martedì 31 luglio 2018

Cosa è successo in quelle città internazionali dove nei Musei si entra gratis... ?


Non più prime domeniche di ogni mese “a gratis” nei Musei del Bel Paese.. anche se l'attuale ministro del Mibac, Alberto Bonisoli, darà libertà ai direttori dei musei di scegliere se procedere oppure no.
La motivazione fornita parla di utilità e che andava bene “come lancio pubblicitario”, mentre ora si rischia di andare “in una direzione che non piace a nessuno”.

Chi però ha fatto due conti dice invero l'opposto.
Infatti pare che l'indotto ci abbia guadagnato e non solo sotto l'aspetto economico come vedremo di seguito.
Ma nel mondo i nostri principali “tourism competitors” come la pensano sulla questione?

L'Inghilterra già dal 2001 promuove la gratuità delle collezioni permanenti di 50 musei pubblici: da allora un elemento centrale dell’economia inglese. Infatti i grandi musei non hanno neanche la biglietteria, anche se è posto ben in evidenza un contenitore che invita alle donazioni.
Fu però una decisione subito accompagnata da polemiche, ma si dimostrò un immediato successo.
A fronte di un investimento di 45 milioni di sterline da parte dello Stato, le visite free a istituzioni come British Museum, National Gallery e Tate, come ricordò la rivista on line Artribune, negli anni sono aumentate del 150%.
Inoltre, gli introiti su turismo e indotto sono stati superiori a 300 milioni.
I vantaggi?
Finanziari. Formativi. Culturali.
I Musei furono «obbligati» a progettare mostre serie e, insieme, coinvolgenti (a pagamento); a proporre continui riattraversamenti delle raccolte sviluppando specifiche tematiche, in modo da farle apparire attrattive (ancora a pagamento); infine, a rendere più accoglienti i loro servizi (bookshop, caffè, archivi). Ma la mossa ebbe soprattutto il merito di sottolineare la funzione autenticamente pubblica dei grandi musei.
Resi simili non a luoghi di intrattenimento, né a giacimenti da sfruttare, ma a università popolari, aperte a tutti.
Spazi dove favorire l’integrazione sociale e culturale, emancipati dalla «dittatura» delle società private. Laboratori del sapere, nei quali si possono maturare e condividere idee, sensibilità, senso critico, godimento individuale, un otium disinteressato.
Strutture necessarie nella vita di ogni città, come le biblioteche, dove ci si può recare più volte in un anno e destinate ai cittadini di tutte le età prima che ai turisti.

Negli Stati Uniti, ad esempio New York che è la città dove praticamente risiedono i maggiori Musei di quegli Stati, sono tutti “a gratis” in particolari giorni, ad eccezione del MET (la lista è qui).

Mentre in Francia anche il Louvre (10 mln di visitatori) è visitabile gratuitamente da tutti la prima domenica del mese, da Ottobre a Marzo, ed anche il 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia e festa nazionale della Francia.
Sono inoltre tutti gratuiti per gli under 26 (cittadini europei).
E lo sono anche dal 2008 nell'intero mese di giugno.

In Spagna il Museo del Prado, ad esempio, è gratis dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20, e la domenica ed i festivi dalle 17 alle 19.
Il Reina Sofia è possibile visitarlo gratuitamente la domenica pomeriggio (dalle 13.30 alle 19) e da lunedì a sabato le ultime due ore di apertura (dalle 19 alle 21).
Mentre per tutti gli altri, nessuno escluso, (qui) potrete trovare l'orario e il giorno per poterci accedere gratuitamente.

In India e in Russia la tariffa per i rispettivi cittadini è notevolmente inferiore a quella praticata ai turisti.
Questa può sembrare una misura discriminatoria, ma si basa sul presupposto che i cittadini già finanzino attraverso le tasse la gestione del patrimonio artistico nazionale.

E ora c'è da aspettare quale decisione prenderanno i direttori dei Musei nazionali...

Arriva notizia che pare ci sia stato un repentino cambio di marcia e che verrà aumentato l'accesso gratis nei Musei nazionali (ved. qui)... bene! 

1 commento:

  1. Lasciare libera iniziativa ai vari siti e musei, senza un minimo di coordinamento, significa il caos, imho.
    Definire uno standard minimo per tutti, eventualmente ampliabile su iniziativa locale, già sarebbe una cosa più ragionevole...

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