Ogni
volta che mi accingo a scrivere di turismo e affini mi tremano i
polsi: ho paura di disgustare i lettori, che non ne possono più di
discorsi inconcludenti, di premesse e di promesse mai mantenute.
Lo
so.
La
mia è una excusatio non petita, o forse patita, ma è indispensabile
metterla nero su bianco per tentare di essere assolto... e raccontare
una volta per tutta la vera storia del sommerso e da dove è
cominciata... anche perché pare che l'artefice sia stato proprio
'sto blog e chi sopra ci scrive.
Attenzione,
signori.
Parlo
di faccende istituzionali, di Leggi mai “volute” applicare e di
ciò che di più palloso ed improduttivo possa esistere.
Veniamo
al dunque.
In
Italia ci sono circa 110.000 alloggi che sfuggono ad ogni
controllo... il sommerso.
E
questo senza calcolare i B&B, altrimenti quella cifra salirebbe
vergognosamente... portando il totale approssimativo a ben oltre i
100 milioni di pernottamenti all'anno di cui non si sa nulla.
Scandaloso!...
vuoi perché già di suo crea della falsa concorrenza a cui il
ricettivo onesto è obbligato a sottostare per l'insipienza (fosse
solo questa?) dei preposti istituzionali, vuoi perché il sistema
digitale per ovviare alla cosa esiste da mo... e parte proprio da
'sto blog circa 5 anni fa.
E
loro, le istituzioni e le associazioni del settore alberghiero,
seppur conoscendola a menadito, Fanno gli indiani.
Ma
allora perché si lamentano e non attuano quel belin di programma
digitale?
Alcuni
di questi (quasi tutti) dicono che le istituzioni non vanno del loro
pari passo e che sono lenti, ma lenti lenti.
Ma,
seppur gli possa dar loro ragione, non è che anche le associazioni
corrano poi così tanto, neh!
E
un'idea della semplice verità l'avrei pure ma è meglio tenerla per
me... comunque poi qualcosina l'aggiungerò in fondo a questo post.
Fatto
sta che in Liguria, ad esempio, che ha una delle più alte densità
tra alloggi di Airbnb e chilometri quadrati (subito dopo il Lazio),
esistono 8.400 appartamenti disponibili (ma altri, i “malandrini”,
sono molti ma molti di più)... Federalberghi ha rilevato che “Guido”
su Airbnb gestisce 507 alloggi e “Simone” ne mette in affitto
347.
”Non
sono persone che arrotondano, ma sono imprese che agiscono in un
clima di illegalità diffusa e tollerata” dice Federalberghi.
All'estero
hanno già cominciato a regolamentare il fenomeno, oltre alle multe
che fioccano nei confronti di Airbnb... vedi in Catalogna dove quella
comunità autonoma della Spagna (ved.
qui),
ha inflitto una multa di 30 mila euro all'azienda con sede a San
Francisco, rea di non aver rispettato (insieme ad altre 7 aziende del
settore) le leggi locali in materia di affitto... che sono pure qui
in Italia, ma...
Una
legge catalana datata 2012, infatti, impone la registrazione di tutti
gli appartamenti affittati per turismo presso un ente apposito, che
poi trasferisce i dati al Ministero del Turismo spagnolo.
La
stessa legge, inoltre, dichiara illegale la pratica di affittare
stanze all'interno degli appartamenti.
E
così pure in molte parti del globo.
Ad
Amsterdam si possono affittare appartamenti privati (dichiarati alla
CdC), ma per non più di 60 giorni.
A
Berlino e a Barcellona è necessario chiedere una licenza.
A
Bruxelles si può fare solo per 90 giorni e se c'è il consenso di
tutti i condomini, mentre a Parigi bisogna essere iscritti ad un
registro pubblico.
Mentre
in Italia si pensa solo ed esclusivamente al lato fiscale: in
discussione c'è il decreto che prevede una cedolare secca del 21% da
prelevare sul prezzo dell'affitto dell'alloggio.
In
Francia ad esempio Airbnb ha un giro di affari da 5 miliardi $,
mentre gli hotel tradizionali arrivano a 16 miliardi... il sito
americano però nel 2014 ha pagato poco meno di 85 mila euro di
tasse, mentre gli alberghi hanno sborsato 3,5 miliardi di euro.
E
in Liguria?
Beh,
in Liguria gli attuali amministratori regionali di centro destra, con
Airbnb, ci hanno fatto addirittura un accordo... in poche parole...
tu, Airbnb, mi dici chi pubblicizzi sul tuo sito e io intervengo
(ved.
qui)... e quelli del centro sinistra di Genova, pure.
