosa il mercato del lavoro.

Toti: Più che un job act è un bluf act.
e via cantando.

Poi però spunta questa dichiarazione del Giovanni Toti (Forza Italia) e del Gianni Berrino (Fratelli d'Italia) in merito ad uno pseudo loro successo avvenuto in Liguria durante la stagione estiva 2017 per quanto riguarda il turismo e la sua forza lavoro.

Giovanni Toti: Boom di presenze turistiche nella nostra Regione, + 2,68% rispetto all'anno scorso, e rispetto allo stesso periodo del 2016 abbiamo una crescita complessiva di 9.587 contratti stipulati (+39,6%). Gli incrementi maggiori sono: nei bar e altri esercizi simili senza cucina, gelaterie, pasticcerie e ristorazione...(ved. Qui).

A parte il fatto che il vero boom l'hanno avuto tutte le altre Regioni italiane (Marche e Abruzzo a parte per i noti motivi) con percentuali che variano dall'otto al più 20% e non con quella percentuale ridicola di cui si vantano, ma mi si vuole spiegare il come si può, dopo aver incrementato le presenze dei turisti di un miserrimo 2,68%, nello stesso tempo ottenere un + 39,6% di forza lavoro?
Ma chi è quel fesso che ci può credere, eh?
Ed è possibile che a quei due non risulti nulla in merito al Decreto 25/2017 e susseguente ripristino con Decreto (il 50/2017) in merito ai vouchers?

La conclusione è una sola... ma la lascio a voi.
A me scappa da ridere, ma ridere tanto, neh!

sabato 2 settembre 2017

La cosa che a noi italiani riesce meglio...

Ciò che riesce meglio a noi italiani è la leccata al politico potente di turno o a quello che reputiamo sia diventato tale.
Uno spettacolo disgustoso e divertente al tempo stesso.

Gianni Berrino, assessore del turismo regionale ligure, e naturalmente suffragato dal “capo branco” Giovanni Toti, dà gaudente i numeri (e qui su quel "dà i numeri" ci si potrebbero ipotizzare anche altre cose) sugli arrivi e sulle presenze dei turisti in Liguria nei primi sette mesi del 2017.
Ed ecco che nel web la pletora di commenti entusiastici dei “vabbeh, tanto siamo fatti così” si abbandona a elogi sperticati al loro indirizzo, forse sullo stile delle vestali e del popolo della Principessa Ifigonia, dove si narra che questi e queste erano...
felici e contenti
e le chiappe del cul porgevano riverenti?

Mah, vai a sapere!
Che oltretutto fa quella rima baciata che si evince sia nel versetto che nelle chiappe altrui... ma questo non lo sapremo mai... forse!

Dai, ditemi voi se non c'è da ridere a crepapelle... ed è appunto per migliorare quotidianamente il mio umore, ecco che qualche web giretto su quelle pagine non mi manca di certo.
E leggo:
Gianni Berrino: I dati dicono che la strada intrapresa da Regione Liguria è quella giusta con una crescita delle presenze sia italiane sia straniere rispetto ai già positivi risultati della scorsa stagione estiva (ved. qui). La nuova programmazione fino al 2020 approvata prima dell’estate, i fondi strutturali stanziati per migliorare la qualità delle strutture ricettive ed il patto per il turismo con i Comuni sono gli strumenti necessari per consolidare i risultati e guardare al futuro con sempre maggior ottimismo”.

A parte che mai vidi nulla di più inconcludente in un solo programma turistico (il suo), in quasi 50 anni di amato mestiere (e ne ho lette e redatte almeno un migliaio di e in quasi tutte le nazioni del mondo), ma è dei numeri che dà il Berrino, che vi voglio parlare.
Poi su di quel programma s'è già scritto qualcosa... vedi qui... che è appunto la conferma dell'andazzo del … belin, un'altra rima!

