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lunedì 14 febbraio 2011

Cosa dicono all'estero del turismo in Italia ?

Non dispongo di dati statistici sottomano per quanto riguarda l’elenco di alcuni dei principali motivi per cui gli stranieri, dopo aver visitato il nostro Paese, non torneranno mai più.
E poi ci sono quelli che c’aggiungono anche del loro per convincere qualche amico o conoscente che in Italia è meglio non venirci.
Ma vabbeh, abbiamo già tanto di bello e di ineguagliabile che possiamo stare tranquilli … dicono gli scemi nostrani da molti anni.
Comunque dicevo che non ho delle statistiche nette e precise, ma per motivi professionali frequento molti stranieri da tanti anni e tramite il giornaliero confronto, ho fatto un riesame delle discrepanze che gli stranieri vedono in noi.
Ci si scambia impressioni, pareri e opinioni e in alcuni casi ho applicato la mia interpretazione a quanto mi è stato detto ferendo un po' il mio italico orgoglio.
Occupandomi di turismo anche a livello professionale credo ci sia da riflettere anche perché il turismo dovrebbe essere (o meglio potrebbe essere) la fonte primaria della nostra ricchezza e invece non lo è!
Per amor del cielo, non dirò di certo niente di nuovo, ma il ripeterlo male non fa, e chissà che qualche “professorone” (di quelli che stanno in alto nelle stanze dai pomelli d’oro) e che mi legge con “amore”, non possa metterci un bel rimedio.
Dai, ci riprovo e speriamo in bene.

a)         I furbi; non c'è niente da fare, molti italiani pensano d’essere più furbi degli altri e "fregare il turista". In certi posti è una specie di sport o una gara a raccogliere più punti per vincere il famoso servizio in ceramica da 6 prs. per la casa in campagna.
b)         La poca serietà, e di conseguenza la poca (non a sufficienza) professionalità (c’è molto di meglio nel mondo).
c)         I prezzi; che ci crediate o no, l'Italia è un paese caro per i turisti, benzina, alberghi e cibo non sono a buon mercato. Con gli stessi soldi negli Stati Uniti si fa un viaggio di classe superiore.
d)         La mancanza di informazione. APT, ENIT o chi per loro, non fanno ancora troppo per informare, anche se un piccolo miglioramento si vede.
e)         Gli orari; il fatto che i negozi siano chiusi la domenica o a mezzogiorno, per molti resta un problema. Un problema degli Italiani, non del turista che l'anno prossimo andrà in qualche altro posto
f)          La difficoltà; destreggiarsi tra orari, giorni di apertura e di chiusura, festività, ponti e informazioni in sola lingua italiana non è da tutti.
g)         La guida; guidare in Italia è piuttosto difficile. Soprattutto al sud o a Roma non è così semplice come potrebbe sembrare.
h)         I cantieri e i lavori in corso; fanno già incazzare gli italiani ma all'estero non sono abituati ai nostri tempi. 10 anni per costruire un cavalcavia per noi sono normali, non è così dappertutto. E poi quelle strade o autostrade che, chissà il perché, vengono perennemente rimesse a "posto" durante i periodi di vacanza e che ti obbligano a code pazzesche.
i)          La domenica; è tutto chiuso in Italia, non c'è niente da fare e quasi niente da vedere.
l)          Le occhiate; guardare insistentemente negli occhi (o in altri posti) una sconosciuta, in molti paesi è considerata una grave maleducazione.
m)        La lingua italiana; molti di noi potrebbero fare uno sforzo in più per imparare qualche parola di inglese, soprattutto chi lavora nel settore del turismo, ma non solo.
n)         Il cappuccino; se un turista vuole bere un cappuccino dopo pranzo dovrebbe essere libero di farlo senza occhiate di disprezzo o commentini alle spalle con sorrisini stupidi.
o)         Le commesse/i o receptionist; provate ad entrare in qualche albergo, ristorante o negozio, ad esempio, e provate a interromperne due o tre che stanno beatamente ciarlando degli affaracci loro, se ne avete il coraggio.
p)         Gli orari del pranzo e della cena; non tutti hanno fame dalle 12 alle 14 e dalle 19,30 alle 22. Magari perché frastornati dalla differenza di fuso orario, magari per altri motivi, fatto sta che non a tutti sta bene mangiare esattamente in quegli orari. Oppure provate ad entrare in un ristorante cinque minuti prima della chiusura … tanti auguri.
q)         La colazione; un po' più di scelta no?
r)         I treni; quelli italiani sono generalmente più economici rispetto al resto del mondo. Per il tipo di servizio che si ottiene però a volte bisognerebbe essere pagati più che pagare. Senza parlare dei ritardi perenni.
s)         Gli autobus; prendere l'autobus o più in generale i mezzi pubblici, anche nelle grandi città è spesso difficilissimo e le informazioni sono quelle che sono, e naturalmente nessuno (pochissimi) li aiuta.
t)          Le strisce pedonali; chi viene da un altro paese rischia la vita attraversando la strada.
u)         Le stelle; non quelle del cielo che vanno bene così e a cui non si deve o può far niente, ma quelle degli alberghi, a cui si potrebbe dare un senso più logico, ma nessuno lo fa.
v)         La pulizia; inutile aggiungere altro, in quanto l’Italia non è certo l’esempio di cui andar fieri.
z)         Dulcis in fundo, anche se avrei potuto tranquillamente aggiungere e senza alcuna difficoltà l’alfabeto di altre nazioni (x, y, k, eccetera eccetera), la cosa che forse mi sta più a cuore, e vale a dire le scuole alberghiere (che lasciamo perdere) e la “scomparsa” delle “teste” migliori.
Infatti, e non meniamo il can per l’aia, chi è bravo o sa d’esserlo, è accaparrato dalle grandi aziende del turismo estero (là, mica sono scemi), più pagato e con merito riesce a raggiungere delle posizioni che qui neanche si sognerebbe.

