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martedì 29 gennaio 2013

I tempi del Piano Strategico del Turismo ...


Tra un po’ sarà Carnevale e quindi, si dia inizio alle danze e vai col ballo in maschera.
Ma andiamo per gradi.

Pochi giorni fa il Consiglio dei Ministri ha approvato (si fa per dire visto che il Consiglio ha preso atto del lavoro istruttorio fatto ma non l’ha adottato) il Piano Strategico del turismo, ed ecco che subito si sono alzate le ovvie obiezioni, le contraddizioni, le opposizioni e tutte quelle parole che finiscono per “oni”.

Mentre a me tutte queste “obiezioni” e giusto per rimanere in tema, fanno girare solo … la rima; e vediamo il perché.

Andrea Babbi, il nuovo DG dell’Enit, non appena ne ha preso nota, non ha fatto altro che dire: “Non è scritto sulla pietra e datemi una mano a migliorarlo” e l’ha buttato nel web per vedere di nascosto (?) l’effetto che fa.

Va subito detto, e quindi ricordato ai vari “mascherati da grandi saccenti del turismo”, che di Piani Strategici l’Italia non ne ha mai avuti in precedenza, e manco di una sola settimana su quella appena trascorsa.
Ed il problema è ed era anche abbastanza grave.
Senza dimenticare poi che nessuno, prima d’ora, ne aveva cercato la condivisione tra tutta la popolazione che di questo s’interessa … ma il risultato, a parte pochi, volete sapere qual’è stato?

La classica riunione di condominio ... si, e per di più anche di quelle simil carnevalesche e multicolore.
Infatti i più sparano sentenze di improduttività sulle varie disamine appena lette, mentre alcuni lo fanno accennando alla condivisione verso quelle cose già sentite, lette e scritte milioni di volte.
Non mancano poi quelli che s’aspettavano di più.
Ma di più di che cosa (?), e cos’è che non è stato ancora detto negli ultimi trent’anni?
Forse che erano in attesa di qualcosa di nuovo o di mai sentito in un Piano Strategico?
Si vede di si!

Però, maremma maiala, possibile che a nessuno venga in mente che un Piano Strategico sia prima di tutto temporale sui contenuti, e vale a dire che a priori andrebbero esaminati i tempi da affrontare prima dell’altri.
Mentre è in corso d’opera che si producono i vari cambiamenti per poi farli incastrare in un mosaico perfetto.

Faccio un esempio?
Va beh, faccio un esempio!
Anzi ne faccio due!
Sulla formazione tutte le azioni hanno tempi che vanno dai 12 mesi ai 4 anni … ma scherziamo (?)

Per non dire che due anni per la revisione del Titolo V sono veramente un po’ troppi.
Un anno basta e pure c’avanza.

Poi c’è anche dell’altro (molto), ma … il CRM (Customer relationship management) dove cippa è?


Però di "maschere" ce n'è, neh?








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