Lui dice che il mese di Luglio non ha fatto altro che confermare il buon andamento turistico della Regione, ma... fare il -4.58% in meno di arrivi e il -2.58% in meno di presenze italiane a luglio, in un periodo in cui ci sono notoriamente problemi su svariate destinazioni estere, beh; è veramente desolante.
Mentre gli arrivi e le presenze straniere in aumento sono davvero delle cifre risibili (+1.41%, +1.56%).
Qui di seguito l'immagine dell'incremento dei turisti stranieri nel mondo (circa il + 4/5% annuale), mentre in Liguria siamo (anzi, sono) fermi ad un miserrimo + 1,5% come si vedrà nell'immagine alla fine del post.


Ma vediamo come la va dalle altre parti in Italia.
Vediamo vediamo... ma non prendiamone una a caso, no, prendiamo invece quella che nel marketing non è che abbia fatto granché (imho) sullo stile della Liguria... così giusto per creare una comparazione valida ed efficace: la Sicilia.
Nei primi sei mesi del 2017 si registrano 2,2 milioni di arrivi, con un incremento del 19% rispetto all'anno precedente, e quasi 6,6 milioni di presenze, ovvero un 14,6% sullo stesso periodo dell'anno scorso.
Mentre nel mese di Luglio l'incremento è stato del 20 e oltre %... vedi qui.
Che dire?

E siccome sono uno che fa nomi, beh; li ho fatti: Giovanni Toti e Gianni Berrino, cosa che se non ci fossero sarebbe di certo meglio per il turismo ligure e non solo.
Inclusi gli adepti assunti in Regione nello specifico settore che manco a parlarne, e non solo, nonché vestali che li acclamano pure.
E per me, che appartengo alla gente “web volgare” e sono un “web teppista” del turismo (mi pare di sentir dire), questo è peggio di un crimine.
Infatti questo loro modo di fare turismo [vedi red carpet (spesa oltre 250.000 euro), olive taggiasche in un congresso di Liberazione e Comunione (spesa di 70.000 euro) ma che minchia c'azzecca?... e poi ce ne sarebbero tante altre che le pagine di una mezza dozzina di Treccani non basterebbero proprio ] è un crimine.



mercoledì 30 agosto 2017

Turismo Liguria: ultima regione d'Italia per presenze turistiche?

Noi siamo probabilmente ritardati mentali.
Per anni si è cercato di capire come mai la Liguria avesse un mostruoso deficit di presenze turistiche rispetto al resto d'Italia, ma solo ora siamo riusciti a svelare il mistero.

La spiegazione è peggiore di quanto potessimo immaginare.

I nostri attuali “governanti” (Toti, Cavo, Rixi, Gianni Berrino che è poi l'assessore al turismo... & Co), come del resto i precedenti, ricevono una montagna di denaro per questo settore attraverso la riscossione delle nostre tasse, le più alte d'Europa (sic!), e la butta nel cesso, per usare una espressione elegante.


Giovanni Toti e la sua banda di “non simpatici per nulla” hanno finanziato, assumendoli, una pletora di consociati ai loro partiti (ma è bene ricordare che loro finanziano ma chi paga siamo noi) che sull'argomento turismo non ci capiscono proprio una benemerita mazza.
Qualche esempio?
No, altrimenti faremo notte... ma se li cercate qui nel blog ne trovate a bizzeffe.


Poi usando un linguaggio più burocratico... ma come minchia si fa a dare delle palanche a trombati politici senza pregresso e metterli a comandare un comparto così tecnico come il marketing turistico (?)... evviva, come sono buoni lor “galantuomini”!
Ci sarebbero poi tante altre storie analoghe da raccontare per indignarsi.
Ma sono sufficienti queste, suppongo, per fare il quadro della situazione in cui ci troviamo a causa dei “non simpatici per nulla” seduti in regione Liguria, fottendosene del cosiddetto bene comune. 
Ed ecco perché gli ultimi dati delle presenze turistiche fanno pena da matti e anneghiamo nei passivi di bilancio laddove invece dovremmo andare a gonfie vele.
E il tutto nonostante ci martellino gli zebedei con il loro perenne: “tutto va bene Madama la Marchesa”... nonché accompagnati dalla stampa locale che per chissà quale motivo li agevola pure.