E quella ca … spita di politica, che nel turismo c’entra ben poco.

mercoledì 24 marzo 2010

Venghino lor Signori venghino. Tre palle per un soldo



Benvenuti signori nel Paese dei balocchi, dove per la prima volta in assoluto, potrete assistere alla trasmutazione di carne umana in carne asinina.
Dove i mutanti con la loro banda, vi accompagneranno nell’incredibile fabbrica della felicità.
Eh si, molto tempo fa per un soldino tiravi tre palle, e se avevi mira, potevi anche vincere, roba di poco conto per carità, ma era pur sempre qualcosa.
La cantilena degli imbonitori ti avvolgeva e ammaliava, ed eri felice di lasciarti trasportare in un mondo irreale; costava poco e il tempo scorreva allegro.
Ma gli anni passano e quel soldino che tanto da solo non serve più a niente, se lo sono presi loro, tutti insieme qualcosa pur fanno; mentre le palle non le puoi più tirare; no, adesso le tirano a te in quantità industriale da tutte le parti, e per i tiri più lunghi, quelli da tre punti come nel basket, ci pensa lei; l’evoluzionista Brambilla.
Lei si che è brava nel “lanciare” le palle.
Infatti su Il Sole 24ore del 15 c. m. ha appena annunciato che in due anni darà lavoro a 50mila persone al sud e nel turismo; lei dice che è il suo più grande pallino.
Dopo le palle anche i pallini!
Lei che in due anni di “regno” ha fatto tante cose utili che tutte si riassumono nelle seguenti parentesi (?), ma che a differenza dei cantastorie o degli imbonitori del passato, non da nessuna gioia e né tantomeno qualche regalo o balocco, mentre resta invece il mondo irreale delle sue dichiarazioni; e sono 100.000 gli impiegati nel sottore che durante il biennio lo hanno lasciato.
Ma una per tutte, vedi il portale, che sempre dice che è quasi pronto; si, ma domani.
Venghino lor signori venghino, il Paese dei Balocchi è questo, dove i “mutanti” che prima facevano tutt’altro lavoro, son stati promossi; ora sono i grandi “giocolieri” che si trastullano col turismo facendo volteggiare palle e palloni a più non posso.
Venghino lor signori venghino, tre palle e stavolta "a gratis", mentre noi siam diventati i birilli.

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