E il tutto in una sola intervista (ved. Qui).
Afferma che il portale italia.it sia costato 50 milioni di euro, mentre la verità è questa di seguito (ved. Link)... quindi solo qualche decina di milioni di euro di differenza.
Ma andiamo avanti...
Secondo lui, che riporta delle
statistiche del #iosperiamochemelacavo (imho), chi si reca nel nostro
Paese è un turista
felice,
con un 82% che dichiara di avere un sentiment
positivo dopo
una vacanza passata nel Belpaese.
Record
assoluto a livello europeo.
Ma
come si fa a prendere per buone delle statistiche che non tengono
conto per nulla della differenza dell'enorme patrimonio culturale,
enogastronomico e bla bla bla, che dispone l'Italia nei confronti dei
competitors, eh?
Ed
è mai possibile che non gli sia chiaro, a lui e a chi produce di
'sti dati, che la stessa locazione (calcolando anche il come ci sono
arrivati i turisti, e vale a dire i trasporti), con la medesima
qualità ricettiva e perfettamente uguale in un sacco di altre cose
(leggi, burocrazia, prezzi, collaboratori eccetera eccetera), ebbene;
se è dislocata in due ambiti diversi, ecco che per forza di cosa
viene recepita in maniera difforme dall'eventuale turista, no!
Gran
bella forza disporre del meglio che esiste nel mondo, neh!... e poi
farne dei paragoni con il resto del pianeta.
E
cosa ci vuole a capirlo?... mah!... che oltretutto per calcolare
perfettamente la cosa con precisione certosina, beh; si può o si
potrebbe attraverso degli algoritmi concatenati, ma campa cavallo che
ci possa arrivare la nostra sfilza di gran “professoroni” di
questo comparto.
Poi
che quel 82% sia positivo... ma stiamo scherzando?
Ma quale piccola o grandissima azienda privata è contenta di lasciare per strada un 18% per raggiungere la perfezione?
Si provi “solo” a pensare che le navi da crociera per viaggiare nei Caraibi, devono portare il loro rendimento al 86% (e mi riferisco alla sanità HACCP), altrimenti non se ne parla proprio e pertanto devono andare a svolgere le loro crociere da qualche altra parte... e questo fino al prossimo controllo da parte del dipartimento della Sanità statunitense che solitamente avviene dopo 3 o 6 mesi... quindi per tutto quel tempo... nisba.
Si provi “solo” a pensare che le navi da crociera per viaggiare nei Caraibi, devono portare il loro rendimento al 86% (e mi riferisco alla sanità HACCP), altrimenti non se ne parla proprio e pertanto devono andare a svolgere le loro crociere da qualche altra parte... e questo fino al prossimo controllo da parte del dipartimento della Sanità statunitense che solitamente avviene dopo 3 o 6 mesi... quindi per tutto quel tempo... nisba.
Con
una perdita finanziaria indescrivibile poiché le prenotazioni sono
già avvenute e tutto quello che concerne l'immagine della società.
Quindi
in quel 82% di positivo non c'è una cippa , anzi... ma di provare a
pensare al quantitativo dei complains e dei refunds, quello no, vero?
Che
oltretutto darebbero una dimensione più appropriata in merito alla
vera soddisfazione dell'eventuale turista.
Come
ad esempio avviene laddove fanno le cose davvero per bene, che sulla
base di una votazione che parte da 0 per arrivare al 6 (molto più
professionale poiché calcolata in millesimi anziché in centesimi),
ecco che il 5,60 viene ritenuto come SOLA sufficienza (praticamente
come il 6 preso a scuola)... come a dire che nella valutazione del
Lazzerini presa in considerazione da 0 a 100, l'idoneità o appunto
la sufficienza, questa la si raggiunge ben oltre il 90% di quel belin di
sentiment
positivo, e che quindi quel 82% non rispecchia per nulla la buona qualità.
Ed è possibile che sia così difficile dichiarare le cose come davvero stanno?... ossia la verità!
Mentre
per quanto riguarda il suo dire sul famigerato portalone italia.it:
“«Lo
stiamo smontando e modificando, ma bisogna riconoscere che sulla
parte social è
il più performante d'Europa»...
beh, lascio la parola a chi dell'argomento ne sa molto ma molto più
di me... Frap1964... sempre che voglia dire la sua.
Risulterebbe che il presunto "piano editoriale" sul portale italia.it dovrebbe andare in CdA di ENIT ai primi di dicembre del 2016, cioè dopo appena 14 mesi (oltre un terzo del mandato) di questo nuovo, efficiente ed efficace CdA del "nuovo" corso di ENIT.
RispondiEliminaQuindi è del tutto evidente come, in realtà, non stiano proprio smontando una benemerita mazza, visto che ancora devono cominciare a decidere come lavorarci sopra.
Annunci ad effetto ed inconcludenza nei fatti, oltre ad una inedita e bella serie di interrogazioni parlamentari sull'attività svolta sin qui.
Questo è quello che hanno collezionato, al momento, lo showman brianzolo, la sua presidente sabauda ed il terzo incomodo silente e sociometrico, amico del venditore di pentole di Rignano sull'Arno.
Solo voli pindarici.
Non è un caso che il "Fabio che corre forte e che sa bene qual è la strada da imboccare“ (cit. R.Vangelista, direttore TTG) sia arrivato da Emirates.
O no?