Ricapitoliamo.
M'è stato consigliato da più parti di non tornare indietro perché ci sono già stato.
E questa è saggezza!
E s'era quindi deciso di smetterla con le critiche “costruttive” per passare a dei modesti suggerimenti su ciò che di buono accade nel mondo nel turismo (gli esempi, per farla in breve, conditi magari da quasi 50 anni di esperienza maturata in gran parte del mondo), ma come si fa?
Non passa giorno che i presunti “saccenti” (ben pagati) e i “professoroni” (altrettanto in quanto a “palanche”) non ci narrino le loro vicissitudini lavorative come se piovesse manna dal cielo.
E che dire della stampa del settore che ne racconta gaudiosamente le goderecce, per loro, gesta?
Ed eccomi così di nuovo qua per cercare di limitare i danni; per circoscrivere le prese per i fondelli che quei galantuomini commettono nei confronti dei fessi e nei riguardi di chi sulla questione ci marcia.
Prediamo ad esempio l'ultimo fondo giornalistico apparso su TTG, a firma Remo Vangelista, sull'intervista a Fabio Lazzerini, uno dei due componenti del CDA dell'Enit.
L'altro è Preiti.
Fabio Lazzerini: "...perché abbiamo rispettato i piani..."... (ved. Qui)... “Non è stato semplice ma sono orgoglioso del nostro lavoro” (ma quale lavoro?)... eh già, l'autore del fondo scrive che Lazzerini si è speso molto lavorando a stretto contatto con la presidentessa dell'Enit, Evelina Christillin.
Bisogna però capire se quel “speso” sia da considerare sotto forma di “nostre palanche” o di “loro tempo”.
Propendo per la prima delle due, imho.
Anche perché più che di palle d'acqua non sanno raccontare (ved. qui).
E allora mettiamoci un freno...
… 13 mesi solo per arrivare alla firma definitiva di una convenzione.
Beh, se questi erano i piani... complimentoni!
E nessuno che dica chiaramente che questi signori qui (stampa inclusa, a parte pochissimi, ma pochi ben), fra 3 mesi, arriveranno alla metà esatta del loro mandato e senza che ancora l'ente possa essere pienamente operativo.
Notare che il decreto di conversione dell'ente è del 31 maggio 2014.
Cioè fra tre mesi... saranno passati già tre anni.
E pensate a quanto “sagaci e previdenti” (si fa per dire) sono stati Matteo Renzi e Dario Franceschini, nel fare questa cosa qui, invece di abolire l'ente pubblico e creare parallelamente una nuova agenzia completamente da zero.
Quanto sarà davvero costata alla fine tutta la cosa in milioni di euro?
E in opportunità perse?
Per non parlare di altre cosette che altrimenti facciamo notte.
Ora c'è solo da sperare che per i bandi pubblici di commissioni selezionatrici non arrivi qualche altro migliaio di candidature, altrimenti non se ne esce più.
Senza contare che sono riusciti a mandare in tilt la loro posta PEC che si è intasata, per non aver pensato di aumentarne la capienza (si può fare anche a gratis)... e non fu nemmeno la prima volta in quel ministero (ved. qui) accadesse la stessa cosa.
Come a dire che sono proprio dei fenomeni, vero?
Ma non sarebbe stato più furbo, secondo voi, mettere in mano tutto il lavoro di preselezione ad una agenzia di recruitment chiedendo di suddividere i CV su 4-5 livelli per ogni posizione e poi limitarsi alla selezione finale sui CV col livello più alto, eventualmente ripetendo il meccanismo sino ad arrivare al più a 8/10 candidati per ogni posizione?
Mica penseranno di poter fare 12mila colloqui, spero, per 21 posizioni finali.
Secondo me ci metteranno mesi e mesi... il 2017 se ne andrà via così... portando il loro “tempo perso” ad oltre tre anni.
E il loro mandato sarà pertanto finito senza nulla aver definito... e chissà se glielo rinnoveranno considerata la loro velocità?
Nessun commento:
Posta un commento