Altro che spending review, qui turisti a gogò a tutto andare... dicono.
Eh già, dicono!
E invece seguitano a scialacquare capitali per red carpet che non servono a nulla e fanno solo del gran casino... oppure per l'ultima Toti & Co. trovata, eccovi le olive taggiasche pubblicizzate al congresso di Comunione e Liberazione che con l'argomento c'entrano come i cavoli a merenda, e pure al costo di 70.000 eurini (settantamila, cazzo! Mica pizza e fichi, neh!) che non li spendi nemmeno nelle fiere turistiche più importanti del mondo.

Ospitare scrocconi e mantenere lazzaroni?
Boh, non dico nulla!
So solo che i dati delle presenze turistiche dei primi 7 mesi dell'anno sono fermi al + 2,43% (quelli di luglio sono usciti oggi che ormai siamo a settembre... e meno male che dicono di darli in tempo reale) e che di questi tempi di vacche (presenze turistiche) grassissime in tutta l'Italia, in tutta l'Europa e in tutto il mondo intero.
Ma cosa ne so!
Ma fare il -4.58% in meno di arrivi e il -2.58% in meno di presenze italiane a luglio in Liguria, in un periodo in cui ci sono notoriamente problemi su svariate destinazioni estere è veramente desolante (cit. Frap1964 nei commenti).
E quanta tristezza, ma triste ben, saperli ancora lì ad amministrarci... e nel mentre loro parlavano e parlano ancora di cifre sul 20/30% in più... per non dire di quelle vicino al + 100% se non oltre.

giovedì 8 giugno 2017

Sul turismo in Liguria non contiamoci balle... (aumento esponenziale decché?)

La gente ne ha per il “belino” di passare le vacanze laddove avvengono continuamente degli attentati terroristici... e questi in Liguria ci marciano, auto omaggiandosi di chissà quale loro bontà.
Ma per piacere!

Non passa giorno (du palle) che i presunti sapienti del turismo regionale del centro destra (CDX: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord) non si dichiarino d'essere bravi e del loro saperci fare (Gianni Berrino, l'assessore, Carlo Fidanza, il DG del marketing turistico, messo a dirigere un settore tecnico che di più tecnico non c'è, quindi per chissà per quale motivo "ved. qui"... però era un trombato politico dello stesso partito dell'assessore, Fratelli d'Italia, e quell'altro, Gianni Toti, che della Liguria è il presidente)... ma saperci fare decché?
Normalità!... assoluta normalità e pure 'na botta di culo.

Già non molti anni fa la Michela Brambilla si omaggiava di dati col segno più in merito agli arrivi e alle presenze turistiche nello Stivale (solo ed esclusivamente tanta fortuna, imho), ma poi la “fortuna” svanì, come capita sempre, e il suo “saperci fare” ha fatto sì che la signora ora c'appare come il peggior ministro del turismo che l'Italia abbia mai avuto... anche se l'attuale Dario Franceschini non è che sia molto da meno, neh!... anzi.
Mi sa che se la battono fin sul filo di lana.

Ma tornando alla Liguria...
… “chillillà” (quelli elencati sopra) parlano di aumenti esponenziali turistici in questa Regione ma, naturalmente, senza mai accennare al fatto che il segretario generale dell'UNTWO (Organizzazione mondiale del turismo), Taleb Rifai, sostenga da sempre che nel mondo, ogni anno, chi fa turismo aumenta del 4/5% (età che si allunga e i cinesi che in pochi anni sono diventati oltre 100 milioni che escono dai loro confini sono le cause principali), poi se ci mettiamo che la Francia ha perso il 10% delle presenze per i noti fatti terroristici (e qui sono almeno una decina di milioni di prs. che là non ci sono andate), la Turchia che viaggia con un meno 55%, la Tunisia con un meno 50%, l'Egitto con un meno 60/65%, e poi Marocco etc., beh; da qualche altra parte quel 4/5% di turisti in più devono pur andare, o no!

E dulcis in fundo, che la stessa di città di Taranto, che non è che sia così turistica al pari di quelle presenti in Liguria, ha realizzato nel 2016 un bel + 5%... e che la Liguria, nel periodo preso in questione, è l'unica Regione che ha abbassato i prezzi del ricettivo che di 'sti tempi, di crisi perenne, vuol dire tanto ma tanto ben.
Ma allora che stanno a dì?