… e
te lo devono dire loro?... come a dire che da solo non lo capiscono?
Ma
porca paletta... su queste pagine, già 5 anni fa, s'era scritto che
sarebbe stato sufficiente ideare un programma digitale dove degli
algoritmi, valutando le iscrizioni del ricettivo nelle Camere di
Commercio, ossia quelli in regola, e confrontandoli automaticamente
con le proposte di Airbnb (e non solo) e di ciò che appare sul
web... avrebbero così portato quegli algoritmi a dirti in un solo
miliardesimo di secondo chi sono gli “scorretti”... e ci vuole
così tanto, eh!
Oltretutto
quella proposta (programma digitale anti sommerso e non solo) giace e
riposa in pace al MIBACT (col TDLAB)... sempre che l'abbiano poi
capita.
Ma
se ci sono riusciti ho sperò eri dubbi sul fatto che la si voglia
davvero portare avanti.
Ma
al di sopra di qualsiasi comprensione normalmente umana, è che è
stata presentata anche alla Regione Liguria (in campagna elettorale
ne fecero proprio un cavallo di battaglia quelli del CDX)... nonché
dapprima accolta a pieni voti ed inserita nel programma triennale
(2016 – 2018) alla voce Big Data.
Poi,
dopo averne richiesta la mia possibilità d'attuazione, eccomi
arrivare la richiesta del costo nonché ogni possibile ed
immaginabile dettagliatissima spiegazione all'attuale amministratore
unico di Liguria Digitale, Marco Bucci (innumerevoli i messaggi di
stare tranquillo avvenuti tra di noi) e ai suoi dirigenti
incaricati... il “galantuomo” decise di portarsela avanti
autonomamente (ved.
Qui)... dove appunto viene menzionato che Liguria Digitale
stavano studiando un programma per scovare chi affitta in nero,
avvalendosi in molti casi di annunci in rete.
E
questo nonostante una mia cortese lettera di “diffida”, una volta
scoperto l'inganno, di portare avanti quel programma in assenza di
una qualche regolamentazione contrattuale che prendesse in
considerazione i miei diritti sul programma su cui Liguria Digitale
stava lavorando, e che chiaramente m'erano stati sottratti non certo
elegantemente.
Eh
già, ma le idee non sono tutelate come invece accade in altre
nazioni (vedi U.S.A. che il Bucci dovrebbe conoscere bene) dove, se
non ricordo male, c'è addirittura il rischio di finire davanti ad un
giudice con un'accusa penale.
… scoprire
poi che quel Marco Bucci è il candidato sindaco della mia città
(Genova) del centro destra poiché spinto dalla Lega Nord, beh;
lasciamo perdere, va... non l'andrò di certo a votare e tanto meno
gli si farà della buona propaganda elettorale, anzi...
E
ben lontano da quel tipo gente!
P.
S.: Ma la cosa più “strana” è quella che hanno realizzato a
Rapallo, dove il sindaco di questa città, Carlo Bagnasco (Forza
Italia), ha dichiarato di aver assunto dei vigili urbani facendoli
girare in borghese a fare domande sui pullman e sui traghetti, all'uscita
dei ristoranti e in prossimità dei monumenti... per scoprire quelli
che in regola non sono (ved.
Qui).
Ossia,
in Regione, che poi sono dello stesso partito politico di quelli di
Rapallo, “fregano” i programmi digitali altrui che scovano il
sommerso in un attimo, mentre il Bagnasco non lo sa e tanto meno gli viene detto... e così assume dei vigili per... ma si
può!
Quindi, la
mano destra non sa cosa fa quella sinistra (ettepareva che fosse diverso), oppure c'era qualche
posto lavorativo da dare?
Mah,
vai a sapere.
P. P. S.: Ci sarebbe poi dell'altro da raccontare "lavorativamente" sul "galantuomo"... ma questo lo scriverò la prossima volta.
Un bel personaggio non c'è che dire
RispondiElimina:-(
Non lo voterei manco sotto tortura
RispondiEliminaE visto che da te a Genova ho qualche amico molto stretto d'infanzia, adesso li contatto.
;-))
Mi dicono che il responsabile dei 30 "presunti" saggi che gli stavano scrivendo il programma per la città di Genova, abbia girato i tacchi sbattendogli in faccia la porta.
RispondiElimina... si vede che cominciano a conoscerlo...
;)
Nice post
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