giovedì 14 dicembre 2017

L'Enit assume un team di persone (100.000 euro ca.) che fanno lo stesso lavoro di...

Eh già, pare che la colpa non sia mai la loro e che facciano tutto bene, ma...

... ma quello che avviene all'Enit, fateci caso, ha sempre avuto ed ha dell'incredibile, e pure 'sta volta (figurati se cambiavano) hanno mantenuto lo stesso andazzo.

Ma in breve...
Roberta Milano, dopo un anno o poco più, lascia per chissà (forse) quali motivi la direzione del marketing dell'indescrivibile ente turistico nazionale.
Di conseguenza l'Enit emette, in data 20 ottobre 2017, un bando per l'assunzione di quello/a nuovo (ved. qui)... e fin qui nulla di male.
Uno va e l'altro viene.


Però la cosa strana è che, nemmeno due mesi dopo (dicembre 2017), ecco che la direzione dell'Enit ne emette un altro per ricercare un team di persone che praticamente ricoprono la medesima qualifica del responsabile del marketing turistico (ved. qui).
Leggetevi la composizione del team richiesto e se ci trovate qualcosa di diverso, beh; per piacere ditemelo che almeno me ne faccio una ragione.
Cosa assumano quindi a fare un Direttore Marketing non si capisce, se poi appaltano all'esterno la comunicazione... mah!


Personalmente poi, la comunicazione integrata online/offline, comunque, fa sempre tornare in mente il mitico...




Dopodiché se riuscite a capire il senso che ha l'articolazione degli uffici interni (organigramma aziendale da statuto) che si vede qui... il tutto ha ben poca logica.
Almeno per me.
Ossia, far dipendere l' ONT (Osservatorio nazionale del Turismo) dalla direzione esecutiva e poi avere un servizio Studi statistici e ricerche in capo alla Direzione Marketing, è cosa semplicemente assurda, giusto per non usare altre terminologie poco ortodosse,
Verificate... praticamente fanno lo stesso lavoro... !?!!


In poche parole, Gianni Bastianelli (Direttore Generale) e Massimo Perrino (Affari Legali... vedi qui) stanno "normalizzando" l'ente per farlo diventare la classica struttura burocratica che sta in piedi solo per appaltare il lavoro che dovrebbero fare internamente.

.. o no?

6 commenti:

  1. E passino
    - il direttore creativo con almeno 3 anni di esperienza
    - il direttore artistico con almeno 2 anni di esperienza
    - il web designer con almeno 2 anni di esperienza
    - il copywriter con almeno 2 anni di esperienza
    ma
    - l'account manager con almeno 10 anni di esperienza (referente tecnico)
    - l'account supervisor con almeno 5 anni di esperienza (referente operativo)

    cosa dovrebbero fare poi concretamente per Enit?

    E tutta 'sta gente penserebbero di pagarla al più 98mila euro x 11 mesi, cioè poco meno di 9.000 euro/mese per tutto il team di 6 persone.

    L’aggiudicatario dovrà garantire, se richiesto, la presenza nella sede centrale dell’Agenzia di almeno una risorsa qualificata per non meno di 15 ore lavorative a settimana, da concordare con il Direttore di riferimento.
    (praticamente mediamente 3 ore/gg. su 5 gg.)
    Dovrà inoltre essere garantito il reperimento telefonico di una risorsa in grado di dare assistenza tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
    Assistenza su che? Gestione delle newsletter?

    Solito sistema per appaltare del lavoro all'esterno, imho...


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  2. @Frap

    Infatti... se non è questo uno dei classici sistemi per appaltare all'esterno a favore dei soliti noti... che picchio è?

    Cosa dici, ce la facciamo ad ipotizzare il vincitore, eh?

    ;)

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  3. En passant, "l'immagine coordinata" era tra le priorità dell'ex-direttora del marketing di Enit; ne parlava sul lettone di BTO2016 (min.6.45) giusto un annetto fa.
    Insieme alla "fondamentale" ricerca sul brand, arrivata dopo le sue dimissioni, per scoprire poi cose già ampiamente note a tutti, alla global page di Facebook, mai vista, ad una campagna di advertising... (????), non pervenuta, mi pare.
    Ora chiedono ad una agenzia pubblicitaria di assisterli per la comunicazione, di montare qualche video con materiali d'archivio già a disposizione, di gestire qualche newsletter, di supportarli nella conclusione del processo di definizione dell’immagine coordinata di ENIT, ecc.ecc. ...
    Ma, verrebbe da dire, nei precedenti 12 mesi cosa caspita avete fatto/avevate davvero intenzione di fare e con quali risorse?
    Tutto così disperatamente desolante... :-{

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  4. E fra praticamente 7 mesi decadrà il consiglio di amministrazione, nominato nel luglio 2015 ed insediatosi a metà ottobre 2015.
    Per fortuna, eh.
    Quando si andrà a fare il bilancio del lavoro triennale ci sarà da farsi veramente delle matte risate.
    E già mi pare di sentirli: "...ma abbiamo recuperato il rapporto con le Regioni...".
    Ma vaff... :-)

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  5. A mio avviso tutto l'ambaradan, a partire dalla trasformazione dell'Enit, le offerte assurde per far scappare i vecchi dipendenti (che sarebbero comunque andati via perché vedendo le capacità dei nuovi pseudo-dirigenti e i loro interessi....si capiva subito che l'ente non avrebbe avuto un futuro roseo), i tempi per le nuove assunzioni ecc ecc ecc, tutto orchestrato per dare ai vari amici all'esterno pezzi di lavoro con la scusa che in 15 o poco più, in sede centrale, e senza nessuna esperienza pregressa nel campo (ex dipendenti Promuovitalia...) che cosa si poteva fare??? Esternalizziamo !!!! Evviva la combriccola!!!
    PS: ma l'ENIT non dovrebbe vendere servizi per autofinanziarsi o me lo sono sognato?

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  6. @Anonimo

    Dici bene...
    l'autofinanziamento è sempre stato previsto nei vari statuti fino all'ultimo come di seguito della Evelina Christillin alla voce R.O.I (Return on ivestiment:
    L'indice offre una misurazione sintetica in % dell'economicità della gestione corrente caratteristica e della capacità di autofinanziamento dell'azienda indipendentemente dalle scelte di struttura finanziaria.

    Addirittura ai tempi di Paolucci fecero riferimento al modello previsto dalla Legge 80, e vale a dire un ente di servizi che poteva costituire società anche con i privati per la promozione dell’immagine Italia ed ente che può operare come un’azienda che si autofinanzia vendendo beni e servizi...

    Eccome no

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