Normalità e pure fortuna che, come ben si sa, prima o poi finisce, lasciando ai posteri e a chi dopo di loro verrà, il nulla assoluto.

Ma d'altronde... "La differenza fra un politico ed uno statista sta nel fatto che un politico pensa alle prossime elezioni mentre lo statista pensa alle prossime generazioni"... e questi, statisti, non lo sono di certo, imho.

P. S.: E poi ci sono quelli elencati come “secondi” nel Codice della vita di G. Prezzolini del 1919 (ved. qui), che per chissà quale motivo, beh; in quelli ci credono pure.
... giunge notizia dall'Istat che la Liguria nei primi tre mesi del 2017 ha lasciato per strada 20.000 prs. che hanno perso il lavoro... e addirittura 3.500 nell'alberghiero e nel ristorativo.
Ma da quando in qua chi ha più clienti... licenzia la gente, eh!



lunedì 20 marzo 2017

Marketing turistico: quelli della Liguria che però si fanno rappresentare dalla Toscana, oh yes!

O questa poi...


Certo che vedere all'IBT di Berlino (7, 8 e 9 marzo 2017) una azienda turistica della Liguria che si è presentata con la Regione Toscana per realizzare il suo marketing... beh, che dire?


Di già il fatto che comuni e ricettivi liguri, alle fiere turistiche internazionali e non solo, ci vadano da soli senza l'appoggio regionale, è di per se stessa una faccenda strana che la spiega per bene (qui il link dove il commissario ligure, Carlo Fidanza, si lamenta del fatto)... ed è pertanto immaginabile del quanto si fidino di chi il marketing turistico in Liguria lo amministra (oh mamma mia e per carità?).
Ma che ci si presentino sotto la tutela di un'altra Regione, in questo caso la Toscana, la questione mi lascia di stucco... ma a pensarci bene, nemmeno poi così tanto.


Pare poi che chi ha preferito andare da solo (comuni e ricettivo) o con altra Regione, siano quelli che hanno incrementato davvero.


Dai, diciamoci la pura e semplice verità!
Qualcosa non va proprio per niente!

mercoledì 15 marzo 2017

Percentuali pernottamenti turisti stranieri (comparazione tra il 2015 e il 2016) nelle Regioni italiane

Eh già, un conto è il bla bla bla senza il giusto collegamento tra la bocca ed il cervello... altro è la verità... ma c'è un però.
Se anche lo fanno quell'allacciamento (dubito), ci sarà poi la corrente?


Mah!... comunque sia non è quasi passato giorno nel 2016, e non solo (sic!), che non ce lo zampettassero (Gianni Berrino, l'assessore, e Carlo Fidanza, il commissario del marketing turistico regionale... a proposito; ma non era finito il suo mandato di 6 mesi più 6, eh?... che ancora sta lì) sul fatto che la Liguria fosse la prima in Italia come arrivi e pernottamenti dei turisti stranieri (numeri da record a gogò come se fossero delle noccioline), mentre le nostre dettagliatissime ricerche sostenevano pressoché l'opposto.
Ma come in tutte le cose il tempo è galantuomo davvero e basta aspettare... che prima o poi i nodi vengono tutti, ma proprio tutti, al pettine.
E così pure c'arrivano le loro balle per cercare di convincere quelli più fessi sulla loro presunta bontà produttiva.


Infatti escono i dati della Bankitalia (purtroppo bisogna sempre aspettare almeno tre mesi) e...


Percentuale (2016) dei pernottamenti dei turisti stranieri nelle Regioni italiane rispetto al 2015:


Abruzzo (+50,6%),
Basilicata (+46,7%),
Piemonte (+40%),
Sardegna (+46%).
Puglia (+39%),
Marche (+38,3%),
Friuli Venezia Giulia (+22,6%),
Toscana (+8,9%),
Emilia Romagna (+7,2%),
Liguria (+3,8%),
Veneto (+2,5%),
Lombardia (+1%),
Campania (+0,5%),
Valle d’Aosta (-10,2%),
Lazio (-13,1%),
Molise (-15,9%),
Umbria (-18,4%),
Calabria (-21,4%),
Sicilia (-33,2%).
Trentino Alto Adige (-43,5%),


P. S.: Credo che l'anno scorso l'occasione fosse ghiotta da matti per innalzare le presenze oltre le due cifre (lo testimoniano alcune regioni e quelle nazioni che per e nel settore ci inseriscono dei professionisti), a seguito dei noti fatti terroristici accaduti laddove il turismo andava per la maggiore... ma tant'è...
Un conto è il saperci fare, altro è... ma con quei due, vista la loro disconoscenza del comparto che ahinoi amministrano, non ci si poteva aspettare di certo nulla di meglio.
L'altri dell'assessore Berrino sono i trasporti (vedi continue lamentele da parte di chi li usa giornalmente e l'ultimo accaduto qui) e il lavoro (737 aziende chiuse nei primi 6 mesi del 2016)... il che è tutto un “bel” dire.
Ah dimenticavo di dire che la spesa dei turisti stranieri, sul suolo nazionale, è diminuita rispetto agli anni precedenti: dal + 3,6% del 2014 al + 3,8% del 2015... mentre nel 2016 quel più si ferma al 3,3%... ettepareva.



mercoledì 15 febbraio 2017

Il cambiamento turistico di Porto (Portogallo)... come e perché

Che il turismo sia il settore più trasversale che esista al mondo, beh; ormai lo sanno anche i sassi... almeno si spera.

Sì vabbè, esistono poi delle persone che sono di coccio che ancora non ci sono arrivate al semplice comprendonio, ma per questi non c'è nulla da fare.
E per COCCIO (parola usata per non dire di peggio e per rimanere nell'educazione) intendo quei politici da strapazzo, magari messi lì per via del Cencelli, a cui i furbetti del settore (eventuali loro collaboratori) la raccontano a tutto andare.

Poi esistono gli aiutanti peggiori (COCCIO + COCCIO) che per motivi politici di appartenenza al medesimo partito di chi amministra, ecco che assumono delle responsabilità che definire dei propri controsensi è ben poca cosa.
Infatti se una amministrazione vuole (davvero) che una città diventi turistica per il bene di chi vive e di chi ci potrebbe andare a vivere, per prima cosa a capo della piramide del comparto, dovrebbe inserire un vero professionista... di quelli con un pregresso notevole (lacrime, sangue e merda, giusto per capirci) a cui le balle è ben difficile da raccontare o da mandare giù per via dell'onestà.


Sarà quindi ben impossibile che questi, a loro volta, si possano circondare dei “vattalapesca” o dei sempre più presenti “venditori di fumo”, ma sceglieranno nella direzione opposta.
Fornendo così una notevole istruzione e il giusto insegnamento a coloro che andranno a svolgere con quei professionisti il difficile impegno per portare avanti della vera produttività.
Barcellona con Pere Duran fu il primo esempio mondiale e i risultati li sanno tutti.
Non da meno fu Valencia con Gisbert e Hodara e via dicendo... Stoccarda, Lione, Berlino, Lisbona etc. fino alla recentissima Porto con la diretora Helena Gonçalves (ved. Qui).
Nonché Adolfo Mesquita Nunes (un artista), il segretario del turismo portoghese, che pare ci sappia fare davvero e il sindaco di Porto, Rui Moreira.

Risulta infatti che molti dei meriti siano i loro: un buon piano di marketing stabilmente imperniato sulla qualità senza tante frottole o indefinibili hashtag, come si usa solitamente ed unicamente dalle nostre parti come se fossero manna dal cielo, ma che in verità non servono a nulla se non per stra pagare chi dice che possano valere a qualcosa e a chi ci marcia sulla questione, e quindi ecco che... copertina del New York Times, Monocle magazine, Liberation, El Pais etc. etc. e tutto di un botto sulla stampa internazionale.
Nel solo 2014 furono ben 400 i giornalisti invitati (Barcellona ne ospita circa 2.200 all'anno) a sorseggiare un buon bicchiere di vino e tutto quello che l'accompagna.
Chiaro è che chi verrà dopo ad amministrare il turismo in quella città, ecco che troverà il tutto già bello che pronto (le direttive, il modus operandi e la governance), a cui potrà unicamente recare le varie innovazioni dei tempi che corrono sempre di più in questo settore, nonché le genialità di cui possono disporre quei nuovi arrivati, ma sempre cercati tra la gente che sa e non gli amici, parenti o annessi e connessi al partito che ha vinto quelle eventuali locali elezioni.


La città di Porto (Portogallo) per il 2017 ha ricevuto l'award (European best destination) come destinazione turistica migliore d'Europa... e così pure nel 2014... mentre nel 2015 incrementarono addirittura del 17% rispetto all'anno precedente.
Non che creda poi molto a questi awards, per carità, ma avendo visto Porto moltissimi anni fa ed essendoci stato giusto nel 2014 dopo quella prima riconoscenza, beh; di turismo ben fatto ne ho visto davvero parecchio... seppur mantengano margini di miglioramento ancora pazzeschi.
E non che mi limiti alla sola visione della città, non scherziamo, a me piace andare fino in fondo... fare ricerche... informarmi con le autorità, nonché una sequenza infinita di cose che mi portano sempre ad imparare qualcosa.
Le mie vacanze sono fatte così e mi piacciono davvero un sacco.


Per prima cosa, e questo si ripete ovunque laddove nel mondo si vogliano fare le cose per bene, hanno realizzato una unione tra pubblico e privato (Camere di Commercio), ma ben distante dal come si fa ahimè dalle nostre italiche parti.
Di imparare non se ne parla, vero?
Certo che il privato, se il pubblico (le istituzioni) nelle posizioni di comando ci mettono dei quaquaraquà, col cavolo che intervengono, neh!.. e andranno “quasi” da soli.


Ma a Porto hanno realizzato un amalgama completamente differente da quello di Barcellona, che fu la prima, a dimostrazione che copiare si può e si deve ma si dovrebbe anche pensare che la gestione turistica di due città non possono essere perfettamente uguali, anzi... e a Porto il privato (135 associati) ne ha la fetta maggiore e non il fifty-fifty di Barcellona.
Ed è appunto qui che entra in campo l'esperienza, il genio e la professionalità.
A partire dal 2008, la disoccupazione a Porto consumò a tal punto le speranze e le opportunità della gente che lì ci viveva da spingere oltre 60.000 persone ad andarsene; il mercato immobiliare e il relativo indotto conobbero una stasi senza precedenti, mentre il numero di persone senza fissa dimora (persero le proprie abitazioni) si innalzò tremendamente.
Alcuni, addirittura camuffando i propri passaporti, scelsero di fuggire in Angola (ex colonia portoghese) per aprire dei nuovi commerci... per poi essere scoperti, rimpatriati e finire con una denuncia da parte delle autorità governative tra capo e collo.

Quindi grandissimi investimenti in animazione culturale ed artistica, pulizia e ripristino a gogò (e mantenuta sempre costante), bla bla bla, moda e RyanAir!
Eh sì, RyanAir che poco non è se davvero si vuole... eccetera eccetera... e Porto ha un bel aeroporto davvero.

Quindi un modello organizzativo (135 membri che stabiliscono i soliti 50 obiettivi da raggiungere... cosa che qui in Italia non avviene mai da nessuna parte) che coprirà la gestione, il finanziamento, la raccolta di fondi e il rapporto con gli associati (pubblici e privati) e che, sotto la giurisdizione della ATP, integrerà il ricevimento, il marketing, il supporto vendite e della comunicazione di promozione di Porto e Nord del Portogallo.
Piazze di nuovo ai cittadini, strade vecchie che sono diventate nuove, edifici puliti ed illuminati che anche di notte pare sia giorno... hanno dato vita allo "spirito giovane, dinamico e multiculturale" registrato anche dalla rivista Viajeros. 
Nella città che insiste sulla respirazione al proprio ritmo e alle proprie usanze, lontano dalla frenesia di altre città, c'è una mobilità senza precedenti, autobus panoramici con un qualcosa di nuovo al loro interno che qui avevo già personalmente proposto alle istituzioni, ma campa cavallo... biciclette elettriche etc.
Porto Walk Tours ha moltiplicato le visite guidate ai misteri e ai segreti della città che dalle mie parti sono andate completamente perse.
Il trasporto pubblico è sorprendentemente, ed essi appaiono nella parte superiore dei complimenti da parte dei turisti.
Il porto dal vivo rinasce... ora è un alveare attivíssimo di studenti e di artisti... tessendo complicità, folle, eccentrico e pittoresco. 
C'è ancora una architettura di riferimento che accomuna alla storia passata, Serralves la Casa della Musica, Siza Vieira Ginestal Machado e il design audace dei negozi, degli spazi, edifici, bar e gallerie per tutti i sensi.
Porto distilla eventi su di una frequenza che nemmeno si può immaginare, inventa i quartieri … arte e libri, concerti, spettacoli e mercati artigianali urbani che creano atmosfere magiche e complici di chi li va a visitare.

E gli abitanti di Porto non piangono più e nemmeno cercano di andare in Angola o altrove.

Negli ultimi mesi, il Festival d'Bandada, "musica ovunque", ha trasformato la Porta di San Giovanni in un autentico alternativo e ha lasciato il cantante Gisela João, felice, con le lacrime durante il Tour delle Virtù. 
Optimus Primavera Sound ha trascinato 75.000 festivalieri, tra cui i "pellegrini" provenienti da tutto il mondo.
Il Circuito Boavista, la prova più tradizionale di auto della città e sempre incline alla polemica per gli esagerati costi del passato, ha avuto 17 ore di trasmissione su Eurosport: il canale più seguito al mondo, dove si potevano vedere le immagini del parco della città, il lungomare e altre aree di Porto.
Una promozione di quella portata sarebbe costata milioni di euro, ma è stata fatta quasi a costo zero.
Alla fine, i piloti stranieri stavano bevendo un bicchiere di vino di Porto, hanno mangiato le famose frittelle locali ed hanno cavalcato gli autoscontri... tanto per rimanere nel loro tema.

Ci sono quelli che, guardando ad altre realtà, confrontano la nuova vita di Porto con quella degli anni ottanta a Madrid, e forse non hanno nemmeno tutti i torti.
Come a dire che se Madrid non li ha rinnovati, ecco che Porto non ha perso dic erto del tempo.
Altri mettono in evidenza la scena culinaria pantagruélica, con "ristoranti ben progettati, grandi chef e reinvenzione dei sapori tradizionali", come notato dalla rivista Wallpaper.
Ma ci sono fenomeni fuori dagli schemi: I turisti che arrivano in aeroporto e chiedono al conducente di portarli ad Arouca, il ristorante Mota, situato a 60 chilometri di distanza, per mangiare un insieme di prelibatezze nostrane. 

Gli studi attestano che i turisti vogliono "esperienza" carica di autenticità. 
Gastronomica, sì, ma anche notturna, sociale, artistico e culturale. 
Detto in altro modo: i turisti vogliono mangiare anche con gli occhi ", canti e balli, costantemente, tra passato e presente", come illustrato nella Madame Figaro, il quotidiano francese Le Figaro nel supplemento del conservatore.
Insomma, una città autentica e vivace, cordiale e accogliente al cento per cento, con prezzi accessibili e vari poli di interesse.
Cosa si può volere di più?
Ho amici che sono stati derubati a Porto e poi trattati così bene da parte della polizia della stazione di polizia turistica che mi hanno detto che ne valeva la pena aver avuto quell'esperienza", ironizzava un francese in pensione che ha deciso di vivere a Porto da molti anni.
Aggiungendo che la città sta vivendo il momento migliore di sempre, transitando nel Campo Alegre, per la riapertura della Casa delle Arti... progetto di Souto Moura.

... ma ricordatevi che a Porto il tutto parte, continua e finisce con un buon bicchiere di vino... ma poi c'è molto di altro.



Visualizzazioni totali